la teoria dei geopolimeri

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1 Settimana 4 Giorni fa #55061 da Zero
la teoria dei geopolimeri è stato creato da Zero
La Terra è piena di misteriosi monumenti e artefatti che sfidano le attuali nozioni archeologiche. Da Gobekli Tepe alle piramidi egizie, da Stonehenge alle rovine di Tiwanaku e Sacsayhuaman.
Le domande che sorgono spontanee sono sempre le stesse:
1) Quando sono stati costruiti? 2) da chi? 3) come? 4) perchè?
Ebbene, almeno per quanto riguarda la terza domanda, il mistero può dirsi ormai definitivamente risolto, e la soluzione è di una banalità sconcertante.

natrontheory.com/

1) L'egitto (ma anche molti altri luoghi che presentano monumenti megalitici di apparentemente impossibile costruzione) è sempre stato ricco di un particolare sale detto Natron (carbonato di sodio)
2) Il Natron, una volta riscaldato e fuso a circa 800 °C è in grado di corrodere facilmente molte delle rocce più dure esistenti, tra cui granito, diorite e quarzite
3) Una volta messe a contatto col Natron fuso, tali rocce si ammorbidiscono e possono essere facilmente "scavate" come fossero burro, il che spiega la presenza di svariate fosse e solchi nelle formazioni rocciose prossime a vari antichi monumenti megalitici.
4) Ciò che si ottiene dalla corrosione del granito con il Natron è il silicato di sodio; un'appropriata soluzione di acqua, silicato di sodio e normale cenere (come quella prodotta dalla combustione del legno) e risulta in una sostanza della consistenza del pongo ma che, nel giro di diverse ore solidifica fino a diventare letteralmente pietra.
5) Morale della favola: le gigantesche pietre usate per molti monumenti antichi NON sono state scolpite, nè tagliate e trasportate, ma letteralmente "colate" e modellate sul posto, non molto diversamente da come funzionano le moderne colate in cemento.
6) A differenza del cemento però, l'acqua rischia di danneggiare la pietra, pertanto l'acqua presente nella miscela iniziale dev'essere rimossa durante la fase di indurimento; questo può essere ottenuto praticando dei fori di drenaggio nella parte bassa degli stampi; ciò spiega le strane protrusioni che è possibile vedere in svariati casi (come ad esempio Ollantaytambo e Sacsayhuaman)

"Onesto e' colui che plasma le parole sulla realta'. Disonesto e' colui che plasma la realta' sulle parole."

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1 Settimana 3 Giorni fa #55062 da robyale
Risposta da robyale al topic la teoria dei geopolimeri
Per la domanda del 'chi', io direi che siano stati proprio coloro che svilupparono e rappresentarono quelle civiltà.

Le piramidi di Giza? > gli egiziani.
E così come per tutte le altre.

Poi del perché non vennero emulate più successivamente, immagino perché da quando ci fu l'invasione degli hyksos, l'Egitto incominciò ad attuare politiche specificatamente militari.
Il periodo hyksos (duecento anni complessivi) ha inevitabilmente cambiato nel profondo la storia egiziana, siccome da quel momento non ci fu più quella pace con stabilità interna, per il quale furono noti.
Dopo i faraoni iniziarono imponenti campagne militari sia a sud del Nilo, che nel Levante ed in Libia. Il tragitto era già segnato.

I faraoni allora concentrandosi da quel momento su tali questioni persero mano a mano l'attenzione a costruire queste architetture imponenti (fatte in momenti di pace), ed intanto persero anche la conoscenza di farne nuove.

Questa è per me l'idea.

Del 'perché' ipotizzo presumibilmente i motivi religiosi.
Nel caso degli egiziani c'era anche il motivo di divinazione dei loro faraoni, che ricordiamoci si considerarono dei 're-pontefici-dei'.
Insomma c'è il rimando ancestrale del Culto dell'Uomo 'divino' che per rivaleggiare con Dio, costruisce la sua 'Torre di Babele' come fece il presumibilmente mitologico Nimrod.

La Giustizia esiste . . . quindi Repetita Iuvant!

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1 Settimana 2 Giorni fa #55065 da macco83
Risposta da macco83 al topic la teoria dei geopolimeri
Ciao Zero, ti direi che per alcune opere megalitiche sembrerebbe proprio che le avessero modellate sul posto come se fosse malta, ma per altre, come vedi, sono state ritrovate le cave con il monolite in pietra di migliaia di tonnellate giá quasi pronto:
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Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.

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1 Settimana 1 Giorno fa - 1 Settimana 17 Ore fa #55072 da joppo82
Risposta da joppo82 al topic la teoria dei geopolimeri
<strong>I commenti sui geopolimeri spariti su youtube</strong>
Premetto che tempo fa ho letto un libro piuttosto voluminoso di Max Carenzano e seguo regolarmente i suoi video. Non sono un troll, per intenderci. Questa mattina è uscito un video in cui parlava di vasi alieni e tecnologia avanzata a Giza. Nei commenti, ho chiesto se avesse mai sentito parlare della teoria del natron.La teoria di cui è autore zero in un questo treeth di luogocomune, di cui parlò anche Omega tempo fa in un video<a href="
" style="color:#800000;" target="_blank" >Tecnologia avanzata nell'antichità, la verità su Pumapunku e Tiwanaku, Geopolimeri artificiali.  Dopo circa mezz'ora, Max ha risposto al mio commento, dicendo che ne aveva sentito parlare e che probabile che in certi posti gli antichi avessero usato queste tecniche geopolimirali, ma in altri no, dopo un altra mezzoretta un altro utente risponde al mio commento, in questo modo ancora lo ho, perché lo avevo copiato:"Lavoro nel settore delle costruzioni da oltre trent’anni e, negli ultimi quindici, ho iniziato a riconsiderare il mio approccio, mettendo in discussione molti dei concetti che ci vengono inculcati fin dalla nascita.
Osservando i blocchi megalitici delle costruzioni Inca e di altre parti del mondo, mi ha colpito la loro forma arrotondata e levigata. Questo mi ha fatto venire in mente un fenomeno che ho notato più volte in cantiere: quando i sacchi di cemento vengono lasciati all’aperto, esposti alle intemperie, il materiale al loro interno si solidifica assumendo una forma modellata dal proprio peso. Una volta rimosso l’involucro di cartone, i blocchi di cemento indurito appaiono con superfici curve e irregolari, un aspetto che, seppur grossolanamente, ricorda quello di certi muri megalitici.
Questa somiglianza mi ha portato a riflettere sulla possibilità che quei blocchi siano stati lavorati in condizioni che hanno permesso una modellazione simile, forse attraverso l’esposizione a temperature elevate che li hanno resi temporaneamente malleabili prima di raffreddarsi e indurirsi.
Detto ciò, bisogna però prendere in considerazione che il granito è una roccia ignea composta principalmente da quarzo, feldspati e miche, con una struttura cristallina formata dal lento raffreddamento del magma. Quando viene riscaldato fino alla fusione:
  • I minerali si comportano in modo diverso:
  • Il quarzo fonde intorno ai 1.710°C, diventando una massa vetrosa.
  • I feldspati fondono tra i 1.100-1.300°C, creando una fase liquida prima del quarzo.
  • Le miche e altri minerali accessori bruciano o si decompongono prima della fusione completa.
  • La struttura cristallina viene distrutta:
  • Il granito originale è formato da cristalli ben definiti di quarzo, feldspato e mica.
  • Se fuso, diventa una massa omogenea e amorfa, simile al vetro vulcanico (come l’ossidiana).
L’IMPORTANZA DI UN CORRETTO RAFFREDDAMENTORaffreddamento veloce (simile alla lava vulcanica o al vetro fuso)
  • Si forma una struttura amorfa, senza cristalli ben definiti.
  • Il quarzo non ha il tempo di ricristallizzarsi e rimane in forma vetrosa.
  • Il materiale potrebbe risultare più fragile e meno resistente agli agenti atmosferici.
  • Potremmo osservare bolle o cavità dovute alla fuoriuscita di gas intrappolati.
  • Potrebbe apparire più scuro e vetroso rispetto al granito naturale.
Raffreddamento lento (simile alla formazione naturale del granito)
  • I minerali avrebbero il tempo di ricristallizzarsi, ma la struttura sarebbe diversa dall’originale.
  • Non avremmo una separazione netta tra i minerali come nel granito naturale.
  • Il quarzo potrebbe formare cristalli più grandi, ma la disposizione sarebbe casuale.
  • Potrebbero crearsi tensioni interne che renderebbero la pietra più fragile.
Se potessimo fare un carotaggio e perforassimo una pietra delle murature inca e fosse stata creata per fusione, troveremmo differenze rispetto a un granito naturale:
  • Distribuzione minerale anomala: nel granito naturale, i minerali hanno confini netti; in un granito fuso e ricristallizzato, sarebbero più disordinati.
  • Struttura più vetrosa: se il raffreddamento fosse stato rapido, troveremmo zone vetrose invece di cristalli definiti.
  • Bolle o cavità interne: segno di una fusione rapida con rilascio di gas.
  • Possibili strati o gradienti di composizione: se il raffreddamento non fosse stato uniforme, potremmo trovare variazioni nella disposizione dei minerali.
  • Assenza di microfratture tipiche: il granito naturale ha microfratture dovute alla sua formazione geologica, mentre un granito fuso e ricompattato potrebbe averne meno o assenti.
Inoltre studi come l’esame petrografico, o con microscopio elettronico o una tomografia computerizzata potrebbero rivelare differenze significative tra i blocchi lavorati e la roccia originale, offrendo nuove prospettive sulle tecniche costruttive e sulle conoscenze tecnologiche degli Inca.
Sarebbe auspicabile che future ricerche archeologiche e geologiche si concentrassero su questo tipo di analisi per approfondire la comprensione delle straordinarie abilità ingegneristiche delle civiltà precolombiane.Pertanto se davvero una civiltà avanzata ha fuso il granito per modellarlo, dovremmo trovare tracce di questa lavorazione nei campioni. Un carotaggio potrebbe rivelare strutture vetrose, bolle di gas, cristalli disorganizzati e assenza delle tipiche fratture del granito naturale. Questi indizi sarebbero la prova che il materiale è stato sottoposto a temperature elevatissime e poi solidificato in modo non naturale."


A quel punto, ho risposto fornendo uno studio che dimostrava come le ricerche di cui parlava, tipo come l’esame petrografico, o con microscopio elettronico o una tomografia computerizzata  fossero già state applicate alle pietre,  allegando anche la fonte. href=" www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0167577X18315982 " style="color:#800000;" target="_blank" >Antico geopolimero in monumento sudamericano. SEM e prove petrografiche - ScienceDirect   Poco dopo, ho notato che tutto era stato cancellato. Il post di questo utente aveva già diversi like tipo 9. Questo atteggiamento me lo sarei aspettato da chiaro&semplice (anche se ci  penso che le discussioni che ho avuto con lui, non le abbia cancellate) ma non da Carenzano, vabbè, vorra' dire che ne prendero' atto. Spero legga luogocomune e che capisca che non era mia intenzione turbarlo, ma stimolare le sue ricerche.

Ho trovato le notifiche della mail dei commenti citati sopra e risultanti attualmente mancanti giusto per...poi il canale è suo è può fare ciò che vuole, sia chiaro.

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Ultima Modifica 1 Settimana 17 Ore fa da joppo82.

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1 Settimana 1 Giorno fa #55073 da Azrael66
Risposta da Azrael66 al topic la teoria dei geopolimeri
Teoria interessante ma il riscaldamento ad 800° come avveniva?

Non accontentarti dell'orizzonte, cerca sempre l'infinito.

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5 Giorni 17 Ore fa - 5 Giorni 17 Ore fa #55077 da Aigor
Risposta da Aigor al topic la teoria dei geopolimeri
La teoria dei geopolimeri è sicuramente degna di essere presa in considerazione.
Al riguardo, comunque, ho diverso perplessità, provo a spiegarmi.
Per quanto riguarda le costruzioni con massi irregolari (Inca, ecc.) la cosa può tornare, il discorso citato da Joppo è chiaro.

Invece per quanto riguarda le piramidi di Giza è più complicato, perché i massi sono perfettamente squadrati e senza (apparenti) segni di casseformi, come quelli che chiunque può vedere, per esempio, sui piloni di cemento di un viadotto: restano evidenti le tracce delle assi di legno che contenevano la colata fino alla solidificazione.

Inoltre: Giza è fatta da 2,3 milioni di blocchi di peso medio di 2,5 tonnellate e fino a 15 tonnellate.
Questo vuol dire "ammorbidire" 2.500 Kg di pietre, portarle sul posto dove è stata costruita una "cassa" di dimensioni utili, versarle, aspettare che solidifichi, rimuovere la cassa e passare a quella successiva.
Il tutto in una costruzione dove i massi poggiamo gli uni sugli altri e non vi sono spazi per "togliere" le casseformi dopo la solidificazione del materiale.
E, soprattutto, il tutto ripetuto 2,3 milioni di volte.

Senza la minima possibilità di errore, perché un errore vorrebbe dire tempo perso per rimuovere la pietra messa male e rifare daccapo il lavoro.

Facendo un piccolo e veloce "conto della serva" se si riuscisse a mettere in opera un elemento all'ora, dalla pietra iniziale al masso disseccato finale, sarebbero necessari più di 250 anni per terminare il lavoro.
Un'ora a elemento è una stima esageratamente al ribasso: ricordiamoci che allora gli egizi non disponevano della ruota.

Inoltre quanti litri di nitron sono necessari per fondere 2.3 milioni di pietre del peso medio di 2,5 tonnellate?
Quando combustibile è necessario per un lavoro del genere?

Insomma, a me sempre la solita teoria buona... solo in teoria, e con i "se" si mette Parigi in bottiglia ;)

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Ultima Modifica 5 Giorni 17 Ore fa da Aigor.

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5 Giorni 13 Ore fa #55078 da joppo82
Risposta da joppo82 al topic la teoria dei geopolimeri
In diverse parti del mondo esistono formazioni rocciose incredibilmente geometriche, con spigoli netti e forme che sembrano uscite da un progetto ingegneristico. Ma come si formano questi blocchi perfetti in natura?
Da luoghi iconici come il Selciato del Gigante in Irlanda del Nord e Svartifoss in Islanda, fino a formazioni meno conosciute come quelle di Yonaguni in Giappone,(l'Atlantide Giapponese) la geologia ci regala strutture spettacolari che sfidano la nostra percezione di ciò che è naturale e ciò che sembra artificiale.
Ma il vero enigma si trova nel sud-ovest degli Stati Uniti, dove il creatore di contenuti Nolan Fer ha individuato su Google Earth una scogliera fatta di blocchi perfetti, con angoli di 90 gradi e dimensioni enormi, paragonabili a un carro armato o persino alla Statua della Libertà. Una volta sul posto, la realtà era ancora più sorprendente: non solo la precisione geometrica dei blocchi era innegabile, ma nelle vicinanze ha scoperto petroglifi antichi, segni di una presenza umana che potrebbe aver avuto un legame con queste strutture.



Comunque sia la domanda rimane sempre la stessa, anche se questi blocchi fossero stati messi lì da qualcuno, come diamine  li avrebbero spostati?
La spiegazione ufficiale dice sempre la stessa cosa: rampe di sabbia, tronchi e magari l'uso di fiumi per trasportarli. È la stessa storia delle piramidi: "Costruivano enormi rampe e trascinavano tutto con migliaia di lavoratori!" Ok, ma pensa a quanto sarebbe complicato coordinare 10.000 persone per trascinare pietre enormi su una rampa che doveva essere lunga chilometri... sembra quasi più difficile della costruzione stessa.
Insomma, più guardi queste formazioni rocciose, più sembra che la spiegazione ufficiale non quadri del tutto. Che si tratti di un incredibile fenomeno naturale o di qualcosa di più misterioso, resta il fatto che ci sono ancora un sacco di domande senza risposta.

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5 Giorni 9 Ore fa #55079 da Aigor
Risposta da Aigor al topic la teoria dei geopolimeri
Nel libro Giza: la caduta del dogma si dimostra in modo irrefutabile che la teoria dei piani inclinati e della forza umana è una "cagata pazzesca" (cit).

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)

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3 Giorni 21 Ore fa - 3 Giorni 21 Ore fa #55083 da Printmaster
Risposta da Printmaster al topic la teoria dei geopolimeri
molto interessante questo argomento lo seguo con molto piacere  ,io ho letto sia giza la caduta del dogma che i vari libri di Max Caranzano che seguo da diversi anni e sono stato anche ad alcune conferenze , e ho visto anche le altre che ha creato sull'argomento , c'è anche il professor Corrado Malanga che nei sui libri sulla piramidi di "cheope" e sulle sue conferenze offre l'ipotesi che le lavorazioni siano state fatte tramite "vibrazioni" il che è coerente con molte delle lavorazioni viste in giro per il mondo , inoltre c'è il canale yt  americano uncharted x che ha fatto e sta facendo un lavoro fenomenale su queste cose , con tanto di analisi dei reperti e sono saltate fuori abbastanza prove da mettere a tacere l'egittologia.
l'idea che mi sono fatto io avendo una certa esperienza in meccanica e lavorazioni meccaniche è che tutto ciò che troviamo nella piana di giza ma non solo anche in perù ecc , quando è stato lavorato non fosse nello stato di durezza che siamo abituati noi , i tagli e le lavorazioni non sono compatibili con nulla che abbiamo noi quindi la tecnologia e come die Max  Caranzano la fisica alla base di questa tecnologia è completamente diversa dalla nostra , infatti Corrado Malanga parla di tecnologia basata sui fononi e non sui fotoni che è coerente un una fisica che si  basa sul suono , sulla vibrazione . pensiamo che le attuali tecnologie di lavorazione delle roccie sopratutto le più dure (graniti ecc) hanno macchinari basati sugli ultrasuoni ,ma che ovviamente non vanno nenche vicino ad alcune lavorazioni che troviamo che per noi sono semplicemnte impossibili.
Secondo me inoltre questa tecnologia non è "complessa "come crediamo o meglio non lo è più di quello che già abbiamo e facciamo bisognerebbe solo cambiare paradigma forse e modo di ragionare ,(opinione mia ovviamente :)
qualche esempio di lavorazioni inspiegabili sulla roccia che non risale alla notte dei tempi c'è ne sono , il primo che mi viene in mente è quello di Edward Leedskalnin che ha costruito coral castle in granito , nei primi del 900 , vi consiglio di approfondirlo se non lo conoscete è molto interessante , inoltre un pò prima di Edward Leedskalnin c'era un italiano Girolamo Segato che risuciva (non si sa come) a crere delle vere e proprie trasmutazioni di materia

"nessuna quantità di prove riuscirà mai a convincere un idiotà" Mark Twain
Ultima Modifica 3 Giorni 21 Ore fa da Printmaster.

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3 Giorni 20 Ore fa #55084 da joppo82
Risposta da joppo82 al topic la teoria dei geopolimeri
Interessante la storia di  Edward Leedskalnin e del Coral Castle, che ha quanto ho letto si potrebbe rifare alla conoscenza magnetica,questo mi fa pensare alla cultura olmeca, la più antica delle Americhe (1800-400 a.C.), è nota per le sue imponenti teste colossali in basalto. Oltre a queste, alcuni manufatti olmechi presentano proprietà magnetiche naturali, come statue di persone e animali. Non è chiaro se gli Olmechi scegliessero consapevolmente rocce magnetiche, indicando una conoscenza delle proprietà fisiche, o se fosse casuale.


Un caso particolarmente interessante è il sito di Monte Alto in Guatemala (datato intorno al 2000 a.C., considerato pre-olmeco), dove sono state trovate sculture con proprietà magnetiche. Tra queste, quattro teste e tre busti mostrano poli magnetici ricorrenti: il polo nord magnetico si trova spesso sulla tempia destra e il polo sud sotto l’orecchio destro o sulla tempia sinistra. Questa disposizione sembra intenzionale, suggerendo un possibile significato magico o rituale attribuito al magnetismo.

Monte Alto è un importante sito archeologico con 45 strutture, inclusa una piramide di 45 metri. Qui fu scoperta nel 1940 una gigantesca testa di 30 metri di altezza, poi distrutta durante un tentativo fallito di vendita.
Sicuramente il magnetismo ha giocato un ruolo simbolico e spirituale nelle culture mesoamericane, e rimane ancora oggi un mistero affascinante.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Printmaster

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2 Giorni 13 Ore fa - 2 Giorni 13 Ore fa #55085 da Aigor
Risposta da Aigor al topic la teoria dei geopolimeri
@Printmaster

<em>il primo che mi viene in mente è quello di Edward Leedskalnin che ha costruito coral castle in granito , nei primi del 900</em>

Bravo, ottima citazione.
Da qualche parte avevo letto che i pochissimi testimoni (non oculari) parlavano di "suoni" prima di trovare i massi spostati sui mezzi (Leedskalnin dovette spostare il castello dalla sede della costruzione alla attuale).
Qui la storia ben raccontata: <a href=" www.nemora.it/il-mistero-di-coral-castle/ " style="color:#800000;" target="_blank" >Il mistero di Coral Castle

PS: trovo spesso riferimenti ai concetti espressi da Ighina con il suo atomo magnetico...
 

Mitakuye Oyasin
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Ultima Modifica 2 Giorni 13 Ore fa da Aigor.

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7 Ore 43 Minuti fa #55093 da Printmaster
Risposta da Printmaster al topic la teoria dei geopolimeri
esatto . i testimoni parlavano di suoni e di probabili massi svolazzanti che magicamente andvano apposto , tra l'altro pare che leedskalnin abbia costruto tutto da solo e che avesse "centrato" la porta in granito girevole su dei cuscinetti derivati da dei camion ,la porta era perfettamente forata in asse e risultava centrata perfettamente tanto che era molto semplice da muovere , in tempi recenti per tentare di fare manutenzione ai vecchi cuscinetti , gli operai dotati di tutti gli attrezzi del casoe vari elettroutensili non sono riusciti a centrare la porta girevole(che è un enorme masso di granito) e adesso la porta risulta bloccata e non più spostabile come in precedenza (almeno questa è l'ultima infoirmazione che avevo trovato su questa porta) , resta quindi un vero mistero come un uomo da solo abbia fatto tale opera , quello che si sa è che leedskalnin aveva scritto degli appunti sulla "corrente magnetica" si trova in rete anche questo sito web www.leedskalnin.com/ che raccoglie da quello che ho capito tutto quello che si sa su questa persona

"nessuna quantità di prove riuscirà mai a convincere un idiotà" Mark Twain

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