Dopo aver rischiato di venire bocciato in commissione (è passato per 1 solo voto, 14-13, e dopo lunghi tentennamenti del sen. Cassidy), Robert Kennedy è stato confermato dal Senato come Ministro della Sanità, con un voto favorevole di 51-48 (1 astenuto, e l’unico repubblicano contrario Mitch McConnell).
Forse per evitare altri momenti imbarazzanti, come quelli vissuti in commissione, il senato (a maggioranza repubblicana) ha giocato la carta della “cloture”, una specie di tagliola che salta a piè pari il dibattito in aula, e passa direttamente al voto finale.
Ho visto l’audizione di Robert Kennedy al Senato, per la conferma a Ministro della Sanità, e sono rimasto molto deluso dal suo atteggiamento e dalle sue risposte.
Io mi aspettavo un Kennedy combattivo e pugnace, armato fino ai denti di documenti scientifici inoppugnabili, che avrebbero finalmente validato davanti al mondo la sua lunga campagna contro i danni da vaccino. Quello che ho visto invece era un Kennedy remissivo e insicuro, chiuso in difesa e totalmente apologetico, che è arrivato praticamente a smentire il proprio passato pur di passare l’esame di maturità.
Di fronte alle (prevedibilissime) accuse di essere un no-vax, invece di spiegare con precisione la sua posizione da un punto di vista scientifico, ha preferito arroccarsi dietro ad un generico “Io non sono mai stato contro i vaccini, l’ho scritto anche nei miei libri che non sono contro i vaccini”.
Gli utenti possono commentare la cerimonia e il discorso di inaugurazione di Donald Trump.
Ormai lo chiamano così: President Musk. Ci sono addirittura i meme che lo mostrano mentre porta al guinzaglio Donald Trump.
Fino all’altro ieri questa poteva sembrare una semplice battuta, ma da ieri il potere di Elon Musk sulla politica americana si è palesato in tutta la sua concretezza. Musk infatti, senza mettere piede in Parlamento, e senza parlare con un solo deputato o senatore, è riuscito da solo a far saltare l’accordo sul tetto del debito che era stato faticosamente raggiunto fra democratici e repubblicani.
Mentre infatti stava per essere approvato al Senato l'accordo che avrebbe dovuto evitare la chiusura di tutte le attività governative, Elon Musk ha deciso che questo accordo sarebbe stato troppo costoso per la borsa degli americani, e si è messo a twittare furiosamente per cercare di farlo saltare.
C’è qualcosa di anomalo nell’omicidio di Brian Thompson, il superboss delle assicurazioni sanitarie che è stato ucciso la scorsa settimana da un attentatore incappucciato su un marciapiede di Manhattan.
L’anomalia sta nel fatto che si fatica a trovare, in rete, una sincera compassione per la vittima, mentre si sente circolare silenziosamente una specie di tacita approvazione verso l’assassino che ha commesso quel gesto.
Il motivo è molto semplice: Brian Thompson rappresentava, sintetizzato nella sua persona, tutto il male dell’America delle grandi corporation, quelle che si approfittano sistematicamente della debolezza del singolo cittadino, incapace di far valere i propri diritti di fronte alla potenza economica di queste corporation.
Mister Smith contro Big Money. Perde sempre lui.
Trump ha stravinto in tutti gli stati chiave. Manca solo la proclamazione ufficiale.
Kamala Harris scompare nel buio dal quale era emersa. Non sentiremo mai più parlare di lei.
Ma la vera notizia è che i repubblicani hanno ripreso il controllo del senato. Per i prossimi due anni, quindi, Trump avrà la supermaggioranza.
Quasi tutte le prima pagine di oggi parlano, in modo simile, dello strano caso dello yacht affondato a Palermo:
La Repubblica: “I misteri del veliero colato a picco in pochi secondi e con l’albero intatto”. Il Resto del Carlino (titolo a nove colonne): “I misteri del mega veliero affondato. Gli esperti: avrebbe dovuto resistere, si è inabissato in pochi minuti”. Il Messaggero: “Veliero, ipotesi errore umano: la chiglia mobile era sollevata”. La Verità: “Dinamica strana, l’ex socio travolto nelle stesse ore: il naufragio diventa un giallo”. Il Tempo: “I dubbi e le coincidenze. Il naufragio del veliero si tinge di giallo”. Il Sole 24 ore: “Mistero sul naufragio del super yacht Bayesian”. Il Fatto Quotidiano: “Il giallo dello yacht e i complottisti nel Web”.
Beh, a quanto pare i complottisti non stanno soltanto “nel Web”, come dice il Fatto Quotidiano, ma sono anche nelle redazioni dei giornali più nobili e altolocati.
di Francesco Galgani
L'OMS e l'UNICEF hanno richiesto una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza tra fine agosto e inizio settembre 2024, con l'obiettivo di vaccinare 640.000 bambini sotto i dieci anni contro la poliomielite. Questa notizia, riportata da fonti autorevoli come il sito dell'UNICEF (fonte) e l'ANSA (fonte), sottolinea l'importanza della campagna vaccinale per prevenire la diffusione della polio in una zona martoriata da conflitti devastanti. Secondo l'UNICEF, la vaccinazione verrà effettuata da 708 squadre mediche, supportate da circa 2700 operatori sanitari.
Il problema di questa notizia è che solleva interrogativi profondi su cosa significhi veramente comprendere la realtà e le priorità in un contesto di emergenza estrema come quello di Gaza, che potremmo paragonare a un cataclisma.
Da un punto di vista razionale, questa notizia è surreale, come se fosse frutto di un'analisi di realtà gravemente compromessa. In una situazione dove la sopravvivenza quotidiana è quasi impossibile, con un popolo che soffre la fame, la sete, la distruzione delle infrastrutture e gli orrori di una violenza incessante, l'idea di concentrarsi su una campagna di vaccinazione, per quanto possa apparire (falsamente) sensata in condizioni normali, è completamente disconnessa dalla realtà immediata.
Il ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale, e la sua sostituzione in corsa con Kamala Harris, hanno trasformato una elezione già vinta in una improvvisa corsa in salita per Donald Trump.
Il problema non è solo che Harris ha saputo infondere nuove energie in una base democratica chiaramente delusa dalla scarsa performance di Joe Biden, ma che lo stesso Trump è rimasto totalmente spiazzato dal nuovo personaggio entrato in gara, e non è ancora riuscito ad inquadrarla come avversaria politica.
Le uniche cose che Trump riesce a ripetere all’infinito sono che “lei è stupida” e che “nessuno la vuole come presidente”. Oltre a quello, Trump sembra essersi incantato in un loop autocelebratorio, nel quale compara le folle che lo applaudono con quelle della Harris, dicendo che lui ha sempre avuto più spettatori di lei ai suoi comizi.
7 agosto 2024. Vi riproponiamo la breve conferenza stampa (con sottotitoli in italiano) dell'ex militare e analista geopolitico, Scott Ritter, vittima di una perquisizione di oltre 5 ore da parte dell'FBI nella sua abitazione per le sue opinioni espresse sul conflitto in Ucraina e lo sterminio in corso a Gaza. Sono stati presi di mira tutte le apparecchiature elettroniche di lavoro di Ritter. Tutto semplicemente agghiacciante.
Nulla di ciò che sta accadendo a Parigi è casuale. Non ci sono “gaffes” da parte dell’organizzazione, non ci sono “distrazioni procedurali”, come non ci sono stati “errori di comunicazione” nella cerimonia di apertura. Era tutto assolutamente previsto e calcolato, fino all’ultima virgola, comprese le polemiche. Anzi, soprattutto le polemiche.
Lo scopo era proprio quello di “rompere”, di provocare, di spingere i confini del comune sentire ben oltre i limiti attuali, proprio nel nome di quella “società aperta” che da molti anni ormai è diventato il mantra di George Soros e dell’elite globalista capeggiata da Klaus Schwab.
Secondo questa filosofia, nessuna ideologia può ergersi ad arbitro della verità, mentre i diritti individuali vengono messi al più alto livello nella scala dei valori, a discapito di tutti gli altri, e della tradizione stessa.
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