di Fulvio Grimaldi
Integro un mio post diffuso ieri, intitolato “Guerra virtuale nel Metaverso….” In cui esprimevo la mia impressione che in Ucraina si tratti di un conflitto in grande misura inventato. Ribadisco l’idea.
Quello che a noi arriva dai comunicatori (non chiamiamoli giornalisti) e commentatori è tutto fondato su quanto l’apparato del regime di Kiev fa sapere a inviati asserragliati nei loro hotel, lontani da qualsiasi azione sul campo, che quindi, rinunciando al mestiere nobilissimo dell’inviato di guerra, fanno da camera dell’eco alla propaganda di regime. Con, peraltro, piena soddisfazione dei rilanciatori a casa. Una guerra, resa invisibile a chi la dovrebbe documentare e ne mostra solo foto di repertorio, quando non ricorre a vecchi videogiochi per raccontare una “pioggia di missili”, fornisce convincenti motivi, specie a chi ha esperienza in proposito, per dubitarne.
Tanto più che delle immagini, invisibili, di atrocità, distruzioni e morti subite, non ne scorre traccia sui nostri schermi, mentre dell’unica guerra che si sa in corso, ma che viene totalmente ignorata, è quella dei resistenti nel Donbass, da otto anni sotto attacco e ora soccorsi da unità russe. Che forze russe intervengano in difesa di una popolazione aggredita da reparti dichiaratamente nazisti, colonna portante anche dell’assetto istituzionale dell’Ucraina, rivelerebbe qualche buona ragione per “l’invasione russa” del criminale dittatore Putin.
Secondo le fonti ufficiali, la Russia ha attaccato l’Ucraina da nord (Bielorussia) verso Kiev e da sud (Odessa). Impossibile verificare la reale portata delle operazioni militari. Nel frattempo sul mainstream sono già iniziati i paragoni con Hitler e la “guerra lampo”. Gli utenti possono aggiornare in diretta. Grazie.
Questo articolo non vuole essere una disamina della questione geopolitica che sta ruotando attorno all’Ucraina, ma, più semplicemente, vorrei sottolineare un interessante aspetto psicologico di tutta la faccenda: da una parte abbiamo la presenza di una figura solida, concreta e determinata - quella di Putin – e dall’altra la prepotente e vistosa assenza di una figura equivalente, sul fronte occidentale.
Joe Biden è lontano milioni di chilometri dal cuore della faccenda: un po’ perché l’America non può avere direttamente voce in capitolo in una questione che riguarda i rapporti diretti fra Russia e Ucraina, un po’ perché il personaggio stesso del presidente americano è totalmente inconsistente: insicuro, dubbioso, decisamente poco credibile sia nel momento delle minacce che in quello delle rassicurazioni. È come un vecchio trombone che borbotta da lontano, ma che nessuno si sente veramente in dovere di ascoltare.
di Maurizio Blondet
Traduco da un articolo di La Tribune, Francia: “Il governo vuole finirla con la casa individuale: “Un non senso economico, ecologico e sociale”.
Otto mesi dopo aver lanciato una concertazione su “abitare la città di domani” per ripensare la pianificazione dopo il Covid 219, il ministro della Casa Emanuelle Wargon vuole veder fiorire alloggi collettivi che facciano rivivere “l’intensità felice” e ha qualificato le case individuali “Un non senso ecologico, economico e sociale”. Tuttavia il mercato della casa individuale e resta l’ideale di vita di 75 francesi su cento”.
Come abbiamo più volte ricordato, per i miliardari l’esproprio della piccola proprietà immobiliare (non la loro proprietà, che immensa, ovviamente) fa parte del Grend Reset, del Build back better (Ricostruire meglio) e del programma “2030, non possiederai nulla e sarai felice”.
Secondo una indagine appena conclusa da parte dei giornalisti di Yahoo News, nel 2017 la C.I.A. aveva progettato di rapire ed uccidere Julian Assange, che viveva da 5 anni rifugiato nell’ambasciata ecuadoriana di Londra.
Già da anni gli americani cercavano di riportarsi a casa Assange, per poterlo processare pubblicamente, e fargli pagare con una pena esemplare l’inaudito gesto di aver rivelato le atrocità commesse dai soldati americani in Iraq.
Ma nel 2017 avvenne qualcosa di ancora più inaudito: mentre Assange viveva rinchiuso nell’ambasciata ecuadoriana, Wikileaks rilasciava il famigerato Vault 7, un immenso archivio segreto della C.I.A. che conteneva l’intero arsenale di guerra cibernetica dell’agenzia americana: malware, virus, trojans, sistemi di controllo remoto, con tutta la relativa documentazione per l’uso.
Tutte le possibili interpretazioni sull’attentato di Kabul girano attorno alla sigla Isis-K, la sigla di questo fantomatico gruppo che sarebbe – secondo la narrativa mainstream – una specie di estensione dell’Isis in Afghanistan.
Ma chi è abituato a seguire da vicino queste cose sa bene che l’Isis è tutt’altro che una fazione islamica genuina. E’ stata creata con i soldi dell’Arabia Saudita, notoriamente amica degli americani, ed è servita spesso come copertura per operare in Medio Oriente facendo proprio l’interesse degli stessi americani.
A questo punto quindi le ipotesi più plausibili sono quattro:
Gli elicotteri Chinhook si alzano a fatica dall’ambasciata americana di Kabul, carichi di persone che vogliono lasciare di corsa il paese. All’aeroporto della capitale il caos regna sovrano, con i cittadini stranieri che cercano di salire disperatamente sugli ultimi aerei in partenza. E i diplomatici USA che restano indietro si affrettano a bruciare tutti i documenti sensibili in loro possesso, per evitare che finiscano nelle mani dei talebani.
Sono scene che ricordano fin troppo da vicino la fuga degli americani da Saigon nel 1975, ma con una grossa differenza: la guerra del Vietnam era considerata persa già da molto tempo, da parte degli americani, mentre nel caso dell’Afghanistan, il presidente Biden aveva assicurato che l’esercito afghano regolare – quello sostenuto e addestrato dagli stessi americani – sarebbe stato perfettamente in grado di mantenere il controllo del paese.
Invece nell’arco di poche ore l’intera nazione, capitale compresa, è tornata nelle mani di coloro che già la controllavano 20 anni fa. In più, I talebani potranno ora disporre di enormi quantità di armi, mezzi e munizioni che sono state lasciate indietro dalla fuga precipitosa degli americani.
Potrebbe quindi sembrare a tutti gli effetti una clamorosa sconfitta per gli americani, che agli occhi del pubblico mondiale avrebbero “sprecato per niente 20 anni di guerra in Afghanistan, che è costata ai contribuenti americani migliaia di milioni di dollari”.
Sale a quattro il numero dei poliziotti morti suicidi, fra quelli che hanno partecipato alla battaglia del Campidoglio del 6 gennaio scorso a Washington. Qualche giorno dopo gli eventi, si era tolto la vita Howard Liebengood, seguito a poche settimane di distanza da Jeffrey Smith. Poi il 10 luglio si è suicidato Kyle DeFreytag, e il 29 dello stesso mese è toccato a Gunther Hashida, veterano da 18 anni del corpo di polizia di Washington.
Il regolamento 953/2021 del Parlamento europeo è stato rettificato come segue:
Rettifica del regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2021, su un quadro per il rilascio, la verifica e l'accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione in relazione alla COVID-19 (certificato COVID digitale dell'UE) per agevolare la libera circolazione delle persone durante la pandemia di COVID-19
( Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 211 del 15 giugno 2021)
Per la prima volta nei 17 anni di non redditività di Tesla, se si escludono i trimestri in cui l'azienda ha acquistato Bitcoin o ha beneficiato di sussidi governativi, la comunità già censurata dal dibattito pubblico, $TSLAQ, ha iniziato a mettere in discussione la narrazione mediatica, accuratamente costruita, che descrive Elon Musk come un genio innovativo, il "messia verde" che ci aiuterà a salvare il pianeta e, se questo fallisse, pure a colonizzare Marte.
C'è voluta un'apparizione improvvisa di un alias di Anonymous, che ha deciso di esporre Musk come un personaggio ambiguo se non malvagio, un miliardario che ha costruito la sua fortuna nascondendosi dietro la virtù morale dell'energia pulita e attingendo ai nostri sogni di vivere in una società futuristica. Mentre i membri autentici del gruppo di Anonymous stavano attaccando il governo nigeriano in risposta al divieto di utilizzo di Twitter, la figura "pseudo-Anonymous" ha pubblicato un video su YouTube, avvertendo Musk che il suo tempo di miliardario alla Dr. Evil era limitato.
Ieri un volo Ryanair dalla Grecia alla Lituania è stato dirottato dai militari bielorussi quando si trovava sui cieli del proprio paese, ed è stato fatto atterrare forzatamente a Minsk. Dall’aereo è stato fatto scendere Roman Protasevich, un blogger avversario del regime, ricercato dalla Bielorussia, che è stato arrestato. L’aereo è poi ripartito regolarmente per la Lituania.
Questa azione di forza ha provocato la reazione scandalizzata di europei e americani. L’ANSA scrive: “L'episodio è stato duramente condannato dai presidenti del Parlamento Ue, David Sassoli, della Commissione Ursula von der Leyen, del Consiglio Charles Michel e dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. E da tutte le principali cancellerie, da Parigi a Berlino, da Londra a Roma. Con il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, che ha espresso "ferma condanna". Gli Stati Uniti "condannano duramente" il comportamento della Bielorussia e chiedono l'immediato rilascio di Protasevich.”
Grave violazione del diritto internazionale, certamente. Ma a Sigonella non era successa la stessa cosa?
Leggi tutto: La guerra che c’e’, quella che non c’e’ e quella fatta a/da noi.