personalmente avevo già approfondito la faccenda, a parte qualche dettaglio nuovo, qualche differente visione d'insieme, resta un tema scottante, complimenti a fracassi. segnalo questa pagina pharos.stiftelsen-pharos.org/.../ si fanno nomi importanti, che nell'intervista a fracassi mi pare di non avere sentito, meriterebbe quindi una occhiata inoltre consiglierei a fracassi di incorporare la parola "dotto" con tutti i derivati del caso per definire questi discutibilissimi individui facenti parte di questa discutibilissima comunità.
Grazie interessante sapere che le famiglie, Gates, Musk, Bezos, Swab, e chissà quante altre hanno un filo conduttore, che gli permette di continuare a godere di vantaggi strutturali che si accumulano di generazione in generazione. È un sistema che protegge chi è già al vertice, mentre racconta agli altri la favola della meritocrazia. La realtà è che la ricchezza e il potere sono come una staffetta: chi ha il bastone lo passa sempre ai suoi, e così via, mentre il resto della società resta a guardare. Il problema non è solo che queste famiglie mantengono il controllo, ma che il sistema le legittima, le celebra e rende normale il loro dominio. Penso anche, alla famiglia von der Leyen, che sono un esempio chiaro di come la ricchezza e l'influenza si tramandino da generazioni, spesso all'insaputa della maggior parte delle persone. I von der Leyen, per esempio, non solo hanno legami con il Sacro Romano impero, come Siniscalchi e banchieri, e l'aristocrazia europea in generale, ma le sue origini, sono divenuti figure centrali nella gestione economica e industriale tedesca. L'antenato Eric von der Leyen finanziava eserciti come quelli di Wallenstein e i lanzichenecchi. Nel tempo, la famiglia è stata protagonista nell’industria tessile, chimica e finanziaria, ma non solo, portano con sé un'eredità con i principali eventi storici, come il nazismo e il colonialismo. Ursula von der Leyen discende direttamente da James Ladson, un grande proprietario di schiavi negli Stati Uniti durante la Guerra Civile, con oltre 200 schiavi, tant'è che quando studiava all'università, si faceva chiamare con lo pseudonimo di Rose Ladson, proprio per un richiamo diretto con i suoi antenati schiavisti americani. Ovvio, che ha sempre beneficiato delle sue radici sociali per salire rapidamente al potere. Anche quando non ne siamo consapevoli, nomi come il suo continuano a rappresentare simbolicamente quel potere ereditato e mai davvero messo in discussione. La cosa più inquietante a mio avviso è che In definitiva, queste famiglie non solo governano, ma riescono anche a legittimare il loro dominio, rendendolo quasi invisibile agli occhi del pubblico.
Ora date un occhiata piu da vicino per vedere chi è veramente ursula
#3 joppo82 17-01-2025 12:09 "La realtà è che la ricchezza e il potere sono come una staffetta: chi ha il bastone lo passa sempre ai suoi, e così via, mentre il resto della società resta a guardare. Il problema non è solo che queste famiglie mantengono il controllo, ma che il sistema le legittima, le celebra e rende normale il loro dominio."
è assolutamente come affermi, mi trovi d'accordo. e senza andare a "scomodare" le virtù private lontane estere, per dare una verifica "in casa, più da vicino" leggete come il "sistema" "legittima" la nobiltà nostrana DISPOSIZIONI TRANSITORIE FINALI ( p.s. tenere a mente la costituzionalità dell'atto unilaterale - tipico articolo a uso e consumo "loro" ) punto XIV
Io sono rimasto colpito dall'amicizia dei nonni Bezos-Musk. Altrochè "tycoon usciti dal nulla", questi avevano i nonni che già ballavano insieme 70 anni fa. Nelle migliori stanze del potere.
Redazione lo so che sei colpito, si capisce dalle tue reazioni nell'intervista. Accetta una sincera critica che ti sto per fare, spesso 'ti vedo" letteralmente succube della narrazione che vuole questi "oscuri" individui uno contro l'altro.. evidentemente ora capirai bene come in realtà sono tutti dentro la stessa rete..
Non sono d'accordo. Il fatto che abbiano radici comuni, e finalità comuni, non significa che non possano comunque essere uno contro l'altro. Meloni e Salvini sono al governo insieme, ballano insieme dal mattino alla sera, eppure se potessero si eliminerebbero a vicenda senza pensarci due volte. Bezos e Musk vengono dallo stesso background e godono degli stessi privilegi delle elites, ma questo non significa che fra di loro non ci sia in corso una poderosa lotta di potere.
#8 redazione Ah bé, il sogno americano del self-made man è una bufala grandiosa (anzi direi un bisonte, dato che li hanno estinti). E' solo un'operazione di marketing per indurre i poveracci a giocare alla lotteria del libero mercato, dove il banco vince sempre. Ma è la figura fondamentale nell'immaginario collettivo per indurre la maggioranza a sostenere il modello economico liberista, che gli ingannati credono equo.
"Il capitale del XXI secolo" di Picketty delinea anche quantitativamente come stanno le cose, e la mobilità sociale è in discesa secca da 30 anni, mentre i redditi da lavoro contano sempre meno rispetto a quelli da capitale (esclusi i superstipendi di alti manager e grand comis).
"radici comuni" e "finalità comuni" sono circostanze rilevanti, determinanti e non è ragionevole non considerare le profonde implicazioni che ne possono scaturire. Lasciatelo dire, "la poderosa lotta di potere" a cui fai riferimento, in realtà è a un livello del gioco praticamente ininfluente per il gioco stesso, se non addirittura letteralmente "recitato". comprendo la tua presa di posizione perchè conosco il tuo considerevole lavoro di analisi su analisi che hai sempre fatto, quindi non deve essere facile riuscire a ricredersi così di punto in bianco ma va benissimo lo stesso così perchè oggi mi fa piacere averti visto nell'intervista sensibilmente meravigliato sulle parole di fracassi..
Con il piccolo particolare che NON siamo in un'economia liberista. Bisognerebbe almeno prima capire cosa vuol dire liberismo, per parlarne? O giochiamo con le etichette modello novax e terrapiatta?
Aperto e chiuso OT, ma anche basta veder parlare di liberismo in questa maniera qua.
Tra l'altro, iL WEF spinge per una forte collusione pubblico privato, e sul loro sito campeggiano articoli come "Rivalutare Marx". Fai un po' te.
Hai perfettamente ragione. Le "competizioni" tra poteri/ potenti sono gare a chi ce l'ha più lungo, e di questo non ce ne può fregare di meno. Ma gli obiettivi finali sono gli stessi per tutti. Quindi, indipendentemente da chi dei due vinca, noi perdiamo sempre e non cambia nulla.
Sul fatto che se la fanno e raccontano tra loro da generazioni penso che si possa vedere anche nel mondo di Holliwood, moltissime star di oggi sono figli d'arte ergo la propaganda si tramanda. Credo che, per il potere, quello vero, sia probabilmente più semplice da gestire un individuo che è nato in un deterimanto ambiente, ha bisogno di canali di comunicazione oliati e fidati.
Mesi fa Schwab, nel conto dei suoi pupilli piazzati al potere, aveva citato anche Putin. Al momento non posso fare una ricerca, qualcuno ne sa qualcosa? Certo poi leggerò il libro di Fracassi (che non smette di stupirci). Grazie
Sono d'accordo con te lo stato interviene e come, non c'è niente di libero.
A proposito di famiglie e ricchezza che si tramandano da generazioni, non può che venirmi in testa la teoria di Herman hoppe riguardo il passaggio dalla monarchia alla democrazia, che alla fin fine non è stato poi, in termini di potere e risorse, così civilizzato, Al contrario, secondo lui, la democrazia ha semplicemente trasformato il modo in cui il potere viene esercitato, ma non ha eliminato la dinamica predatoria che caratterizzava i sistemi monarchici. Durante la monarchia, il sovrano era un "proprietario" del regno: sapeva di dover trasmettere il territorio e le sue risorse alla propria discendenza. Per questo motivo, anche se poteva essere autoritario, aveva un interesse diretto a gestire il regno con una certa oculatezza, per preservarne il valore nel lungo termine. Non poteva permettersi di saccheggiare tutto indiscriminatamente, perché ciò avrebbe compromesso il futuro della dinastia. Con la democrazia, invece, questa logica è andata perduta. I leader democratici non possiedono lo Stato, ma lo "amministrano temporaneamente". Questo li spinge a ragionare nel breve termine, cercando di ottenere il massimo vantaggio personale (politico o economico) durante il loro mandato. Non avendo la certezza di restare al potere o di poter tramandarlo, non si preoccupano delle conseguenze a lungo termine delle loro azioni. In un certo senso, la democrazia ha reso il saccheggio più sistematico, perché il potere è ora in mano a una classe politica che cambia continuamente e che non sente alcuna responsabilità dinastica verso il futuro. Ora se oggi osserviamo l'ascesa di figure come Elon Musk, Jeff Bezos, Bill Gates, Swab o altre grandi famiglie oligarchiche, sembra che stiamo tornando a un modello che somiglia molto alla monarchia. Questi individui, pur operando in un contesto democratico, accumulano ricchezze e potere che non solo li rendono dominanti nelle loro industrie, ma li trasformano in una sorta di "nuovi monarchi" globali. Essi non rispondono a nessun elettorato e si preoccupano di preservare e accrescere la loro influenza per le generazioni future, comportandosi più come re dinastici che come semplici imprenditori.
#15 udire 17-01-2025 14:23 "Mesi fa Schwab, nel conto dei suoi pupilli piazzati al potere, aveva citato anche Putin. Al momento non posso fare una ricerca, qualcuno ne sa qualcosa?"
#16 joppo82 17-01-2025 14:23 "A proposito di famiglie e ricchezza che si tramandano da generazioni, non può che venirmi in testa la teoria di Herman hoppe riguardo il passaggio dalla monarchia alla democrazia, che alla fin fine non è stato poi, in termini di potere e risorse, così civilizzato, Al contrario, secondo lui, la democrazia ha semplicemente trasformato il modo in cui il potere viene esercitato, ma non ha eliminato la dinamica predatoria che caratterizzava i sistemi monarchici. "
per apprendere qualcosa in più su quanto giustamente hai riportato, consiglio visitare accademiaaraldicanobiliare.com/.../ prima di visitarlo consiglio fare un profoondo respiro.. sento di dover evidenziare il seguente punto: "il disconoscimento non significa l’abolizione o la soppressione dei titoli nobiliari. A conferma di questo infatti, secondo la “Corte di Cassazione (Cass. Civ. 16 luglio 1951, 1952, II, p. 51), “la Costituzione non pone alcun divieto all’uso pubblico o privato dei titoli nobiliari da parte di chi ne sia investito; il “non riconoscimento” vale come divieto solo nei confronti dei pubblici ufficiali, i quali hanno il dovere di omettere ogni indicazione del titolo nobiliare negli atti da essi formati"
ed aggiungo che omettere indicazioni non significa non riconoscere i diritti derivanti dai Titoli. Ecco come fanno molti "agenti" nel Sistema dello Stato a nascondere l'origine nobile aristocratica e reale
segue la traduzione punto XIV: premessa fondamentale sono le regole grammaticali a cui i giuristi si attengono scrupolosamente, da qui il sentito già dire "parlare e scrivere una lingua morta" e non viva in evoluzione come la nostra quella del "volgo" - da punto a punto il senso del periodo va racchiuso ergo lo si apre e lo si chiude.
JOPPO82: Non conoscevo Hoppe. Personaggio interessante: per la prima volta ho visto la monarchia in una luce diversa dal solito. Ovviamente, egli presuppone l'esistenza di monarchi "illuminati", una vera rarità nella storia umana.
Ho letto e consulto ogni tanto il suo libro "la democrazia il dio che ha fallito" che per caso, Sbagliando lo ho pure doppio nuovo nuovo ma non so proprio a chi regalarlo, è un libro non adatto a tutti forse, te lo regalerei se avrei modo di dartelo. Sia chiaro Hoppe non parla nella sua teoria di "monarchi illuminati" ma dei re di un tempo e di come si presumeva si comportassero, rispetto alla dinastia, a me ha fatto pensare la teoria e ho fatto collegamento con i "Monarchi illuminati" di oggi (tipo Bezos Muskecc) pensando ci sia un a qualche somiglianza nel modo depredare la società, preservando la prole.
redazione Quando si dice imbastire figure mitologiche intorno a questi personaggi "fuori dal comune", "lungimiranti", "visionari" ecc ecc. È andando a ritroso che si trova sempre il nodo, l'origine, e soprattutto una base solida. Su Musk abbiamo già scritto abbastanza sull'altro thread dove il coglionazzo punterebbe direttamente su marte. E certo, come no.
joppo82 e redazione del ritorno delle monarchie ne ha parlato molte volte Maurizio Blondet, ad es. www.maurizioblondet.it/.../ Padre Pio ha invece profetizzato il ritorno dei Savoia in Italia attraverso il ramo Savoia-Aosta; si dice che Amedeo di Savoia-Aosta abbia condotto una vita esemplare proprio in vista dell'adempimento di detta profezia (non ricordo assolutamente dove l'ho letto)
@Redazione Il futuro è sempre in movimento, non possiamo prevedere tutto, non importa quanto siamo forti nella Forza, il futuro è incerto, il destino è una bugia. Yoda Credi dunque più a Yoda che a Padre Pio ?
A parte il fatto che si parlava degli USA, che sono un bel po' più liberisti (o se vuoi seguaci dell'economia neoclassica) di noi, MA - gli individui NON si preoccupano solo della massimizzazione del proprio beneficio materiale. - gli operatori economici NON hanno informazioni perfette - i mercati NON sono completi - la concorrenza NON è perfetta - i rendimenti NON sono insensibili all'aumento di scala
Quindi per forza l'economia non è e non sarà mai liberista, indipendentemente dal fatto che il governo intervenga o meno. La storia dell'intervento del governo è solo la foglia di fico per coprire una teoria assurda e irrealistica che non funziona e non funzionerebbe comunque.
Mi dovresti spiegare cos'ha di risibile la raccolta di dati. Il capitale di Piketti è essenzialmente un libro storico di raccolta di dati, cioè di fatti, analisi quantitativa.
Il che dovrebbe essere il punto di partenza di ogni teoria. In economia si è diffuso il malcostume di partire dalla teoria, incuranti dei fatti, e poi arrampicarsi sui vetri per dire di aver ragione (anche se i fatti non si spiegano).
Un fisico può partire dalla sua teoria a priori, ma poi se con quella non riesce a spiegare e predire i fatti la sua teoria finisce nel cesso. La differenza è che gli economisti neoclassici non hanno una realtà fisica con cui confrontarsi, ma danno consigli ai politici. E se la loro risibile teoria (quella sì risibile) fa più danni della grandine, dicono che i loro rimedi sono stati applicati in misura troppo blanda.
Ehhhh??? L'economia sara' liberista quando il governo la smettera' di rompere i coglioni nel 99% delle attivita' economiche. E di prelevare il 70% dei quattrini per finanziare le sue porcate. Fine. Non c'entra una beata mazza se ci sono economie di scala, o se l'informazione e' imperfatta o altro. Questi sono parametri che servono a qualcuno per validare i suoi modelli, e sono tutti cazzi suoi. Grande confusione.
Su BitCoin e relativa blockchain non ci siamo proprio.
Paragonare una blockchain decentralizzata come BTC ad una centralizzata e alle CBDC è totalmente improprio.
L'eventuale sabotaggio della rete BitCoin potrebbe avvenire con quello che viene chiamato un "attacco del 51%" da parte di un minatore malintenzionato, che nel discorso di Fracassi dovrebbero essere "i potenti" che, a mio avviso, non hanno certo bisogno di creare la trappola "BitCoin", fenomeno non certo di massa, per drenare risorse al popolo ignaro che abbraccerà in massa invece l'avvento delle CBDC, quello sì il trappolone perfetto. Parliamo di attacco volto a censurare o impedire transazioni visto che è proprio impossibile creare moneta dal nulla in questo caso, piuttosto che riprogrammarla, by design pure se hai tutta la potenza della galassia.
Tale attacco anche se teoricamente possibile è praticamente irrealizzabile per la quantità enorme di risorse che dovrebbero essere impiegate e che dovrebbero essere mantenute nel tempo per continuare la censura/sabotaggio di un protocollo nato proprio per sfuggire a tale problema. La potenza di hash richiesta sarebbe colossale, insostenibile nel tempo e non passerebbe inosservata. La comunità potrebbe tranquillamente fare un fork del protocollo e vanificare il tentativo di sabotaggio.
I miner sono responsabili della creazione dei blocchi, per cui ricevono la ricompensa, al momento 3,125 BTC a blocco, che crea BTC (fino a 21 milioni di pezzi) e che viene dimezzata ogni 210.000 blocchi, circa ogni 4 anni, oltre le commissioni per le transazioni all'interno di ogni blocco, ma la validazione finale spetta alla maggioranza dei nodi della rete che ne controllano la conformità al protocollo. Visto che chiunque può tirare su un nodo senza grosse risorse, controllarli è praticamente impossibile.
Attualmente la potenza utilizzata (hash rate) per far "i calcoli" è di oltre 700 Eh/s (Exa hash/sec), 700 trilioni con una punta raggiunta di oltre 1000.
Già avere più del 51% di questa potenza è un'impresa titanica, impraticabile e insostenibile anche per chi ha tante risorse che, se dovessero essere utilizzate solo per sabotare, quindi senza alcuna ricompensa, manderebbero rapidamente sul lastrico anche i più facoltosi. Rimane poi comunque il problema della validazione finale dei blocchi che è in capo ai nodi della rete e che i miner difficilmente potrebbero controllare.
Altro problema potrebbe essere la manipolazione del prezzo attraverso attacchi speculativi, cosa che può tranquillamente avvenire per qualsiasi valuta, vedi l'attacco di Soros a Sterlina e Lira nel famigerato "mercoledì nero" del 1992. Ma anche questo avrebbe solo un effetto temporaneo.
E ancora, l'avvento dei computer quantistici che potrebbero compromettere la crittografia. Questo ovviamente non rappresenterebbe solo un problema per la blockchain di Bitcoin, ma un rischio per l'intera infrastruttura digitale globale. Sistemi finanziari, comunicazioni, identità digitale e servizi critici subirebbero un impatto catastrofico. E comunque già sono allo studio contromisure (quantum-resistant cryptography).
Insomma l'approccio di Fracassi mi pare un tantino manicheo, superficiale e non sufficientemente informato nel trattare l'argomento. Dormisse sonni tranquilli. La blockchain di BTC è sufficientemente resiliente alla manipolazione ma soprattutto non si può paragonare alle CBDC, quelle sì centralizzate by design.
Rimango dell'idea che Fracassi faccia ottimi romanzi. Un po come i film che si "basano" su una storia vera o fatti "realmente" accaduti. Sul mischione improprio su blockchain e moneta digitale tralascio, ha già scritto @etrnlchild e ci sarebbe altro da dire ma è una causa persa.
… sul pianeta siamo in troppi e troppo stupidi (in effetti… pure su LC c’é ancora chi guarda il dito invece della luna e chi si perde in beghe inutili)... … dobbiamo dare i nostri miseri soldi ai ricchi che ne faranno miglior uso... … antichi intrighi di potere familistici, che si perpetuano a nostra insaputa, sono la trama nascosta dei pochi che sfondano le vette riservate agli dei... … i grandi personaggi “garage - fai da te” sono romanticismi disneyani che non esistono nella realtà, questa possibilità non è contemplata da chi stabilisce le regole; se sei davvero in gamba forse ti proporranno di lavorare per loro, e se non accetti, buona sfortuna e tanti saluti al tuo dio minore… … un gruppo di übermenschen intelligenti, ricchi, preparati e molto ben sostenuti dalla élite eseguono gli ordini per attuare il “programma”… … non avrete nulla e sarete felici… e in numero assai ridotto rispetto agli attuali 8 miliardi...
… verrebbe voglia di preparare le valige e mandarli affanculo, ma é molto difficile, quasi impossibile (globalismo docet), alla fine i lupi nascosti tireranno fuori i vecchi ferri e li andranno a stanare!… e tutto ricomincerà daccapo...
… in questa notte buia e fredda, dio non esiste e stiamo giocando a carte con un baro…
P.S. ... buon venerdì 17...
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si fanno nomi importanti, che nell'intervista a fracassi mi pare di non avere sentito, meriterebbe quindi una occhiata
inoltre consiglierei a fracassi di incorporare la parola "dotto" con tutti i derivati del caso per definire questi discutibilissimi individui facenti parte di questa discutibilissima comunità.
L'antenato Eric von der Leyen finanziava eserciti come quelli di Wallenstein e i lanzichenecchi. Nel tempo, la famiglia è stata protagonista nell’industria tessile, chimica e finanziaria, ma non solo, portano con sé un'eredità con i principali eventi storici, come il nazismo e il colonialismo. Ursula von der Leyen discende direttamente da James Ladson, un grande proprietario di schiavi negli Stati Uniti durante la Guerra Civile, con oltre 200 schiavi, tant'è che quando studiava all'università, si faceva chiamare con lo pseudonimo di Rose Ladson, proprio per un richiamo diretto con i suoi antenati schiavisti americani. Ovvio, che ha sempre beneficiato delle sue radici sociali per salire rapidamente al potere.
Anche quando non ne siamo consapevoli, nomi come il suo continuano a rappresentare simbolicamente quel potere ereditato e mai davvero messo in discussione. La cosa più inquietante a mio avviso è che In definitiva, queste famiglie non solo governano, ma riescono anche a legittimare il loro dominio, rendendolo quasi invisibile agli occhi del pubblico.
Ora date un occhiata piu da vicino per vedere chi è veramente ursula
bioplasticsnews.com/.../...
"La realtà è che la ricchezza e il potere sono come una staffetta: chi ha il bastone lo passa sempre ai suoi, e così via, mentre il resto della società resta a guardare. Il problema non è solo che queste famiglie mantengono il controllo, ma che il sistema le legittima, le celebra e rende normale il loro dominio."
è assolutamente come affermi, mi trovi d'accordo.
e senza andare a "scomodare" le virtù private lontane estere, per dare una verifica "in casa, più da vicino" leggete come il "sistema" "legittima" la nobiltà nostrana
DISPOSIZIONI TRANSITORIE FINALI ( p.s. tenere a mente la costituzionalità dell'atto unilaterale - tipico articolo a uso e consumo "loro" )
punto XIV
governo.it/.../disposizioni-transitorie-e-finali
Redazione lo so che sei colpito, si capisce dalle tue reazioni nell'intervista.
Accetta una sincera critica che ti sto per fare, spesso 'ti vedo" letteralmente succube della narrazione che vuole questi "oscuri" individui uno contro l'altro.. evidentemente ora capirai bene come in realtà sono tutti dentro la stessa rete..
Una cosa non esclude l'altra.
Ah bé, il sogno americano del self-made man è una bufala grandiosa (anzi direi un bisonte, dato che li hanno estinti).
E' solo un'operazione di marketing per indurre i poveracci a giocare alla lotteria del libero mercato, dove il banco vince sempre.
Ma è la figura fondamentale nell'immaginario collettivo per indurre la maggioranza a sostenere il modello economico liberista, che gli ingannati credono equo.
"Il capitale del XXI secolo" di Picketty delinea anche quantitativamente come stanno le cose, e la mobilità sociale è in discesa secca da 30 anni, mentre i redditi da lavoro contano sempre meno rispetto a quelli da capitale (esclusi i superstipendi di alti manager e grand comis).
"radici comuni" e "finalità comuni" sono circostanze rilevanti, determinanti e non è ragionevole non considerare le profonde implicazioni che ne possono scaturire.
Lasciatelo dire, "la poderosa lotta di potere" a cui fai riferimento, in realtà è a un livello del gioco praticamente ininfluente per il gioco stesso, se non addirittura letteralmente "recitato".
comprendo la tua presa di posizione perchè conosco il tuo considerevole lavoro di analisi su analisi che hai sempre fatto, quindi non deve essere facile riuscire a ricredersi così di punto in bianco ma va benissimo lo stesso così perchè oggi mi fa piacere averti visto nell'intervista sensibilmente meravigliato sulle parole di fracassi..
Con il piccolo particolare che NON siamo in un'economia liberista. Bisognerebbe almeno prima capire cosa vuol dire liberismo, per parlarne? O giochiamo con le etichette modello novax e terrapiatta?
Aperto e chiuso OT, ma anche basta veder parlare di liberismo in questa maniera qua.
Tra l'altro, iL WEF spinge per una forte collusione pubblico privato, e sul loro sito campeggiano articoli come "Rivalutare Marx".
Fai un po' te.
Hai perfettamente ragione.
Le "competizioni" tra poteri/ potenti sono gare a chi ce l'ha più lungo, e di questo non ce ne può fregare di meno.
Ma gli obiettivi finali sono gli stessi per tutti.
Quindi, indipendentemente da chi dei due vinca, noi perdiamo sempre e non cambia nulla.
Dante Bertello.
A proposito di famiglie e ricchezza che si tramandano da generazioni, non può che venirmi in testa la teoria di Herman hoppe riguardo il passaggio dalla monarchia alla democrazia, che alla fin fine non è stato poi, in termini di potere e risorse, così civilizzato, Al contrario, secondo lui, la democrazia ha semplicemente trasformato il modo in cui il potere viene esercitato, ma non ha eliminato la dinamica predatoria che caratterizzava i sistemi monarchici. Durante la monarchia, il sovrano era un "proprietario" del regno: sapeva di dover trasmettere il territorio e le sue risorse alla propria discendenza. Per questo motivo, anche se poteva essere autoritario, aveva un interesse diretto a gestire il regno con una certa oculatezza, per preservarne il valore nel lungo termine. Non poteva permettersi di saccheggiare tutto indiscriminatamente, perché ciò avrebbe compromesso il futuro della dinastia.
Con la democrazia, invece, questa logica è andata perduta. I leader democratici non possiedono lo Stato, ma lo "amministrano temporaneamente". Questo li spinge a ragionare nel breve termine, cercando di ottenere il massimo vantaggio personale (politico o economico) durante il loro mandato. Non avendo la certezza di restare al potere o di poter tramandarlo, non si preoccupano delle conseguenze a lungo termine delle loro azioni. In un certo senso, la democrazia ha reso il saccheggio più sistematico, perché il potere è ora in mano a una classe politica che cambia continuamente e che non sente alcuna responsabilità dinastica verso il futuro. Ora se oggi osserviamo l'ascesa di figure come Elon Musk, Jeff Bezos, Bill Gates, Swab o altre grandi famiglie oligarchiche, sembra che stiamo tornando a un modello che somiglia molto alla monarchia. Questi individui, pur operando in un contesto democratico, accumulano ricchezze e potere che non solo li rendono dominanti nelle loro industrie, ma li trasformano in una sorta di "nuovi monarchi" globali. Essi non rispondono a nessun elettorato e si preoccupano di preservare e accrescere la loro influenza per le generazioni future, comportandosi più come re dinastici che come semplici imprenditori.
Bisognerebbe prima capire che cosa significa capitalismo, ben diverso dal consumismo.
"Mesi fa Schwab, nel conto dei suoi pupilli piazzati al potere, aveva citato anche Putin. Al momento non posso fare una ricerca, qualcuno ne sa qualcosa?"
torna su al mio post #1
"A proposito di famiglie e ricchezza che si tramandano da generazioni, non può che venirmi in testa la teoria di Herman hoppe riguardo il passaggio dalla monarchia alla democrazia, che alla fin fine non è stato poi, in termini di potere e risorse, così civilizzato, Al contrario, secondo lui, la democrazia ha semplicemente trasformato il modo in cui il potere viene esercitato, ma non ha eliminato la dinamica predatoria che caratterizzava i sistemi monarchici. "
per apprendere qualcosa in più su quanto giustamente hai riportato, consiglio visitare
accademiaaraldicanobiliare.com/.../
prima di visitarlo consiglio fare un profoondo respiro..
sento di dover evidenziare il seguente punto:
"il disconoscimento non significa l’abolizione o la soppressione dei titoli nobiliari. A conferma di questo infatti, secondo la “Corte di Cassazione (Cass. Civ. 16 luglio 1951, 1952, II, p. 51), “la Costituzione non pone alcun divieto all’uso pubblico o privato dei titoli nobiliari da parte di chi ne sia investito; il “non riconoscimento” vale come divieto solo nei confronti dei pubblici ufficiali, i quali hanno il dovere di omettere ogni indicazione del titolo nobiliare negli atti da essi formati"
ed aggiungo che omettere indicazioni non significa non riconoscere i diritti derivanti dai Titoli.
Ecco come fanno molti "agenti" nel Sistema dello Stato a nascondere l'origine nobile aristocratica e reale
e se mi state seguendo ora sarà più semplice comprendere il "legalese" con cui si scrivono le norme a proprio favore vedi post #4
punto XIV
governo.it/.../disposizioni-transitorie-e-finali
segue la traduzione punto XIV:
premessa fondamentale sono le regole grammaticali a cui i giuristi si attengono scrupolosamente, da qui il sentito già dire "parlare e scrivere una lingua morta" e non viva in evoluzione come la nostra quella del "volgo" - da punto a punto il senso del periodo va racchiuso ergo lo si apre e lo si chiude.
grazie!
Grazie mooolto interessante...
Quando si dice imbastire figure mitologiche intorno a questi personaggi "fuori dal comune", "lungimiranti", "visionari" ecc ecc.
È andando a ritroso che si trova sempre il nodo, l'origine, e soprattutto una base solida.
Su Musk abbiamo già scritto abbastanza sull'altro thread dove il coglionazzo punterebbe direttamente su marte. E certo, come no.
A proposito di "collegamenti a ritroso nel tempo"
TUTTI I PRESIDENTI USA DISCENDONO DA SCHIAVISTI
tg24.sky.it/.../...
GLI ANTENATI SCHIAVISTI DI QUASI TUTTI I PRESIDENTI USA
www.lidentita.it/.../
del ritorno delle monarchie ne ha parlato molte volte Maurizio Blondet, ad es. www.maurizioblondet.it/.../
Padre Pio ha invece profetizzato il ritorno dei Savoia in Italia attraverso il ramo Savoia-Aosta; si dice che Amedeo di Savoia-Aosta abbia condotto una vita esemplare proprio in vista dell'adempimento di detta profezia (non ricordo assolutamente dove l'ho letto)
Il futuro è sempre in movimento, non possiamo prevedere tutto, non importa quanto siamo forti nella Forza, il futuro è incerto, il destino è una bugia.
Yoda
Credi dunque più a Yoda che a Padre Pio ?
- gli individui NON si preoccupano solo della massimizzazione del proprio beneficio materiale.
- gli operatori economici NON hanno informazioni perfette
- i mercati NON sono completi
- la concorrenza NON è perfetta
- i rendimenti NON sono insensibili all'aumento di scala
Quindi per forza l'economia non è e non sarà mai liberista, indipendentemente dal fatto che il governo intervenga o meno.
La storia dell'intervento del governo è solo la foglia di fico per coprire una teoria assurda e irrealistica che non funziona e non funzionerebbe comunque.
Il capitale di Piketti è essenzialmente un libro storico di raccolta di dati, cioè di fatti, analisi quantitativa.
Il che dovrebbe essere il punto di partenza di ogni teoria.
In economia si è diffuso il malcostume di partire dalla teoria, incuranti dei fatti, e poi arrampicarsi sui vetri per dire di aver ragione (anche se i fatti non si spiegano).
Un fisico può partire dalla sua teoria a priori, ma poi se con quella non riesce a spiegare e predire i fatti la sua teoria finisce nel cesso.
La differenza è che gli economisti neoclassici non hanno una realtà fisica con cui confrontarsi, ma danno consigli ai politici.
E se la loro risibile teoria (quella sì risibile) fa più danni della grandine, dicono che i loro rimedi sono stati applicati in misura troppo blanda.
Io vengo da tutt'altra scuola più terra terra ma forse abbiamo radici comuni, cose che quelli del WEF non capiranno mai
Hawking era un sofista lombardo ?
Ehhhh???
L'economia sara' liberista quando il governo la smettera' di rompere i coglioni nel 99% delle attivita' economiche.
E di prelevare il 70% dei quattrini per finanziare le sue porcate.
Fine.
Non c'entra una beata mazza se ci sono economie di scala, o se l'informazione e' imperfatta o altro. Questi sono parametri che servono a qualcuno per validare i suoi modelli, e sono tutti cazzi suoi.
Grande confusione.
Paragonare una blockchain decentralizzata come BTC ad una centralizzata e alle CBDC è totalmente improprio.
L'eventuale sabotaggio della rete BitCoin potrebbe avvenire con quello che viene chiamato un "attacco del 51%" da parte di un minatore malintenzionato, che nel discorso di Fracassi dovrebbero essere "i potenti" che, a mio avviso, non hanno certo bisogno di creare la trappola "BitCoin", fenomeno non certo di massa, per drenare risorse al popolo ignaro che abbraccerà in massa invece l'avvento delle CBDC, quello sì il trappolone perfetto. Parliamo di attacco volto a censurare o impedire transazioni visto che è proprio impossibile creare moneta dal nulla in questo caso, piuttosto che riprogrammarla, by design pure se hai tutta la potenza della galassia.
Tale attacco anche se teoricamente possibile è praticamente irrealizzabile per la quantità enorme di risorse che dovrebbero essere impiegate e che dovrebbero essere mantenute nel tempo per continuare la censura/sabotaggio di un protocollo nato proprio per sfuggire a tale problema.
La potenza di hash richiesta sarebbe colossale, insostenibile nel tempo e non passerebbe inosservata.
La comunità potrebbe tranquillamente fare un fork del protocollo e vanificare il tentativo di sabotaggio.
I miner sono responsabili della creazione dei blocchi, per cui ricevono la ricompensa, al momento 3,125 BTC a blocco, che crea BTC (fino a 21 milioni di pezzi) e che viene dimezzata ogni 210.000 blocchi, circa ogni 4 anni, oltre le commissioni per le transazioni all'interno di ogni blocco, ma la validazione finale spetta alla maggioranza dei nodi della rete che ne controllano la conformità al protocollo.
Visto che chiunque può tirare su un nodo senza grosse risorse, controllarli è praticamente impossibile.
Attualmente la potenza utilizzata (hash rate) per far "i calcoli" è di oltre 700 Eh/s (Exa hash/sec), 700 trilioni con una punta raggiunta di oltre 1000.
Già avere più del 51% di questa potenza è un'impresa titanica, impraticabile e insostenibile anche per chi ha tante risorse che, se dovessero essere utilizzate solo per sabotare, quindi senza alcuna ricompensa, manderebbero rapidamente sul lastrico anche i più facoltosi.
Rimane poi comunque il problema della validazione finale dei blocchi che è in capo ai nodi della rete e che i miner difficilmente potrebbero controllare.
Altro problema potrebbe essere la manipolazione del prezzo attraverso attacchi speculativi, cosa che può tranquillamente avvenire per qualsiasi valuta, vedi l'attacco di Soros a Sterlina e Lira nel famigerato "mercoledì nero" del 1992.
Ma anche questo avrebbe solo un effetto temporaneo.
E ancora, l'avvento dei computer quantistici che potrebbero compromettere la crittografia.
Questo ovviamente non rappresenterebbe solo un problema per la blockchain di Bitcoin, ma un rischio per l'intera infrastruttura digitale globale. Sistemi finanziari, comunicazioni, identità digitale e servizi critici subirebbero un impatto catastrofico. E comunque già sono allo studio contromisure (quantum-resistant cryptography).
Insomma l'approccio di Fracassi mi pare un tantino manicheo, superficiale e non sufficientemente informato nel trattare l'argomento.
Dormisse sonni tranquilli. La blockchain di BTC è sufficientemente resiliente alla manipolazione ma soprattutto non si può paragonare alle CBDC, quelle sì centralizzate by design.
Sul mischione improprio su blockchain e moneta digitale tralascio, ha già scritto @etrnlchild e ci sarebbe altro da dire ma è una causa persa.
… sul pianeta siamo in troppi e troppo stupidi (in effetti… pure su LC c’é ancora chi guarda il dito invece della luna e chi si perde in beghe inutili)...
… dobbiamo dare i nostri miseri soldi ai ricchi che ne faranno miglior uso...
… antichi intrighi di potere familistici, che si perpetuano a nostra insaputa, sono la trama nascosta dei pochi che sfondano le vette riservate agli dei...
… i grandi personaggi “garage - fai da te” sono romanticismi disneyani che non esistono nella realtà, questa possibilità non è contemplata da chi stabilisce le regole; se sei davvero in gamba forse ti proporranno di lavorare per loro, e se non accetti, buona sfortuna e tanti saluti al tuo dio minore…
… un gruppo di übermenschen intelligenti, ricchi, preparati e molto ben sostenuti dalla élite eseguono gli ordini per attuare il “programma”…
… non avrete nulla e sarete felici… e in numero assai ridotto rispetto agli attuali 8 miliardi...
… verrebbe voglia di preparare le valige e mandarli affanculo, ma é molto difficile, quasi impossibile (globalismo docet), alla fine i lupi nascosti tireranno fuori i vecchi ferri e li andranno a stanare!… e tutto ricomincerà daccapo...
… in questa notte buia e fredda,
dio non esiste e stiamo giocando a carte con un baro…
P.S. ... buon venerdì 17...