Ho trovato questo canale interessante. Pubblico uno dei loro video più significativi:
Questo è il testo del video (ho fatto alcune correzioni, perchè sembra prodotto in automatico): La democrazia ti è stata venduta come la vittoria della libertà, ma in pratica si è trasformata in un teatro accuratamente messo in scena. I candidati cambiano, i discorsi si rinnovano, le bandiere si scambiano, ma i veri detentori del potere non compaiono mai sul palco. Il popolo crede di decidere il proprio destino, quando in realtà sta solo applaudendo l'opera scritta dietro le quinte. Nietzsche avvertì "Non ci sono fatti, solo interpretazioni”, e l'interpretazione che ti hanno venduto sulla democrazia è la più redditizia di tutte per chi è al controllo. Preparati a smontare lo spettacolo perché la verità su questo sistema non si trova nei libri di storia o nei discorsi da campagna elettorale, si trova dietro le quinte dove non sei mai stato invitato a entrare.
Cominciamo con l'atto più sacro della democrazia, il voto. Fin da bambino ti hanno insegnato che votare è esercitare il potere, che la tua scelta conta, che stai costruendo il futuro, ma osserva con attenzione cosa succede realmente. Ogni anni milioni di persone si mobilitano, discutono, litigano durante i pranzi in famiglia e sui social media. L'atmosfera è da tifo organizzato, non da riflessione politica. E quando finalmente arriva il giorno della votazione, entri nella cabina, premi i numeri ed esci con quell'adesivo che dice "Ho votato" come se avessi compiuto un'impresa eroica, ma cosa hai fatto realmente? Hai partecipato a un rituale, uno spettacolo accuratamente progettato per farti sentire di avere il controllo, quando in realtà stai solo legittimando un sistema che ha già deciso tutto prima che tu arrivassi all'urna.
Le opzioni che ti presentano non sono state scelte da te, sono state filtrate, approvate e finanziate da chi comanda veramente. I candidati fattibili sono quelli che sono riusciti a ottenere milioni in donazioni per la campagna elettorale. E da dove vengono questi soldi? Da banche, da corporazioni, da gruppi economici che non compaiono nei dibattiti, ma definiscono chi apparirà. Pensaci, se puoi scegliere solo tra A e B, ma qualcuno ha già scelto chi sarebbero A e B: stai veramente scegliendo? È come chiedere a un bambino se vuole mangiare broccoli o spinaci e poi dire che ha avuto libertà di scelta.
La struttura della democrazia rappresentativa garantisce che solo determinati profili arrivino al potere. Non è chiunque che riesce a costruire una candidatura fattibile. Ci vogliono capitale, connessioni, sostegno mediatico e soprattutto la benedizione dei gruppi che finanziano il sistema. Schopenhauer diceva "Il cambiamento è l'unica cosa immutabile” e nella democrazia l'unica cosa che cambia sono i volti sul palco. Le politiche essenziali, quelle che influenzano realmente la distribuzione del potere e della ricchezza, rimangono intatte. Non importa se hai votato per il candidato di sinistra o di destra, le privatizzazioni continuano, i sussidi per le grandi aziende continuano, le esenzioni fiscali per i più ricchi continuano, tu continui a pagare il conto, ma con la sensazione confortante di aver almeno votato.
Il voto non è potere, è l'illusione del potere, è il contratto invisibile che firmi dicendo accetto questo sistema, lo considero legittimo ed è esattamente questa accettazione che il sistema ha bisogno per continuare a funzionare. Senza di essa il gioco crolla. Per questo ti tengono in fila all'urna elettronica, anno dopo anno, credendo che tu stia facendo la storia. Ma alla fine della giornata chi ha realmente fatto la storia sono quelli che non hanno mai avuto bisogno del tuo voto per essere al comando.
Ora andiamo al laboratorio dove viene fabbricata la tua opinione. Credi di pensare con la tua testa? Che le tue convinzioni politiche siano frutto di analisi critica e ragionamento indipendente. Osserva cosa succede intorno a te. Accendi la televisione e conta quanti secondi ci mettono a dirti cosa è importante, cosa è urgente, di cosa dovresti preoccuparti. Apri il giornale e guarda quali temi occupano le prime pagine e, cosa ancora più importante, quali temi non compaiono mai. Entra nei social media e renditi conto di come certi argomenti dominano il dibattito, mentre altri semplicemente non esistono nel radar collettivo.
Questo non è un caso, è ingegneria sociale. La democrazia moderna non funziona attraverso la forza bruta o la censura esplicita, è più sofisticata di così. Funziona attraverso il controllo della narrativa, la definizione dei limiti del pensiero accettabile. Edward Bernays, il padre delle pubbliche relazioni, non lo chiamava manipolazione, lo chiamava ingegneria del consenso, e la macchina che ha contribuito a creare sta funzionando perfettamente. Guarda come funziona. Prima si seleziona il problema, non un problema qualsiasi, solo quelli che possono essere dibattuti senza minacciare la struttura di potere, disuguaglianza sociale, si può discutere, a patto che la soluzione non comporti una redistribuzione reale della ricchezza. Si può parlare a patto che ci si limiti a individui isolati e non si metta in discussione il sistema che rende la corruzione redditizia.
Libertà di espressione. Certo, a patto che la tua espressione non sfidi gli interessi fondamentali di chi controlla l'infrastruttura dell'informazione. Poi si bombarda la popolazione con questo tema su tutti i canali. Notiziari discutono, esperti analizzano, social media si infiammano. E mentre tutti stanno dibattendo A o B, nessuno si accorge che le vere decisioni vengono prese su C, D ed E. In silenzio, lontano dai riflettori, Dietrick Bonfhoeffer osservò "La stupidità è un nemico più pericoloso del bene e della malvagità”, e la fabbrica di consensi non ha bisogno di persone cattive, ha bisogno solo di persone che credono di essere ben informate, mentre consumano solo le informazioni che sono state accuratamente selezionate per loro.
Pensa alle ultime tre grandi polemiche politiche che hanno dominato il tuo paese. Ora pensa, mentre tutti erano ossessionati da queste polemiche, quali leggi sono state approvate senza dibattito? Quali risorse pubbliche sono state trasferite su conti privati? Quali accordi internazionali sono stati firmati senza consultazione popolare? La risposta è semplice: non lo sai perché non te l'hanno detto e non te l'hanno detto perché eri troppo occupato a discutere l'argomento che ti hanno messo davanti.
La libertà di opinione nella democrazia esiste all'interno di un recinto invisibile. Puoi correre, saltare, gridare, ma non puoi uscire dal recinto. E la cosa più brillante di questo sistema è che la maggior parte delle persone non si rende nemmeno conto di essere dentro un recinto. Guardano ai lati, vedono spazio per dissentire, per dibattere, per prendere posizione e credono che questa sia libertà totale. Non si rendono conto che tutte le opinioni permesse, anche le più radicali, operano ancora all'interno dei parametri fondamentali che mantengono il sistema intatto. Osserva il teatro politico con attenzione e vedrai qualcosa di affascinante. Gli attori sul palco cambiano costantemente, ma i produttori dello spettacolo non compaiono mai nei titoli di coda. Governi di sinistra assumono l'incarico, fanno i loro discorsi infuocati sulla giustizia sociale, implementano alcuni programmi assistenziali e quattro o anni dopo se ne vanno.
Entrano i governi di destra, parlano di meritocrazia ed efficienza, tagliano alcune spese pubbliche e alla fine del ciclo se ne vanno anche loro. E poi il ciclo ricomincia. Ma mentre questa danza ha luogo sul palco illuminato, dietro le quinte, lontano dai riflettori e dalle telecamere, c'è un gruppo che non esce mai di scena. Sono le banche centrali che definiscono le politiche monetarie indipendentemente da chi è stato eletto. Sono le multinazionali, il cui potere economico supera il PIL di intere nazioni. Sono i fondi di investimento che controllano le azioni delle maggiori aziende del mondo. Sono le istituzioni finanziarie internazionali che dettano le politiche economiche di paesi indebitati. Sono le oligarchie familiari che da generazioni concentrano terre, risorse naturali e capitale. Questi non si sottomettono mai al voto popolare. Questi non fanno campagna elettorale, non dibattono in televisione, non hanno bisogno della tua approvazione.
Machiavelli, con la sua chiarezza brutale sul funzionamento del potere, scrisse "Chi controlla la paura delle persone controlla le loro azioni". E nella democrazia moderna chi controlla la paura? Chi decide se ci sarà crisi economica o crescita? Chi determina se il denaro fluirà o si prosciugherà? Non sono i politici eletti. Loro amministrano solo le conseguenze delle decisioni prese in consigli amministrativi privati e riunioni chiuse di organizzazioni che tu non hai mai eletto.
Pensa agli ultimi anni del tuo paese, quanti governi diversi si sono succeduti al potere? Ora fatti un'altra domanda: la concentrazione di ricchezza è aumentata o diminuita? Le banche sono diventate più potenti o meno? Le grandi corporazioni hanno espanso il loro controllo o perso influenza? La risposta è ovvia, e questo ti dice tutto quello che devi sapere su chi realmente governa. I politici sono funzionari temporanei in un'azienda che appartiene ad altri proprietari.
Quando c'è una crisi finanziaria, chi paga il conto? Il contribuente, quando le banche falliscono, chi le salva? Il denaro pubblico. Quando le corporazioni hanno bisogno di sussidi, incentivi fiscali o protezione regolamentare, chi lo fornisce? Lo stato democratico. Ma quando arriva il momento in cui tu hai bisogno di sanità pubblica di qualità, istruzione gratuita decente o infrastrutture di base, cosa ti dicono? Che non ci sono risorse, che lo Stato deve essere snello, che bisogna fare di più con meno.
La democrazia permette che tu scelga quale manager amministrerà il sistema, ma non ti chiede mai se vuoi cambiare il sistema in sé. È come se tu lavorassi in un'azienda dove potessi votare quale supervisore preferisci, ma non potessi mai mettere in discussione chi sono i proprietari o come i profitti sono distribuiti. Hai la libertà di scegliere dentro i limiti che sono stati definiti molto prima che tu arrivassi. E la cosa più perversa è che tu ringrazi ancora per avere questa libertà.
Fermati e analizza l'ultima campagna elettorale che hai seguito. Ora rispondimi: quante proposte concrete con numeri, scadenze e metodi di implementazione hai realmente visto? A quanti dibattiti hai assistito dove i candidati hanno presentato analisi tecniche di problemi complessi? Quante volte hai sentito una discussione seria su struttura tributaria, politica monetaria o riforma del sistema finanziario? Quasi nessuna. E sai perché? Perché la campagna politica non è sul ragionamento, è sull'emozione, è sul farti sentire, non pensare. Osserva gli slogan speranza, cambiamento, il nome del paese sopra ogni cosa, il popolo al potere. Sono parole vuote che non significano assolutamente niente in termini pratici, ma che attivano potenti interruttori emozionali. Speranza di cosa? Cambiamento in cosa? Il popolo al potere in che modo? Nessuno spiega perché non c'è bisogno di spiegare. L'obiettivo non è informare, è emozionare. È farti identificare con una narrazione, con un personaggio, con una storia che ti fa sentire parte di qualcosa di più grande. Le pubblicità elettorali sono disegnate come spot di bibite, musica emozionante, immagini di famiglie felici, bambini sorridenti, bandiere che sventolano. Nessuno ti sta vendendo un piano di governo, ti stanno vendendo una sensazione, la sensazione di appartenenza, di speranza, che questa volta sarà diverso e tu compri, non perché hai analizzato i dati, ma perché la narrativa ha toccato qualcosa di emozionale dentro di te.
Nietzsche avvertiva: le convinzioni sono nemiche più pericolose della verità che le bugie. Ed è esattamente questo che le campagne costruiscono. Convinzioni, non argomenti logici che puoi mettere in discussione, ma credenze emotive che difendi come se fossero parte della tua identità. Quando qualcuno critica il tuo candidato, non senti che stanno criticando una proposta politica. Senti che stanno attaccando te personalmente perché la tua scelta politica ha smesso di essere razionale ed è diventata tribale. Guarda come le masse sono divise sinistra contro destra, progressisti contro conservatori, noi contro loro. E mentre stai litigando con il tuo vicino, il tuo collega di lavoro, il tuo familiare, su quale dei due lati ha ragione nessuno sta guardando in alto, nessuno si sta chiedendo perché entrambi i lati, quando arrivano al potere mantengono le stesse strutture fondamentali di dominazione. La lotta non è tra sinistra e destra, è tra chi ha potere e chi non ce l'ha.
E ti hanno fatto credere che scegliere tra due funzionari dello stesso sistema sia una battaglia epica tra visioni del mondo incompatibili. Il cittadino è diventato tifoso, usa i colori del partito, ripete gli slogan, difende i leader anche quando fanno esattamente ciò che criticavano quando erano all'opposizione e il peggio ne è orgoglioso. Sente di essere impegnato, attivo, partecipe. Non si rende conto di essere diventato solo un altro elemento dello spettacolo, un altro componente della massa che applaude, fischia e si emoziona secondo quanto stabilito dal copione.
La politica ha smesso di essere lo spazio del dibattito razionale ed è diventata lo stadio dell'emozione manipolata. La democrazia moderna ha un trucco brillante, ti dà libertà di espressione, ma controlla attentamente la portata di questa espressione. Puoi dire quello che vuoi, in teoria puoi creare il tuo blog, il tuo canale, il tuo profilo sui social media ed esprimere le tue opinioni più radicali. Lo Stato non busserà alla tua porta e ti arresterà per essere in disaccordo con il governo. Ed è esattamente questo che ti fa credere di vivere in una società libera. Ma osserva cosa succede quando qualcuno minaccia realmente il sistema. Primo, cercano di screditare. Se metti in discussione le strutture fondamentali del potere, non ti censurano direttamente, ti chiamano pazzo, cospiratore, estremista, disinformatore. Creano categorie che fanno sembrare qualsiasi critica strutturale come prodotto di una mente squilibrata. “Teoria della cospirazione” è diventata l'espressione che squalifica automaticamente qualsiasi analisi che colleghi punti che non dovrebbero essere collegati. La maggior parte delle persone ha paura di essere associata a queste categorie, quindi si autocensura prima ancora che qualcuno debba censurarla.
Secondo, controllano la visibilità. Le piattaforme digitali dove esprimi le tue opinioni non sono neutre, hanno algoritmi che decidono chi vede cosa e questi algoritmi possono mostrarti a milioni o seppellirti nell'oblio. Tutto questo senza doverti bannare o silenziarti esplicitamente. Continui a postare, continui a scrivere, continui a parlare, ma le tue parole non arrivano da nessuna parte. È come gridare in una stanza insonorizzata e credere di esercitare la tua libertà di espressione.
Terzo, ti distruggono economicamente. Se hai una portata troppo grande e insisti nel mettere in discussione ciò che non dovrebbe essere messo in discussione, non hanno bisogno di arrestarti. Smonetizzano i tuoi canali, cancellano i tuoi conti bancari, tagliano i tuoi contratti, fanno pressione sui tuoi inserzionisti. In una società dove il denaro è sopravvivenza, tagliare qualcuno economicamente è più efficace di qualsiasi censura statale classica e il meglio possono farlo mantenendo la facciata che viviamo in un paese libero. Schopenhauer osservò qualcosa di fondamentale. Ogni verità passa attraverso tre stadi. Prima viene ridicolizzata, poi viene violentemente combattuta e infine viene accettata come evidente.
Ma la democrazia moderna ha creato un sistema dove la maggior parte delle verità pericolose non supera mai il primo stadio, vengono ridicolizzate con tanta efficienza, con tanto potere di ripetizione mediatica che muoiono prima di poter essere dibattute seriamente. Pensa agli argomenti che sono considerati fuori dai limiti del dibattito pubblico. Mettere in discussione il sistema bancario di riserva frazionaria. Roba da pazzi. suggerire che grandi corporazioni controllano i governi attraverso il lobbying istituzionalizzato. Teoria della cospirazione. Far notare che i media corporativi hanno interessi diretti nel mantenere certe narrazioni. Discorso d'odio contro i giornalisti. Il cerchio è perfetto.
Qualsiasi critica strutturale può essere inquadrata in una categoria che la squalifica automaticamente. E tu che vivi in questo sistema credi di avere libertà perché puoi lamentarti del politico A o B, perché puoi insultare sui social media, perché puoi protestare in strada con uno striscione. Solo prova a organizzare un movimento reale che metta in discussione la proprietà dei mezzi di produzione, che sfidi il monopolio dell'emissione monetaria, che proponga un sistema realmente diverso e vedrai come questa libertà ha limiti molto ben definiti. La democrazia ti dà libertà di abbaiare, ma mai di mordere.
Ora arriviamo al nucleo della questione, alla verità che sostiene tutto il teatro. La democrazia non è il governo del popolo, non lo è mai stata. È un contratto sociale occulto dove le masse concordano di obbedire in cambio dell'illusione di partecipazione. È la forma più sofisticata di dominazione mai creata, perché convince i dominati che loro stessi hanno scelto la loro condizione. E la cosa più affascinante è che questo sistema funziona proprio perché tu credi di non essere ingannato.
Andiamo alle basi. Chi fa le leggi, rappresentanti eletti, chi obbedisce alle leggi, tutti, incluso tu. Ma qui sta il trucco. Tu non scrivi le leggi, non voti le leggi direttamente, non hai controllo reale sul contenuto delle leggi. Tu scegli solo chi le scriverà e questa persona che hai scelto scriverà centinaia di leggi durante il suo mandato, la maggior parte di esse tecniche, complesse che tu non leggerai mai. Farà accordi, negoziazioni, approverà progetti che tu nemmeno sapevi che esistessero. Ma quando la polizia bussa alla tua porta per farti rispettare una di queste leggi, tu non puoi dire "Io non ero d'accordo con questo, perché secondo il sistema eri d'accordo quando hai votato. È un potere di procura in bianco. Tu dai il tuo voto a qualcuno per fare quello che vuole durante anni e poi, indipendentemente da quello che questa persona ha fatto, tu sei obbligato ad accettare le conseguenze. Non c'è restituzione, non c'è cancellazione, non c'è responsabilizzazione reale. Il politico può fare esattamente l'opposto di quello che ha promesso e l'unica conseguenza è non essere rieletto, ovvero continuare a essere milionario, ma senza la carica pubblica.
Tu, d'altro canto, conviverai con le leggi che lui ha approvato per i prossimi anni o decenni. Machiavelli, nella sua lucidità brutale sul potere capì qualcosa che pochi ammettono. Gli uomini devono essere accarezzati o distrutti. Si vendicano delle offese leggere, ma non possono farlo di offese gravi. La democrazia ti accarezza abbastanza, con diritti basilari, con elezioni periodiche, con la sensazione di libertà, perché tu non senta che devi vendicarti, ma allo stesso tempo ti offende gravemente, concentrando il potere reale lontano dalle tue mani. E come questa offesa è diffusa, invisibile, diluita in burocrazie e processi complessi, tu non hai come vendicarti di essa.
Il contratto sociale che Rousseau immaginò, dove il popolo governa se stesso, non esiste nella pratica. Ciò che esiste è un contratto dove accetti di essere governato in cambio del potere di scegliere chi ti governa. Ma scegliere il tuo Signore non ti rende libero, ti rende solo uno schiavo con un po' più di conforto psicologico. La catena è lì, ma l'hanno dipinta del colore che hai scelto tu. Quindi senti che è tua, che l'hai accettata volontariamente e finché crederai a questo non cercherai mai di spezzarla. La vera funzione della democrazia non è distribuire potere, ma legittimare la concentrazione di esso. È farti sentire che il sistema è giusto perché hai partecipato alla sua creazione. È trasformare la tua obbedienza in scelta consapevole. È farti difendere le strutture che ti dominano perché credi che siano tue.
E in questo gioco chi vince? Coloro che hanno sempre vinto, quelli che hanno capitale sufficiente per influenzare le regole. Risorse sufficienti per essere al di sopra delle leggi e potere sufficiente per non dipendere mai dal tuo voto. La democrazia è la forma più efficiente di far sì che le masse sostengano volontariamente un sistema che le sfrutta. Non è un fallimento del sistema, è esattamente come è stato progettato per funzionare. E finché crederai di essere libero perché voti ogni tot anni, finché crederai di partecipare perché puoi lamentarti sui social media, finché crederai di essere rappresentato perché qualcuno che non conosci parla a tuo nome, il sistema continuerà a funzionare perfettamente per chi realmente lo controlla.





Dei loro video apprezzo anche quando parlano della schiavitù del lavoro o più in generale come il sistema cerchi di educare il gregge ( noi ) ad essere il più mansueto possibile a cominciare dall' istruzione ecc
Questo è un classico esempio: rubare o prendere a qualcuno per prestare ad interessi a qualcun altro.
Non si deve credere alla democrazia come alla finanza, vedi anche vari terremoti qua in Italia, in cui le banche chiedevano di "donare" soldi per gli sfollati dal terremoto e per la ricostruzione, quando poi quei soldi li prestavano ad interessi (volendo passare pure per buoni perchè erano interessi bassi).
In definitiva rubare, e da qeoi soldi guadagnarci pure sulla pelle di chi soffre.
lui si che se ne intende
Tutti qui ne sono consapevoli.
Ma, dopo aver preso consapevolezza, la domanda è "ed allora " ?
Forse una analisi di quali potrebbero essere le alternative potrebbe essere più produttivo, partendo magari dalle "proposte" del "Truffone" di Francesco Carbone.
concordo con marlo anche se la lista sarebbe ancora lunga...
E' una gran rottura di coglioni discutere con tutti, quotidianamente. ma è l'unico modo perchè la consapevolezza cresca fino ad arrivare alla massa critica.
Come disse Hery Ford, "se la gente sapesse come funziona davvero il nostro sistema monetario, ci sarebbe una rivoluzione domani mattina."
E noi facciamoglielo sapere.
Nel nostro piccolo possiamo fare molto: ad esempio, io sono stato il primo a fare una immagine della Meloni con le mani sporche di sangue. Ora quell'immagine la vedi in tutte le piazze e le manifestazioni d'Italia. Sarà un cazzo, ma io ogni volta che vedo quelle immagini provo una certa soddisfazione. Non mi sento inutile.
Purtroppo il video ce l'ho nella memoria del telefono, come posso fare?
È adatto anche come metafora della società in genere e della nostra situazione esistenziale, dove ciascuno, clienti, cassieri, ecc., recita il ruolo che gli è stato insegnato, assegnato e che ci si aspetta da lui, chi fissa le regole per il funzionamento e provvede il rifornimento sta sopra agli altri ma è comunque raggiungibile, invece la proprietà che gode i frutti del comportamento stereotipato generale è sconosciuta, lontana e inaccessibile.
Non ci si trova nemmeno un prodotto genuino o innocuo, ma consente di vivere.
Il video vuole solo scaturire INDIGNIAZIONE nell'ascoltatore... E BASTA! (...sterile indignazione che non porta a niente).
Se ho colto correttamente le critiche poste dal video (95% di esse), il problema, in realtà, non è il Sistema Democratico, ma gli uomini che lo amministrano (e la loro Onestà).
Qundi non occorre cambiare il Sistema, occorre cambiare gli Uomini !!!
Non è vero che questo Sistema non permette che si istituisca una Forza politica che sia autonoma e vada controcorrente !! (su questo non sono d'accordo col video!)
Ci sono mezzi e potenzialità per farlo, ma la gente NON NE FA USO!! (credendo di fare un dispetto al Sistema, invece non fanno altro che fare un dispetto a loro stessi!!).
Io non capisco cosa pensate che scaturisca dal "non-voto"?
OK, facciamo finta che domani ci siano 0 voti alle urne, ... E QUINDI ?!?
Passata l'indignazione/preoccupazione iniziale, i titoloni di giornale, ecc... l'unico prosiéguo possibile della storia è che ci si riunisca tutti in piazza, si chieda alla gente cosa vuole... cosa c'è che non va ... perché non partecipa... e poi INEVITABILMENTE (una volta chiariti gli screzi e i disaccordi) si arriverà di nuovo a un Sistema elettorale, in cui la gente va a votare la Politica che più gli piace.
NON C'È NIENTE DA FARE: questa è l'unica strada possibile dopo che avrete ottenuto la vostra "vittoria" dell' utopica affluenza al 0% ... non c'è altra via a séguito di questo evento tanto agognato (ma che - di fatto - non porta a nulla!).
Che "Vittoria" è raggiungere lo 0% ???
Per essere credibili, voi dovete dirmi cosa succede DOPO questo traguardo !!
... altrimenti è solo un capriccio da bambino e basta (di quelli che mettono il muso e non parlano più!).
La "politica" non è una cosa antipatica che non serve a niente ... È il vostro modo di PENSARE sulle questioni del mondo, sull'amministrazione del Paese, dei problemi, ecc.!!
Quindi dovete praticarla con quanta più passione possibile... sperando che quelli che la pensano come voi siano in tanti, al punto da prendere lo "scettro del comando" e governare, fare leggi, ecc. ... affinché la vostra idea di "mondo ideale" si realizzi.
Se state a casa... PERO'... chiaramente questo "sogno" non avverrà mai !!
e puntare al raggiungimento di un'affluenza dello 0% non serve a niente ... Come ho già detto: DA QUI, DA QUESTO PUNTO (lo 0%), non si potrà fare altro che ripartire di nuovo con una nuova votazione (se si vuole instaurare un sistema Democratico).
Persino i bambini nel parco sanno che si sceglie per "alzata di mano".
È l'unica cosa giusta da fare.... È giusto così! (non vedo altre soluzioni migliori!).
Ora credo di aver capito il perché:
Siccome le crisi vengono utilizzate per introdurre cambiamenti che non sarebbero stati possibili in tempi normali,
Un piccolo o grande disastro nucleare sarebbe la leva perfetta per introdurre globalmente un sistema mondiale di controllo dell’Intelligenza Artificiale.
Ci scommetterei il culo.
Ovvero quando nell'evoluzione dell'essere umano da organismo monocellullare a homo sapiens attuale si siano inseriti i concetti di cui l'articolo parla ed i cui il genere umano ne è ormai schiavo da sempre .
Saranno nato tutto un bel giorno da nulla .
Oppure opera del demonio .
Chissà
Certo che questo loop si può cambiare , basta cambiare l'essere umano che lo ha creato.
Non è facile
E vero , però Ford ha omesso 2 cose :
1) grazie al nostro sistema monetario ha creato il suo impero
2) non ha spiegato cosa succederebbe dopo la rivoluzione.
Ma qualcuno dei presenti mi sa spiegare perché l'uomo nel corso della sua lunga storia è arrivato oggi a questo punto e soprattutto di chi è la colpa ??
Di Salvini e Meloni ??
Questi temi li trattavano già i filosofi romani e greci
Primum vivere deinde philosophari.
Gli Stati non crollano per rivoluzioni, crollano quando la gente smette di credere che servano. Il potere centrale vive perché le persone non hanno reti alternative.
Una comunità forte (di amici, vicini, professionisti, rete familiare) riduce drasticamente la necessità di un'autorità lontana e inefficiente. Gli Stati temono più 10.000 piccoli gruppi autosufficienti che una manifestazione con 200.000 persone. Poi se una persona può permettersi di cambiare governante spostandosi esistono posti dove la pressione fiscale è l'oppressione statale è molto meno, diciamo più libera e meno burocratica. Il loop continua perché la gente crede che la politica sia l’unica via.
In realtà la politica è il modo meno efficiente per cambiare qualcosa.
Il cambiamento nasce quando sempre più persone vedono lo Stato per ciò che è un fornitore inefficiente, non un’entità sacra. Non serve “abbattere lo Stato”: serve svuotarlo, togliendogli compiti che non sa fare. Le alternative esistono, ma non sono centralizzate e non arrivano per decreto:
arrivano dal basso, da chi riduce la sua dipendenza e costruisce reti diverse. Parlare serve solo per capire dove agire davvero.
Perché una cosa è certa:
la libertà non arriva dall’alto, da questi politici parassitari Arriva quando la gente smette di delegarla.
Tutto privato
Va bene togliamo lo stato o riduciamolo ai minimi termini
E chi gestisce la tirannia dei privati ??
Soprattutto chi gestisce la società impazzita di oggi !!!
Lo sai che l'anarchia democratica esiste solo nei libri di Handersen
Ridurre oggi il potere dello stato, dei suoi servizi, controlli ,aiuti e soprattutto la sua protezione e le sue leggi significherebbe ,per me, il caos totale dal quale non usciresti piu.
Ma non puoi accorgertene finché non succede.
A quel punto sarebbe troppo tardi .
Perchè, ormai, la maggioranza della popolazione sa come stanno le cose oppure ne ha solamente il sentore senza conoscerne i particolari.
Ma in ogni caso, questa consapevolezza raggiunta da tempo e consolidata nel tempo, ha portato alla "rassegnazione".
Si, la gente, la massa, sa benissimo che è tutto un inganno, una truffa, che lo stato ci ruba, che non arriviamo a fine mese perchè lo stato ci tartassa ec........
Spiegare alla massa tutti i dettagli di come funziona il meccanismo della truffa della democrazia non cambierebbe di molto la presa di coscienza della gente.
Perchè la gene è consapevole che ormai non ci sono più vie di uscita, che tutto è stato chiuso e che le poche possibilità di uscire dal sistema che c'erano anni fa sono anch'esse state tolte!
Rivoluzione? ahahahahahahah
Ma quale rivoluzione.
In italia, poi?
Con il popolo italiano coglione opportunista che corre sempre dietro al più forte?
No, non ci credo nemmeno se lo vedo
NESSUNO ha avuto l’ardire, la voglia o il coraggio di obiettare nulla.
E questo è un sito dove scrivono gli “antisistema” i “complottisti”, persone che si informano sul web da giornalisti che non hanno paura di dire la verità, eppure NESSUNO ha avuto nulla da eccepire…
Figuriamoci cosa potrebbero fare “gli altri”, che vivono nel “limbo”.
Dante Bertello.
Nessuno può sostenere, senza scoppiare a ridere, che la signora Nunzia può influenzare il governo Meloni quanto un Elkann o un Berlusconi.
Il regime più vantaggioso per il popolo sarebbe la Democrazia Diretta, ma prima bisognerebbe mettere mano al sistema scolastico e smantellare i conglomerati mediatici.
Ma chi può farlo? Non vedo "despoti illuminati" in Italia.
Il problema è che la "signora Nunzia" non si informa... è disinteressata alla questione "politica" (come se fosse una cosa che non la riguarda)... e quindi non vede dove sono quelli che la pensano come lei (che pur ci sono!!).
Cioè: non è che possiamo essere tutti "capo-popolo"...
È ovvio che ci sarà qualcuno ("Tizio") più carismatico di altri, con maggiore proprietà di linguaggio, con maggiori capacità, ecc... che parlerà anche in nome di altre persone, meno capaci (persone che, però, si ritroveranno in quello che dirà "Tizio" e lo sosterranno ... BEN VOLENTIERI rappresentati da lui).
Magari iniziare a esporsi su questioni di piccolo calibro, tipo questa
facebook.com/.../...
io condivido abbastanza quello che hanno scritto, ma la conclusione a cui dovremmo giungere sarebbe quella di non massacrarci tra di noi su questioni politiche.
Nel senso, se io sono di sinistra e tu sei di destra (per esempio) la cosa piú sensata é quella di discutere amabilmente le nostre posizioni ed evitare di farci il sangue amaro l'un con l'altro, perché tanto le posizioni politiche sono frutto di differenze caratteriali e di status sociale.
Un'altra cosa da fare é partecipare alla politica nei modi in cui serve, come per esempio a livello locale, a livello scolastico, o sindacale, etc. A me non interessa, ma io sono io. In molti casi non si andrá da nessuna parte, peró se uno é appassionato si puó fare anche molta strada.
E poi intendiamoci. Vi sono molti volti nuovi in politica, e la ragione per cui le cose non cambiano affatto é che vi sono delle resistenze enormi. Purtroppo é vero che la politica intesa come il Parlamento non ha piú il potere che aveva una volta, anche se magari sto facendo il laudator temporis acti senza motivo.
Tuttavia, leggendo i libri di Storia io ho capito che la Storia prende una direzione che é abbastanza indipendente dalle persone che sono al potere. Tale direzione dipende dalla mentalitá che si viene a creare, e il processo di creazione di una mentalitá parte da soggetti che possono essere del tutto al di fuori della politica. Per esempio il transumanesimo é un movimento che va forte tra i programmatori, ma non solo, e solo dopo i gruppi di persone che si occupano di estendere una certa mentalitá alla popolazione (estensione che avviene a partire dall'elite, e solo alla fine arriva alla massa, che spesso infatti se la vede imporre tra capo e collo) si mettono all'opera. Peraltro essi si mettono all'opera spesso per ragioni ideologiche, e il loro modo di estendere una certa mentalitá é di mostrare alla classe dirigente che promuovendola possono mantenere o aumentare il loro potere.
La cosa piú stupefaciente é peró questa. Spesso la classe dirigente non é affatto interessata ai "nuovi valori", ma questi sono talmente in linea con le esigenze dell'epoca che vengono fatti propri dalle classi sociali inferiori.
Questo puó sfociare o nella rivoluzione (fenomeno anche frequente) oppure nella presa di coscienza da parte delle elite che se non cambiano mentalitá verranno estromesse.
Insomma, votare non serve a niente, ma partecipare al dibattito intellettuale quello sí. Come lo sai che la tua idea non arrivi alla persona giusta al momento giusto, e le fa scattare nella testolina qualcosa (anche se tu non ne riceverai mai credito)?
Ma soprattutto perché in quel caso forse si poteva anche accettare
Ma stai tranquillo che se un giorno dovessi reputare giusto criticare o mandare a cagare anche la redazione non avrei il benché minimo problema a farlo .
Per me LC significa luogocomune non leccaculo !!!
Cerchiamo solo di chiarirci
Dopodiché il significato del tuo concetto ( se è quello che ho capito ), ossia che se uno non riesce a ribellarsi nel piccolo figuriamoci nel grande mi trova pienamente d'accordo
it.wikipedia.org/.../...)
...creata e interpretata (qualche episodio pure scritto e diretto) da Patrick McGoohan.
Perchè l'ho ricordata in questo thread?
Semplice.
Tutta la serie si svolge in un villaggio surreale, conosciuto con il nome "Il Villaggio", da dove gli "abitanti" non possono allontanarsi (Il villaggio si suppone sia situato su di un isola.)
Tutto il villaggio e i suoi dintorni e costellato di telecamere nascoste e microfoni.
Pure all'interno delle abitazioni ci sono telecamere nascoste e microfoni.
L'apertura della porta di ingresso è automatizzata, presupponendo che esista un controllo remoto dato che durante la serie ci sono personaggi che entrano nelle abitazioni altrui.
Il tutto è controllato da un centro operativo attivo h24 e da un supervisore.
Non esistono nomi. Tutti gli "abitanti" sono identificati solo tramite un numero.
Il supervisore è identificato con il numero 2, facendo presupporre la esistenza di un numero 1 mai visto nella serie.
Il protagonista (McGoohan) è identificato con il numero 6.
Il filo conduttore della serie tratta di un ex agente segreto dimissionario che viene rapito e portato al Villaggio per scoprire le informazioni in suo possesso, ma non potendo usare sistemi coercitivi che gli danneggerebbero la mente e quindi la memoria, vengono usati sistemi psicologici.
Vorrei mettere in evidenza alcuni punti.
Ogni "abitante" non possiede nulla, nemmeno l'abitazione, molti nemmeno lavorano, e per fare acquisti usano un sistema di crediti per mezzo di carte di credito (perforate).
Gli "abitanti" possono spostarsi esclusivamente a piedi oppure con dei taxi, e solo all'interno del villaggio.
Tutto il villaggio è videosorvegliato h24, perfino all'interno delle abitazioni.
Tutto il villaggio è disseminato di spie dell'organizzazione che si confondono con gli "abitanti" stessi.
Se qualcuno tenta di fuggire viene immediatamente inseguito, catturato, in alcuni casi sottoposto a trattamento psichiatrico o, in casi estremi, ucciso.
Solo il numero 2 e alcuni personaggi dell'organizzazione possono allontanarsi dal villaggio per mezzo di un elicottero.
Il numero 2 (salvo due casi) cambia ad ogni episodio.
Non è possibile disobbedire alle direttive (ordini) dell'organizzazione, pena il ricovero e trattamento psichiatrico, con conseguente lavaggio del cervello.
Gli "abitanti" sono spersonalizzati e identificati esclusivamente con il loro numero identificativo.
Il protagonista, identificato solo con il numero 6 (di cui non viene mai fatto il nome), si rifiuta di essere un numero e urla, nell'incipit di ogni episodio: "Io sono un uomo libero!".
Il supervisore è visibile e identificato con il numero 2 ma a sua volta prende ordini da uno sconosciuto e mai identificato numero 1.
L'unico giornale riporta solo ed esclusivamente notizie inerenti il Villaggio.
Non ci sono altri giornali.
Non ci sono mappe o cartine di aree al di fuori il villaggio.
Non si possono fare telefonate all'esterno del villaggio.
Non ci sono emittenti televisive o radiofoniche: l'unica emittente è nel villaggio e trasmette solo programmi e comunicati controllati dalla organizzazione, quindi non ci sono contatti con il mondo esterno.
Tutta la vita nel villaggio sembra tranquilla e senza problemi tuttavia è identica per ogni giorno, con le persone che fanno le stesse attività quotidianamente.
Nel villaggio sembra che tutto sia deciso democraticamente ma in realtà è l'organizzazione che decide arbitrariamente, elezione del numero 2 compresa.
Considerazioni personali.
Il villaggio è direttamente controllato dal numero 2, che è l'esponente tangibile dell'organizzazione, ma alle sue spalle c'è un controllo superiore (il numero 1) che resta nell'ombra.
Il fatto di avere un solo giornale, una sola emittente televisiva e una sola emittente radiofonica indica che l'informazione è direttamente e arbitrariamente controllata dalla organizzazione senza possibilità di una informazione alternativa.
Tutte le necessità di ogni "abitante" possono essere soddisfatte all'interno dei confini del villaggio spostandosi a piedi.
Non esiste il denaro. In sua vece esistono i crediti, sottoforma di tessere perforate, gestiti direttamente dall'organizzazione.
Ricorda niente?
10) Stefan Zweig, Il mondo di ieri
9) Luigi De Marchi, Il Manifesto dei liberisti
8) George Gilder, Ricchezza e povertà
7) Henry Hazlitt, L’economia in una lezione
6) Lysander Spooner, La costituzione senza autorità
5) Leonardo Facco, Il conte di Montecrypto
4) Walter Block, Difendere l’indifendibile
3) Saifedean Ammous, Il Bitcoin Standard
2) Hans-Hermann Hoppe, Democrazia, il dio che ha fallito
1) Murray Rothbard, Per una nuova libertà
Ebbene, si diceva in alcuni studi specifici in maniera paradossale ma realistica che il cambiamento improvviso in una società modello ,senza potere, denaro o privilegi porterebbe invece che giovamento ad un suicidio di massa senza precedenti.
L'uomo attuale, senza il denaro non darebbe piu valore a nulla perdendo di vista ogni obiettivo o progetto.
Anche in matrix viene formulato lo stesso concetto .
E come il giocatore che abituato a perdere diventa infelice quando vince .
Ricordate sicuramente quel macellaio ( credo)in America che dopo una vincita colossale si suicido poche settimane dopo.
La sua vita inutile e assuefatta era stata stravolta.
L'unica cosa che conta è che chi deve gestire sia qualificato e se non fa l'interesse della collettività, possa essere sostituito con altrettanta persona qualificata.
IL PRIGIONIERO
A parte che somiglia abbastanza al nostro sistema, ma il nostro sistema ha molte più sfumature.
Mi è venuta di getto la domanda: e tutto questo a che/chi serve?
I Mussulmani, infatti, a differenza nostra, sono convinti che la Politica funzioni, che sia IMPORTANTE, che sia un mezzo Potente, che possano cambiare le cose ... e che infine potranno cambiare il Sistema a loro favore grazie alla Politica! (cosa che - se continuiamo così - CERTAMENTE riusciranno a fare!! ... LORO!!!)
... NOI, invece, (mentre Loro avanzano, passo dopo passo) saremo ancora qui a piangerci addosso e a continuare a dirci che la Politica e la Democrazia non funzionano e che non dobbiamo andare a votare per fare un "dispetto al Sistema".
Bah... Contenti voi...
Si chiama misantropia
Termine deriva dal greco e indica un individuo che nutre disprezzo, odio o sfiducia nei confronti del sistema e della società, spesso a causa dei difetti che percepisce come onnipresenti.
Ovviamente non tutti c'è l'hanno
Molti la usano per i like
#29 CharlieMike
IL PRIGIONIERO
Non è vero, naturalmente, ma più interessante è che ci sia chi non esita a citare uno che è notoriamente riuscito a tradire tutti, uomini e donne, famigliari e estranei, singoli e associazioni, e tutto ciò, materiale e immateriale, con cui è entrato in rapporti, è riuscito a tradire persino i servizi del Paese che lo ha avuto a libro paga per tutta la vita, spiando a favore di altri.
Un caso assolutamente straordinario!
- "L'autodistruzione dell'occidente"
- "il suicidio dell'occidente"
- ecc.
Insomma: qualsiasi cosa che tratti dell'occidente è il suo perenne "senso di colpa" per qualsiasi cosa (nichilista e disfattista su tutto).
IL PRIGIONIERO
Si che scemo, abbiamo tutti gli esempi sotto i nostri occhi....
Il buon pastore che ciuccia le pecore senza che se ne rendano conto (latte, lana, carne) poi a sua volta viene ciucciato in altro modo...
The Truman Show:
Il soggetto controllato è solo Truman.
Il Prigioniero:
Il soggetto controllato sono tutti gli abitanti del villaggio.
The Truman Show:
Truman non è consapevole di essere un prigioniero controllato h24.
Il Prigioniero:
Gli abitanti del villaggio, si.
The Truman Show:
Truman fa la vita solita dell'americano medio.
Il Prigioniero:
Gli abitanti del villaggio vivono una vita completamente diversa da quella a cui erano abituati.
The Truman Show:
Truman non sa di essere confinato. E' convinto di poter andare ovunque voglia anche al di fuori della sua "cittadina".
Il Prigioniero:
Gli abitanti del villaggio sono consapevoli dei limiti di spostamento e sanno che è vietato superarli.
The Truman Show:
Truman non può raggiungere i confini del set perchè gli vengono messi degli ostacoli dalla produzione assimilabili ai problemi della vita quotidiana.
Il Prigioniero:
Gli abitanti del villaggio vengono inseguiti, catturati e portati in strutture per la rieducazione.
The Truman Show:
Truman possiede una casa, un auto, un lavoro, guadagna del denaro.
Il Prigioniero:
Gli abitanti del villaggio non posseggono nulla, non lavorano e non hanno denaro, sostituito dai crediti su cui non hanno alcun controllo.
The Truman Show:
Lo scopo del Truman Show è fare audience televisiva.
Il Prigioniero:
Lo scopo del villaggio è ottenere le informazioni in possesso degli abitanti.
The Truman Show:
Ne The Truman Show c'è una parvenza di democrazia in quanto è il simulacro della vita normale dei cittadini.
Il Prigioniero:
Ne Il Prigioniero la democrazia è solo di facciata in quanto tutte le decisioni vengono gestite e/o ribaltate dall'organizzazione incarnata nel n.2.
P.s.: Massimo, mi pare di capire che tu, questa serie, non l'hai mai vista. O mi sbaglio.
Beato te. Io ho passato 1/3 della mia vita davanti al televisore.
Senza il consenso del popolo, diretto o indiretto, non si governa. Stop.
E' un concetto banalissimo: se il volere del popolo fosse irrilevante, non esisterebbe la propaganda. Perché nessuno si preoccupa di convincere chi non ha influenza sul prendere una certa decisione o sul convivere con essa.
Se le persone fossero ininfluenti, nessuno si spenderebbe per tentare di influenzarne le convinzioni.
A volte questa propaganda attecchisce. Altre volte, no.
La realtà politica che vediamo è dettata da ciò che il popolo vuole e da ciò che il popolo tollera.
ah ... dici di no?!??!
Se uno è anarchico:
- significa che non gli piacciono le regole sotto le quali vive.
- quindi significa che vorrebbe istituire le SUE regole *.
- quindi significa che vorrebbe COMANDARE LUI, anziché gli altri.
Tutti qui.
La verità è che tale soggetto (l'anarchico) è insofferente perché ad aver fatto le regole non è stato lui ma si è trovato in una società già "normata" da qualcun'altro che lo ha preceduto (e quindi si definisce "anarchico" per questa ragione).
Domanda: cosa farebbe un Anarchico se gli uccidessero il figlio e non vigesse alcuna Legge e forma Giustizia ??
* L' Anarchico è OBBLIGATO ha instaurare a sua volta delle leggi anche nel suo "Mondo Utopistico"... Quindi l'unica cosa che gli da fastidio, è che le leggi attuali non le ha stabilite lui.
Quindi egli è essenzialmente un Egocentrico, Comandone, un Rosicone! ... e quindi - de facto - un DITTATORE!! (Se veramente avesse la possibilità di mettere in pratica il "suo Mondo", certamente ne verrebbe fuori una roba OBROBRIOSA e tirannica!).
PS)
Se una persona dice una Verità, non è che io non lo cito solo perché si chiama "Mussolini" (non me ne frega niente a me!).
Non sono come i woke/progressisti/liberal ... che hanno repulsione automatica, a prescindere, solo per odio drastico, irrazionale, "coi paraocchi", nei confronti di qualsiasi cosa non appartenga alla loro fazione (si veda la "cancel culture"; la vandalizzazione di monumenti; ecc.).
A differenza loro (che gli viene l'orticaria solo a sentire il nome), io sarei disposto anche a citare un woke/progressista/liberal, qualora dovessi sentire una cosa intelligente detta da uno di loro (per il momento non è pervenuta).
Alcuni sostengono che il popolo il realtà sia una vittima inconsapevole tradito tutte le sante volte
Ma uno che si fa ingannare tutte le sante volte da 70 anni sarà pure una vittima, ma anche un coglione.
Primo: mai credere quando uno vuole descrivere se stesso.
Io non capisco la sorpresa.
La democrazia è esattamente questo: la dittatura della maggioranza. E il sistema in cui qualunque gruppo numeroso può trasformare il proprio peso demografico in potere politico e imporre la propria volontà sugli altri. Ora questi come Giordano si stupiscono quando un gruppo organizzato voglia usare le regole del gioco per promuovere i propri interessi Se gli italiani non votano più mentre altri gruppi partecipano compatti, è ovvio che questi ultimi acquisiranno un potere crescente.
Non è una distorsione della democrazia.
È la democrazia che funziona perfettamente.Se oggi un gruppo religioso ,islamico, cattolico, evangelico o ateo decide di formare un partito e ottenere benefici politici, non sta tradendo la democrazia.La democrazia non è governo del popolo: è il diritto di qualunque maggioranza organizzata di imporre la propria volontà sulla minoranza.La democrazia non difende la vostra identità.
Non difende la vostra libertà.
Non difende la vostra cultura.Non c’è nulla di ‘esterno’ al sistema:
è il sistema stesso a rendere inevitabile che gruppi differenti competano per il potere e cerchino di imporre la propria visione a tutti.Non lamentatevi quindi dei nuovi partiti.
Lamentatevi dell’illusione che la democrazia vi protegga.
Nel caso che, a differenza di noi, possano contare e presentare persone oneste e capaci hanno già vinto, perché noi non siamo in grado di trovarne nemmeno una.
Come già detto ad nauseam alle elezioni non viene considerata l'affluenza alle urne, che ultimamente stiamo riscontrando molto bassa, ma solo i voti ricevuti.
Inoltre, almeno in italia, non esiste la possibilità per il popolo di revocare il consenso dato, se il partito o la persona eletta non rispetta le promesse e/o il programma elettorale.
La propaganda serve solamente a portare dalla propria parte il maggior numero di voti possibile, che significa solo maggiore possibilità di salire sugli scranni del potere.
Una volta insediatisi il consenso non serve più perchè nessun elettore ha il potere di togliergli la poltrona e questi possono fare il ca***o che vogliono.
Che poi i politici degli altri siano sempre i migliori divenendo sport nazionale non conta nulla
Per fortuna o sfortuna siamo tutti sulla stessa barca.
Magari se pero vi fa piacere un giorno verremo governati da arabi , almeno la Schlein metterà il velo
Quindi, se queste affermazioni sono vere, spargere la consapevolezza è inutile e una perdita di tempo.
E perché è inutile?
Perché la conoscenza in sé è inutile se non può essere trasformata e realmente utilizzata.
Nessuno ha una ricetta, un piano operativo, su come cambiare le cose e, anche se lo avesse, non avrebbe gli strumenti per farlo.
Riparare cose morte, inanimate non è difficile.
Si identifica il problema, lo si analizza, si decide come risolverlo e poi si trovano o si realizzano gli strumenti necessari per effettuare la riparazione.
Ma la società è un'altra cosa.
Tutte le persone nel mondo sono state programmate in un certo modo, con lievi differenze.
Poi il gregge è stato programmato in modo leggermente diverso da coloro che lavorano per il sistema.
Quindi, per "riparare" la società, per cambiarla, bisognerebbe deprogrammarla e riprogrammarla in modo diverso.
Ma questo compito richiede anni, decenni, per essere portato a termine, e non possono esserci ostacoli o interruzioni.
E qui arriviamo al nocciolo della questione, perché il primo a non permetterlo sarà il sistema stesso, e quindi stroncherà tutto sul nascere, e credetemi, ha un buon sistema immunitario.
E il più grande agente patogeno che si è ormai fuso con il sistema immunitario del sistema, diventando endemico, è la corruzione.
Le stesse persone che lavorano per il sistema non rinunceranno mai alla corruzione perché questa porta loro sia benefici materiali, principalmente sotto forma di denaro, sia sotto forma di favori.
Così lo schiavo difenderà ancora una volta il suo padrone.
Sì, il sistema cambia, si evolve, ma la sua direzione e la sua essenza non cambiano mai. Ma non è tutto.
È semplicemente impossibile sostituire il sangue di un corpo con un altro, con un DNA diverso.
Ma è possibile creare un altro corpo con qualsiasi DNA.
Ma per farlo, è necessario resettare il sistema.
Guardate i BRICS e quanto sia difficile ottenere qualsiasi cambiamento.
E qui stiamo parlando di grandi sistemi all'interno di un sistema già consolidato.
Stiamo parlando di Paesi che insieme contano miliardi di persone e dispongono di una potenza di fuoco terrificante.
Ma i paesi BRICS non vogliono fare le cose diversamente, non vogliono creare società o sistemi diversi da quelli esistenti ora, vogliono solo la decentralizzazione.
Vogliono fare e faranno le stesse cose di tutti gli altri, ma vogliono farle in modo indipendente, senza che nessuno dica loro cosa fare e quando farlo.
Senza la popolazione non esisterebbe alcun sistema, ma la popolazione non è il sistema, bensì solo il suo strumento e il terreno fertile di cui il sistema si nutre e su cui cresce.
È sotto gli occhi di tutti che Cina, India, Russia e alcuni Paesi Arabi possono contare su politici capaci.
A parte che la Democrazia non è "la dittatura della maggioranza": vanno tenute da conto anche le minoranze, ci sono i diritti universali, le parità, ecc. (concetti e diritti che la Teocrazia Islamica non ha!).
E poi, come tu dici, il caso islamico dimostra che il sistema del Voto e della Democrazia funziona benissimo!!! (come appunto sto sostenendo io!); in questa discussione, però, la maggior parte degli utenti dice che Votare non serve a niente... che la Democrazia è una finzione, ecc.
Allora com'è la faccenda? ... funziona o non funziona??!?!?
Se funziona per gli islamici, dovrebbe funzionare anche per noi (se solo ci alzassimo dal divano e ne facessimo uso!!!).
È ridicolo/assurdo il fatto che - mentre che noi siamo qui a ripeterci che la Democrazia non funziona - gli islamici acquisiscono sempre più piede nelle nostre istituzioni / cariche pubbliche.
Io sto rimproverando noi occidentali (accoglioni!), non gli islamici (che hanno capito i fessi che siamo e ne approfittano).
Visto che le votazioni, alle quali il popolo è chiamato a "partecipare",
sono un "teatrino" già costruito per farci credere di avere "potere decisionale", non sarebbe quindi possibile anche per un continuo "broglio elettorale" per far vincere chi è già stato deciso?
Prova ad aprire un forum come questo in Cina o in Russia e offendere sistematicamente Putin o Xi o solamente criticarli per qualunque motivo
Poi ne riparliamo .( forse)
Scrivi:
"...spargere la consapevolezza è inutile e una perdita di tempo.
E perché è inutile?
Perché la conoscenza in sé è inutile se non può essere trasformata e realmente utilizzata.
Nessuno ha una ricetta, un piano operativo, su come cambiare le cose e, anche se lo avesse, non avrebbe gli strumenti per farlo. ..."
e poi:
"...la popolazione non è il sistema, bensì solo il suo strumento..."
Sei sicuro che non ci sia proprio nessuno che cerca di raddrizzare il sistema?
Perchè se ci fosse qualcuno che ci sta lavorando, favorire lo sviluppo della consapevolezza potrebbe fare la differenza e fornire proprio lo strumento indispensabile.
"Quasi tutti regimi autoritari ."
In tedesco c'è un detto che tradotto suona così:
Hai fatto finito?
Bene, adesso fai bello!
"...Prova ad aprire un forum come questo in Cina o in Russia e offendere sistematicamente Putin o Xi o solamente criticarli per qualunque motivo
Poi ne riparliamo .( forse)..."
Noi abbiamo traversato periodi simili o peggiori da questo punto di vista, e ne siamo sempre usciti disastrosamente anche perché le nostre guide erano, già allora, dei politici improvvisati, staremo a vedere come ne usciranno loro.
I BRICS sono come quei regni del passato che cercarono di sottrarsi al controllo della Chiesa. Tutto qui.
Stai parlando in astratto... bisogna fare i conti con la Realtà!
- NON ESISTE un Mondo in cui non si subiscano torti (gravi o meno gravi) da parte di altri soggetti (non ho mai detto che lo Stato impedisce i crimini... ma ne regola le sanzioni!!).
- NON PUO' ESISTERE neppure un Mondo senza regole (quindi l'anarchico, se toglie "quelle vecchie" deve necessariamente introdurre "quelle nuove" ... NON PUO' ESIMERSI dal fare questo!!).
Potete rigirare la questione come volete, ma il mondo degli Anarchici non funzionerebbe e richiederebbe per forza l'instaurazione di un "comandante".
- Non è che l'anarchico "vuole comandare" (perché è bramoso di ciò!)... egli "DEVE comandare" (è costretto a farlo, per causa di forza maggiore!).
Non è possibile neppure che ogn'uno si faccia giustizia a modo suo (ne verrebbe fuori un casino): chi lo stabilisce qual'è la giusta punizione per la morte di un figlio? (e la differenza tra doloso o colposo? ... e se io non sono d'accordo con te e do un diverso peso alla faccenda?).
Insomma: invito a riflettere prima scrivere certe cose che non stanno in piedi.
È tutto sbagliato e utopistico.
Cerco solo di imparare da chi ne sa di piu
Figurati .
.
Certo
Dear Member,
I have great pleasure in welcoming you to the
European Parliament.
Proprio stamattina, interessato alle vicende della dott.ssa Mongherini, mi sono imbattuto in questa vecchia guida (2004) di benvenuto che illustrava, sinteticamente, come muovere i primi passi nel recinto dorato di bruxelles, luxembourg, strasbourg:
www.europarl.europa.eu/.../guide_mep2004_en.pdf
CAP 3 > FINANCIAL AND SOCIAL SECURITY ARRANGEMENTS
che illustra velocemente, all'eletto, tutti gli introiti e benefit dovuti, oltre ai principali già noti:
Stipendio netto (~€8.517/mese), GEA (~€4.950/mese), diaria (€350/giorno), budget staff (Parliamentary Assistance Allowance), rimborso viaggi, indennità fine mandato, assicurazioni, pensione ex-MEP.
Tutto sommato non sono neanche cari, costosi forse, almeno per i parametri del cittadino comune di serie b.
Chissà se quella aggiornata al 2025 tiene conto del carovita, scaturito dalle voglie espansionistiche dei cattivoni comunisti che han preso di mira lisbona.
La politica è principalmente Passioneh. E' un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Ma preferisco essere un coglione che ammette le sue colpe invece di un ipocrita arrogante capace di dare la colpa sempre agli altri ( ovviamente in generale)
Scrivi:
"Quasi tutti regimi autoritari"
e io osservo, in risposta:
"In tedesco c'è un detto che tradotto suona così:
Hai fatto finito?
Bene, adesso fai bello!"
Riferito ai regimi che per ora sono autoritari, non a te.
Capito mi hai?
Chi disprezza compra .
Il mondo è pieno di oasi ma nessuno se ne va
Questo comunque mi fa piacere
Di più, non coglie neanche le differenze tra democrazia e democrazia. Quella che stiamo vivendo adesso è l'ombra della democrazia che avevamo 50 anni fa. A partire dal documento della Commissione Trilaterale La crisi delle democrazie in poi l'intento è stato esattamente quello di svuotarle e renderle inermi verso il potere e il capitale.
E' totalmente inutile e improduttivo scagliarsi contro un'idea astratta, senza essere capaci di formularne un'altra sostitutiva. Bisognerebbe limitarsi a puntualizzare le storture, le degenerazioni, e a ricostruirne la genesi, per poi proporre correttivi concreti.
Ho dato anche un'occhiata a due o tre altri video del canale. Stesso metodo: un mischiume di banalità, di cose intelligenti e di cose scontate, con un unico filo conduttore, il nichilismo. Possono fare una certa presa a chi ha una infarinatura degli argomenti, ma per chi non ha una precedente formazione strutturata li ritengo molto più dannosi del mainstream, che almeno è palesemente ridicolo.
In buona sintesi, le regole funzionano quando chi le fa è lo stesso che le deve rispettare.
George Bernanos da "I cimiteri sulla luna"
Se anche noi occidentali fossimo motivati, uniti, compatti,... anziché disfattisti... finiremmo anche noi per cambiare le cose come vorremmo (così come stanno cercando di fare i Mussulmani... riuscendoci!).
Finiremmo per preservare ANCHE i diritti universali dell'uomo, e tutte le altre conquiste umanistiche che abbiamo ottenuto in secoli di Storia (e che ora rischiano di andare perdute se andiamo avanti di questo passo).
Ma non si dia la colpa alla Democrazia a tutto questo disastro/tracollo!!! ... la colpa è della gente che non partecipa, che non difende i propri valori, i propri diritti e lascia campo libero alla Sharia di affermarsi.
Continuo a vedere una dissonanza nel tuo discorso: da una parte si dice che chi è coeso ottiene quello che vuole (bene: non ci vedo nulla di male in questo!!), dall'altra si critica il Sistema asserendo che "non funziona", che è un "inganno", che la "Democrazia ha fallito", ecc. (quindi non si partecipa ad esso per protesta!).
- "non servono armi, basta la scheda" (HAI DETTO!).
Appunto: quindi la scheda elettorale è al pari di un' arma (tu stesso lo hai detto) ma non gli dai valore e dici che la Democrazia non funziona, che è fallita, e che è stupido incolpare i cittadini che la boicottano, sognando il suo tracollo (... per poi volerla sostituire non si capisce bene con cosa!!).
Oddio: mi va in cortocircuito il cervello nel cercare di seguire un filo logico in tutto questo!!!!
Sinceramente: vedo molte contraddizioni in quello che scrivi.
La Democrazia fallisce quando domina l'ignoranza (questa è la cosa più importante da preservare, affinché la Democrazia funzioni bene).
Come ho già detto prima: io personalmente non vedo un metodo più RISPETTOSO per decidere all'interno di una Comunità, se non quello dell' "alzata di mano" (ossia: la maggioranza).
L'alternativa a questo è l'imposizione della Verità da parte di pochi che dicono di essere dalla parte della RAGIONE (e che quindi sanno per te cosa è giusto fare! ... disinteressandosi della tua opinione).
Chi non partecipa fa un danno solamente a sé stesso (lasciando che le cose degenerino, secondo il volere di quelli che invece si danno da fare per affermare le loro volontà!).
Ci lasciano parlare pure dei massimi sistemi, o criticare "il Sistema" ad ogni piè, l'importante è non mettere mai in dubbio l'IDEOLOGIA su cui si basa tutto il baraccone occidentale: il neoliberismo.
Non sto dicendo che l'anarchia sia l'assenza di regole.... sto dicendo che le regole senza un "ente al disopra delle parti" che garantisce a tutti che queste regole vengano applicate correttamente NON PUO' ESISTERE!!
Anche i mercati nel medioevo (o chi ti pare)... avranno sicuramente fatto le loro regole mettendosi d'accordo tra di loro (non lo metto in dubbio)... ma poi occorre che ci sia qualcuno che GESTISCA TALI NORME, che ne garantisca l'attuazione correttamente!!
È nella naturalità delle cose che le Regole vengano poi gestite da un "ente superiore".
Se uno non rispetta le regole che una comunità ha stabilito, chi è che dovrebbe intervenire?
tutti gli altri cittadini? ... andare a bussare alla porta del tizio con fiaccole e forconi?
Dai su... È chiaro che NON È POSSIBILE !! ... servono delle forze dell'ordine, dei tribunali, ecc. QUALCUNO CHE GESTISCA TUTTO QUESTO !!!
A chi ti rivolgi se la "federazione dei mercanti" pensi che non abbia fatto Giustizia nei tuoi confronti?
possibile che non ve ne rendiate conto??
Tutto questi "Enti" (che poi - tutti insieme - andranno a costituire "lo Stato") vengono a formarsi da sé, per necessità, spontaneamente (un po' alla volta... per rispondere alle esigenze che sorgono), affinché le regole pattuite vengano rispettate da tutti e le punizioni scontate da tutti.
Anche qualora, inizialmente, un "padre fondatore Anarchico" volesse escludere questi "apparati" dalla propria Comunità, presto si renderebbe conto lui stesso che non è possibile farne a meno ed occorre istituirli PER FORZA, per necessità.
Quindi lo Stato non è il capriccio e/o l'invenzione dei prepotenti che vogliono spadroneggiare ... ma è la conseguenza di una necessità inderogabile.
Una "conseguenza naturale" dell'evolversi dell'organizzione di una Comunità (a cui - prima o poi - anche un Anarchico giungerebbe!!).
altrimenti - se non c'è nessuno che controlla e gestisce le faccende - i prepotenti vincono sempre e i deboli lo prendono sempre in quel posto.
Voi fantasticate, considerando tutte le persone come ragionevoli, buone e giuste... ma non è così! ... La gente si indispettisce, potrebbe credere di avere ragione, potrebbe sbagliarsi e non rendersene conto, ecc.
Non è che i rapporti tra gli Uomini siano sempre "peace and love" ... anzi!
OCCORRE UN APPARATO SOCIALE SUPER-PARTES CHE GARANTISCA LE REGOLE.
Partiamo dall'inizio.
Siccome un popolo è composto da migliaia di persone che devono necessariamente convivere tra loro altrimenti è il caos, occorrono delle regole.
Queste regole devono essere rispettate e soprattutto fatte rispettare e per questo, come dici tu, occorre un'ente superpartes.
Ma chi scrive le regole?
Non si può riunire tutti i cittadini in una assemblea, migliaia di persone, per decidere e scrivere le regole.
Sarebbe impossibile anche arrivare a scriverne una sola.
Occorre che vengano scelti dei rappresentanti, un numero minimo ragionevole, in modo che possano confrontarsi senza degenerare nel caos.
Ed è quello che è stato fatto qualche secolo fa.
Questi rappresentanti devono essere scelti dai cittadini tramite elezioni in modo da essere sicuri che abbiano la fiducia per poter decidere in nome del popolo.
Il problema nasce quando questi rappresentanti fanno il doppio gioco, ovvero una volta eletti scrivono regole in proprio favore anziché dei cittadini.
Potrebbero così compiere azioni a danno dei cittadini pur rimanendo nelle regole.
(P.es. imporre una tassa del tutto inutile).
Un potere enorme.
Quindi il vero problema non è tanto chi deve fare rispettare le regole, che a sua volta è tenuto a rispettare, ma proprio chi le scrive.
marlo
04-12-2025 17:16
Non si riesce a decidere unanimamente la pizzeria dove andare a mangiare tra amici figuriamoci una legge.
Pensa a una assemblea di condominio.
Anche se si deve approvare un progetto che porta vantaggi e benefici a tutti c'è sempre qualcuno che obietta.
In questi casi purtroppo si deve fare buon viso a cattivo gioco e la minoranza deve accettare la decisione della maggioranza.
Ci sono tuttavia casi (non mi vengono in mente esempi) in cui la decisione deve necessariamente essere unanime perché l' importanza è tale che non si può fare altrimenti: tutti devono essere d'accordo.
È costituito da "figure professionali" messe lì (da noi) per garantire che le regole del nostro "villaggio" vengano applicate.
Come ho detto prima: è così che nasce lo Stato (da un'esigenza degli stessi cittadini del villaggio!).
Che poi, col passare del tempo, lo Stato si sia sempre più distanziato dalla Realtà del popolo, su questo sono certamente d'accordo... ma questo dovrebbe spingerci a riappropriarcene, affinché esso operi nuovamente per noi (non spingerci a boicottarlo!).
I Mussulmani, invece, fanno i partiti e vincono! ... e cambiano le leggi a loro vantaggio (ma tu guarda un po' che caso! ... saranno fortunati loro? ... o scemi noi che non andiamo a votare?).
________
CHIUNQUE - anche un Anarchico - FONDI UNA SOCIETA' COSTITUITA DA DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE, PRIMA O POI SARA' COSTRETTO A SFOCIARE VERSO LA COSTITUZIONE DI ENTI, ORGANISMI, APPARATI, ecc... I QUALI INEVITABILMENTE ANDRANNO A COSTITUIRE UNA PRIMORDIALE "FORMA DI STATO" (non si scappa da ciò!).
#80 CharlieMike
Si riduce tutto ad un problema di SELEZIONE della classe dirigente (quindi indirettamente anche di cultura e di informazione) E di PARTECIPAZIONE.
È ovvio che i plebei non concepiscano l'anarchia, per loro anarchia vuol dire assenza di regole in modo di poter fare ciò che più loro piaccia in ogni situazione e a tutto campo.
Coloro che sono in grado di immaginare e desiderare l'anarchia non hanno niente a che fare con la scurrilità della licenza, si collocano su un gradino più elevato del plebeo che è un prodotto e un protagonista di questo sistema capitalista, fondato su uno Stato che tiene il banco di un gioco di bari.
L'anarchia richiede la capacità di un alto livello etico.
Esiste una letteratura in proposito per informarsi e una storia per documentarsi, volendo.
A tal proposito m'è tornato in mente un esperimento con i topi molto interessante:
L'esperimento sociale Universo 25, condotto negli anni '70 da John Calhoun.
Non credo neanche al mondo senza regole.
Lo ammetterei se vivessi da solo con la mia famiglia in un territorio grande come una regione italiana, ma sarebbe impensabile e non sostenibile in condizioni di alta densità di popolazione.
Le regole ci sono sempre state fin dagli albori.
L'Homo habilis, l'Homo erectus, il Neanderthal erano riuniti in gruppi organizzati dove gruppo organizzato fa rima con regole, chiamate poi leggi dall'attuale homo Sapiens
Il leader, il comandante della baracca (chiamatelo come volete) c'è sempre stato,
e non credo che in principio sia nato per scelta consapevole e ponderata, ma per necessità, un processo spontaneo naturale come parte intrinseca della storia evolutiva dell'uomo.
Magari, in assenza di regole, l'uomo non sarebbe neanche arrivato fino ad oggi ma sarebbe estinto autodistruggendosi già migliaia di anni fa (come i topi di Universo 25). Non possiamo saperlo.
L'articolo ribadisce l'ovvio, che la democrazia è condizionata delle lobby e dal capitale, ma poi?
SONOTUTTIUGUALIH, VOTARENONSERVEH
TUTTOE'GIA'DECISOH!!
Ecc ecc c scommetto..
Questo canale è l'apoteosi di quello che critica, manipolazione al cubo.
E GEORGESCU, senza poteri forti o mass media alle spalle, primo in romania come si inserisce in questa visione disfattista e depressiva??
Vuoi vedere che la gente non è scema come si vuol far credere?
I veri cretini sono quelli che abboccano a questa propaganda rinunciataria..
Come si manifesta questa consapevolezza?
x fare cosa??
Mistero..
È quello che mi manda ai matti..
L'astensionismo salvifico?
Lo sbocco dell'astensionismo salvifico è che faranno decidere all'IA, altro che chissà quale rivoluzione immaginifica.
Il marito che si taglia il cazzo per fare un dispetto alla moglie..
"...Non possiamo saperlo."
Isole del Pacifico, Indonesia, Nuova Zelanda, Australia, Foreste del Sud America, Canada, hanno ospitato, e in alcuni casi ospitano ancora, tribù organizzate socialmente in diversi modi, evidentemente sopravvissute fino ai nostri giorni, che hanno fornito abbondante materiale per studi di antropologia culturale.
Ci sono esempi che sembrano contraddire la tesi della necessità di regole, i gruppi più interessanti a questo proposito mostrano un tale grado di conoscenza reciproca tra i componenti che, per ogni situazione o occasione che capiti loro di vivere, sanno immediatamente chi sia il più adatto a guidare il gruppo in quella particolare, e a volte irripetibile, circostanza.
Esattamente quello che ho espresso anch'io nel mio primo post (#12).
"Organizzato" vuol dire ordinato e/o strutturato. Un qualsiasi sistema sociale non può essere ordinato e strutturato senza regole.
Al contrario disorganizzato vuol dire confusione e disordine.
Ce l'avranno un leader no? Oppure ognuno è padrone di se stesso?
Grazie, ma non ciulliamo nel manico.
Credo che tu abbia capito quanto ho cercato di dire.
Allora vuol dire che ho frainteso, se così fosse scusami.
Mi aveva spiazzato questo passaggio portandomi fuori strada:
Esistono o sono esistiti tanti gruppi etnici, Sono caratterizzabili come popoli quando si riconosce in loro appunto l'elemento o gli elementi comuni. Ad esempio gli indiani d'america si riconoscevano come "popolo degli uomini" perché tutti loro riconoscevano l'un l'altro una radice comune.
Questa radice comune viene PRIMA dell'essere popolo. Quando parliamo di democrazia commettiamo l'errore di rovesciare questo principio naturale e ci illudiamo di creare un popolo definendo per tutti lo stesso insieme di regole. Per quanto queste regole siano ragionevoli o condivisibili non potranno mai essere una radice comune.
Le radici comuni vengono dalle esperienze comuni, dal dolore condiviso, dai successi condivisi. Dipendono insomma dalla storia delle persone e da quanto quelle persone la condividono profondamente.
Anche una famiglia può essere un piccolo popolo, quando funziona.
Condivido la visione di Massimo e di altri qui che è importante ogni piccolo contributo alla consapevolezza, ma non sono illuso che solo quello sia decisivo. Lo sarà quando avremo l'occasione di farne una esperienza comune di successo.
Condivido anche il pensiero come quello di Pencri che in effetti il potere non avrebbe bisogno della propaganda se non gli servisse il nostro consenso, per manipolato che sia. Siamo corresponsabili. E' vero che in una truffa esiste la cattiveria del truffatore, ma non avrebbe spazio senza la stupidità del truffato.
In definitiva credo che le esperienze di valore non stiano con la società, ma con gli individui. Poi, quando accade che siano condivise in un numero significativo di individui e ne nasce una valore comune, allora possiamo cominciare a parlare di un popolo.
Purtroppo per Bordernight e le rassegne stampe settimanali non sò come riprendere a vederle.
Supponiamo che tu scelga come tuo rappresentante uno che nel suo programma elettorale ha scritto di voler cancellare l'obbligo vaccinale ma poi una volta eletto non solo non lo cancella ma addirittura lo promuove, come fai a saperlo a priori in cabina elettorale?
Potrei continuare..ma che senso avrebbe?
Finchè pensiamo che questi qui sono/saranno/sarebbero/etc in grado di fare qualcosa di utile per la massa/marmaglia, direi che stiamo guardando spettacoli diversi. Per me è un divertente, costoso, cabaret. Fatto di persone tali e quali a noi. Il più delle volte peggiori, perchè non riescono mai ad accontentarsi, e pur di avere sempre di più, offrono spettacoli miserrimi. Ma va bene. Che li si chiami cittadini, che li si chiami onorevoli, che li si chiami marchesi del grillo, ci danno comunque di che discutere.
www.youtube.com/watch?v=vJYaXy5mmA8
Non so se era il tuo intento ma mi hai dato ragione.
Questa gentaglia ha truffato gli elettori con la campagna elettorale.
Durante la campagna di certo avranno esaurito il loro repertorio di salamelecchi per poi dimenticarsi tutto in una rissa fra galli da pollaio.
2. Si redistribuisce per legge il surplus.
L'avanzo di ciascuno da x viene dato a chi ha meno di x.
3. Si elimina il prestito di denaro ad interesse per legge.
Più di 20 anni fa.
5. L'apice globale del movimento "No Global" fu ovviamente Genova 2001, in occasione del G8 (g8, allora c'era anche la Russia)
6. Dopo la generale repressione del movimento i fu un altro apice sulla consapevolezza di questi tempi:
il movimento globale "Siamo il 99 per cento", con la manifestazione internazionale del 15 ottobre 2011, in Italia fu a Roma.
#88 Fraber
Che bello lo dico io che a questo giro non sono il solo a criticare quelli che chiamo i "propagandisti dell'astensionismo" (o pseudoanarcoidi).
Tornando con i piedi per terra alla miseria della nostra politica: ovviamente non lo so a priori. Lo promette? Se mi ispira fiducia lo voto. Tradisce il voto? Il prossimo che lo promette, lo voto. Ritradisce il voto? Il prossimo che lo promette, lo voto...
Ovviamente sto semplificando ma non è che se tua moglie ti tradisce, dopo aver divorziato vai a farti frate.
E pare che lo spettacolo debba continuare.
Anche se immagino che in futuro non sarà più necessario finalmente.
E il momento sta arrivando.
Intelligenza artificiale, video sorveglianza, città lager da 15 minuti. Tecnocrazia.
Governo dei tecnici.
Il politico è superato.
L umanesimo è superato.
Si va verso il transumanesimo.
Allacciate le cinture...
Articolo condivisibile. Senza dubbio.
Mi si è cancellato mezzo commento 2 volte.
Vabbè.
Taglio
7.
Genova 2001 in via Tolemaide
E Roma 15 ottobre 2011 sono nella storia della Repubblica le due occasioni in cui due cortei AUTORIZZATI furono:
-assaltati alla testa del corteo (Genova)
-spaccato a metà (Roma 2011).
Entrambe i fatti non furono casuali ma studiati a tavolino.
Per Genova si veda, vado a memoria, "la Trappola" (Mazzucco troverà pane per i suoi denti, lo stile è simile)
A Roma giocarono di fino, ma ero lì, o ricordo per filo e per segno cosa successe ("rogo" in una sede del ministero dell'interno, che era in realtà un a sorta di archivio abbandonato dove ad un certo punto salì un rivolo di fumo, non si sa perché).
Cito questi due esempi perché si abbia un'idea di come funziona quando le piazze sono determinate, per rispondere adeguatamente, si dice infatti.. "non c'è due senza 3", se mai arriveremo a scendere in piazza ed occuparla per i primi 3 punti sopra scritti (o simili rivendicazioni).
8 bis.
Quella del 15 ottobre 2011 ad esempio è la prima manifestazione di cui ricordi in cui si era dichiarato collettivamente di "RIMANERE IN PIAZZA AD OLTRANZA" e finì invece come finì (si vada a vedere come e perché perché è interessante, invece a Genova il corteo AUTORIZZATO di via Tolemaide preso d'assalto, finì in una piazza laterale, in piazza Alimonda, dove fu ucciso Carlo Giuliani -ma si veda apounto "la Trappola" o filmati analoghi che ricostruiscano però a partire da VIA TOLEMAIDE).
9. E concludo.
Per un approfondimento dei temi del video si veda, per iniziare, come scrissi un paio di anni fa "Simulazione e Simulacro" -il libro o questi due stessi concetti- di BAUDRILLARD.
Dove tutto quanto era spiegato ed anche tematizzati filosoficamente (in "Lo scambio simbolico e la morte", testo però enormemente più complesso del primo citato.
PS. Uno degli assunti del movimento No Global era "Pensare globalmente, agire localmente".
... premessa semplificata:
... prendere consapevolezza dei meccanismi semplici di base, per iniziare il lavoro di liberazione dello stato dalla feccia che lo controlla è possibile, la "cura" per questa malattia è cambiare le regole del gioco...
... analisi semplificata:
... qualsiasi parte governi, nonostante le diverse promesse elettorali, non fa alcuna differenza sul risultato, sempre a danno e detrimento del popolo... (M5s docet)...
... si può risolvere votando?... così come è impostato il sistema è impossibile!... le regole sono fatte apposta perché il banco vinca sempre... sempre... sempre...
... votare con queste condizioni significa solo legittimare un sistema che ha già deciso tutto prima che tu arrivassi all'urna...
... il sistema ha solo bisogno della tua legittimazione, infatti per contenere il continuo aumento dell'astensionismo, in futuro intende multare chi non lo legittima, cioè chi non vota...
... conclusioni:
... arrivare ad un'astensionismo totale per cambiare le cose è impossibile, ma soprattutto non ha alcun senso...
... cambiare le regole del gioco per riequilibrarlo rimane l'ultima possibilità per porre rimedio a questo perverso sistema che di democratico a breve non avrà più nemmeno il nome...
... cosa fare:
... ritornare alle urne con delle nuove regole semplici ed inclusive, che possano ridurre l'astensione e dare a tutti la possibilità di incidere sul risultato elettorale, inserendo tre novità nel sistema di voto:
... lo svoto
... il quorum
... le votazioni di medio termine
... sic et simpliciter... e con questo si inizierà a ballare come negli anni 68-70...
... per me non c'è altra via se non si vuole il ritorno degli anni di piombo e della strategia della tensione...
La cosa che non comprendo è come fanno ad ogni tornata elettorale a raccattare consenso. Pur salendo l'astensione, che di fatto non altera comunque l'equilibrio del sistema, c'è sempre uno zoccolo duro che partecipa al rituale del voto.
Ah già, è vero...sono i votanti che hanno l'orticello da curare. I clientes (vassalli) come li chiamavano i latini.
Ma tanto non ne usciamo. Ritengo che la scelta di questi miserelli, privi di ogni morale, sia funzionale ad una lenta e graduale disaffezione che ci porterà nella nuova tecnocrazia automatizzata. Almeno non dovremmo perder tempo per recarci alle urne.
Dopo la distruzione del comparto sanitario durante, e soprattutto dopo, la vicenda covid, dopo la distruzione del comparto amministrativo e giustizia (vedasi i casi famosi, tipo garlasco e simili) non resta che distruggere la fuffa democrazia, per promuovere la nuova era.
Quella in cui tutto sarà più bello e, pur non avendo nulla, saremo tutti felici.
Passerà ancora del tempo. Prima occorre eliminare il cash.
Nel frattempo qualche stralcio di un vecchio classico di Frankie che descriveva, in musica, lo spettacolo:
Per fare una partita alla "Repubblica" occorre essere iscritti a una compagine politica: ce ne son decine tra cui scegliere a seconda del colore (anche se ultimamente il nero va per la maggiore). Una volta che si è in squadra - o in squadraccia - è importante aver le natiche al posto della faccia per riuscire a reggere la fase atletica, con più tensioni: la campagna acquisti, detta anche "le elezioni". Caratteristica della "Repubblica" è di esser gioco a palla multipla, ma senza limiti di numero, volume o qualità di sorta: ognuno inventa le sue palle e poi le spara a propria volta. E il pubblico pagante che finora è stato zitto decide chi tifare, esercitando un suo diritto, credendo a quelle palle che lo fanno più contento e premiandone l'autore con un posto in Parlamento. Quando sei in cabina e giochi la schedina ricordati che sei la colonna di un sistema. Scegli attentamente il tuo prossimo problema. II Parlamento è uno stadio tutto pazzo: 2 curve a gradinate senza un vero campo in mezzo, rinchiuse in 2 palazzi in cui s'attizzano gli scazzi tra schiamazzi e rubamazzi, istituzionalizzando gli intrallazzi. Si aprono le danze tra le squadre elette e parte il walzer delle alleanze, in cui vengono stretti tutti i gatti con i sorci, i cani con i porci, in quell'unico bestiario che dovrebbe governarci. La maggioranza vince, il resto fa l'opposizione, un manipolo di eletti forma una delegazione, va dall'arbitro sul colle per prestare giuramento forgiando nuove palle da buttare in Parlamento.....Scegli attentamente il tuo prossimo problema. Nell'ultimo periodo il gioco è fatto statico, monotono, le palle son talmente enormi che manco rimbalzano, ma schiacciano le regole e all'arbitro che estrae un cartellino danno pure del daltonico: bazzecole, il peggio ha da succedere. Qui stanno convincendo il pubblico a pagare senza scegliere, abbonandosi al satellite e restando tutti a casa, usando il nome di "Repubblica" per tutta un'altra cosa.....ma qui nel nostro Stato il campionato vien giocato solamente da due squadre con le maglie identiche.[ad libitum]
www.youtube.com/watch?v=tHzRojqm7B8
La realtà storica è molto diversa. Il West non era un posto dove “ognuno si faceva giustizia da solo”. Il West non era senza legge, era pieno di leggi non statali, gli allevatori formarono associazioni private che punivano i ladri e arbitravano dispute, le carovane scrivevano costituzioni di viaggio con regole e sanzioni nelle città di frontiera esistevano tribunali, sceriffi, giudici di pace e multe,
In molte zone queste istituzioni private funzionavano sorprendentemente bene sono i film western di Hollywood hanno gonfiato drasticamente la quantità di omicidi.
Gli studi storici dagli anni '70 in poi mostrano che:Dodge City (la città “più violenta” secondo i film) registrò pochissimi omicidi l’anno, a volte solo uno. Deadwood, considerata un “inferno sulla terra”, ebbe 4 omicidi nel primo anno. Il famoso “duello a mezzogiorno”… non esiste nella documentazione storica. È un’invenzione cinematografica. I tassi di omicidio sembrano alti solo perché la popolazione era molto piccola: basta 1 o 2 morti per far esplodere la statistica. Il crimine principale non erano le sparatorie, Gli sceriffi non passavano la vita a scontrarsi con fuorilegge famosi, Il vero problema della frontiera erano il furto di cavalli di bestiame in generale e le dispute per la proprietà, la maggior parte degli omicidi riguardavano le liti da bar per l'abuso di alcool che poi sfoggiavano in faide, niente di diverso di quello che accade oggi. Le rapine in banca erano rarissime, e le grandi bande come i Dalton, gli James, gli Younger durarono poco e finirono male.
Quindi il West non era né l’inferno hollywoodiano né il paradiso libertario: era un sistema ibrido, funzionale ma duro. Il mito hollywoodiano del Far West caos, pistole, sceriffi eroici, indiani malvagi è perlopiù fiction. La realtà era era meno violenta, più regolata e molto più cooperativa di quanto si creda. L’ordine c’era, ma era locale, comunitario e spesso privato, non imposto da un forte Stato centrale. Non era utopia ma realtà
Qui i riferimenti maggiormente utilizzati dagli studiosi che hanno contribuito a ribaltare il mito:
Terry L. Anderson & Peter J. Hill The Not So Wild, Wild West (2004)
Opera fondamentale che dimostra come il West fosse caratterizzato da un ordine spontaneo, non imposto dallo Stato.
Richard White “It’s Your Misfortune and None of My Own” (1991)
Uno dei principali storici della “New Western History”; mette in luce la complessità delle relazioni sociali del West, inclusa la cooperazione tra comunità.
Roger McGrath Gunfighters, Highwaymen & Vigilantes (1984)
Studio empirico sui tassi di violenza nel West: la realtà è molto meno sanguinosa del mito.
Mi chiedo la ragione per cui vengano confezionati questi complessi video, caratterizzati dal succedersi di effetti grafici che disturbano la lettura delle poche righe, in sostituzione di semplici, piani articoletti.
Forse confezionati in questo modo centrano esattamente il target umano desiderato dagli autori?
Sei forse in grado di farmi capire il vero motivo?
#115 joppo82
Quale dei 3 che indichi ritieni più significativo?
La nostra, come tante altre, sono democrazie incompiute, si dovrebbe partire dal presupposto che se i cittadini eleggono i propri rappresentanti, devono anche poterli destituire senza aspettare crisi di governo, inciuci, rimpasti e robe varie, con una tornata elettorale ogni anno, come esame per il lavoro svolto, a scadenza prestabilita , ogni anno per esempio, il governo deve essere giudicato dai cittadini.
Invece di farli vivere nell'ombra continuando a beneficiare di tutti i privilegi che si auto-assegnano.
Ok, basta sognare. ma è stato bello per un attimo. Grazie per la proposta che apprezzo, stesso dicasi per quella di Cassandro
Ti ringrazio, per quanto mi dia da fare la pila dei libri da leggere non decresce e, per quanto la prospettiva che fai intravvedere sia interessante, non posso permettermi di aggiungere tre libri, o almeno comincio con uno.
Spesso le persone non riflettono a fondo sulle cose, quindi vorrei dire qualcosa su un sistema sociale chiamato anarchia, caratterizzato da un ordine non gerarchico in cui non esiste un potere costituito come lo Stato e l'organizzazione si basa sull'autonomia e sulla libertà individuale.
La discussione sull'anarchia può esistere solo a livello filosofico e teorico, perché stiamo parlando di una cosiddetta utopia, poiché questo sistema non può essere realizzato per diverse ragioni fondamentali.
A proposito, vi consiglio di guardare la nuova serie TV Pluribus.
L'esistenza di un sistema come l'anarchia presuppone che la stragrande maggioranza delle persone, se non tutte, abbia un elevato livello di conoscenza di tutto ciò che le circonda e un'elevata consapevolezza dell'etica e della moralità, di ciò che è giusto e sbagliato, di ciò che è bene e di ciò che è male.
Certo, ci vorrebbe molto tempo, ma queste cose si possono imparare.
Il problema è che chi parla di anarchia non tiene conto delle qualità negative degli esseri umani, molte delle quali sono innate e non possono essere superate senza reprimerle, come l'egoismo e il narcisismo, l'invidia e la gelosia, la mancanza di empatia, l'orgoglio e l'arroganza, la procrastinazione e l'irresponsabilità, il pregiudizio e l'intolleranza, l'autoinganno e l'ipocrisia morale, l'aggressività e la violenza.
Tutti questi comportamenti definiscono chi siamo e rendono il mondo diversificato, ma portano anche inevitabilmente alla creazione di leggi e divieti e, di conseguenza, alla creazione di istituzioni che devono garantire che queste leggi vengano rispettate.
Ma se queste qualità negative venissero soppresse, non parleremmo più di una società di esseri umani, ma di esseri altamente addestrati la cui essenza è stata annullata per il "bene superiore".
La cosa fondamentale che deve avere un sistema equo è l'abbondanza, perché elimina automaticamente crimini come il furto e la corruzione e cancella le caste e le differenze sociali tra ricchi, abbienti e poveri.
Infine, vorrei dire che dal capitalismo, che è tutt'altro che equo e che è l'evoluzione, la continuazione di tutti i più grandi e duraturi sistemi precedenti, non potrà mai sorgere un sistema come quello anarchico, perché tutto ciò che è sbagliato e ingiusto viene perpetuato e trasmesso nella società capitalista come in un circolo vizioso: prima dai genitori ai figli, poi dalla scuola, poi sul lavoro, dalla televisione e da tutti gli altri media e, infine, le persone imitano il comportamento degli altri.
Il sistema capitalista costringe le persone ad adottare determinati comportamenti che col tempo diventano del tutto naturali perché necessari al loro benessere, se non alla loro sopravvivenza, in quel sistema.
E visto che abbiamo un istinto di autoconservazione, poiché il pianeta è un luogo ostile, pieno di pericoli, predatori e scarsità, è naturale che le persone tendano a pensare prima a se stesse, al proprio benessere individuale, e solo dopo alla comunità.
Nessuno ha bisogno di imparare a sopravvivere, perché fare ciò che è necessario ci viene naturale, ma imparare a vivere in società sì.
Ma non tutti vogliono vivere in una società o in una grande società, e non tutti vogliono vivere o sarebbero in grado di vivere in completa autonomia, senza autorità.
L’anarchia non richiede prevedere tutto: richiede lasciare che la soluzione migliore emerga dal mercato, non da un ministero,questo modello non presuppone moralità elevata, anzi presuppone che esisteranno sempre assassini, ladri, truffatori, manipolatori e che vadano puniti, ma rifiuta l’idea che i peggiori vadano messi al comando di tutti come avviene tuttora. La società anarchica non si basa sulla bontà umana, ma sugli incentivi economici e sociali, ovvero chi imbroglia perde clienti, chi crea rischi paga premi assicurativi più alti, chi aggredisce viene perseguito da agenzie che vivono prevenendo il crimine, non entrando in guerra. Lo Stato invece funziona al contrario: premia l’irresponsabilità, garantisce immunità, e permette l’aggressione legale tramite tasse e regolamenti. Tutte le qualità negative da te elencate quali, egoismo, narcisismo, aggressività, violenza ecc.. non spariscono con lo Stato. Anzi lo Stato dà legittimità a queste qualità, concentrandole in un unica élite dandole anche il monopolio della coercizione. È pericoloso dare potere assoluto proprio a coloro che potrebbero abusarne. Come dice Hoppe: "Se non ti fidi degli uomini, non devi dare agli uomini il potere assoluto sul resto della popolazione" Lo Stato riesce a trasformare l'avidità in tasse e privilegi, l'aggressività in repressione legale, l'invidia in redistribuzione forzata e il narcisismo in carriere politiche. Il libertarismo, invece, cerca di impedire a queste pulsioni di diventare politiche pubbliche obbligatorie. Gli anarchici non dicono che i crimini scompaiono dicono che vengono gestiti meglio da agenzie di protezione, assicurazioni private arbitratori indipendenti, che a differenza dello stato non può tassarti, non hanno immunità legale e perderebbero clienti se fossero violente o inefficienti il loro incentivo sarebbe quello di prevenire I conflitti non crearli. L’abbondanza elimina alcuni crimini, certo. Ma la vera questione è un’altra la povertà non crea automaticamente criminalità,
la criminalità nasce quando l’aggressione diventa profittevole
E quale sistema rende più profittevole l’aggressione? il sistema politico infatti con questo sistema, nello stato puoi saccheggiare tramite tasse, puoi vivere della produttività altrui, puoi comandare senza rischiare nulla. Nell'anarchia invece chi aggredisce paga (premi assicurativi più alti, risarcimenti, perdita di reputazione), nessuno può costringerti a finanziare alcun ché, nessuno può usare la legge come arma. E per questo non è utopia:
è semplicemente un sistema più coerente con la natura umana reale
aggiogo una storiella: ll Caso della Banda Dalton
Da Sceriffi a Fuorilegge: I fratelli Dalton iniziarono la loro carriera come uomini di legge, seguendo le orme del fratello maggiore Frank, un vice sceriffo federale.
La Svolta: Dopo essere stati coinvolti in furti e contrabbando, formarono una delle bande criminali più ricercate del periodo.
La Fine a Coffeyville (5 Ottobre 1892): La banda tentò un'audace
doppia rapina, ma il piano falli non per l'intervento dello Stato, ma per la reazione della comunità.
win.farwest.it/.../coffeyville.htm
luogocomune.net/.../...
E'ottimo poi anche "sfruttare" il gas per creare occasioni per vedersi (altra cosa invisa a lor-galanti-signori), fare uscite (visite ai produttori), convivialità..
Sì, tanti gas son piddin-buonistici, consapevolezza zerovirgola, ma infatti dico, infiliamoci "noi" radical-luogocomunisti per spostarne la frequenza.
Aggiungo carne al fuoco:
essendo sullo stesso stile (stessa finalità), m'ha ricordatowww.youtube.com/@SIMMISevoluzione. Ci arrivai seguendo il buon Malanga su t-gram. Vidi qualche video e lui mi piacque molto. Pacato, preparato.
... questo è il Kent che conosco...
In questo commento scrivi, fra altro:
"...Gli anarchici non dicono che i crimini scompaiono dicono che vengono gestiti meglio da agenzie di protezione, assicurazioni private..."
È quindi opportuno che ti racconti questo:
Circa 30 anni fa in UK si allarmarono per l'aumento dei furti di imbarcazioni da diporto dai porticcioli alla foce del Tamigi, e da appassionato velista seguii la cosa.
Per quelle barche non esisteva, come anche negli USA, un registro e i conseguenti documenti e la relativa "targa" e questo, si ritenne, facilitava i furti.
La commissione di alto livello che fu costituita tempestivamente per esaminare il problema, dopo aver soppesato i vari aspetti della faccenda, stabilì di lasciare le cose come stavano perché istituire un registro sarebbe stato, per tutti, più costoso che continuare a rimediare ai furti grazie alle polizze di assicurazione.
(È tutto facilmente verificabile consultando i giornali dell'epoca.)
il mercato trova spontaneamente la soluzione più efficiente, mentre lo Stato tende verso soluzioni più costose, burocratiche e coercitive. Nel caso del Tamigi, si discusse se istituire un registro governativo, con costi amministrativi, apparati burocratici e un nuovo sistema di controllo. Dopo un’analisi costi-benefici, la commissione concluse che era più efficiente e meno costoso lasciare la gestione del problema alle assicurazioni private, cioè al mercato. Questo è esattamente ciò che gli anarchici sostengono: non serve “più Stato”, serve una valutazione razionale dei costi, e il mercato offre gli incentivi migliori per prenderla. Ladri, truffatori e aggressori esisteranno sempre: la differenza sta in come vengono gestiti. Lo Stato, in quanto monopolio della coercizione, offre un servizio di sicurezza per definizione inefficiente, perché non ha concorrenza e non risponde agli incentivi del mercato. Al contrario, un sistema basato su proprietà privata, assicurazioni e agenzie di protezione funziona secondo logiche economiche. Incentivi diretti a prevenire i furti, a migliorare i sistemi di sicurezza, a recuperare i beni rubati e a discriminare i rischi, perché ogni risarcimento è una perdita; quindi la loro efficienza deriva dal profitto, non dalla coercizione. Lo Stato, invece, non ha alcun incentivo economico a prevenire il crimine e impone costi collettivi anche a chi non trae beneficio dalle sue soluzioni. In quel caso, imporre un registro sarebbe stato solo un apparato burocratico costoso finanziato da tutti. Le assicurazioni, invece, distribuiscono volontariamente i costi solo fra chi sceglie il servizio. Se i furti fossero aumentati, avrebbero automaticamente adottato soluzioni più efficaci, perché conviene loro farlo. Questo è il principio dell’ordine spontaneo la protezione si adatta ai rischi reali attraverso incentivi reali, non attraverso decreti politici. Questa storia dimostra che dove lo Stato si ritira, il mercato trova spontaneamente l’equilibrio più efficiente, confermando l’intuizione anarchica secondo cui la sicurezza funziona meglio quando non è un monopolio coercitivo.
Credo che, nell'episodio che ho ricordato, e che hai preso in considerazione, siano coinvolti vari aspetti della vita e della realtà sociale oltre al tornaconto generale che ha comunque grande importanza, aspetti di cui sarebbe lungo e complicato scrivere qui.
Magari avremo occasioni in futuro di scambiarci qualche idea.
La fiducia che mostri di riporre nei poteri del mercato è invidiabile, ma ne ho viste, e ne vedo, troppe e non posso condividerla.
Ad ogni modo hai colto il senso dell'episodio e ti ringrazio per la risposta.
Da giovane lessi una targa posta sul muro di una linda chiesetta solitaria prospiciente uno spiazzo, sulla cima di un'altura in un'isola del Baltico: "Qui si svolge dall'anno xxxx uno dei più antichi mercati europei".
La mia mente fantasticò su questo mercato fin quando dovetti rendermi conto che "il mercato", come "la democrazia", è un concetto che non esiste nella pratica, se non nelle rarissime e momentanee occasioni in cui non è truccato.
Grazie per il link.
"...Viviamo dentro un’economia profondamente statalizzata, regolata, sovvenzionata e manipolata, in cui prezzi, concorrenza e proprietà sono continuamente distorti dall’intervento politico. ..."
Dopo un minuto che hanno esposto la mercanzia, in qualsiasi mercato, i venditori si sono accordati sul prezzo dei pomodori e delle patate.
Sospetto che oggi esista una specie di camera di compensazione tra catene di supermercati, per accordarsi su politiche di prezzi e molto altro, solo per parlare dei mercati che tutti conosciamo.
è però vero che:
"...appena un mercato funziona, arrivano gli Stati a sfruttarlo, politicizzarlo o tassarlo fino a spegnerne la spontaneità..."
Come es. a conferma, ricordo che i leggendari mercati medioevali erano condizionati da chi li organizzava e li "proteggeva" principalmente con l'imposizione dell'uso di una data moneta (consuetudine che ha fatto la fortuna dei lumbard e dei cambiavalute* in genere).
Propongo di considerare la possibilità che il sistema di regole e tasse abbia finito per instaurare nella popolazione una forma morbosa di sadomasochismo, che ne garantisce l'applicazione, la diffusione e la difesa.
"...È l’interventismo, non il mercato, che genera concentrazioni artificiali di ricchezza. ..."
Il cosiddetto mercato immobiliare (altro es.) sembrerebbe smentire questa affermazione, dato che gli intermediari sono, al contempo, investitori e questa loro azione spinge in alto e livella i prezzi.
* Che venivano tenuti d'occhio e tassati con grande cura...prima di venire gestiti direttamente dal castellano.
PS - Non intendo farti 'cambiare idea':
"...Il punto non è che il mercato reale non esiste...perché..." ecc.
"...i difetti che attribuisci al mercato sono effetti dell’intervento politico. ..."
L'esemplare umano in circolazione è il prodotto di una certa organizzazione sociale protrattasi per secoli, alcune distorsioni, chiamiamole così, del comportamento si possono considerare, o sono divenute, istintive esattamente come a te capita di leggere i commenti sulla difensiva, senza renderti conto che ho citato alcuni esempi che ti danno ragione, e ti impegni a chiarirmeli.
"...Non è un tratto umano..."
Lo è diventato e finché sussiste dobbiamo fare i conti con le relative conseguenze.
Mercato immobiliare: quello che scrivi è vero e noto, ma evidentemente non sono riuscito a farti cogliere l'aspetto che voglio sottolineare.
Ma va bene così altrimenti diventa un romanzo.
#134 joppo82
Mi scuso se sembro sulla difensiva: forse hai ragione mi viene naturale perché ogni volta che affronto questi temi mi screditano sempre sul nascere, mi sento ripetere sempre le stesse etichette “utopia”, “caos”, “impossibile”, vivere senza regole, la legge del piu forte, e i criminali, sai non tutti sono bravi ecc sempre senza entrare davvero nel merito dei ragionamenti. È un riflesso che ormai parte da solo, ma non è rivolto a te. Anzi, apprezzo che tu abbia usato esempi concreti.
poi: La politica monetaria di Milei non è il “male minore”, ma semplicemente un male.
Milei ha spesso affermato che le tasse sono un furto. È quindi un ladro straordinariamente abile ed efficace
Milei è un impostore.
Si vende come libertario e anarco-capitalista, ma agisce come un comune neoconservatore non molto diverso dall’establishment di destra
Milei non è un libertario
www.difendersiora.it/.../milei-non-e-libertario
www.youtube.com/watch?v=mc9a8qIZYzE