Come ricorda il Prof. Paolo Desogus oggi il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini "Cos'è questo golpe? Io so" compie 50 anni. "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia", scriveva l'intellettuale italiano. E' importante riproporlo oggi nella sua interezza per la sua stroardinaria attualità e per comprendere quanto in basso sia caduto il Corriere della Sera passato a Rampini e Gramellini.
Corriere della Sera, 14 novembre 1974
Cos'è questo golpe? Io so
di Pier Paolo Pasolini
Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
di Mattia Luisetto
“Ascolta o Socrate, un discorso certamente singolare, ma tutto vero, come lo raccontò un giorno Solone, il più saggio dei sette”.
Era circa il 360 a. C. quando, con queste parole, il filosofo greco Platone dava inizio ad un racconto destinato a fissarsi nella memoria dell'umanità. Protagonista è un'isola situata nel mezzo dell'atlantico Pelago, la cui popolazione aveva raggiunto elevati livelli di civiltà decine di migliaia di anni prima del nostro tempo.
Atlantide, questo il suo nome, è probabilmente il mistero più dibattuto della storia, complici due schieramenti che da 2000 anni si contrappongono. Da una parte chi ritiene che il racconto contenga delle basi di verità, dall’altra (come, gran parte del mondo accademico), chi riduce il tutto ad un semplice mito di carattere filosofico.
Tra questi, neanche a dirlo, si erge il Cicap, nel cui sito esistono circa 400 articoli dedicati alla questione, riassumibili in una frase: Atlantide è un’invenzione di Platone. Punto e basta.
La scoperta di un documento storico da parte di Riccardo Magnani rimette in discussione quale sia la vera biografia di Leonardo da Vinci.
In rete oggi sono comparse dozzine di articoli che ci ricordano la grande “carriera” criminale di Henry Kissinger. Dalla guerra del Vietnam all’assassinio di Allende, dai bombardamenti del Laos alla guerra dei desaparecidos in Argentina, non c’è crimine di guerra della storia moderna nel quale il nostro benemerito premio Nobel per la Pace non abbia messo lo zampino.
Ma Kissinger si è anche distinto per il suo pensiero fortemente “umanitario”: talmente umanitario da accarezzare spesso apertamente i confini dell’eugenetica. In proposito, ripubblichiamo un nostro articolo del 2005 relativo al memorandum NSM-200, detto anche “The Kissinger Report”. Un documento scritto da Kissinger nel 1974, e desecretato nel 1989.
NATIONAL SECURITY MEMORANDUM NSM-200
Il concetto è molto semplice: non ci sono abbastanza risorse al mondo per permettere a tutti di vivere in maniera decente? Invece di consumare di meno, e cercare magari di dividere più equamente quello che c'è, lasciamo morire un paio di miliardi di persone, e il problema non sussiste. Questa è l'essenza, nemmeno tanto velata, di un documento sulla crescita della popolazione mondiale voluto da Henry Kissinger nel 1974, noto come National Security Memorandum 200.
Per “Cristo storico” si intende la intricata disputa fra teologi, esegeti, archeologi, studiosi laici e credenti, che dura ormai da oltre un secolo, sulla effettiva esistenza del personaggio di Gesù Cristo.
In altre parole, molti nel corso del tempo si sono domandati, e continuano a domandarsi, “ma Gesù è esistito davvero, o è soltanto una bella fantasia”?
Diciamo subito che non vi sono prove assolute nè in un senso nè nell’altro. Vi è però una sufficiente quantità di riscontri documentali - fra cui primeggiano ovviamente i Vangeli - per affermare almeno che un certo predicatore di nome “Joshua” abbia calcato il suolo della Palestina in quel periodo storico. Il vero problema, casomai, è stabilire quali episodi a lui attribuiti siano veri e quali eventualmente no.
Nel cercare di ricomporre questo complicato puzzle, infatti, subentrano continuamente possibilità di una lettura allegorica, che spesso “sdoppiano” il personaggio di Gesù in una versione prettamente umana, ed un suo possibile duplicato “simbolico”, con valenze anche divine.
Da che mondo è mondo, le elites professionali si sono sempre comportate nello stesso modo. Che si tratti della professione medica, dei fisici nucleari o dei professori universitari, i membri di queste elites si sostengono a vicenda per proteggere i propri interessi, e si chiudono a riccio per respingere compatti qualunqe minaccia possa derivare loro dall’esterno. E quando chiudersi a riccio non basta, contrattaccano violentemente, per eliminare l’avversario che mette in pericolo la loro sussistenza e la loro credibilità.
E’ accaduto di recente a Graham Hancock, scrittore e ricercatore esperto di antiche civiltà, che ha osato mettere in dubbio alcuni “punti fermi” sostenuti dall’archeologia tradizionale.
Tutto nasce da una serie TV mandata in onda di recente da Netflix, intitolata “Ancient Apocalypse” (che io, curiosamente, ho appena finito di vedere). L’autore di questa serie è appunto Graham Hancock, il quale ci porta in giro per il mondo, alla scoperta di indizi che indicherebbero l’esistenza di società umane altamente progredite ben prima del periodo stabilto dall’archeologia ufficiale, ovvero il 4° millennio a.C.
Come una famiglia di umili scambiavalori è riuscita, nell’arco di poche generazioni, ad influenzare le politiche dei più importanti governi europei dell’800. Fra queste, l’influenza fondamentale che i Rothschild hanno avuto nell’unità d’Italia. Verso la fine dell'intervista abbiamo anche affrontato temi più ampi, come la scuola, l’educazione e la cultura.
Come la teoria originale di Thomas Malthus abbia influenzato lo stesso evoluzionismo di Darwin, fino a diventare l’ideologia nascosta del capitalismo moderno.
Un piano per controllare la vita politica e democratica del nostro paese, nato negli USA subito dopo la guerra, che dura ancora oggi e mantiene l’Italia in uno stato perenne di sovranità limitata.
In un momento in cui “non fa comodo” ricordare le radici naziste dell’Ucraina, il genocidio dei polacchi da parte degli ucraini durante la guerra mondiale è passato completamente sotto silenzio. (Le immagini allegate all’articolo sono pubblicate a parte, perchè sono immagini forti).
di Maurizia Leoncini Vecchi
Mentre US, UK e UE, pur assorbiti dalle loro politiche interne, continuano ad inviare armi a Kiev (dove Zelenskyy non arresta le sue staliniane epurazioni) per foraggiare la guerra di logoramento contro la Russia, un fatto di non piccola importanza è sfuggito all’attenzione dei media. In OGGI7 del 6 marzo 2022 si era previsto che la migrazione in massa di popolazione ucraina verso la Polonia, avrebbe inevitabilmente riaperto ferite mai rimarginate. Così è stato.
Dall’anno 2016, l’11 luglio è, per i polacchi, il ‘giorno della memoria’, data in cui in tutto il Paese ed anche in ogni comunità e chiesa polacca su suolo estero si piange il genocidio che avvenne tra il 1939 e il 1945 (ma con particolare ferocia tra il 1943-44) in Ucraina, contro la popolazione di lingua polacca. 1.500 villaggi polacchi cessarono di esistere e le terre su cui fiorivano, rase al suolo, divennero proprietà ucraina.
Intervista a Franco Fracassi sul suo ultimo libro: "Ucraina dal Donbass a Maidan, cronache di una guerra annunciata". Come naque la rivalità fra ucraini e russi - le purghe di Stalin - Il golpe di Maidan e il coinvolgimento di Gladio - Biden, Kerry e Burisma - I biolaboratori americani in Ucraina - Il ruolo di George Soros.
Leggi tutto: "Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato". Il più famoso articolo di Pasolini compie...