“DOA” è un acronimo molto usato dagli americani, che significa Dead On Arrival, ovvero “morto all’arrivo”. Si usa spesso per le emergenze mediche, quando il paziente viene trasportato d’urgenza all’ospedale, ma quando arriva è già morto.
Questa è proprio la fine che rischia di fare l’auto elettrica: partita una decina di anni fa con grandi strombazzi e annunci di “rivoluzione planetaria”, l’auto elettrica rischia di arrivare finalmente sui mercati mondiali come un cadavere che cammina.
Non solo abbiamo visto in passato le difficoltà di sostenere un vero vantaggio ecologico in questa “rivoluzione tecnologica”, ma gli incidenti sempre più frequenti che riguardano l’uso delle batterie al litio non fanno certo da incentivo dal punto di vista commerciale.
E se per ora i costruttori continuano a fingere che “va tutto bene sul fronte dell’elettrico”, ci stanno pensando le agenzie di assicurazione a rendere improponibile una vasta diffusione dell’elettrico nei prossimi anni. Già oggi nel Regno Unito le assicurazioni rifiutano categoricamente le auto elettriche, oppure applicano rincari sino al 940%.
di Maurizio Martucci
Se non fosse tutto vero sarebbe incredibile l’esito di ieri a Palazzo Chigi nell’ultimo Consiglio dei Ministri pre-ferragostano: la norma sull’aumento dei limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico è saltata all’ultimo minuto! Con l’effetto della cristallizzazione di un dato politico inequivocabile: il 5G fa paura anche a Giorgia Meloni e nessuno nella maggioranza, tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ha avuto il coraggio di assumersi una gravissima e storica responsabilità politica trasformando gli italiani in cavie umane nel nome del wireless e della potente lobby del 5G.
Polvere intelligente, armi invisibili, controllo mentale, nuovi virus e nuovi batteri, Area 51 e tecnologia stealth, satelliti che generano fulmini dalla ionosfera, la vera storia di Elon Musk, guerra e 5G, intelligenza artificiale per il controllo delle armi, droni e robot killer, armi elettromagnetiche in grado di influenza la mente, cambiamenti climatici indotti, laser paralizzanti, cyborg-scarafaggi, zanzare geneticamente modificate. Benvenuti nel mondo di Darpa.
Articolo tratto dal II volume di Visione TV, intitolato “Il moderno prometeo artificiale”
di Roberto Quaglia
Quando si profila una tempesta mai vista all'orizzonte, hai voglia a chiuderti in casa e nasconderti sotto le coperte: la tempesta arriverà comunque perché la natura ha deciso così. Abbiamo messo in moto quel vortice di algoritmi che chiamiamo intelligenza artificiale e il turbine ora sta rapidamente montando alle dimensioni di uragano, ed è una tempesta che ci travolgerà inevitabilmente perché ormai così è nella natura delle cose. Buona fortuna a tutti!
Bene, dopo questa umile premessa, in effetti una promessa, proviamo ad affrontare uno degli argomenti più ostici di questo tempo ossia la creazione da parte nostra di una intelligenza artificiale in grado di risolvere tutti i nostri problemi, oppure - chi lo sa - di distruggerci e magari anche estinguerci.
Purtroppo, in gran parte delle discussioni a riguardo si dicono un sacco di scemenze, frutto del fatto che nessuno sa di che cosa si stia parlando. Probabilmente, nemmeno io lo so bene. E ad ascoltare gli stessi progettisti di queste intelligenze artificiali scopriamo con sconcerto che neppure loro lo sanno con esattezza. Ma il problema vero non consiste tanto in ciò che non sappiamo, quanto piuttosto in ciò che non sappiamo di non sapere. È riguardo a questo che ovunque si esagera.
A beneficio degli ultimi arrivati sull'argomento, facciamo quindi un breve riassunto delle puntate precedenti. Già nel 1950 Church e Turing formularono l'ipotesi che una macchina calcolatrice relativamente semplice sarebbe in grado di emulare un cervello umano, a patto di disporre di tempo e memoria infiniti. Ovviamente, questi non sono infiniti, per lo meno dalle nostre parti, quindi, è ovvio che dobbiamo scordarci la semplicità.
Un gruppo di accademici e di potenti dirigenti dell’industria tecnologica hanno firmato una lettera per chiedere una moratoria sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Fra i quasi 2.000 firmatari troviamo il CEO di SpaceX e Tesla Elon Musk, il co-fondatore di Apple Steve Wozniak, il capo scienziato di IBM Grady Booch, l'etico per la tecnologia Tristan Harris. Fra gli accademici compaiono anche Stuart Russell, direttore del Center for Human-Compatible Artificial Intelligence dell'Università di Berkeley, Yuval Noah Harari, storico dell'Università Ebraica di Gerusalemme, e Sean O'Heigeartaigh, direttore esecutivo del Center for the Study of Existential Risks dell'Università di Cambridge. La lista completa di nomi (in fondo alla lettera) è impressionante.
La lettera apre “chiedendo a tutti i laboratori di intelligenza artificiale di sospendere immediatamente per almeno 6 mesi l'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale più potenti di GPT-4”.
NOTA: Abbiamo già pubblicato un articolo su questo argomento nel 2019. Oggi come allora, vale lo stesso avviso: si tratta di tesi non dimostrabili, e l’articolo viene quindi pubblicato per quello che è: uno sfogo da parte di una persona che vive queste problematiche, e vorrebbe che l’argomento fosse più conosciuto sulla rete. (Io stesso conosco da vicino una persona che soffre di questi problemi, e vi posso garantire che la sua vita è di tutto meno che piacevole). M.M.
I targeted individuals, ovvero gli individui mirati, sono persone prese di mira da tecnologie ad onde elettromagnetiche chiamate “neuro weapons”, “psychotronic weapons”, “armi ad energia diretta”, “V2K” e “MKUltra”. Questi individui subiscono maltrattamenti invisibili, quindi non dimostrabili, per cui alcuni di loro scrivono le proprie testimonianze sui social quali Facebook, Twitter e Instagram alla ricerca di altre vittime e per chiedere aiuto.
Sentono voci che li perseguitano, li insultano, li deridono, li tormentano; subiscono dolori fisici, perdita di memoria, annullamento del pensiero, molestie, difficoltà a ragionare, pensieri forzati, fantasie forzate e altri maltrattamenti. Centinaia di persone da ogni parte del mondo affermano l'esistenza e l'utilizzo di queste tecnologie; persone che non si conoscevano prima, che vivono in città e nazioni diverse e lontane, con situazioni familiari e lavorative differenti, di età differente eppure con una cosa in comune: tutti affermano che qualcuno li sta torturando con armi insolite, che arrivano nel cervello, che colpiscono il fisico.
di Elia Dallabrida
Nel giugno del 2021 è stata rilasciata versione non classificata del rapporto rilasciato dall’Ufficio del Direttore della National Intelligence (link: https://www.dni.gov/files/ODNI/documents/assessments/Prelimary-Assessment-UAP-20210625.pdf?fbclid=IwAR3jC4K5MIcKSnLUTJWK2BFnN8HqcOeYSf5dRl7f_Ymiq1sT29ssgCF0-ww) che ha cambiato completamente il paradigma sull'ufologia: se in precedenza si veniva considerati pazzi nel parlare di avvistamenti UFO, dopo quel report è stato chiarito che la prima superpotenza mondiale li sta attivamente studiando anche ai più alti livelli della catena di comando. Ovviamente i giornali nostrani hanno subito messo le mani avanti: quelli che riportarono la notizia qui in Italia nel titolo si sono subito preoccupati di aggiungere che "non c’è prova della presenza di alieni", come scriveva ad esempio il Sole 24 ore (link: https://www.ilsole24ore.com/art/ufo-rapporto-pentagono-presentato-congresso-contatto-alieni-non-puo-essere-escluso-AEj3L2S?refresh_ce=1). Ed è effettivamente vero...
Chiacchierata con Enzo Pennetta sui problemi più vistosi della teoria evoluzionistica. Con la speranza che un evoluzionista serio e preparato si renda disponibile per un sano confronto su questi argomenti. (Contattare redazione-chiocciola-luogocomune.net. No perditempo).
Io trovo questa testimonianza altamente credibile. Voi?
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