Nel forum sugli allunaggi che abbiamo aperto di recente, si è posto un problema nuovo, che nessuno di noi fino ad oggi aveva affrontato: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno delle discussioni.
Il ricorso alla IA è talmente facile e comodo, trattandosi di una discussione tecnica, che nell’arco di poche battute ci siamo ritrovati a confrontare le opinioni di DeepSeek contro quelle di Chat GPT, e non più le opinioni dell’utente A contro quelle dell’utente B.
Questo ovviamente non va bene, e il fenomeno va fermato subito, prima che sia troppo tardi.
Un team di ricerca dell’Università di Surrey, con l’aiuto della fisica quantistica, ha scoperto che il tempo potrebbe scorrere ugualmente in entrambe le direzioni, senza alcuna differenza tra passato e futuro.
Il rapporto dell’essere umano con il tempo è stato complesso da sempre; fosse anche solo perché in esso si personifica la caducità dell’individuo. Prima divinità, poi dimensione, per alcuni filosofi un semplice flusso interiore, eppure il tempo noi lo percepiamo, ne avvertiamo lo scorrere come di un fiume in piena che inevitabilmente ci travolge. Un fiume che muove seguendo un flusso ben preciso, costante: dai ricordi del passato verso le incertezze e le aspettative del futuro. A darcene conferma sono le esperienze di vita quotidiana, un bicchiere che cade e si rompe, ad esempio, non può ricomporsi da solo. In altre parole, da sempre siamo portati a pensare che esista una «freccia del tempo» con un verso ben preciso e che essa sia una caratteristica fondamentale della natura. Eppure, la scienza sembrerebbe non essere d’accordo e si è chiesta se effettivamente non stessimo perdendo di vista un tassello fondamentale dell’intricato mosaico del tempo. Ma da dove nascono i dubbi?
E’ già qui, fa pienamente parte della nostra vita quotidiana, ma noi continuiamo a comportarci come se fosse qualcosa che deve arrivare nel prossimo futuro.
L’altro giorno mio nipote (15 anni) mi ha detto “devo fare una ricerca su Atene e Sparta”. Dopo 15 minuti è ritornato e mi ha mostrato una splendida presentazione in PowerPoint che raccontava la storia di Atene e Sparta.
Dopo aver letto le prime tre righe ho detto: “Ma questa non l’hai scritta tu!”. “Certo che no, nonno - mi ha risposto – l’ho fatta con la IA.” “Ma la maestra vi permette di usare l’intelligenza artificiale, per fare i compiti?” “Certo nonno, alla maestra non interessa come li facciamo”. Io non ci ho creduto, non mi sembrava possibile.
Come una bomba è arrivata sul mercato la nuova Intelligenza Artificiale cinese. Altrettanto efficace di quella americana, è costata un centesimo ed è open source. I giganti della Big Tech americana sono in ginocchio, crollano i titoli in borsa.
Non ne posso più. Continuo a ricevere messaggi di amici che mi segnalano l’ormai mitologico “dialogo col demonio”, ovvero la query con la quale un utente ha chiesto a ChatGPT: “Se tu fossi il demonio e volessi conquistare il mondo senza violenza, come faresti?”
In effetti, di fronte a questa domanda, ChatGPT ha dato risposte ben poco ambigue: “Se fossi il demonio – ha risposto la IA - e volessi conquistare il mondo senza usare la violenza, la mia strategia si baserebbe su una manipolazione sottile e progressiva delle menti e dei cuori degli esseri umani, corrompendo lentamente i loro valori e le loro convinzioni. Ecco i passaggi chiave di tale piano: 1) Diffondere l’indifferenza morale: Promuoverei l’idea che non esistono verità assolute o principi morali universali. 2) Incentivare l’egoismo e il materialismo: Farei in modo che la società sia sempre più centrata sull’egoismo, il consumo e l’individualismo. 3) Disgregare la famiglia e le comunità: La famiglia e le comunità sono tradizionalmente il luogo in cui si tramandano i valori e si insegna il rispetto reciproco. 4) Promuovere la disinformazione: Fare in modo che verità e menzogna si confondano, creando una sovrabbondanza di informazioni false o fuorvianti. [...]
Già l’intelligenza artificiale rischia di diventare un mostro che cancellerà i valori umani come li conosciamo oggi, ma noi rischiamo anche una catastrofe ecologica per riuscire ad alimentare la fame infinita di energia di questo mostro.
Andiamo con ordine. Ormai abbiamo capito tutti che l’intelligenza artificiale porterà sicuramente più svantaggi che vantaggi: mentre ci viene venduta come “una meraviglia tecnologica che ci permetterà di portare a termine in pochi minuti compiti che richiederebbero agli umani intere giornate di lavoro”, in realtà l’Intelligenza Artificiale finirà per diventare l’interfaccia quotidiano di una vita sempre più distopica e disumanizzata. Dall’ipotesi di ritrovarsi a discutere con un computer su un errore nella bolletta elettrica, fino al fatto che la IA servirà prima o poi per sostituire i giudici nelle cause civili, oppure per fare le diagnosi a distanza di un malato – eliminando del tutto il prezioso contributo del medico personale - le prospettive orripilanti che ci possono venire in mente sono praticamente infinite.
Di Richard Boylan
Nel 1982 un’équipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, condusse forse il più importante esperimento del ventesimo secolo. Aspect ed il suo team scoprirono che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente una con l’altra indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri. Come se ogni singola particella sappia esattamente cosa stiano facendo tutte le altre.
Un fenomeno che può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein – che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce – è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente.
di Bet17
Edward Snowden, reso famoso nel 2013 per aver rivelato informazioni altamente classificate dalla National Security Agency (NSA), inclusa la connessione tra governi occidentali e i "Five Eyes", ha affrontato il tema dello sviluppo della tecnologia IA durante il recente meeting internazionale dedicato all'intelligenza artificiale, svoltosi a Singapore all'inizio di giugno 2024.
Il suo interlocutore è il dottor Ben Goertzel, uno scienziato informatico interdisciplinare, a capo di diverse fondazioni e società informatiche che ha lavorato come docente universitario in vari dipartimenti accademici di tutto il mondo.
di Bet17
L'azienda americana di informatica Anthropic ha reso noto un rapporto sul proprio sito web intitolato: Mapping the Mind of a Large Language Model", in cui viene illustrata la ricerca condotta utilizzando il chatbot Claude 3.0 al fine di approfondire la comprensione dei meccanismi interni dei modelli di intelligenza artificiale.
Durante questi test, Anthropic ritiene che siano stati raggiunti "progressi significativi", ma in realtà gli esperti informatici americani hanno elaborato metodi per manipolare la struttura della "personalità" di Claude 3.0, trasformandolo in un fanatico cibernetico ossessionato, che pensa e vaneggia in modo psicotico.
Di Elia Dallabrida (Decalagon)
Recentemente, uno studio pubblicato su “Nature Communications" ha portato alla luce nuove evidenze che potrebbero non solo espandere la nostra comprensione dell'origine della vita sul nostro pianeta ma anche riorientare il nostro sguardo verso le stelle con rinnovata meraviglia. Questa ricerca spalanca le porte all'ipotesi della panspermia, suggerendo che la vita, nella sua forma più elementare, potrebbe viaggiare attraverso lo spazio grazie a frammenti di antichi oggetti cosmici, seminando l'esistenza attraverso i confini planetari. La scoperta di composti organici complessi all'interno dei meteorit, scoperti tramite nuovi metodi di analisi, getta quindi nuova luce sulla possibilità di vita nel nostro sistema solare e oltre, invitandoci a riflettere sulla nostra posizione nell'universo e sulle infinite possibilità che esso contiene.
di Antonio Oliverio
IT Wallet, il Portafoglio digitale a portata di “clic” di cui più volte ci siamo occupati – essenzialmente per denunciare l’evidentissimo rischio di una sorta di schedatura di massa – sta per diventare realtà: “entro l’estate”, come è stato comunicato dal sottosegretario all’innovazione Alessio Butti. In tale quadro si inserisce anche la Patente digitale, di cui la stampa italiana sta tessendo sperticate lodi, e che invece pare essere il classico cavallo di troia per arrivare gradualmente, dalla mera identificazione, a un pieno controllo sociale in stile cinese. Lo spettro delle criticità legate alla cornice della Identità digitale è piuttosto ampio e i rischi sono davvero evidenti, se consideriamo che ogni nostra attività, potenzialmente, potrebbe essere “monitorata dall’alto“. Ma tant’è, ce lo chiede l’Europa… Infatti, la licenza di guida in formato digitale si inserisce nel quadro del nuovo European Digital Identity Wallet (EuDI) promosso dall’Unione europea, su cui torneremo in seguito. In questa prima fase, oltre alla Patente digitale, nel Portafoglio digitale ci sarà anche la tessera sanitaria, nonché l’eventuale certificato di invalidità.
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