di Walter Quattrociocchi
È difficile parlare di LLM (i large language model come ChatGpt o Gemini) con chiarezza. Il rumore di fondo è terrificante.
Tra marketing, pop–filosofie e metafore che non colgono, il quadro è tutt’altro che rassicurante.
La platea è frammentata in micro–tribù identitarie che si rinforzano a vicenda. Quando la narrativa si schianta contro la realtà, il confirmation bias riporta tutti al punto di partenza e la storia si riaggiusta per tornare comoda.
Dire che gli LLM sono motori statistici non è una provocazione, ma serve a dire che per come sono progettati oggi, l’errore è strutturale, non accidentale. Quello che producono non è intrinsecamente affidabile: generano testo plausibile, non verità. Eppure c’è chi li propone come “estensione cognitiva” o li usa come terapeuti, ignorando il problema di fondo.
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Il capo del controspionaggio della CIA, James Angleton, aveva plasmato in segreto le relazioni tra Stati Uniti e Israele. Nuovi file desecretati fanno luce sul suo sconsiderato tradimento che aveva favorito il furto di materiale nucleare statunitense e le operazioni di spionaggio globale da parte di Israele.
di Kit Klarenberg e Wyatt Reed
Il veterano capo del controspionaggio della CIA James Angleton supervisionava segretamente un giro di spionaggio di alto livello che coinvolgeva emigrati ebrei e agenti israeliani senza “alcuna autorizzazione” da parte del Congresso o della stessa CIA, secondo i documenti recentemente declassificati pubblicati nell’ambito dell’impegno dell’amministrazione Trump a divulgare tutte le informazioni disponibili sull’assassinio del presidente John F. Kennedy.
I file gettano una nuova e inquietante luce su una spia descritta dallo storico Jefferson Morley come “un architetto di primo piano della relazione strategica dell’America con Israele”, descrivendo il ruolo di Angleton nel trasformare il Mossad in una temibile agenzia con portata globale, favorendo Israele nel furto di materiale nucleare statunitense e proteggendo i terroristi sionisti.
Il tempo è uno dei concetti più familiari della nostra esperienza, eppure rimane uno dei più enigmatici. Gli antichi lo temevano, i poeti lo cantavano, gli scienziati lo misuravano. Ma nella fisica quantistica il tempo assume un ruolo ancor più misterioso, dove le intuizioni comuni spesso cedono il passo a logiche inaspettate.
Isaac Newton, nel XVII secolo, descrisse il tempo come un fiume uniforme che scorre indipendentemente da ciò che accade. Per Newton, il tempo era assoluto, identico per ogni osservatore, come la tela invisibile su cui si muovono i fenomeni dell’universo. Albert Einstein, nel 1905 e nel 1915, spezzò questa visione. Dimostrò che il tempo è relativo, strettamente legato allo spazio, e curvato dalla gravità. Il tempo, nella relatività, è plastico. Ma nella meccanica quantistica, il concetto si complica ancora.
Ieri, almeno dieci persone mi hanno segnalato scandalizzate il video dell’ospedale di Gaza bombardato due volte dall’IDF, a distanza di pochi minuti. La prima volta, per creare morti e feriti fra pazienti e dottori, e la seconda, per andare a colpire i soccorritori e i giornalisti che inevitabilmente sarebbero accorsi sul luogo, dopo la prima esplosione.
Di fronte a questa azione palesemente criminale, è partita sui media mondiali la solita “ondata di sdegno” a senso unico: non c’è politico o commentatore al mondo che non abbia espresso in qualche modo il suo “orrore” per questo crimine a cielo aperto commesso da Israele, ma non ce n’è uno (di un certo peso) che abbia suggerito anche pubblicamente di punire Israele con severe sanzioni, almeno pari a quelle che vengono applicate da tre anni alla Russia.
Addirittura, ieri sera è toccato sentire gli apologeti di Israele - come una parlamentare della Lega, su Rete 4 - dire con sufficienza “Sì certo, solidarietà alle vittime, però il 7 ottobre…”
Secondo un’analisi di un database giapponese di 18 milioni di persone, le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il COVID-19 hanno avuto un rischio di morte significativamente più elevato nel primo anno dopo la vaccinazione rispetto ai non vaccinati, e il rischio è aumentato con ogni dose aggiuntiva.
Il commentatore medico John Campbell, Ph.D., ha esaminato i dati nel suo show su YouTube questa settimana. I dati sono stati originariamente pubblicati a giugno nell’ambito di una tavola rotonda, trasmessa in streaming online e guidata da Yasufumi Murakami, Ph.D., vicedirettore del Centro di Ricerca per la Scienza dell’RNA presso la Tokyo University of Science.
«Più dosi si assumono, più è probabile che si muoia prima, e in un periodo di tempo più breve», ha affermato Murakami durante la tavola rotonda.
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A Giorgia Meloni il potere deve aver dato alla testa. O meglio, lei deve aver scambiato l’idea di essersi momentaneamente seduta accanto a persone potenti con la potenza stessa.
Non si spiegherebbe altrimenti l’idea, da lei avanzata, di proporre “un piano per sostegno in 24 ore all'Ucraina se Mosca attacca”. Questa proposta “impegnerebbe i firmatari a consultarsi entro 24 ore su una risposta militare, in caso di nuovo attacco della Russia.” In altre parole, una sorta di Articolo 5 della NATO, esteso ad un paese non NATO.
Proposta decisamente ridicola e pericolosissima insieme.

di Lorenzo Tosa
Quest’uomo grande si chiama Matteo Cecchelli, sindaco di San Giuliano Terme (Pisa), e ha fatto qualcosa di straordinario e straordinariamente umano.
Negli stessi giorni in cui Israele sciacallava biecamente su Marah Abu Zuhri, la ragazza di 20 anni palestinese morta per grave malnutrizione a Pisa, Cecchelli si è messo in contatto con la madre di Marah, che aveva espresso la volontà di seppellire la figlia in Italia, le ha offerto di ospitarla nel suo Comune, ha organizzato un funerale di rito musulmano in un bel prato appena fuori dal Paese.
La vile retromarcia di Schillaci, che ha ceduto alle pressioni di Big Pharma, ha riportato in primo piano la discussione sui vaccini. All’interno di questa discussione, le decine di “ronzulli” che parlano senza sapere, sono tornate a citare il caso Wakefield come episodio seminale della nascita del movimento anti-vaccini. E’ quindi utile tornare a vedere da vicino cosa accadde veramente 25 anni fa, e su quale immensa bugia si basi tutta la sicumera dei pro-vax.
Da tutte le indiscrezioni e le mezze frasi uscite dal multi-confronto di ieri – prima Trump e Zelensky da soli, poi con l’aggiunta dei leader europei – una sola cosa è uscita con chiarezza: non esiste un accordo sulla cessione dei territori conquistati dalla Russia.
Parlano tutti di pace generica, di garanzie di sicurezza, e persino di “restituzione dei bambini” – come se quella fosse la cosa più importante - ma sui futuri confini fra Ucraina e Russia nessuno si è sbilanciato.
Leggi tutto: Intelligenza Artificiale: alcuni chiarimenti fondamentali