Questa è proprio la settimana della propaganda di regime. Ieri abbiamo parlato del New York Times, che cerca goffamente di trasformare il Deep State in una innocua schiera di volonterosi lavoratori della pubblica amministrazione. Mentre oggi dobbiamo denunciare il tentativo da parte delle nostre istituzioni di riscrivere la storia dell’Ucraina, per far piacere ai seguaci di Zelensky.
A quanto pare infatti, è stato Putin a scrivere i nostri libri di storia, e questo naturalmente è un problema che va corretto.
Lista di Zelensky sui pro-Putin alla Von der Leyen e ai giornalisti: il governo chiarisca la sua posizione. È l’alba di un nuovo totalitarismo?
di Claudio Messora
Nel corso di una conferenza stampa a Kiev, Zelensky ha sostenuto, senza che i giornalisti presenti battessero ciglio, che sta stilando una lista di “filo putiniani” che consegnerà alla Commissione Europea e ai giornalisti (compiacenti?). Attenzione perché non stiamo parlando volgarmente di spie: Zelensky sta facendo una lista di persone che sono semplicemente critiche con lui più che con Putin. Ecco cos’ha detto: "In Italia ci sono tanti filo-putiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea. Riuscirete a zittirli?"
di Bet17
Al giorno d'oggi le nazioni sono spesso governate da individui di scarsa rilevanza, motivati unicamente dall'idea di potere. Queste persone sembrano trarre piacere dal mettere a repentaglio la vita delle persone, spesso giustificando le loro azioni con motivazioni religiose.
Javier Milei si è rivelato essere uno di questi individui.
Infatti, mentre la comunità internazionale cerca di porre fine alla violenza ingiustificabile di Israele contro il popolo palestinese, il presidente argentino Milei ha pensato bene di sostenere la ricostruzione del Terzo Tempio di Salomone e di trasferire l'ambasciata argentina, da Tel Aviv a Gerusalemme, durante la sua prima uscita ufficiale come presidente dell'Argentina, avvenuta lo scorso 6 Febbraio 2024.
Durante la visita al muro del pianto ha citato una profezia che collega la ricostruzione di quel luogo sacro con l'avvento del Messia ebraico. Il distratto neo presidente dell'Argentina, pare però si sia dimenticato un piccolo dettaglio: per ricostruire il Terzo Tempio, come era in origine, si dovrebbe demolire completamente la Moschea di Al Aqsa, un luogo sacro venerato dai musulmani di tutto il mondo da oltre un millennio.
L’intera popolazione di Gaza sta affrontando una grave crisi alimentare, secondo un nuovo rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) sostenuto dalle Nazioni Unite, rendendo la carenza di cibo a Gaza la peggiore che il gruppo abbia mai osservato.
Il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, ha detto che la sua nazione ha presentato tutti i documenti necessari alla Corte Penale Internazionale (ICC), per mettere sotto accusa Israele per crimini di guerra nella sua offensiva a Gaza. Così ha riferito la testata locale Eyewitness News.
Più di 19.000 persone, soprattutto donne e bambini, sono state uccise negli attacchi aerei e terrestri israeliani a Gaza da quando il primo ministro Benjamin Netanyahu ha promesso di “eliminare” Hamas in risposta all’attacco del gruppo militante palestinese del 7 ottobre, in cui hanno ucciso circa 1.200 persone e preso 240 ostaggi.
Il mese scorso, il presidente Ramaphosa ha condannato l’incursione di Hamas durante un incontro virtuale di emergenza BRICS+, accusando il gruppo militante di violare il diritto internazionale. Ha insistito, tuttavia, sul fatto che Israele stia commettendo un genocidio, e ha attribuito le cause del furibondo conflitto all'occupazione del territorio palestinese da parte dello stato ebraico.
(Per chi non ama ascoltare la voce sintetica, all'interno trovate il testo completo dell'intervista).
In una interessante intervista, rilasciata il 23 Novembre 2023 al giornalista ucraino Pavel Volkov di Ukraina.ru (già accusato di "assistenza informativa ai terroristi" dal regime di Kiev nel 2017), Aleksandr Dugin discute del futuro della Russia evidenziando l'aggravarsi delle tensioni in Medio Oriente come una continuazione dello scontro ideologico che avrà importanti implicazioni nel ventunesimo secolo.
Questa "lettera a Bibi" è tratta dal blog MyTwoSpicci. L'autore non si firma con nome e cognome.
Caro Bibi,
capisco che, essendo il leader del popolo che più di ogni altro ha sofferto i crimini di fascismo e nazismo, tu debba faticare il doppio per dimostrare che sei fascista, ma io ti credo.
Ho visto l’impegno che ci hai messo in tutti questi anni e capisco la frustrazione di continuare a sentirti etichettare come il presidente dell’unica democrazia del medio-oriente. Chiunque altro al tuo posto si sarebbe rassegnato. Ma tu no. Tu invece hai continuato: hai approvato una legge suprematista di rango costituzionale per chiarire a tutti che ti stavi incamminando verso un abisso etno-nazionalista e poi hai provato anche a sottomettere i giudici ma è stato derubricato il tutto a normale dialettica parlamentare.
La versione ufficiale della guerra Hamas-Israele suscita più interrogativi che risposte. A pensarci bene, Hamas e Benjamin Netanyahu, lungi dall’essere nemici, sembrano agire di concerto, senza riguardo alcuno per le vite dei palestinesi e degli israeliani. Dietro di loro, a tenere le fila ci sono Stati Uniti e Regno Unito.
di Thierry Meyssan
Reagiamo all’attacco a Israele del 7 ottobre e al massacro dei civili palestinesi basandoci sulle informazioni di cui disponiamo; tuttavia la versione ufficiale del governo israeliano e la versione di Hamas ci suonano false.
Sette interrogativi di primaria importanza non hanno risposta.
Una interessante ricostruzione di una svolta storica importante, che mette in luce come:
a) Inglesi e Francesi avessero fatto un accordo segreto con Israele per entrare in guerra con l’Egitto senza apparire come gli aggressori.
b) Per la prima volta nella storia Israele abbia fatto ricorso alla giustificazione del “diritto alla difesa”, benchè si trattasse di un attacco vero e proprio.
c) Questa vicenda abbia segnato la fine del predominio franco-inglese e l’ascesa dell’influenza americana in Medio Oriente.
d) La figura di Nasser abbia rappresentato la nascita del nazionalismo pan-arabo nella regione.
Grazie a Bet17 per la traduzione e le grafiche in italiano (qui l’originale). Il sito di Bet17, per chi vuole dare un supporto al suo lavoro.
Un giornalista indipendente, Richard Medhurst, rivela come un un progetto geopolitico di grande impatto, che dovrebbe collegare il Mediterraneo orientale al Golfo di Aqaba, sia alla base dei conflitti in Medio Oriente.
Leggi tutto: Giorgia Meloni ci racconta le favole sulla Russia