A non più di un mese da una liberazione avvenuta sotto ricatto, quella dell’ingegnere iraniano scambiato per il ritorno in patria di Cecilia Sala, un trafficante di esseri umani, il capo della polizia giudiziaria libica Almasri, è stato arrestato a Torino su mandato della corte internazionale dell’Aja, ma subito rilasciato e riportato addirittura in patria con un volo di stato.
Secondo il tribunale dell’Aja, Almasri è “sospettato di crimini contro l'umanità e crimini di guerra, tra cui omicidi, torture, stupri e violenze sessuali", ma noi lo abbiamo immediatamente rilasciato, perchè evidentemente fa parte di quel patto segreto con la Libia di cui nessuno vuole ammettere l’esistenza: noi paghiamo fior di quattrini ai libici perchè trattengano nel loro paese il maggior numero possibile di migranti, mentre chiudiamo un occhio - in questo caso anche due – sui metodi assolutamente disumani con cui vengono trattati i migranti in quel paese.
“Non è andato tutto bene” di Paolo Cassina, prodotto da Playmastermovie, è sicuramente il documentario più completo ed esauriente sulla vicenda Covid in Italia. Partecipano Alessandro Meluzzi, Barbara Balanzoni, Giorgio Bianchi, Massimo Citro, Giovanni Frajese, Robert Malone, Tiziana Alterio, Angela Camuso e molti altri personaggi conosciuti durante l’era covid. Per quanto non abbiano ancora coperto i costi di produzione, Playmastermovie mette il documentario gratuitamente a disposizione. Chi vuole, può fare una donazione come forma di apprezzamento per il loro lavoro qui.
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Mentre a Washington va in scena, fra Biden e Trump, il teatrino di chi si prende il merito per l’accordo raggiunto in Palestina, a Tel Aviv va in scena l’altra metà della rappresentazione, ovvero il gioco poliziotto buono-poliziotto cattivo fra Netanyahu e Ben-Gvir.
Sul primo teatrino c’è ben poco da dire: è evidente a tutti che la cosiddetta “tregua di Gaza” sia nata in conseguenza dell’avvicendamento Biden-Trump. Biden può vantarsi finché vuole di avere ottenuto lui questo risultato, ma non ha spiegato perché non ci sia mai riuscito nei 15 mesi precedenti. È altrettanto evidente che questa tregua sia stata imposta da Trump, non certo per “motivi umanitari”, ma semplicemente perché nella strategia di Trump c’è un riavvicinamento fra Arabia Saudita e Israele, e questo riavvicinamento non può certo avvenire mentre la devastazione di Gaza è ancora in corso.
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Sto seguento con interesse il dibattito serale su caso del Corvetto, l’inseguimento della gazzella dei carabinieri che si è concluso con la morte di Ramy Elgamal.
La cosa interessante del dibattito è come si siano subito creati i classici schieramenti destra-sinistra, e come ciascuno commetta delle fallacie dialettiche nel cercare di avere ragione.
La posizione dei commentatori di destra è che “sbaglia chi non si ferma al posto di blocco”, quindi sostanzialmente “Ramy se l’è cercata”. Se avesse rispettato la legge – dicono i vari Cruciani, Belpietro ecc. - non saremmo qui a discutere della sua morte. Punto.
L’astuzia dialettica, in questo caso, sta nel fatto che, spostando l’attenzione sull’antefatto (il mancato stop al posto di blocco), si evita di parlare del comportamento discutibile del carabiniere alla guida della gazzella, che ha chiaramente speronato lo scooter.
Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare:
In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass.
Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”.
Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio.
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Da parte dell’Associazione “Carta di Siena” riceviamo e pubblichiamo:
Perché e’ stata scritta la Carta di Siena. Un folto gruppo di Medici ha cercato di capire perché, nel momento di massima difficoltà del nostro sistema sanitario, a causa della malattia COVID-19, l’esercito dei medici sia stato disarmato e tolto dalla prima linea. La causa determinante è stato il comportamento degli Ordini Professionali, presidente della Federazione Nazionale Filippo Anelli per primo, che invece d ‘ insegnare la medicina alla politica, come suo dovere istituzionale, si è fatto invece, attraverso il potere disciplinare, esecutore dei capricci della stessa politica. Umiliata la perizia, la prudenza e la diligenza, annullata la libertà di curare, cancellato il principio sacro: primo non nuocere.
Leggi tutto: Italia: ricattati da tutti