Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare:
In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass.
Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”.
Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio.
Standing ovation in parlamento, Cecilia Sala che torna in Italia è come la nazionale che vince i mondiali.
E’ stata arrestata senza che ce ne dicessero il motivo, ed è stata liberata senza che ce ne dicessero il motivo. Però, proprio tre giorni prima del suo arresto, in Italia era stato fermato il cittadino iraniano ricercato dagli USA; ma questa è solo una coincidenza. E proprio tre giorni prima del rilascio della Sala, la Meloni è andata di corsa da Trump a Mar-a-Lago. Ma anche questa è un’altra coincidenza.
Come preannunciato, dal 1° gennaio l’Ucraina ha interrotto il transito di gas russo verso l’Europa. L’Ucraina perderà così 800 milioni di euro annuali (che corrispondevano ai diritti di transito), mentre la Russia dovrebbe rinunciare ad un fatturato complessivo di circa 5 milardi annui, che corrisponderanno alle mancate vendite in Europa.
I paesi più colpiti da questa mossa saranno Austria, Ungheria e Slovacchia, ma gli effetti di questa decisione si faranno sentire in tutto il continente (già da noi si parla di un aumento a breve del prezzo del gas).
Naturalmente (problema-reazione-soluzione), c’è già pronto sul mercato il gas liquido americano (LNG), che però coste tre volte rispetto a quello dei gasdotti. Chissà perchè, la guerra la fanno Russia e Ucraina, ma alla fine quelli che ci rimettono siamo sempre noi.
(Questa discussione è chiusa)
Chiunque abbia seguito le vicende della Siria in questi giorni non può non essere rimasto stupito dalla velocità con cui i cosiddetti “ribelli salafiti” hanno preso il controllo del paese. Una possibile soluzione la propone Leonardo Sinigaglia in questo articolo su L’Antidiplomatico, intitolato "Il ruolo della guerra informativa e psicologica nella caduta della Siria”:
Se qualcuno è rimasto confuso dalle troppe sigle di “ribelli arabi” che agiscono in Siria in questi giorni, basta tornare a rivedere questa intervista del 2011 del Generale Wesley Clark. Dietro tutte queste sigle, dietro tutte queste guerre, ci sono sempre gli stessi mandanti.
"La partnership tra Italia e Stati Uniti non è mai stata così forte”. Il servilismo del maggiordomo più diligente e premuroso viene sempre premiato dal padrone. Soprattutto quando si avvicina il Natale.
di Alessandro Bianchi
"La partnership tra Italia e Stati Uniti non è mai stata così forte”. Con queste parole, il segretario di Stato Usa Blinken ha concluso il vertice di Fiuggi del G7 a presidenza italiana. E come se non fosse già abbastanza umiliante per un governo che aveva promesso una via "sovrana" e "indipendente" rispetto ad un governo PD qualunque, aggiunge: "E questo è un tributo alla leadership italiana, è un tributo alla forte leadership del primo ministro Meloni, del mio amico, il ministro degli Esteri, e lo vediamo, ovviamente, durante il G7 italiano. Non potrei essere più grato per la collaborazione". "La partnership tra Italia e Stati Uniti non è mai stata così forte”.
Donald Trump aveva rassicurato tutti dicendo che avrebbe fatto finire la guerra in Ucraina e anche Putin e Zelensky sembravano pronti a trattare per questa soluzione. Ma ieri è arrivata una mossa di Biden che ha stravolto tutti i piani e che rischia di provocare una nuova pericolosa escalation nel conflitto. Arriva l'autorizzazione agli ucraini a usare i missili a lungo raggio americani Atacms (Army Tactical Missile Systems) all’interno del territorio russo, chiesta insistentemente da Zelensky. Biden - riporta Il Corriere della Sera - si sarebbe convinto a prendere questa decisione dopo la minaccia di assalto russo — con l’appoggio di almeno 10.000 soldati nordcoreani e per un totale di 50.000 truppe — contro gli ucraini trincerati nella regione russa di Kursk nelle posizioni conquistate ad agosto.
Gli Stati Uniti stanno insistendo con Kiev perché abbassi l’età della leva, dagli attuali 25 anni ai 18 anni. A rivelare le indebite pressioni Usa, la deputata ucraina di Eurosolidarity Maria Ionova, alla quale ha fatto eco Sergei Leshchenko, consigliere dell’Ufficio presidenziale, il quale ha aggiunto che la sollecitazione godrebbe del “supporto di politici americani di entrambi i partiti”.
La notizia riportata da Strana segnala sia la disperazione dell’Occidente, che vede infrangersi il suo sogno di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, sia la sua feroce determinazione nell’alimentare a tutti i costi questo conflitto contro la Russia “fino all’ultimo ucraino”, espressione che appare sempre più precipua.
Dopo averci passato personalmente diversi anni, durante la guerra, Filippo Rossi racconta la vera storia della NATO in Afghanistan.
Dopo l’attacco di Israele alla base UNIFIL in Libano, il ministro Crosetto ha tenuto una conferenza stampa, nella quale ha detto che le azioni di Israele “potrebbero costituire crimini di guerra, e sicuramente rappresentano delle gravissime violazioni alle norme del diritto internazionale umanitario.”
Crosetto ha poi aggiunto che il comportamento di Israele è “inaccettabile”, e ha detto che noi “non prendiamo ordini da Israele”. Infine, riguardo all’attacco, Crosetto ha detto che “Non si tratta di un errore nè di un incidente, quindi vogliamo da Israele della spigazioni formali”.
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