di Paolo Desogus
Circola con sempre più insistenza l'idea secondo cui nazismo e fascismo sono in realtà espressione della storia del socialismo. La segretaria di AFD ha persino affermato che il Nazionalsocialismo, considerati il nome e le politiche stataliste, era comunista. Solo per per via di storici tendenziosi e di sinistra queste due ideologia sarebbero state inquadrata a destra, tra i conservatori.
Immagino che questa interpretazione faccia quantomeno sorridere. Sembra infatti così scema, così fuori di testa da non poter essere veramente presa sul serio. Si direbbe del resto il frutto avariato di una propaganda che si fa gioco dell'ignoranza diffusa e che si appoggia sul discredito che nel corso degli anni ha accumulato tutto ciò appartiene alla storia della sinistra.
Riflettendoci però un attimo. A me pare che in questo delirio ci sia un elemento tutt'altro che stupido o semplicemente demagogico. Quando l'AFD, Musk, i MAGA e presto gli esponenti della destra italiana e francese dicono che fascismo e nazismo sono espressioni della sinistra stanno in realtà compiendo una ristrutturazione ideologica accompagnata da un messaggio alle élite internazionali sul futuro della nuova ultradestra oggi al potere negli USA e ispiratrice di altre destre come quella meloniana.
Questa nuova ultradestra intende descrivere la sua nuova forma di autoritarismo fondata non più sulla centralità dello stato, com'era per Hitler e Mussolini, ma sul dominio del capitale sganciato da ogni vincolo, da ogni impegno. Per il fascismo lo stato era il compimento della società civile (qui intesa come l’insieme dei rapporti sociali, economici e associativi attraverso cui gli individui perseguono interessi particolari). Era la sua sintesi. La nuova ultradestra porta invece alle estreme conseguenze il neoliberalismo e rovescia i rapporti entro una logica che sottomette lo stato ai privati cittadini.
Aggiungete a questo nuovo schema l'ideologia "egoistica" sposata da Musk, ostile ogni forma di solidarietà e persino di "empatia" tra individui. Metteteci poi le teorie contro l'eguaglianza degli esseri umani, condite da nuove forme di razzismo biologico e sociale. Con questi ingredienti la nuova ultradestra è in grado di legittimare una forma di autoritarismo che trasforma i singoli stati negli strumenti del capitale custodito dalle élite capitaliste, ovvero dai nuovi privilegiati, la nuova aristocrazia internazionale dei Musk, Bezos ecc.
Del resto è già così. L'amministrazione americana è già l'espressione del capitalismo americano. Ha già del tutto integrato élite politiche ed élite economico-finanziarie.
Credo dunque occorre non sottovalutare o considerare solo come delle scemenze le interpretazioni sul nazismo e sul fascismo. Si tratta di letture dietro le quali si nasconde un'idea nuova di stato. Un nuovo autoritarismo del resto già operante negli Usa e in Europa.
Fonte L'Antidiplomatico





Anche se partono da ideali opposti nella fase di transizione per eseguirli ottengono gli stessi regimi totalitari
Per chi non dispone di 3 ore e mezza da 2h 29' in poi (vi si dicono cose importanti):
www.youtube.com/watch?v=6id-0iy2yzU
con me sfondi una porta aperta.
Comunismo e fascismo e nazismo sono la stessa identica cosa.
Sono semplici adattamenti della mentalità socialista alla realtà delle singole nazioni e al momento storico.
Noi viviamo in regimi fascisti, e questo vale per quasi tutti i Paesi del mondo, inclusi gli Stati Uniti. La destra (estrema! Ma scherzano?) tanto sbandierata é un'etichetta come l'antisionismo e l'antisemitismo di due articoli orsono.
Per rendersene conto basti pensare cos'è successo col Covid. Tutte le libertà sbandierate nella Costituzione gettate alle ortiche.
Possibile obiezione: ma oggi c'è la democrazia! (secondo me qui su LC non saranno in molti a farla) E quindi? Pensi per questo che lo Stato metta i tuoi interessi di privato cittadino al di sopra di quelli dello Stato, o meglio di quelli che lo dirigono?
Altra possibile obiezione: ma i Comunisti facevano l'interesse della popolazione. Anche i fascisti, mettiamocelo in testa. Semplicemente in modo diverso e sempre nei limiti in cui questo non andasse contro gli interessi della classe dirigente.
Ancora: nei Paesi comunisti non esiste(va) la proprietà privata. Anche lì, dobbiamo metterci in testa che gli Stati socialisti moderni fanno esperimenti sociali di tutti i generi, all'insegna del progresso, quasi tutti fallimentari. Lo fanno per giustificare turni di lavoro massacranti pagati miseramente. Ricordo che dietro al lavoro di ogni operaio c'è una schiera di parassiti.
Molto semplicemente, la tecnologia moderna impone la costituzione di uno Stato socialista in grado di sfruttare la tecnologia a fini di dominio economico, politico e militare; l'alternativa è quella di essere dominata da chi lo fa.
Possibile obiezione: veramente questo é uno Stato capitalista, non socialista, in quanto fa gli interessi della classe dirigente. La risposta é che adesso la classe dirigente é piú estesa, e non si limita soltanto ai privati in possesso dei capitali, ma anche ai dipendenti pubblici (almeno alcune categorie, come i magistrati, e i militari, ma soprattutto i capi dei servizi segreti) e a certe categorie di "liberi professionisti" (medici, commercialisti, avvocati, promotori finanziari, scienziati, architetti, ma anche i politici e i giornalisti), e anche i grandi imprenditori, che comunque vivono se l'economia gira.
Il capitalismo puro é affondato col Titanic, e per le stesse ragioni. Il Titanic erano i sogni di un'intera classe sociale che si sono scontrati con l'iceberg, la dura e fredda realtá. I capitalisti non potevano pensare di continuare a vendere i loro prodotti e allo stesso tempo non dare alla popolazione i soldi per comprarli. Loro non avevano capito che il potere sta nel controllo del flusso dei capitali, non nel possesso. In realtá molti capitalisti l'avevano capito benissimo, e infatti tutti i regimi socialisti sono stati entusiasticamente sostenuti dal grande capitale, mentre la piccola imprenditoria é sempre stata piú individualista e tendenzialmente conservatrice (e di destra). Peraltro, a ragione, ma purtroppo per loro, gli Stati hanno bisogno delle dimensioni e soprattutto della coesione per resistere alle pressioni degli Stati confinanti.
Quindi le idee libertarie provenienti dagli Stati Uniti sono tutta una balla colossale. Basti pensare al fatto che arrivano dagli Stati Uniti, che hanno una spesa militare colossale, che controllano politicamente un buon numero di nazioni con metodi mafiosi, che soprattutto vivono stampando moneta e riversando l'inflazione che essa genera sugli Stati vassalli. Io sono sicuro che i loro stessi promotori se la stanno ridendo sotto i baffi al pensiero di tutti i boccaloni che gli credono.
Un po' come i promotori della teoria della Terra Piatta (sempre americani), e altre cose che giá conosciamo.