Alcuni utenti si sono lamentati, di recente, perchè “il livello dei commenti sul sito non è più quello di una volta”. Costoro attribuiscono la caduta di livello, primariamente, all’assenza di certi utenti storici di grande levatura, che in passato hanno dato molto al percorso di luogocomune.
Questo può anche essere vero in astratto, ma l’analisi manca di collocare il problema in un contesto storico.
Oggi non è più il 2005. Quando nacque luogocomune eravamo tutti “vergini”, nel senso che nessuno di noi (me compreso) aveva mai affrontato pubblicamente argomenti importanti come l’11 settembre, le cure alternative, l’evoluzionismo, la Palestina o i danni da vaccino.
Per noi era tutto nuovo, agli inizi, tutto inesplorato. E’ quindi evidente che, di fronte ad argomenti di tale portata, venissero fuori ogni volta discorsi e voci assolutamente unici e illuminanti. Ogni discussione era un flash, una rivelazione, l’apertura di nuove frontiere.
Se andate a rivedere, ad esempio, le prime discussioni sulle scie chimiche (2004-2005) troverete contributi eccezionali da parte di molti utenti, che sono serviti ad aprire la mente a tutti gli altri su una questione fino ad allora sconosciuta. Oggi invece di scie chimiche nemmeno parliamo più: ogni tanto qualcuno posta una foto di irrorazioni che dice “Guardate che merda oggi in Toscana”, e la cosa finisce lì. Nessuno manco la commenta, da tanto il problema è diventato ovvio per tutti.
Se andate a rivedere le prime discussioni sui danni da vaccino, sull’omicidio Kennedy, sul Moonhoax, sull’11 settembre, sull’evoluzionismo, sulla stampa della moneta, sullo strapotere di Big Pharma, ecc. troverete sempre e immancabilmente grande interesse e grandi contributi da parte degli utenti, con discussioni che duravano diversi giorni, e servivano a tutti noi a crescere e a fare proprie certe idee.
Ci credo che le discussioni in quegli anni erano più entusiasmanti: stavamo scoprendo il mondo!
Oggi invece queste idee sono diventate un bene comune a tutti noi. In venti anni siamo cresciuti, individualmente e collettivamente, fino a farle nostre, e a non sentire più il bisogno di esplorarle ogni volta daccapo.
Io sono arrivato al punto di non pubblicare più - ad esempio - certe notizie sulla Palestina, perchè tanto so già che “non c’è più niente da commentare” oltre a quello che abbiamo già detto in passato. Alcune notizie in sè sarebbero interessanti, ma la probabile mancanza di interesse nei commenti mi spinge spesso ad ignorarle.
Ormai quando cerco le notizie (o scrivo articoli) da pubblicare, la prima cosa che mi chiedo è se questo articolo contenga i semi per una discussione interessante oppure no. E confesso che la cosa diventa sempre più difficile: avrete notato che ogni tanto “salto” la pubblicazione giornaliera degli articoli, proprio perchè non voglio abbassare il livello della homepage pur di pubblicare qualcosa a tutti i costi. Amo troppo questo sito per fargli un dispetto simile.
Ma il problema rimane: le discussioni interessanti si fanno più rare, proprio perchè ormai per noi molti argomenti sono stati masticati e digeriti. E nessuno, ovviamente, ama la pappa riscaldata.
In conclusione: il livello generale dei commenti non cala perchè non ci sono più utenti validi: cala perchè su molti argomenti, ormai, c’è ben poco da commentare. Ma gli utenti validi ci sono eccome, e non sono pochi. Semplicemente, hanno il buon gusto di commentare solo se hanno qualcosa di interessante da aggiungere ai discorsi già fatti in passato.
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Vorrei aggiungere qui una nota sugli utenti storici, che spesso vengono ricordati con una nostalgia quasi mitologica: è vero che hanno dato un enorme contributo alla crescita del sito, e questo nessuno glielo negherà mai. Ma è anche vero che troppo spesso si sono lasciati prendere la mano dalla loro “fama” (reale o percepita) e sono diventati presuntuosi e arroganti, pretendendo di zittire quelli che ne sapevano meno di loro, perchè si sentivano ormai intoccabili. Come la storia di luogocomune ci ha insegnato, però, qui di intoccabile non c’è nessuno. Finchè si è utili alla comunità si è benvenuti. Ma quando l’ego personale travalica i limiti dell’interesse comune, giunge il momento di dirsi addio, senza rimpianti da parte di nessuno.
L’utente ideale di luogocomune è quello che porta il proprio contributo quando sente di poter aggiungere qualcosa di interessante alla discussione, e che sa tacere e restare umilmente in disparte quando sente di non aver niente di utile da dire. Non è una qualità da poco, tenetelo presente. Io la riconosco in molti degli utenti attuali, e non posso che ringraziarli per questo.
Io da parte mia non posso che continuare a cercare di proporvi materiali interessanti, aggiornati, e possibilmente di stimolo per ulteriori discussioni. E se voi, a vostra volta, avete argomenti interessanti da proporre, ricordate che la homepage è sempre a vostra disposizione. Luogocomune non è mai stato un sito a senso unico.
Massimo Mazzucco





Nel frattempo che Atlas si decide a precipitare suggerisco di fare quattro chiacchere sulla crisi del cinema, giusto per fuggire un po' dall'ordinario, sta svanendo anche questa vecchia forma di socializzazione, di espressione artistica e culturale.
E a proposito di arte e cultura cinematografica suggerisco, per chi non l'ha visto, il film "La migliore offerta", di Tornatore, che a mio parere merita, e da la giusta percezione di quello che stiamo perdendo.
Salutatemi i vecchi utenti...
... Peo che non sta bene in ospedale, e che si tocca i maroni che non ha per tutti gli auguri che gli abbiamo fatto...
... Massimo che ci dice di non esagerare con nostalgie quasi mitologiche per gli utenti storici...
... io che mi sento poco bene...
... benvenuto Tortellino DOC... quando si dice nel posto giusto al momento giusto...
Si, ma se ne frega e continua a comandare come prima, anzi meglio di prima perché si è accorto che alla maggior parte dei sudditi, e sono i più determinati, piace obbedire comunque e non riesce di immaginare niente altro.
Potrebbe essere questo uno dei problemi che attraversano alcuni blog dopo essere riusciti nell'impresa di togliere i paludamenti al potere.