Questo articolo è stato pubblicato da poliziotti.it, un portale che si definisce "non istituzionale e asindacale per favorire l’interazione tra appartenenti della Polizia di Stato con i cittadini e gli utenti."
Se, quando abbiamo scelto di arruolarci nella Polizia, ci avessero detto cheun giorno ci sarebbe toccato agire come cani da pastore o, peggio, da guardia di una sorta di muro di Berlino, ci saremmo fatti grasse risate.
Invece, a distanza di oltre trentanni (e già, chi scrive non é una GiaccaBlu di primo pelo, siamo abbastanza adulti e con una certa esperienza) è proprio quello che sta accadendo e siamo increduli, attoniti.
Certo, sapevamo benissimo che fare questo lavoro comporta (anche) essere invisi, sapevamo che non andavamo incontro a scrosci di applausi come rockstar; indossare la GiaccaBlu non é da tutti e non é per tutti, sono più i rospi da ingoiare che i riconoscimenti per i quali gioire, ma sapevamo che era nel conto.
Quello che non é nel “contratto” stipulato col Giuramento fatto alla Repubblica e alla Costituzione é agire, operare fuori (se non addirittura contro) i suoi dettami.
Salve Sara,
spero che oramai il messaggio ti sia già arrivato: io lo sto ripetendo e diffondendo da molte ore: credo occorra urgentemente porre una interrogazione parlamentare al Governo sull’utilizzo del TSO contro la dissidenza politica.
Ci sono due casi, entrambi dei giorni scorsi, documentati tramite video, in cui la condizione di emergenza è stata palesemente usata per minacciare / colpire l’espressione di dissenso ideologico.
La prima occorrenza vede protagonista un cittadino di Agrigento cui viene imposta sedazione da un medico contro la sua volontà, mentre i Carabinieri lo tengono fermo con la forza, sdraiato per terra, in mezzo alla strada. È successo sabato 2 maggio.
Il video:
Discorso di replica di Giorgia Meloni all’intervento di Conte in parlamento.
Fa un certo effetto sentire Giorgia Meloni parlare di “precedente pericoloso”, denunciare “i pieni poteri”, richiamare il rischio della “discrezionalità della norma”, chiedere il rispetto della costituzione, parlare di libertà e democrazia, di fronte ad un Conte che la guarda beffardo da dietro la mascherina. E’ come se destra e sinistra oggi si fossero invertite.
di Paolo Franceschetti
Caro Premier e cari politici,
Io sono un complottista, ma sono diverso dagli altri. Non temo il controllo, i vaccini, il 5G, i droni quando vado a correre, in realtà non temo nulla. E voglio tutto questo, vaccini, 5g, controllo totale.
Voglio essere controllato anche dai droni, non solo quando corro, ma anche quando dormo e anche quando trombo. Vi capisco. E’ per la nostra sicurezza. Ma ovviamente voglio pensare – perché è logico pensarlo – che questi droni saranno usati anche per andare a controllare le ville isolate in mezzo al nulla, quelle dove spesso i potenti fanno le loro riunioni; perché vede, non so se lei lo sa, ma ogni anno spariscono migliaia di bambini, in Europa, e fanno una fine terribile. E se si usassero questi droni per questi motivi forse molti non sparirebbero più. Pensi, Presidente, anche Trump ha capito che quella dei bambini scomparsi è una piaga per la nostra società, tanto da aver dichiarato il problema della pedofilia un problema di sicurezza nazionale. Nell’Ardèche, una provincia francese, scompaiono un numero di bambini impressionante, ad esempio; spero che il presidente francese usi i droni per andare a controllare minuto per minuto quello che succede in ogni istante in certe ville sperdute.
Se volete commentare i risultati elettorali, lo spazio è a vostra disposizione.
Luigi Di Maio lascia la guida del Movimento a 3 giorni dalla catastrofe annunciata in Emilia-Romagna. Che cosa si lascia alle spalle?
In questo video, il conduttore de "il vaso di pandora" interroga Guido Grossi riguardo il MES ed in particolare (dal minuto 27 circa) gli fa spiegare il motivo dell'intenzione di costituire un nuovo soggetto politico (Liberiamo l'italia) di cui recentemente abbiamo pubblicato lo statuto e il manifesto.
Educata, composta e silenziosa, Giorgia Meloni sta rapidamente scalando le classifiche di gradimento degli italiani. Ogni settimana che passa, lei si porta a casa mezzo punto percentuale nei sondaggi nazionali. Solo un anno fa Fratelli d’Italia stava al 4%, mentre oggi, secondo gli ultimi sondaggi, è arrivata oltre l’11%. E Giorgia Meloni fa tutto questo con costanza e con tenacia, senza sbraitare e senza fare rumore.
Come ben sappiamo, anche Salvini ha avuto una crescita vertiginosa, fra le elezioni del 2018 e oggi. Ma lui lo ha fatto stando al governo, come ministro degli interni, intestandosi ogni giorno le battaglie sull’immigrazione in diretta sui telegiornali. Mentre Meloni non ha nessun palcoscenico pubblico, non è mai stata ministro, e tutto ciò che ha a disposizione sono le sue apparizioni nei talk-show.
Sabato 7 dicembre si svolgerà a Roma — CENTRO CONGRESSI FRENTANI (Via dei Frentani 4), ore 10:00 — l’Assemblea con cui verrà pubblicamente aperto il processo costituente di LIBERIAMO L’ITALIA come movimento politico democratico, basato sulla partecipazione attiva dei cittadini nei Comitati Popolari Territoriali, già in via di formazione.
Dopo la bozza del Manifesto politico, presentiano ai lettori la bozza dello Statuto approvato dal Coordinamento nazionale il 4 dicembre.
Una bozza perché verrà sottosposta al vaglio del processo costituente e dei diversi Comitati Popolari territoriali già sorti e che nasceranno nei prossimi mesi.
Liberiamo l’Italia
bozza di STATUTO
PREAMBOLO
1. Liberiamo l’Italia (di seguito LIT) è un movimento federativo di Comitati Popolari territoriali.
di Giorgio Cattaneo
Chi fossero davvero, i 5 Stelle, il giornalista Paolo Barnard l’aveva capito (e scritto) ben prima dell’exploit elettorale del 2013. Un tragico abbaglio di massa: milioni di pesciolini pronti ad abboccare all’amo dei pescatori Grillo e Casaleggio. Per Federico Dezzani, l’analista geopolitico che ha ricostruito i legami di Casaleggio con Enrico Sassoon e gli ambienti più esclusivi del potere Usa, si è trattato di una colossale operazione di manipolazione di massa, concepita per dirottare il dissenso popolare verso lidi innocui. La tecnica: alzare il volume della protesta toccando i temi più svariati, ma senza mai prospettare soluzioni precise, chiaramente espresse. Oggi, gettata la maschera e disattese tutte le promesse del 2018, si tocca il fondo con uno spettacolo incredibile: lo spaurito Di Maio tenuto al guinzaglio da Grillo, in un video su Facebook in cui l’ex comico dice, testualmente: «Non siamo più quello che eravamo dieci anni fa, mettetevelo bene in testa: ed è meraviglioso». Poi, alludendo al fantasma Di Maio, muto e immobile al suo fianco, Grillo aggiunge: «Il capo politico è lui. Io gli starò un po’ più vicino, quindi per cortesia non rompete i coglioni».
Leggi tutto: Congiunti di uno Stato etico? No, grazie!