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I ministri del governo israeliano non hanno gradito l'elezione di Zohran Mamdani a primo sindaco musulmano di New York City, al punto di invitare gli ebrei della città a immigrare in Israele.
Il candidato democratico Mamdani è stato eletto martedì sindaco di New York, diventando il primo musulmano e sud asiatico a ricoprire tale carica.
"La città, che un tempo era il simbolo della libertà mondiale, ha consegnato le chiavi a un sostenitore di Hamas", ha dichiarato mercoledì il ministro israeliano per gli Affari della diaspora, Amichai Chikli, sul social media statunitense X.
Una utente del sito
mi ha scritto questa lettera. La condivido con voi (con il suo consenso) perchè luogocomune è anche questo: aiutarsi a vicenda.
Carissimo Massimo, sono una madre disperata, mi rivolgo a te per cercare aiuto nel senso che forse, tra le tue infinite conoscenze, puoi fornirmi un nominativo utile.
Sono la mamma di una ragazza che sta terminando il suo percorso di laurea magistrale. E' sempre stata una bambina sui generis, con una spiccata personalità maschile, nei gusti, nei giochi, negli interessi. Questo è arrivato a tutti noi in modo molto chiaro e nessuno ha mai cercato di cambiare la sua personalità. Ma è sempre stata una bambina e una ragazza felice, non si può fingere così bene a certe età.
Succede che l’anno scorso si trasferisce fuori sede per frequentare la magistrale e che, tra le cose di cui mi racconta del nuovo ateneo, mi parla di un percorso offerto agli iscritti di 10 sedute di psicoterapia e che lei pensava di approfittarne. Non ne abbiamo più parlato ma ho poi scoperto che l'autunno scorso ha iniziato effettivamente questo percorso.
Anche Israele ha la sua Francesca Albanese. La “strega” maledetta si chiama Yifat Tomer-Yerushalmi, ed è un General Maggiore dell’IDF, con il ruolo di Military Advocate General, ovvero una specie di Ministro di Giustizia dell’esercito.
Esattamente come la Albanese, anche Tomer-Yerushalmi ha commesso il più alto crimine che si possa commettere in questo momento contro Israele: raccontare la verità.
Nello specifico, Tomer-Yerushalmi è responsabile per il rilascio dei video della prigione di Sde Teiman, nei quali si vedevano i soldati israeliani maltrattare e violentare alcuni detenuti palestinesi. Fu all’epoca uno scandalo mal represso, con i giornalisti di mezzo mondo che fecero a gara per dare la notizia (impossibile non darla) senza attribuirle troppa importanza.
di Alessio Mannino
Giù le mani da Pier Paolo Pasolini. Come tutti gli anniversari di personaggi che hanno lasciato un segno, questo cinquantennale della morte è stata l’occasione per ammazzarlo di nuovo, a furia di retorica ipocrita e strumentalizzazione di parte. A sinistra, limitandosi al compitino del ritratto agiografico, con le solite formulette dell’intellettuale “irregolare”, “scandaloso” e via veltroneggiando.
Pasolini, prima di tutto un artista
A destra, dopo che la Meloni ci aveva già provato nel 2021 definendolo artefice di un “manifesto politico, conservatore” e di un pensiero “profondo e diffuso che innerva la destra italiana” (Io sono Giorgia), tal Federico Mollicone presidente della Commissione Cultura è tornato alla carica, arrivando a etichettarlo come “fascista”. Del resto, si sa: i morti non possono più difendersi.
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Per “Cristo storico” si intende la intricata disputa fra teologi, esegeti, archeologi, studiosi laici e credenti, che dura ormai da oltre un secolo, sulla effettiva esistenza del personaggio di Gesù Cristo.
In altre parole, molti nel corso del tempo si sono domandati, e continuano a domandarsi, “ma Gesù è esistito davvero, o è soltanto una bella fantasia”?
Diciamo subito che non vi sono prove assolute nè in un senso nè nell’altro. Vi è però una sufficiente quantità di riscontri documentali - fra cui primeggiano ovviamente i Vangeli - per affermare almeno che un certo predicatore di nome “Joshua” abbia calcato il suolo della Palestina in quel periodo storico. Il vero problema, casomai, è stabilire quali episodi a lui attribuiti siano veri e quali eventualmente no.
Nel cercare di ricomporre questo complicato puzzle, infatti, subentrano continuamente possibilità di una lettura allegorica, che spesso “sdoppiano” il personaggio di Gesù in una versione prettamente umana, ed un suo possibile duplicato “simbolico”, con valenze anche divine.
Francesca Albanese ha presentato all’ONU il suo rapporto intitolato “Genocidio a Gaza: un crimine collettivo”, accusando gli stati occidentali di complicità nel genocidio. Il rapporto è stato criticato non solo – ovviamente – da Israele, ma anche dal nostro stesso ambasciatore all’ONU, Massari, che lo ha definito “totalmente privo di credibilità”
COSA DICE IL RAPPORTO
Israele, ha detto Albanese, ha lasciato Gaza “soffocata, affamata e distrutta”. Il suo rapporto, che esamina il ruolo di 63 Stati nelle azioni di Israele (sia a Gaza che in Cisgiordania), denuncia un ordine mondiale coloniale, sostenuto da un sistema globale di complicità.
“Attraverso azioni illegali e omissioni deliberate, troppi Stati hanno danneggiato, fondato e protetto l’apartheid militarizzato di Israele, permettendo alla sua impresa coloniale di trasformarsi in genocidio, il crimine supremo contro il popolo indigeno della Palestina”.
Ricordate Bill Gates? Quello che il cambiamento climatico sarà la più grande sfida dell’umanità di questo secolo? Quello che se non riduciamo drasticamente l’effetto serra siamo destinati a una catastrofe planetaria? Quello che l’aumento delle temperature porterà il mondo sull’orlo della distruzione? Quello che ha scritto addirittura un libro intitolato “Come evitare un disastro climatico”?
Ebbene, non è più così. Da ieri il cambiamento climatico non è più un problema grave. Lo ha detto lui, Bill Gates, in un lungo post intitolato “Tre dure verità sul clima: un modo nuovo di guardare il problema”.
“Mentre il cambiamento climatico continuerà a causare conseguenze – ha detto Gates – ciò non porterà alla scomparsa dell’umanità”. “La razza umana è molto resiliente, e comunque gli sforzi recenti per ridurre le emissioni hanno dato ottimi risultati”.
di DanieleSpace
Negli ultimi anni il paradigma sugli UFO/UAP è cambiato radicalmente, soprattutto dopo lo "sdoganamento" di alcuni filmati (1) da parte del Pentagono e dopo una serie di sorprendenti udienze senatoriali negli USA (2) che hanno dato voce ad insider d'alto rango come David Grusch. La maggior parte della comunità accademica e scientifica però, si cela ancora dietro un laconico "Mostrateci i dati!", alludendo al fatto che non esistano evidenze scientifiche accettate sulla presenza di veicoli e manufatti alieni. Tuttavia, qualcosa si sta muovendo e sempre più studiosi trovano il coraggio di esporsi, scavalcando lo stigma (costruito ad arte) (3) e producendo sempre più letteratura di qualità sul tema.
Il 20 ottobre 2025 è stata una data storica, perché il blasonato gruppo editoriale Nature (Scientific Reports) ha pubblicato lo studio peer reviewed Transients in the Palomar Observatory Sky Survey (POSS-I) may be associated with nuclear testing and reports of unidentified anomalous phenomena (4) di Beatriz Villarroel (astrofisica) e Stephen Bruehl (medicina e metodologia statistica).
Leggi tutto: Commenti liberi 8 novembre 2025