Da parte del gruppo Comuni Contro Elettrosmog riceviamo questo articolo, con richiesta di pubblicazione.
Le onde elettromagnetiche e in particolare le 5G sono quel nemico subdolo che ti colpisce anche dietro un muro tanto sono penetranti e onnipervasive. E’ proprio per tale ragione che diversi cittadini ed associazioni si stanno battendo in Italia come in Europa e nel resto del mondo per esigere da governi scellerati e incuranti della salute dei loro popoli quantomeno una moratoria di almeno cinque anni prima dell’implementazione generale delle antenne trasmittenti le famigerate 5G, cosa che invece sta già avvenendo senza le previste autorizzazioni sanitarie.
Come annunciato dalla Associated Press, la Danimarca sarà il primo paese al mondo ad imporre ai suoi allevatori una tassa per le “emissioni di metano” dei loro animali (peti e rutti di mucche, pecore e maiali, sostanzialmente).
A partire dal 2030, gli allevatori danesi saranno tenuti a pagare una tassa di 300 corone (circa 40 euro) per tonnellata di anidride carbonica equivalente prodotta dai loro animali.
La misura naturalmente viene fatta passare sotto l’ombrello della “lotta al cambiamento climatico”, nel nome della quale ormai si può autorizzare praticamente qualunque cosa. Poco importa che la discussione scientifica sulle vere cause dell’aumento di CO2 sia tutt’altro che conclusa. Il mainstream ha già deciso che la colpa è del metano prodotto dalle mucche, e quindi si mettono nel mirino gli allevatori del settore.
Questo documentario spiega quanto siano discutibili le basi scientifiche che sostengono la tesi del “cambiamento climatico”, quanto sia forte la pressione dei media mondiali per far accettare questa tesi, e quanto sia difficile per certi scienziati mettersi contro la narrazione ufficiale.
di Maria Antonietta Pirrigheddu (attivista del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica)
Stavolta il solito ritornello “Ce lo chiede l’Europa” può andare a farsi benedire. L’Europa, infatti, ci chiede l’esatto contrario. Ma noi siamo italiani, facciamo a modo nostro e i ritornelli li usiamo quando ci conviene. Soprattutto se si tratta della Sardegna.
Già, la Sardegna, questa terra un tempo meravigliosa che nel giro di un paio d’anni probabilmente non esisterà più: l’intento è di trasformarla in un polo industriale, destinato a produrre energia elettrica da trasportare chissà dove.
Questi sono i programmi per noi, per il nostro sviluppo. E per salvare la terra dal cambiamento climatico. Eh sì, perché a quanto pare per salvare la terra è necessario smettere di coltivarla, togliercela e consegnarla alle multinazionali. Così il pianeta sarà salvo.
Per capire cosa sta accadendo dobbiamo partire dall’inizio, dalla cosiddetta Transizione energetica. Ovvero la necessità sacrosanta, che nessuno contesta, di smettere di utilizzare combustibili fossili come carbone e metano per la produzione di energia elettrica e transitare verso “fonti rinnovabili” come il sole, il vento e l’acqua.
Indipendentemente dalla reale entità del cosiddeto cambiamento climatico, resta il fatto che ad inquinare sono soprattutto i ricchi del famoso 1%. Articolo di Rinnovabili.it
In un anno, l’1% più ricco della popolazione mondiale, 77 milioni di persone, produce la stessa quantità di gas a effetto serra del 66% più povero, circa 5 miliardi di persone. Sono i numeri elaborati da Oxfam per dare forma alla disuguaglianza climatica e sottolineare quanto siamo ancora lontani da una transizione realmente equa e giusta per tutti.
L’ultimo rapporto dell’organizzazione no profit, “Climate Equality: A Planet for the 99%” si basa sui dati aggiornati al 2019 ed elaborati dallo Stockholm Environment Institute sulla produzione di emissioni globali a seconda della fascia di reddito. Da cui emerge un “divario netto” tra l’impronta di carbonio dei “super-ricchi” e quella del resto della popolazione mondiale.
Di Enrico Gianini
Come tanti oramai avranno appreso dalle varie fonti, la giunta torinese sta per limitare l’uso delle auto diesel EURO 5 in determinate aree della Città di Torino, come scrive sicurauto.
Nonostante le intenzioni che lasciavano intravedere un cambio di rotta, la giunta di centro-destra del Piemonte ha confermato lo stop ai diesel Euro 5 nell’autunno-inverno 2023-2024, così come previsto dal piano per migliorare la qualità dell’aria (messo a punto a seguito di una condanna dell’UE).
Il blocco diesel Euro 5 scatterà il 15 settembre 2023 e non riguarderà l’intero Piemonte ma i 76 Comuni, tra cui il capoluogo Torino, individuati dal DGR 26-3694 del 6/8/2021.
Ogni volta che un eco-terrorista cita l'allarmismo del premio Nobel per la fisica Parisi (2021), possiamo rispondere citando il premio Nobel per la fisica Clauser (2022). Uno a uno e palla al centro.
di Gabriele Angelini
Il 27 giugno scorso il premio Nobel per la Fisica 2022, John Clauser, ha tenuto un interessantissimo discorso alla conferenza Quantum Korea sulla crisi climatica e sul cambiamento climatico. A suo parere, sintetizzando, non c’è alcuna emergenza, e gli strilli e gli allarmismi sarebbero in realtà pilotati, finalizzati ad altro e non di certo alla salvaguardia del pianeta.
Il suo intervento integrale è stato ripreso e pubblicato da LaVerità. Dice il Nobel nelle sue premesse: “Sono convinto che la reale verità può essere trovata solo osservando attentamente i fenomeni naturali. La buona scienza si basa sempre su buoni esperimenti e le buone osservazioni prevalgono sempre sulle elucubrazioni della teoria. Naturalmente, gli esperimenti approssimativi sono controproducenti e forniscono disinformazione scientifica: ecco perché i bravi scienziati ripetono con molta attenzione gli esperimenti degli altri”.
Il paese che si scalda più velocemente di tutti è...
Una rete globale di oltre 1501 scienziati e professionisti ha preparato questo messaggio urgente. La scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche. Gli scienziati dovrebbero affrontare apertamente le incertezze e le esagerazioni nelle loro previsioni sul riscaldamento globale, mentre i politici dovrebbero calcolare spassionatamente i costi reali, così come i benefici immaginari, delle loro scelte politiche. Ecco il documento:
Sia fattori naturali che antropici causano il riscaldamento
L'archivio geologico rivela che il clima della Terra è variato da quando il pianeta è esistito, con fasi naturali fredde e calde. La piccola era glaciale si è conclusa solo nel 1850. Pertanto, non sorprende che ora stiamo vivendo un periodo di riscaldamento.
Il riscaldamento è molto più lento del previsto
Il mondo si è riscaldato molto meno di quanto previsto dall'IPCC sulla base del forzato modello antropogenico. Il divario tra il mondo reale e il mondo dei modelli ci dice che siamo lontani dal comprendere il cambiamento climatico.
Io della questione climatica non ci ho mai capito granchè. Ho letto un libro di D.R.Griffin, secondo il quale i disastri climatici sono causati primariamente dall’uomo. Poi sento decine di esperti sul fronte opposto, che dicono che non c’è nessun effetto antropico, ed è tutto parte di un ciclo naturale.
Però mi chiedo una cosa: mai abbiamo assistito a così tanti fenomeni meteorologici violenti come è accaduto negli ultimi anni. Gli abitanti della Romagna dicono che non hanno mai visto esondazioni del genere nell’arco della loro intera vita. Esistono delle spiegazioni tecniche, scientificamente valide, che vadano oltre le tifoserie di parte, per spiegare quello che sta succedendo negli ultimi anni?
Grazie a chi mi saprà rispondere.
M.M.
Leggi tutto: Il silenzio del governo sui rischi del 5G