di Pierluigi Palazzi
Nato a Brescia nel '29 e morto nel 2020, è stato il contrastatissimo, contestato promotore del cosiddetto neoparmenidismo, definizione che in verità gli stava pure stretta, e cioè dell’eternità dell’ente. In linea ma anche in discontinuità col filosofo di Elea, Severino richiamava alla logica implacabile dell’eternità dell’essere già espressa appunto da Parmenide duemila anni fa: secondo l’eleate, dacché l’essere non può MAI trasformarsi nel proprio contrario, e non può finire o provenire dal nulla pena la coincidenza, assurda logicamente, tra essere e nulla, Parmenide concludeva che dunque l’essere fosse eterno. Assistendo però noi allo ‘’spettacolo’’ o al panorama del divenire altro/nulla degli enti, ne consegue necessariamente, aggiungeva sempre Parmenide, che il tutto fosse legato alla ''doxa'', cioè l’opinione ovvero l’illusione dacché il mondo dell’essere non può essere in nessun caso coinvolto/scalfito nel divenire. Ergo il divenir altro appunto a cui assistiamo, secondo Parmenide non può essere altro che doxa, errore...
Ed è qui che subentra, con una dose di scandalo che gli costò l’espulsione dalla Cattolica di Milano per incompatibilità del suo pensiero con la fede cristiana (motivo per cui fondò la facoltà di filosofia a Venezia), il pensiero di Severino che, ricollegandosi alla logica parmenidea dell’essere eterno, confuta però quello che parrebbe impossibile da smentire: cioè la certezza che assistiamo davvero al divenire delle cose.
Spiega Severino che DI FATTO, pur nel mutamento a cui assistiamo, noi non stiamo osservando il divenire degli enti!!! Ora se pure è indubbio che vi sia uno scorrere degli enti, il punto chiave è che noi in effetti, ‘’traditi’’dalla memoria che mette in fila gli eventi, non vediamo il TRASFORMARSI degli enti stessi ma una lunga sequenza di stati che infine interpretiamo erroneamente come divenir altro.
Ecco che qui cade l’esempio, forse sin troppo da lui ripetuto, della legna e della cenere. Contrariamente a quello che il senso comune vorrebbe, noi, spiega Severino, non assistiamo affatto al divenir cenere della legna. Strano a dirsi, ma anche quello che chiamiamo processo di combustione è in realtà, a mò di pellicola cinematografica, l’APPARIRE, di stati ETERNI degli enti coinvolti. Il tutto naturalmente non significa che un processo non avvenga o che abbiamo di fronte un panorama fisso. Solo che quello a cui assistiamo appunto non è il divenir altro della legna, ma casomai lo scomparire della legna stessa e l’iniziare ad apparire della cenere, con tutti gli stadi intermedi.
Sostenere che la legna diventa cenere equivale a dire che una volta che la legna è bruciata ed è diventata cenere, SIA ormai CENERE cioè altro da sè. LEGNA=CENERE non solo è l’impossibile logico ma non è neppure testimoniato dal processo di combustione osservato e così definito.
E non perché come la scienza sostiene, tutto il contenuto dell’ente legna si sia trasformato in calore, fumo, cenere ecc. quindi il conto complessivo ‘’torna’’, ma proprio perché NULLA SI TRASFORMA in quanto ammettere il divenire significa sostenere l’assurdo logico della COINCIDENZA tra due enti, una volta appunto compiuta la trasformazione. Se dunque, facendo coincidere due enti distinti, si compie la violazione del principio di non contraddizione ne consegue che un ente ''A'' rimane ''A ''cioè se stesso eternamente e in nessun caso, se non in quella che chiama la follia dell’occidente, A può coincidere con B. La straordinaria forza di Severino è la dimostrazione, in lunghe pagine di logica, che chiunque dunque provi a smentire il principio di non contraddizione in realtà lo presuppone e dunque l'opposizione/obiezione ad esso si auto-toglie.
E come non diremmo mai che questo tavolo è una bottiglia, così che la legna (o qualsiasi altro evento) infine sia cenere è l’assurdo del pensiero.
Che mondo appare dunque tolta la cortina dell’interpretazione del divenir altro? Si spalanca dunque la consapevolezza dell’eternità degli enti, noi compresi, eternità che si temporalizza e pur in quella che appare la tragicità degli eventi storici, di fatto siamo da sempre salvi in quanto il senso del temporalizzarsi è appunto l’apparire degli eterni e non il divenir altro da sé degli enti. Ed è qui in tale scenario del tutto controintuitivo che anzitutto la nascita e morte individuale appaiono assumere una valenza completamente differente.
Tanto distante il tutto è dal senso comune che pur riconosciuto come uno dei più grandi pensatori del '900, Severino è stato bollato di essere quantomeno ‘’astruso’’ anche da alcuni suoi colleghi, non potendo facilmente e con serenità riconoscere la linearità del suo pensiero che, a partire un nucleo straordinariamente semplice (A è diverso da B ...SEMPRE!!!) smentirebbe il più banale dato di realtà, cioè che le cose si trasformano, che possiamo modellarle, che noi stessi nasciamo, cambiamo e moriamo.
Eppure....Eppure una conferma indiretta, di cui lui stesso era perfettamente al corrente e che riconosceva essere più che un’assonanza, viene proprio dalla scienza del '900 e in particolare dalla cosmologia einsteiniana. Ebbene secondo il fisico tedesco le conclusioni della teoria della relatività sono esattamente le stesse: cioè che la distinzione tra passato, presente e futuro sia un’illusione in quanto dal punto di vista del cronotopo, cioè del continuum spazio-temporale, non ha alcun senso parlare di divenire, di iniziare ecc. Per la fisica moderna TUTTi gli eventi stanno come in una pellicola ed esattamente come in una proiezione si crea l’illusione dello scorrere; tutte le tragedie che eventualmente ne derivano son legate dunque all'errata interpretazione di tale scenario, che è invece l'apparire degli eterni.
E infatti in tal modo Einstein consolava pure la vedova del suo collega, l' italiano Michele Besso, che riferiva Einstein ''noi piangiamo ma dopo tanti anni di studi assieme aveva perfettamente capito che la distinzione temporale tra passato, presente e futuro è un'illusione e per la fisica non ha alcun senso.''
Di fronte a tale straordinaria consonanza, Severino appunto ricordava che non solo non ci si poteva voltare, ma che fosse giusto continuare ad approfondire un percorso in cui le strade di linguaggi pur così diversi, filosofia e scienza, convergono.
Il sito ufficiale di Emanuele Severino
La pagina Wiki





IL FUOCO
Il fuoco
accoccolato,
spegne la tristezza del legno
cantandogli
la sua ardente canzone.
E il legno
lo ascolta
mentre si consuma
fino a dimenticare
che è stato albero.
(da TESSITORE DI PAROLE di Humberto Ak'abal)
E, come afferma Malanga, nel momento in cui si cambia il fotogramma del passato il presente si modifica istantaneamente.
Poi, se cambia solo il modo di definire l'oggetto (es.d.a.: LEGNO-CENERE), questo non implicita che l'oggetto non esista più_dal mio punto di vista_ma che sia solo il modo d'identificarlo per una mutazione.
Immagino di non aver compreso bene (nemmeno) il discorso d'assonanza con il cuntinum-spazio temporale
1) una beata minchia!!!!
2) sono eterno!
... ogni stagione della vita ha dei sapori diversi, nessuno è migliore o peggiore...
... bisogna solo saperli amare, così come sono...
... l'essere o non essere per l'estate, la tanatolgia per l'inverno...
... qui su LC molti hanno già indossato la giacca e il maglioncino...
... io ho già chiuso la finestra perché entra aria fredda...
... se la teoria che gli opposti si uniscono ha una minima base di realtà...
... vado a riflettere zappando ma sono qui con voi...
... y love you all...
... stamane l'aria è fresca, potrebbero venirmi dei pensieri...
Sabato scorso ero a Torino al mercatino delle pulci chiamato “Balon”.
Un mio conoscente, Niccolò, che vende libri usati, stava discutendo con un suo amico sull’esistenza di Dio.
Il suo amico diceva che Dio non esiste, mentre lui asseriva che se qualcuno ci crede, significa, implicitamente, che esista.
Qui, come per la legna-cenere, ci addentriamo nel complesso e tortuoso campo che attiene la filosofia.
Si può dire tutto ed il contrario di tutto, ma a me, se me lo domandassero, preferirei mi venisse cosparso il capo di cenere, piuttosto che mi venisse data una randellata con un ciocco di legna.
Dante Bertello.
Nella fisica classica nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma".
Tale principio deriva dalla conservazione della massa e dal fatto che l'atomo, il mattone fondamentale della materia, non si può creare in laboratorio, ne distruggere. La vita di un atomo stabile è praticamente eterna.
Questo vuol dire che l'atomo si ricicla per costituire altri corpi inerti e/o organici per sempre. Gli atomi di carbonio che costituiscono la mia massa, cinquecento anni fa, costituivano il corpo di un gatto, di una pianta, di una mosca o di un altro uomo.
Il legno divenuto cenere non si è distrutto, ma solo trasformato.
I suoi atomi sono ancora presenti e si ricicleranno ancora in eterno (non a caso la cenere è un concime naturale).
Da qui, dunque, nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Questo però è valido solo nel mondo macroscopico dove siamo in grado di osservare cambiamenti/evoluzioni di uno stato. E sebbene il mondo macroscopico sia costituito da atomi, non possiamo considerare l'atomo un oggetto macroscopico.
In questo senso l'atomo (la materia) non solo non si crea e non si distrugge, ma neanche si trasforma, in quanto l'atomo, di fatto, resta tale e quale sempre, in eterno.
Solo le forme macroscopiche nelle quali è combinato cambiano in maniera apprezzabile dal punto di vista dell'osservatore. Noi siamo in grado di apprezzare l'organizzazione atomica, molecolare, cellullare della materia nel suo insieme nello spazio, e la sua evoluzione nel tempo, ma non siamo in grado di osservare la materia stessa nel suo intimo più profondo.
quanto dici è esattamente quanto insegnava l'entità Kempis che si manifestava nel Cerchio di Firenze 77. Si pensa che si trattasse del monaco mistico Thomas a Kempis, autore di "de imitatione Christi" (Imitazione di Cristo)
Non sai bene se la vita è viaggio,
se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno
dopo giorno e non te ne accorgi
se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso.
In certi momenti il senso non conta.
Contano i legami.
Jorge Luis Borges
e magari adesso invece sei:
In realtà i tuoi atomi sono sempre gli stessi, ma, personalmente, ti preferisco ora.
Non conosco quali fossero i canoni estetici di Severino, ma se mi avesse detto che per lui non c’era differenza, ne sarei rimasto molto deluso.
Dante Bertello.
gustavorol.org/.../...
Se io dico che la legna si trasforma in cenere per combustione, non dico affatto che la cenere è legna, ma che la cenere è legna trasformata, ovvero che la cenere era legna, non che è legna.
Ma perchè i filosofi si perdono sempre nella retorica linguistica?
Questo passaggio centrale fallato trasforma tutto il resto del discorso da un'opera di filosofia a una supercazzola mal riuscita.
Sarebbe bene sostituire le "lunghe pagine di logica" di Severino con una semplice canzone...
"Per fare un tavolo
ci vuole il legno
per fare il legno
ci vuole l'albero,
per fare l'albero ci vuole un seme
per fare un seme
ci vuole un frutto
per fare il fru-u-tto ci vuole un fio-o-re".
Speriamo che la fisica classica non si trasformi in quella severiniana!
Lo spazio esteso in ogni dove (?) sembra costituito da campi di tutti i tipi e qualità ( campi elettrici magnetici gravitazionali di higgs.. ecc ecc.... campi della coscienza.. della memoria.. delle fake news..) ... basta cercare il campo giusto e tac.. ottieni la bacchetta magica della fata Smemorina.
Magari anche il tempo è un campo... e come dicevano i filosofi islamici Dio crea e distrugge istante per istante la realtà.. dandoci l'illusione del tempo che passa e del movimento..
Partono tutte da un concetto di dualismo universale, coesistono cioè un Logos, una matrice, una materia eterna immutabile, che noi possiamo percepire attraverso il pensiero e una manifestazione degli eventi in continuo movimento, un fiume che muta che cambia forma e "vive" (se tutto fosse immobile non sarebbe vivo) che noi percepiamo attraverso i nostri sensi che si affidano al tempo.
Da due diventerai uno...
Ovviamente filosofi, artisti, scienziati descrivono in maniere differenti questi concetti e noi li interpretiamo spesso in antitesi l'uno con l'altro ma alla base, esprimono lo stesso concetto, per come la vedo io almeno, la realtà che osserviamo ci sembra scorrere e cambiare nel tempo, che noi percepiamo in una sola direzione, dal passato al futuro ma la matrice che compone la realtà è eterna e immutabile.
Non sappiamo perchè sembra sia così, se ci sia un demiurgo, un logos un'energia un dio che per conoscere se stesso attraverso l'esperienza, si divide e crei il tempo o semplicemente perchè non può che essere così, quando incontrerò il grande architetto, glielo chiederò, per adesso vado a trasformare un po' di legna in cenere perchè in effetti fa freschino anche da me.
Io sono capace con un fiammifero a trasformare la legna in cenere.
Sfido tutti a trasformare la cenere in legna.
Il sionismo ha i giorni contati è stato abbandonato: auto imploderà.
Israele sarà altro e farà altro.
I blocchi sovranisti(Cina-Russia-USA) hanno già deciso tutto:
la Turchia(non più Israele) sarà il nuovo guardiano del mediterraneo.
La UE, o auto imploderà(e ci salveremo il culo) o sarà distrutta dalla Russia(e periremo).
Trump si papperà il centro-sud America e si terrà stretti Giappone e Corea del sud.
L'India andrà con la Cina. Persia con la Russia. Arabi con Trump.
Così è stato deciso. sempreché i Soros, i Rothschild, Londra e la Boldrini, non preferiscano l'olocausto nucleare confidando nei loro rifugi antiatomici.
Per ora comunque, Sarkozy non ride più e la Gretina neppure. ma neppure l'integerrimo compagno-magistrato Venditti, pare...
Ma qualche buona notizia per voi compagnucci c'è: la Salis, il Di Maio e lo Fico si stanno fregando le mani(e i nostri soldi)!
Allegria bella gente !!!
Sottolineo che al momento è solo una teoria.
io penso che le categorie logiche si applicano alle costruzioni mentali che noi ci facciamo della realtá, non alla realtá. I filosofi tendono spesso ad affermare il contrario, ma negare la capacitá della logica di spiegare la realtá significa negare la loro utilitá, e quindi li capisco. Tuttavia esistono sistemi filosofici che rifiutano che la realtá lo sia.
In ogni caso la logica é considerata una scienza formale, al pari della matematica, e perció si applica ad enti razionali e non reali.
Io affermo che la realtá sia sovra-logica, nel senso che la logica umana non é in grado di aiutarci a coglierla, perché la realtá é mossa da esseri spirituali (tutti gli esseri dotati d'intelligenza, dai batteri agli angeli), che non sono necessariamente logici nella loro azione.
In particolare io ritengo che il principio di non contraddizione non si applichi alla realtá.
Faccio un esempio: in matematica i quadrati sono rettangoli, perché sono rettangoli con quattro lati uguali. Sono un caso speciali di rettangoli. Logicamente sono rettangoli, ma nella realtá non lo sono, perché se li chiami rettangoli neghi, o dimentichi, alcune loro proprietá. Se questo vale per gli enti matematici, figuratevi per quelli reali.
Nel caso della legna che brucia, quando é che la legna cessa di essere legna e diventa cenere? Boh! Quindi, la legna che brucia, é legna oppure non legna? Boh! Tutti e due. Questo la dice lunga sulla capacitá del principio del terzo escluso di applicarsi alla realtá.
Perché la realtá se ne frega dei nomi che le diamo, ma per noi sono importantissimi. Se noi non diamo un nome alle cose, per la nostra mente é quasi come se non esistano.
Infatti la scienza ha fatto passi da gigante quando ha potuto dare un nome a certe cose che vedeva, in maniera tale da poterle associare delle qualitá, come per esempio l'energia (che gli antichi, nel senso moderno del termine, non conoscevano). Ma anche la temperatura, la pressione, etc.
Questo é un meccanismo molto utilizzato dalla "propaganda" del passato per evitare che la gente pensi a certe cose. Per esempio nell'antico giappone la parola "Trasgredire" non esisteva proprio. La propaganda moderna invece ha creato parole che prima non esistevano, come per esempio "materia" (che non si sa cosa sia, ma gli uomini non riescono ad uscirne).
Insomma l'energia esiste, ma non é esattamente quello che noi abbiamo in testa, come pure la materia, e praticamente tutto il resto.
Quindi, l'uomo é eterno? Probabilmente si. Ma cosa significa essere "eterno"? Significa essere immortale? Logicamente si. Ma nella realtá? Boh.
Adesso io non voglio entrare nel nichilismo (che postula che nulla possiamo conoscere della realtá appunto perché illogica), ma neanche nel razionalismo illuminista, che postula il contrario. La realtá ha la sua logica, e noi non siamo all'altezza di comprenderla nella sua interezza, e dobbiamo farcene una ragione.
Per questo, e adesso chiudo, dobbiamo affidarci alla rivelazione, cioé ció che ci viene "spiegato" da Dio, e sperare che la Chiesa a cui apparteniamo ci abbia tramandato il suo messaggio correttamente.
del CF77 ( dal libro, Oltre l'Illusione )
Il fatto di essere eterno non mi dispiace
Io le accetto tutte, una vale l'altra, anche quella che dice che 13 miliardi di anni fa non c'era nulla e che fra 13 miliardi di anni tornerà a non esserci nulla.
È la vita, è noi??
Pura casualità senza un significato che si accende e si spegne senza un perche.
Il perché è una prerogativa umana non dell'universo.
A volte mi lascio prendere dall'ansia perché penso una volta morto non ci darò più per l'eternità, commettendo l'errore di vivere la morte con le percezione di un essere ancora in vita.
In realtà penso che una volta morto il tempo per me non esista più e magari chissà...
Di certo lo scoprirò un giorno
Che cosa voleva? Prendere i frutti e stare nell'ambiente, intanto che si attacca l'idea spirituale del nemico che sta provvedendo alle prime due cose?
C'è invece una bella parola che suona almeno qui compatibile.
Ora é.
Come nell'ora della Creazione.
Piú i pali della luce.
GLF.
Il maestro di Luigi Suali, Francesco Lorenzo Pullè, era massone.
Ergo, filosofeggiando, Emanuele Severino era......
Passato, presente e futuro sono dimensioni della realtà, e come si evince dal dialogo tra il bambino e Neo in Matrix: Il cucchiaio non esiste. Il cucchiaio non si piega, siamo noi a piegarci. Se non erro Malanga dice che siamo noi i creatori dell'universo; del nostro universo.
#8 ildivergente
Bisognerebbe sforzarsi di rendere comprensibili concetti complessi anche alla casalinga di Voghere o alla massaia di Crotone. Sta discussione è incomprensibile ai più a mio parere.
dal libro " La musica è un tutto" di Daniel Barenboim
I' Essere è finito : ha un inizio , ha una esistenza che dipende solo dal grado di affidabilità del corpo e degli organi che lo sostengono cervello compreso ed ha un termine quando l' integrità fisica viene per qualche motivo meno.
Se c' è sopravvivenza vi è solo nel concepimento di un figlio dove una parte di se contribuisce nella creazione di un nuovo essere che però è altro da noi.
Non c' è niente prima e non vi è nulla dopo .
il problema è sempre sto paradosso onda/particella. Se per un onda è più intuitivo immaginare un universo statico anche nel tempo (tipo le onde della pietra gettata nel laghetto) per le particelle definite di massa è un bel casino..e poi c'è pure la gravità che a quanto pare è una funzione d'onda e agisce sulle masse..
Il più alto pensiero mai pronunciato da uomo,parole dette da Gesù Cristo il figlio di Dio,eppure non tutti vogliono davvero cogliere e trovare la verità che è molto semplice,si preferisce guardare con ammirazione filosofi che si arrotolano in parole e pensieri contorti senza alcuna via d'uscita,ragionamenti sul nulla che non portano da nessuna parte,se non nell'infinita perdita di tempo.
Massimo è attratto da queste cose,credo guardando, stia cercando sinceramente qualcosa,qualche risposta,è questo è un buon segno,gli auguro di trovare la verità che può rendere liberi...è più facile di quello che sembra
Certo Elia, ma quale verità? Non mi piacciono le cripticità che che pur capendone la base, non si riesce a definire il tutto poiché non si conosce quale è l'altezza precisa, i punti specifici e certamente pure le dimensioni complete.
Aiuta per piacere i profani come me.
"Passaggio cruciale totalmente fallato.
Se io dico che la legna si trasforma in cenere per combustione, non dico affatto che la cenere è legna, ma che la cenere è legna trasformata, ovvero che la cenere era legna, non che è legna."
Ecco appunto: dire che la cenere è legna trasformata... è dire che la cenere è legna.
E se dici che era legna, allora un tempo legna e cenere erano identiche.
Quote:
ammettere il divenire significa sostenere l’assurdo logico della COINCIDENZA tra due enti, una volta appunto compiuta la trasformazione.
Quote: Ma perché mai? Se una cosa è divenuta è logico che non coincida più con quello che era inizialmente.
Risposta: quindi a un certo punto una cosa non coincide più con sé stessa.
Quote: Ma perchè i filosofi si perdono sempre nella retorica linguistica?
Perché invece qui si dice proprio che è una forma di retorica o di interpretazione anzitutto il divenir altro degli enti, divenire che non appare neppure cioè il passaggio di trasformazione. In questo caso si sta SMANTELLANDO un'abitudine mentale che NON CORRISPONDE alla descrizione del fatto. L'esempio più calzante in assoluto è uno zootropio 3D. Vai a vedere come si crea un'illusione simile con l'utilizzo delle strobo lights!!
Atti degli Apostoli 17:24-28
"L’Iddio che ha fatto il mondo e tutto ciò che è in esso, essendo egli il Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani umane, né ha bisogno di essere servito da mani umane come se gli mancasse qualcosa, perché è lui che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. Da un solo uomo ha fatto ogni nazione degli uomini perché vivano sull’intera superficie della terra, e ha fissato i tempi stabiliti e definito i confini entro cui gli uomini devono abitare, perché cerchino Dio, anche andando a tastoni, e davvero lo trovino, benché in realtà non sia lontano da ognuno di noi. Infatti mediante lui abbiamo la vita, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: ‘Poiché siamo pure suoi figli"
Andare a tastoni significa che gli uomini si sforzino di andargli incontro come a tastoni, in modo da poterlo trovare", implica un desiderio e uno sforzo attivi nella ricerca della verità.. nel cercare Dio e trovare risposte a domande esistenziali:perché ci siamo..perché moriamo..cosa accade dopo la morte, Dio s'interessa di noi?..
La verità risponde a tutte queste domande e molte ancora.
Mi sono sempre tenuto alla larga da filosofi contemporanei, sia per l'astrusità del loro argomentare, sia per la loro autorefenzialità e il disinteresse totale per la spiritualità e un'adesione spesso sfacciata al materialismo.
Severino non è da meno.
Mi si perdoni il mio giudizio sommario, da perfetto ignorante, ma per quello che posso capire della sua filosofia (vi sfido ad ascoltare le sue esposizioni), si tratta giusto una degenerazione del pensiero di Parmenide, con l'aggiunta di uno scimmiottamento dell'Advaita Vedanta, che però dimostra palesemente di non capire oppure di non volerne adottare le vette più alte del pensiero.
Il risultato è un pasticcio confusionario tra Essere ed ente, tra divenire ed eternità, ecc.
Chissà se ne era cosciente o meno, proprio lui che si scagliava contro il nichilismo, che il vero nichilista era lui.
Ma se anche fosse vera la sua filosofia, sarebbe del tutto inutile e senza alcun valore pratico.
Condivisibile invece ritengo sia la sua analisi e il suo giudizio negativo sul tema della tecnica, che anzi andrebbe ripresa e aggiornata alla luce dell'AI.
Ma infatti!
Dopo Einstein (E=mc^2) e dopo la fisica quantistica, possiamo dire che "ciò che non si crea e non si distrugge" è l'energia totale.
Non ricordo ora se la spiegazione era paro paro a questa, dovrei rileggermela.
Ma in definitiva, non vedo la differenza tra i due pensieri, visto che anche nell'eterna trasformazione si puó affermare che l'essere é eterno. Anche se peró in questo contesto é difficile dire cosa sia il non-essere se nulla si crea. Eppure il non-essere ( passatemi il termine) esiste eccome