L'arroganza etnica degli ebrei - Il dialogo impossibile - La nascita di Israele - Gli ebrei askenaziti - Incontro con Arafat - Stati Uniti succubi di Israele.

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Comments  
Ci troviamo costantemente nel regno delle opinioni e, come sempre, possiamo discutere all'infinito su chi ha torto e chi ha ragione.

Il mondo umano si è sempre basato su principi che abbiamo inventato/ scoperto, accettato e tramandato. Ma non confondetevi, perché le leggi non sono principi.
Le leggi si possono cambiare all'istante e in modo arbitrario, i principi no, perché i principi hanno a che fare con la nostra natura.

Quindi, per prima cosa dobbiamo interrogarci su questi principi e volerli cambiare, perché se questi non cambiano, nulla cambierà mai.

Ma prima bisogna scoprire quali sono questi principi.
Esempio: chi è colui che può dire di possedere realmente un pezzo di terra?
Cosa sono esattamente le leggi e i diritti?

Se continuiamo a raccontarci favole, continueremo a vivere in una favola in cui può accadere l'impensabile e senza il nostro controllo.

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#1 kent12 03-02-2025 10:48


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principi no, perché i principi hanno a che fare con la nostra natura.

Quindi, per prima cosa dobbiamo interrogarci su questi principi e volerli cambiare, perché se questi non cambiano, nulla cambierà mai.

Quando troverai il modo di cambiare la nostra natura fammi un fischio .

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(Cit.) Il sionismo, nelle sue linee ideologiche generali, non è molto diverso dalle forme di nazionalismo che nella prima metà del XIX secolo si svilupparono, sebbene in misura diversa e con caratteristiche eterogenee, in tutti i Paesi europei.

Fin da allora, e probabilmente anche da prima, il chiodo fisso per questo popolo è trovare la sua terra promessa dall’elohim di nome Yahweh.

Qui le considerazioni che feci a fine 2023: Sionisti

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KENT12: Ci troviamo costantemente nel regno delle opinioni e, come sempre, possiamo discutere all'infinito su chi ha torto e chi ha ragione.

Noi abbiamo parlato di fatti storici, non di "opinioni". Ed in base a quei fatti storici c'è ben poco da discutere su chi abbia torto e chi ragione.
Ogni volta che vedo discutere della nascita di Israele, noto che molte persone sostengono erroneamente che Stalin abbia creato lo Stato ebraico. Quindi mi fa piacere vedere uno studioso che espone i fatti storici per quelli che sono.

Stalin iniziò a criticare il nazionalismo ebraico ancor prima della Rivoluzione d'Ottobre. Infatti, nella sua opera del 1913 Il marxismo e la questione nazionale, Stalin affermò apertamente che il sionismo fosse un movimento nazionalista borghese, e sostenne che gli ebrei non meritassero di avere uno Stato perché non erano una vera nazione. L'opera di Stalin fu applaudita da Lenin, il quale mosse critiche analoghe al sionismo in diverse sue opere.

Inizialmente, Stalin e l'Unione Sovietica erano favorevoli all'idea di uno Stato unitario binazionale in cui arabi ed ebrei potessero convivere pacificamente, in accordo con i principi espressi da Stalin nella sua opera del 1913. Successivamente, i sovietici appoggiarono la proposta dell'ONU per la spartizione della Palestina, principalmente in chiave anti-britannica. Tuttavia, all'inizio degli anni '50 (quando Stalin era ancora vivo) ritornarono sulle proprie posizioni di partenza e cominciarono ad assumere un atteggiamento sempre più esplicitamente ostile nei confronti del sionismo. Le pubblicazioni sovietiche della fine degli anni '40 e dell'inizio degli anni '50 infatti contengono numerosi attacchi aperti contro il sionismo. In molti articoli, i sionisti venivano definiti "cosmopoliti senza radici" e si sosteneva che gli ebrei sovietici favorevoli a Israele fossero agenti dell'imperialismo straniero. I sionisti vennero perfino accusati di aver fatto uccidere alcuni politici sovietici, tra cui Andrei Zdanov, il Presidente del Presidium del Soviet Supremo e il principale ideologo dello Stato.

Quindi no, non è vero che Stalin abbia creato Israele e non è vero che I bolscevichi fossero filo-sionisti. E ribadisco: è apprezzabile vedere uno studioso che espone i fatti storici in modo accurato.
Pensano la stessa cosa anche loro, dialogo impossibile con delle bestie come noi.
Le problematiche come l'assistenza medica, l'usura e la corruzione sono questioni che vanno al di là della sola comunità ebraica. Tuttavia, ascoltando certe interviste e leggendo discussioni passate, mi sembra che ci sia una certa incoerenza nel modo in cui vengono trattate queste tematiche. È innegabile che alcune delle problematiche sollevate siano reali, ma Israele è un piccolo stato, grande quanto il Piemonte, con circa 10 milioni di abitanti, armato fino ai denti e supportato dalla comunità internazionale. Questo stato ha la libertà di agire con grande impunità, anche grazie al sostegno di paesi potenti.

Quello che spesso accade, però, è che Israele finisce per essere il capro espiatorio, mentre chi lo manovra e lo supporta rimane nell'ombra. In effetti, Israele potrebbe essere considerato come il 52° stato degli Stati Uniti, mentre altri paesi come l'Italia ( il 51 )sembrano essere anch'essi allineati in modo subalterno, anche se questo aspetto tende ad essere sottovalutato.

Non sto cercando di difendere gli ebrei come comunità, né li considero in modo particolare, ma penso che spesso ci sia una disparità nei giudizi che si fanno su Israele rispetto a quelli che dovremmo riservare a chi, dietro le quinte, ne dirige le azioni e ne supporta le scelte
Non mi sembra ci sia nulla di nuovo..
Leggete Vangelo di Matteo 23.
Qui di seguito uno stralcio del Vangelo di Luca 14:1-6
"Un Sabato Gesù andò a mangiare a casa di un capo dei farisei. I presenti lo osservavano attentamente. 2 Ed ecco, davanti a lui c’era un uomo affetto da idropisia. 3 Rivolgendosi quindi agli esperti della Legge e ai farisei, Gesù chiese: “È lecito guarire qualcuno di Sabato o no?” 4 Ma quelli tacevano. Allora prese l’uomo, lo guarì e lo lasciò andare. 5 Dopodiché disse loro: “Se vostro figlio o il vostro toro cade in un pozzo di Sabato, non lo tirate immediatamente fuori?” 6 E non furono in grado di rispondergli.
Troppo avanti Gesù, il figlio di Dio,che quella classe religiosa rigetto' e uccise..ma dopo 3 giorni risorse.
Col racconto del Samaritano,tuttavia Gesù superò le questioni divisive che c'erano tra Giudei e Samaritani..tra questi difatti non correva buon sangue,nel racconto è proprio un Samaritano a soccorrere il Giudeo ferito e derubato.
Occorre andare oltre...singolarmente le persone possono cambiare e superare le questioni divisive e razziali che anche oggi continuano a dividere e creare odio e ingiustizie.
Gli ebrei askenaziti
Ho seguito ma mi sembra che quest'argomento sia stato poco trattato nell'intervista. In particolare, c'è stato proprio un accenno alla relazione khazari->askenaziti. La derivazione degli askenaziti dai khazari, che va per la maggiore, a me come a molti altri suscita perplessità. Essa è basata su una leggenda rabbinica, non si sa quanto realistica, in cui il re dei khazari convoca i rappresentanti delle tre religioni monoteiste per decidere la religione migliore per sé e i suoi sudditi. Vince l'ebreo così i khazari si circoncidono. I khazari erano di etnia e lingua turca, mentre gli askenazi sono evidentemente di razza caucasica e non sembrano avere una lingua propria. Inoltre, sostenevano di essere venuti dall'Italia (fonte: Wikipedia). Mi sarebbe piaciuto avere più dettagli sulla faccenda.
Ricordo il libro "dialogo impossibile con un rabbino" lo avevi mostrato e ne parlasti in una intervista a Border Nights.
Parlando di Bibbia e ebraismo, Biglino in questo video fa un analisi interessante, riguardo il modo in cui la Bibbia viene ancora oggi citata da figure politiche come Trump e Netanyahu, mostrando la sua influenza nel mondo moderno. Un punto centrale è il riferimento ad Amalek, un antico nemico del popolo ebraico, e come la sua storia sia stata legata all'idea di sterminio. Anche lo storico Giuseppe Flavio racconta che lo sterminio di Amalek coinvolse donne e bambini, mostrando la brutalità di certi episodi biblici.

L'analisi include anche il pensiero di Nicola Jaeger, che cerca di giustificare la violenza biblica, e discute le prove archeologiche che confermano la storicità di alcuni eventi e personaggi della Bibbia. La conclusione principale è che la Bibbia, pur essendo un testo antico, continua ad avere un impatto nella politica e nella società. Il rischio è interpretarla alla lettera senza considerare il contesto storico, il che può portare a giustificare conflitti e violenze.



Grazie mille ad entrambi per questo intervento.
Da pag. 147 del libro di Siragusa: “ chiamate i sionisti per quelli che sono: criminali nazisti” Dr. Hajo Meyer, ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, 24 agosto 2014
Nelle varie storie che finora ho esaminato, il linguaggio dei sionisti racchiude la nomenclatura della loro ideologia razzista, suprematista e totalitaria. Ogni forma di ravvedimento è inibita da due elementi: il fanatismo religioso e il fanatismo nazionalistico tramandato da generazioni, sia agli ebrei credenti che ai laici attraverso il dogma: la razza ebraica è emanazione divina, ha nel proprio DNA elementi di intelligenza superiori a quelli dei gentili…”
Dalla quarta di copertina: “La punizione collettiva di innocenti è una politica spregiudicata e criminale usualmente impiegata dai regimi coloniali.
La storia coloniale degli Stati Uniti, cioè il genocidio dei nativi Indiani e l’espropriazione delle loro terre, è il modello di ogni processo di colonizzazione integrale, ovvero la sostituzione della popolazione indigena con la popolazione colonizzatrice. Negli Stati Uniti, il cattolicesimo prima e il protestantesimo dopo svolsero un ruolo primario per la fondazione di un “Nuovo Diritto” all’insegna della supremazia storica della civiltà occidentale a cui educare i nativi “nell’interesse generale”.
Israele segue di fatto lo stesso schema e politica. Morte per morte e atrocità per atrocità, ma con numeri molto più grandi. Da oltre un secolo la colonizzazione sionista della Palestina procede dentro questo modello: pulizia etnica dei nativi, culturicidio, razzismo teorico e pratico, suprematismo di un “popolo eletto” e disumanizzazione dei palestinesi. “
#4 redazione

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Noi abbiamo parlato di fatti storici, non di "opinioni". Ed in base a quei fatti storici c'è ben poco da discutere su chi abbia torto e chi ragione.

Sì, lo so e non metto in dubbio nulla.
Ma non sto parlando di cosa è successo e perché da un punto di vista puramente storiografico.

Vorrei solo che riflettessimo su chi siamo, cosa crediamo di essere e in cosa crediamo di vivere, perché la realtà è un po' diversa da come sembra.
E tutti volendo possono accorgersene.
Ecco perché dico che viviamo in una fiaba, ma chi la considera realtà, è ovvio che ragionerà in base ad essa.
#2 Venusia

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Quando troverai il modo di cambiare la nostra natura fammi un fischio .

Infatti mi sono espresso male.
Non volevo dire "cambiare i principi", ma vederli e accettarli.
Solo così possiamo sperare di cambiare le cose.