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Dopo aver rischiato di venire bocciato in commissione (è passato per 1 solo voto, 14-13, e dopo lunghi tentennamenti del sen. Cassidy), Robert Kennedy è stato confermato dal Senato come Ministro della Sanità, con un voto favorevole di 51-48 (1 astenuto, e l’unico repubblicano contrario Mitch McConnell).
Forse per evitare altri momenti imbarazzanti, come quelli vissuti in commissione, il senato (a maggioranza repubblicana) ha giocato la carta della “cloture”, una specie di tagliola che salta a piè pari il dibattito in aula, e passa direttamente al voto finale.
A quanto pare, Trump è veramente interessato a portare alla luce una volta per tutte la verità sul caso Kennedy. In un brevissimo comunicato stampa, riguardante la desecretazione dei documenti rimasti, la direttrice della task force della Casa Bianca, Anna Paulina Luna, ha lasciato cadere due bombe da 1 tonnellata ciascuna.
In occasione della serie “Lockerbie” che sta andando in onda su Sky, ripubblichiamo questo nostro articolo del 2009.
Quello che segue è un tentativo di ricostruzione della storia “dietro le quinte” fra Libia, Gran Bretagna e Stati Uniti, che è ruotata per tutti questi anni intorno all’attentato di Lockerbie.
Il suo presunto responsabile, Abdul al-Megrahi, è stato recentemente liberato dalla Gran Bretagna “per motivi compassionevoli” – così dice la motivazione ufficiale - e rimpatriato in Libia. In realtà, come vedremo, è ormai chiaro che al-Megrahi sia stato soltanto il capro espiatorio della vicenda, e che non abbia avuto nulla a che fare con l’attentato, mentre il suo rilascio sarebbe stato la conseguenza di una urgente esigenza da parte degli inglesi, piuttosto che un gesto umanitario.
La storia si può far iniziare dall’attentato del 1984 ad una discoteca di Berlino, nel quale morirono due cittadini turchi ed un soldato americano. Le autorità tedesche individuarono nel “terrorismo libico” i responsabili, e Ronald Reagan pensò che una adeguata risposta fosse quella di bombardare Tripoli.
di Brenda Baletti
Quando l'amministrazione Trump ha iniziato la riorganizzazione e il taglio di importanti finanziamenti all'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), sono emerse rivelazioni sul fatto che l'organizzazione finanziasse gruppi, tra cui alcuni media, impegnati in campagne diffamatorie e di censura contro le voci dissidenti.
L'agenzia, notoriamente una copertura per le operazioni di intelligence degli Stati Uniti, ha finanziato cambiamenti di regime e altri interessi americani in tutto il mondo. Finanzia anche organizzazioni giornalistiche allineate con gli obiettivi di politica estera degli Stati Uniti.
Questo include grandi organizzazioni internazionali che, a loro volta, finanziano organizzazioni mediatiche più piccole, come BBC Media Action e il Fondo Internazionale per i Media di Interesse Pubblico, presieduto dall'ex direttore del New York Times.
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Sono due giorni che ci giro intorno, ma non riesco a trovare l’angolazione giusta per scrivere un articolo sulle recenti dichiarazioni di Trump rispetto alla Palestina. Semplicemente non so cosa dire, sono senza parole. Di fronte ad un Trump che dice “basta mandare via i palestinesi, e la striscia di Gaza può diventare una specie di Costa Azzurra in Medio Oriente”, tu cosa rispondi? Vuoi metterti davvero a scrivere che “non è giusto mandare via la gente dalla terra su cui abita?”
Cioè, bisogna davvero scrivere fisicamente quelle parole, nero su bianco, per esprimere un concetto talmente ovvio che non andrebbe nemmeno evocato?
Tachipirina e vigile attesa? Un concetto, anzi un protocollo, mai esistito: “fu un’invenzione dei No Vax”. Lo afferma l’ex ministro della salute Roberto Speranza, ora deputato del Partito Democratico, in una delle presentazioni del suo libro “Perché guariremo”. La presentazione è avvenuta in un auditorium a Villafranca di Verona. Lì presente c’era anche Angela Camuso, giornalista di Fuori dal Coro.
“Mr. President” ha avuto il suo primo impatto con la realtà: dopo che il Canada ha minacciato pesanti ritorsioni economiche sui dazi del 25% proposti da Trump, e dopo che le borse hanno iniziato a barcollare in previsione di queste ritorsioni, Trump ha deciso di “sospendere” l’imposizione dei dazi al Canada per un mese. In cambio, ha avuto una semplice assicurazione da parte di Trudeau che verrà rinforzato il controllo delle frontiere, per sgominare un inesistente “traffico di droga” dal Canada.
In altre parole, Trump ha abbassato la cresta.
L'arroganza etnica degli ebrei - Il dialogo impossibile - La nascita di Israele - Gli ebrei askenaziti - Incontro con Arafat - Stati Uniti succubi di Israele.
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