Non ho mai avuto simpatia per Salvini. Lo trovo grezzo, ignorante, e spesso decisamente ipocrita. Ma sul caso Open Arms non riesco a dargli torto.
I PM di Palermo hanno chiesto 6 anni di reclusione per Salvini per “sequestro di persona”. Ma dove starebbe questo sequestro di persona? All’articolo 605, il Codice Penale recita: “Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni.” Ma dove starebbe la “privazione di libertà” nei confronti dei migranti che stavano sulla nave? Quei migranti – che stavano su una nave spagnola, oltretutto - erano liberi di andare dove volevano. Quindi, a meno che mi si dica che esiste un diritto divino e inalienabile per chiunque di entrare in Italia quando lo desidera, mi si vuole spiegare dove starebbe il “sequestro di persona”?
Lettera dei detenuti del carcere di Canton Mombello al Presidente della Repubblica
Fa caldo, il sudore scivola sulla pelle, e si appiccica con i vestiti addosso, sono madido, e si sono ormai impregnati lenzuola e materasso, anch’essi di sudore come i miei panni e le nostre membra.
Si boccheggia, in cella, e l’acqua che ci trasciniamo dietro, dopo la tanto sofferta e agognata doccia, evaporando riempie d’umidità l’angusto luogo. L’aria satura d’umidità, sudore, miasmi, la puoi tagliare con un coltello, in verità, farlo è impossibile, i coltelli sono di plastica riciclata, e si rompono anche solo a guardarli. Devo andare in bagno, ma è occupato, altri 15 sono in fila davanti a me. Un anziano di circa 74 anni ha il mio stesso problema, purtroppo per lui, e per noi, non fa in tempo a dire che gli occorre con urgenza il bagno. Ha una scarica di dissenteria, mentre dimenandosi cerca di alzarsi a fatica dalla branda con il materasso vecchissimo in gomma piuma.
Ieri a Trieste il capo dello stato ha tenuto un discorso “importante” sullo stato della democrazia. Nel sottotesto si legge una evidente paura per “l’onda nera” che avanza in Europa.
Il problema è che Mattarella, nel cercare di appellarsi ai più sani principi costituzionali, ha talmente stiracchiato i suoi ragionamenti da andare a smentire quello che lui stesso aveva detto un paio di anni fa, durante il covid.
Citando Norberto Bobbio, infatti, Mattarella ci ha ricordato che la democrazia deve porre “dei limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze.”
A proposito di elezioni e democrazia, mi ero dimenticato di questo ottimo video, che abbiamo realizzato tre anni fa.
Senso di tradimento, differenze minime tra i partiti, una diffusa sensazione di inutilità del voto: sono alcuni fattori che hanno fatto crollare il numero di votanti alle elezioni. E tutto lascia pensare che per le Europee il trend continuerà.
Articolo di Roberto Marchesini
L’affluenza alle elezioni, in Italia, è crollata da oltre il 90% a sotto il 50 (in alcuni casi anche meno); e tutto fa pensare che sarà molto bassa anche alle prossime elezioni europee. Cerchiamo di capire quali potrebbero essere le cause di questo astensionismo sempre più diffuso.
Come al solito, “stupisce lo stupore”.
Di fronte al caso Toti, come al caso Emiliano, come al caso del Piemonte, e come è sempre accaduto nel corso della storia, ogni volta che si scopre un caso di corruzione da parte di un politico si casca dalla nuvole e si finge di scoprire – ohibò - che il tale dei tali non era quella persona integra e pulita che tutti pensavano che fosse.
In realtà, tutti noi sappiamo benissimo che potere e denaro sono inestricabilmente legati, in forma esponenziale. Più si sale nella scala del potere, più tale potere diventa appetibile per chi può trarne un vantaggio personale. Oggi è il proprietario della catena di supermercati che ha bisogno delle autorizzazioni, ieri era l’imprenditore miliardario che vuole aprire l’ennesima clinica privata, domani sarà la cordata internazionale che vuole acquistare un intero sistema di telecomunicazioni.
Per chi vuole discutere di 25 aprile, di fascismo, di liberazione, di antifascismo, del caso Scurati ecc. lo spazio è a vostra disposizione.
Io mi scuso, ma sull’argomento non ho molto da dire.
M.M.
Nell'arco di pochi minuti, Youtube ha già censurato il video. Se volete farlo girare, questo è il link diretto:
https://www.youtube.com/watch?v=It_l1A8JRaI
Grazie.
La lista piemontese “Noi Popolo Unito” mi ha mandato questo comunicato stampa, con richiesta di pubblicazione.
In Piemonte è in atto un esperimento politico denominato "Noi Popolo Unito".
L'esperimento nasce da un'aggregazione di tutti i cittadini, le cittadine, i movimenti, i partiti, i gruppi organizzati, le sigle che, in qualche modo e da qualche anno, si stanno opponendo ad una politica schizofrenica che prende ordini da strutture sovranazionali (Unione Europea, Nato, OMS, ecc.) e bada esclusivamente a difendere gli interessi della grande finanza. Da anni questa politica - alla quale tutti i partiti tradizionali si sono asserviti - sta creando una società malata, disumanizzata, culturalmente ed economicamente degradata ove il diritto viene calpestato, così come la libertà e la dignità delle persone, che non si riconoscono più nei paradigmi istituzionali attuali.
I promotori intendono raccogliere intorno ad un unico simbolo tutte le persone che in questo momento vogliono rifondare lo spirito di comunità, creando una maggior coesione e coinvolgimento fra cittadini. Intendono proporre una visione della società improntata sul valore umano che si contrapponga al transumanesimo e alla concezione dell'individuo come mero strumento della produzione. La bussola sarà la Costituzione nella versione originaria, prima degli stravolgimenti liberisti, con i suoi principi di libertà e di tutela dei lavoratori e dei cittadini.
di Riccardo Pizzirani
5 marzo 2024: la Repubblica Italiana vota a favore di entrare di fatto in guerra contro la Palestina. E lo fa con il massimo dell’ipocrisia possibile, cioè annunciando viceversa un’operazione militare semplicemente difensiva.
E cosa difendono, e dove? Le navi italiane sono forse nel porto di Napoli, o al largo di Venezia? No, sono nel Mar Rosso.
Abbiamo mandato le nostre navi da guerra ad intercettare i razzi che gli Houti sparano contro le navi che trasportano merci, armi e munizioni per Israele. Gli Houti lo hanno detto e ridetto, chiaramente: "non abbiamo preso di mira nessun paese al mondo tranne Israele. Continueremo a prendere di mira le navi israeliane dirette verso di loro fino alla fine dell’aggressione contro Gaza" E noi siamo lì, a difendere quelle navi, a proteggere il traffico d'armi verso Israele.
Anche la rivoluzione dei trattori si sta lentamente spegnendo, dopo aver portato a casa soltanto delle briciole rispetto alle potenziali aspettative.
Nata, in mezza Europa, come una protesta generalizzata contro le regole dell’Unione Europea, che tendono a far morire l’agricoltura locale per favorire le multinazionali e la grande distribuzione, il tutto si sta risolvendo con qualche biscottino regalato qui e là ai diversi gruppi, nel tentativo di calmarli e contemporaneamente di dividerli.
Molti dei trattori francesi se ne stanno già tornando a casa, accontentandosi di qualche briciola regalatagli da Macron. Anche da noi, è bastato togliere l’Irpef ai gruppi sotto i diecimila euro di reddito, e dimezzarla a quelli sotto i 15.000, e anche molti dei nostri si ritengono soddisfatti.
di Riccardo Pizzirani (Sertes)
Ricordate il Beppe Grillo degli albori? Quello che ci spiegava che è il cittadino, avendo eletto un suo rappresentante, che aveva l'onere di controllare il suo operato? Quello che voleva portare le telecamere nelle stanze del potere? Sì, quello che come provocazione proponeva pure il Politometro, uno strumento per verificare lo stato patrimoniale di un politico sia prima che dopo il suo mandato, per verificare che non si fosse arricchito mentre doveva invece servire il popolo. Convinceva. Gli argomenti, quantomeno, erano convincenti. Poi, invece, con le azioni andò in "leggera controtendenza", come piaceva dire a lui: anno dopo anno il M5S si è trasformato nella peggiore stampella dei poteri sovranazionali, firmando le norme più restrittive mai avute nel dopoguerra, avvallando censura e discriminazione, proibizione di manifestare, e scelte così libere che se sceglievi diversamente da come non pareva a loro, ti veniva proibito pure di lavorare! E il bel concetto dei "cittadini che controllano il potere" è stato rovesciato nel modo più completo.
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