Il Corriere della Sera: “Israele e i raid: lampi di guerra”. La Stampa: “Israele bombarda Hezbollah”. La Repubblica: “Lampi di guerra. Blitz preventivo di Israele contro Hezbollah”. Il Messaggero: “Israele e Hezbollah: prove di guerra”. Eccetera eccetera.
Poi, dalla prima pagina del Corriere, il vate Rampini ci spiega che “Nella memoria storica di Israele ci sono due tipi di guerre: quelle in cui si è mosso per primo, e quelle in cui è stato costretto a reagire dopo un attacco”. No caro Rampini, qui nessuno è stupido, e sappiamo tutti benissimo che nel caso di Israele c’è un TERZO tipo di guerra: quello in cui lo stato sionista PRIMA provoca un attacco degli arabi, e POI, poverino, “si vede costretto a reagire”.
E’ esattamente quello che fa Israele da 70 anni a questa parte, ed è esattamente quello che è successo di recente, sotto gli occhi di tutti: Israele bombarda il consolato iraniano in Siria, e PROVOCA la reazione di Teheran, che manda 300 missili sul suo territorio. Israele uccide in Libano il leader di Hezbollah Fuad Shukr, e PROVOCA la reazione di Hezbollah, che promette vendetta. Israele uccide a Teheran il leader di Hamas Haniyeh, e gli iraniani promettono vendetta.
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(Oggi Bordernights inizia alle 9.00)
Con l'entrata in vigore del decreto sul CBD, le associazioni di settore sono pronte a depositare il ricorso che ne richieda la sospensione.
Il 5 agosto, è entrato in vigore il decreto che inserisce le preparazioni orali di CBD tra i medicinali stupefacenti, limitandone il commercio alle sole farmacie.
Le associazioni di settore però, sono pronte a fermare anche questo tentativo di governo di mettere i bastoni tra le ruote al settore della canapa italiano.
«Stiamo lavorando al ricorso e lo depositeremo nei prossimi giorni», conferma Raffaele Desiante di Imprenditori Canapa Italia (ICI) a DolceVita. Specificando che, nel caso «ci fossero delle attività repressive (sequestri e procedimenti a carico degli operatori di settore) sulla base di questo d.m., provvederemo immediatamente a depositarlo chiedendo la sospensione immediata».
Quasi tutte le prima pagine di oggi parlano, in modo simile, dello strano caso dello yacht affondato a Palermo:
La Repubblica: “I misteri del veliero colato a picco in pochi secondi e con l’albero intatto”. Il Resto del Carlino (titolo a nove colonne): “I misteri del mega veliero affondato. Gli esperti: avrebbe dovuto resistere, si è inabissato in pochi minuti”. Il Messaggero: “Veliero, ipotesi errore umano: la chiglia mobile era sollevata”. La Verità: “Dinamica strana, l’ex socio travolto nelle stesse ore: il naufragio diventa un giallo”. Il Tempo: “I dubbi e le coincidenze. Il naufragio del veliero si tinge di giallo”. Il Sole 24 ore: “Mistero sul naufragio del super yacht Bayesian”. Il Fatto Quotidiano: “Il giallo dello yacht e i complottisti nel Web”.
Beh, a quanto pare i complottisti non stanno soltanto “nel Web”, come dice il Fatto Quotidiano, ma sono anche nelle redazioni dei giornali più nobili e altolocati.
di Francesco Galgani
L'OMS e l'UNICEF hanno richiesto una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza tra fine agosto e inizio settembre 2024, con l'obiettivo di vaccinare 640.000 bambini sotto i dieci anni contro la poliomielite. Questa notizia, riportata da fonti autorevoli come il sito dell'UNICEF (fonte) e l'ANSA (fonte), sottolinea l'importanza della campagna vaccinale per prevenire la diffusione della polio in una zona martoriata da conflitti devastanti. Secondo l'UNICEF, la vaccinazione verrà effettuata da 708 squadre mediche, supportate da circa 2700 operatori sanitari.
Il problema di questa notizia è che solleva interrogativi profondi su cosa significhi veramente comprendere la realtà e le priorità in un contesto di emergenza estrema come quello di Gaza, che potremmo paragonare a un cataclisma.
Da un punto di vista razionale, questa notizia è surreale, come se fosse frutto di un'analisi di realtà gravemente compromessa. In una situazione dove la sopravvivenza quotidiana è quasi impossibile, con un popolo che soffre la fame, la sete, la distruzione delle infrastrutture e gli orrori di una violenza incessante, l'idea di concentrarsi su una campagna di vaccinazione, per quanto possa apparire (falsamente) sensata in condizioni normali, è completamente disconnessa dalla realtà immediata.
Questa è la traduzione dell’articolo di Rogel Alpher “Netanyahu Wants a World War” uscito sul giornale israeliano Haaretz il 12 agosto 2024.
Il primo ministro di Israele è una minaccia per la sicurezza mondiale. Nel suo discorso davanti al Congresso il mese scorso, Benjamin Netanyahu ha chiarito che considera Israele l’avanguardia nella guerra condotta dall’Occidente contro l’Islam radicale globale o, come lui stesso l’ha definita, uno scontro tra barbarie e civiltà. Netanyahu ha chiarito agli americani che li protegge, che sta combattendo la loro guerra per loro. Dai suoi commenti è emerso chiaramente che l’America dovrebbe ringraziarlo per gli sforzi a suo favore, piuttosto che il contrario. Per quanto lo riguarda, l’enorme aiuto che Israele riceve dagli Stati Uniti serve un interesse americano esistenziale, e più gli Stati Uniti aumentano tale aiuto, meglio saranno preservati gli interessi americani. E ciò che è nell’interesse americano, secondo Netanyahu, è una guerra mondiale.
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Vi siete appena sistemati sotto l’ombrellone? Vi state preparando a godervi qualche giornata di meritato riposo, lontani dallo stress e dalle preoccupazioni? Ebbene, sappiate che l’OMS ha appena dichiarato il vaiolo della scimmia una emergenza sanitaria mondiale. Il nuovo termine abbreviato è mpox.
Come dice la BBC, “Questa malattia altamente contagiosa ha ucciso almeno 450 persone nelle epidemia iniziale nella Repubblica Democratica del Congo”.
Eh sì, perchè noi di vaiolo della scimmia avevamo già sentito parlare due anni fa, ma quello era una versione “light”, che si chiamava Clade-2, e faceva pochi danni. Questo invece è il Clade-1, molto più feroce, che uccide – sempre secondo l’articolo della BBC, “circa il 10 per cento delle persone infettate”. Secondo alcuni “esperti”, “questa è la variante più pericolosa che sia mai comparsa fino ad oggi”.
di Hugo van der Zee
Democrazia significa letteralmente "governo del popolo". In realtà non è un termine corretto, perché in una democrazia il governo è formato solo da una parte del popolo, al meglio dalla maggioranza. Questa è una debolezza della democrazia ed è sempre stata criticata. A volte si parla di "tirannia della maggioranza". In sua difesa, si sostiene spesso che la democrazia non è una forma di governo perfetta, ma che funziona ed è la cosa meno peggio che possiamo avere.
Ma è vero? Funziona davvero? Non esiste davvero una forma di governo che può funzionare meglio? Queste domande possono essere discusse, ma veri cambiamenti all'attuale forma di governo e una cosa è inconcepibile in politica. Sembra quindi che abbiamo intrapreso un percorso in cui non è possibile invertire la rotta.
La maggior parte dei Paesi del mondo sono oggi democrazie, essendo diventati tali solo negli ultimi secoli. È stato un processo spesso non volontario. Molte democrazie attuali lo sono diventate "a colpi di baionetta". Quando i media e i politici parlano di democrazia sembra avere uno status religioso. Ogni volta che vengono mosse critiche di fondo ai governi, o che vengono portate alla luce questioni serie, sentiamo spesso i media e i politici affermare che c'è un "pericolo per la democrazia". Se la democrazia fosse compromessa, porterebbe irrimediabilmente al caos e forse a una dittatura.
Il ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale, e la sua sostituzione in corsa con Kamala Harris, hanno trasformato una elezione già vinta in una improvvisa corsa in salita per Donald Trump.
Il problema non è solo che Harris ha saputo infondere nuove energie in una base democratica chiaramente delusa dalla scarsa performance di Joe Biden, ma che lo stesso Trump è rimasto totalmente spiazzato dal nuovo personaggio entrato in gara, e non è ancora riuscito ad inquadrarla come avversaria politica.
Le uniche cose che Trump riesce a ripetere all’infinito sono che “lei è stupida” e che “nessuno la vuole come presidente”. Oltre a quello, Trump sembra essersi incantato in un loop autocelebratorio, nel quale compara le folle che lo applaudono con quelle della Harris, dicendo che lui ha sempre avuto più spettatori di lei ai suoi comizi.
7 agosto 2024. Vi riproponiamo la breve conferenza stampa (con sottotitoli in italiano) dell'ex militare e analista geopolitico, Scott Ritter, vittima di una perquisizione di oltre 5 ore da parte dell'FBI nella sua abitazione per le sue opinioni espresse sul conflitto in Ucraina e lo sterminio in corso a Gaza. Sono stati presi di mira tutte le apparecchiature elettroniche di lavoro di Ritter. Tutto semplicemente agghiacciante.
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