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Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri finisce di nuovo nell’occhio del ciclone per la questione case. Infatti, stando al programma firmato dall’assessore alle Politiche Sociali, Barbara Funari, coppie lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender avranno diritto a dimore a 5 stelle. Case di lusso per i rifugiati Lgbtq+, insomma. Tutto vero. È quanto contiene il bando di gara del Comune di Roma presentato il 13 dicembre e in scadenza il 20 gennaio.
Come spiega Caterina Spinelli su Libero, “il progetto prevede residenze con wifi e ascensore per le coppie di immigrati Lgbt che chiedono asilo politico o mirano all’ottenimento dello status di rifugiato in Italia”. Queste case, si legge nel bando, “dovranno essere ubicate in zone centrali, quartieri che favoriscano l’inserimento delle persone accolte nel contesto locale, facilitando la costruzione di rapporti relazionali necessari per il raggiungimento di un’adeguata integrazione sociale”. Ma non solo.
Uno straordinario intervento dell'avv. Alessandra Devetag al convegno "Giovani, diritti e pandemia" organizzato dalla “Confederazione Legale per i Diritti dell'Uomo” a Vicenza il 26 novembre 2022. In 20 minuti riassume i passaggi più importanti della questione vaccinale dal punto di vista legale.
Gli Stati Uniti tramite Repubblica fanno arrivare gli ordini e i vicerè nostrani rispondono presente.
Ci informava ieri il giornale degli Elkann: “Il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan telefona a Palazzo Chigi e sollecita l'approvazione del sesto decreto di aiuti militari”.
L'atlantista Tajani oggi sul Corriere della Sera fa sapere che Colonia Italia è pronta. Bisogna solo superare l'ostacolo Parlamento. "Il sesto pacchetto di difesa è ancora da perfezionare, come previsto non ci sarà alcun invio prima di un'informazione al Parlamento. Stiamo discutendo anche con i francesi per perfezionare dal punto di vista tecnico l'invio di sistemi di difesa aerea che si basano su tecnologie congiunte fra Roma e Parigi", ha dichiarato.
Undici storici corrispondenti di grandi media lanciano l'allarme sui rischi della narrazione schierata e iper-semplicistica del conflitto: "Viene accreditato soltanto un pensiero dominante e chi non la pensa in quel modo viene bollato come amico di Putin".
"Osservando le televisioni e leggendo i giornali che parlano della guerra in Ucraina ci siamo resi conto che qualcosa non funziona, che qualcosa si sta muovendo piuttosto male". Inizia così l’appello pubblico di undici storici inviati di guerra di grandi media nazionali (Corriere, Rai, Ansa, Tg5, Repubblica, Panorama, Sole 24 Ore), che lanciano l'allarme sui rischi di una narrazione schierata e iper-semplicistica del conflitto nel giornalismo italiano (qui il testo integrale sul quotidiano online Africa ExPress). "Noi la guerra l'abbiamo vista davvero e dal di dentro: siamo stati sotto le bombe, alcuni dei nostri colleghi e amici sono caduti", esordiscono Massimo Alberizzi, Remigio Benni, Toni Capuozzo, Renzo Cianfanelli, Cristiano Laruffa, Alberto Negri, Giovanni Porzio, Amedeo Ricucci, Claudia Svampa, Vanna Vannuccini e Angela Virdò. "Proprio per questo – spiegano – non ci piace come oggi viene rappresentato il conflitto in Ucraina, il primo di vasta portata dell’era web avanzata. Siamo inondati di notizie, ma nella rappresentazione mediatica i belligeranti vengono divisi acriticamente in buoni e cattivi. Anzi buonissimi e cattivissimi", notano i firmatari. "Viene accreditato soltanto un pensiero dominante e chi non la pensa in quel modo viene bollato come amico di Putin e quindi, in qualche modo, di essere corresponsabile dei massacri in Ucraina. Ma non è così. Dobbiamo renderci conto che la guerra muove interessi inconfessabili che si evita di rivelare al grande pubblico. La propaganda ha una sola vittima: il giornalismo".
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Oggi rispondo ai commenti al mio video su Ratzinger.
Al parlamento USA è in corso una sessione degna del teatro dell’assurdo. Per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, il partito che ha ottenuto la maggioranza dei seggi (repubblicano) non riesce ad eleggere un suo rappresentante per guidarli durante la legislatura.
Il ruolo da assegnare è quello di “speaker of the House”, che è addirittura più importante del nostro presidente della Camera. Lo speaker infatti è sia presidente della Camera sia leader politico incontestato del partito di maggioranza. Questo doppio ruolo, istituzionale e politico, lo rende un personaggio potentissimo all’interno del sistema americano. Tanto per capirci, la speaker uscente (democratica) è Nancy Pelosi, che ha determinato la politica del suo partito dal 2011 ad oggi (alternandosi come leader della minoranza o della maggioranza).
Ebbene, succede che dopo aver ripreso la maggioranza alla Camera con un vantaggio risicato (solo 222 seggi, con la maggioranza a 218) ora i repubblicani non riescono a decidere chi debba guidarli per i prossimi due anni.
di IL POLVERONE QUOTIDIANO
Se fossimo in una nazione normale, libera e scevra da qualsiasi conflitto d’interesse in questo momento non si parlerebbe d’altro che dei Twitter Files . Come in molti di voi sapranno, dopo l’acquisto della piattaforma social, Elon Musk sta pubblicando tutte le comunicazioni interne all’azienda degli anni pregressi , file che stanno mettendo in serio imbarazzo l’amministrazione Biden e tutto il panorama dei sedicenti “democratici” made in Usa. Tutto è iniziato l’undici dicembre con il tweet del nuovo ceo di Twitter che cinguettava:
"I miei pronomi sono perseguire/Fauci". Ma perchè il ceo di Twitter, si sono chiesti fin da subito gli utenti, avrebbe dovuto perseguire il grande capo della sanità pubblica Americana?
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Quello che si chiude il 31 dicembre non è il solito anno di 12 mesi, ma un periodo di tempo, compatto e unito, durato ben tre anni. Per la precisione, dal gennaio 2020 (data di “arrivo” del covid nel mondo) ad oggi.
Sono stati tre anni estremamente difficili, e solo le menti più forti ed equilibrate sono riuscite a non perdere del tutto il senso dell’orientamento.
Grazie al panico che è stato creato, sono stati ottenuti risultati che solo 10 anni fa sarebbero stati impensabili:
1 - Sono state obbligate centinaia di milioni di persone ad introdurre nel proprio corpo una sostanza sperimentale, seducendole, da una parte, con l’illusione di una immunità che non c’è mai stata, e ricattandole, dall'altra, con la privazione del diritto al lavoro.
2 – Questi milioni di persone sono state obbligate ad accettare questo ricatto senza che vi fosse una qualunque entità responsabile per eventuali effetti avversi: non sono responsabili le farmaceutiche che producono la sostanza sperimentale, non sono responsabili le agenzie del farmaco che la autorizzano, e non sono certo responsabili i medici che la iniettano. In compenso - colmo della perversione - il cittadino DEVE anche firmare un foglio con il quale si assume, in prima persona, le eventuali responsabilità per il danno subito.
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