Negli attentati politici di alto livello, di solito è l’FBI a fornire la versione ufficiale dei fatti, mentre sono i “complottisti” di mezzo mondo a metterla in dubbio.
In questo caso invece, è la stessa FBI a dubitare della versione ufficiale che i media – rapidi e solerti – si sono affrettati a raccontare al mondo intero. Ovvero, la tesi dell’assassino solitario appostato sul tetto del campus,Tyler Robinson.
Durante la sua presenza al funerale di Kirk, il direttore dell’FBI Kash Patel ha dichiarato:
La vita non finisce mai di stupirci.
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La camera vota la separazione delle carriere. La destra esulta, la sinistra insorge. E io continuo a non capire esattamente dove stia il problema.
La destra dice che è meglio separare il percorso professionale di procuratori e giudici, affinchè i secondi siano più liberi di esercitare la propria funzione “imparziale”, senza subire pressioni da parte dei primi. Ciò è teoricamente una buona cosa per tutti, e non si comprende perchè la sinistra debba essere contraria.
La sinistra sostiene invece che la separazione porterebbe ad “avvicinare” di più i procuratori all’esecutivo, togliendo quindi loro una parte della loro indipendenza.
di Marco Travaglio
I soliti imbecilli pensano che ci occupiamo delle fake news atlantiste sull’attacco imminente o addirittura in corso della Russia all’Europa perché siamo putiniani. Abbiamo scritto fin dal primo giorno che l’invasione russa dell’Ucraina è un crimine internazionale ingiustificabile anche se provocato dalla Nato. Ma basta unire i puntini di dichiarazioni e decisioni dei leader europei pericolanti o morituri per capire che vogliono salvarsi le poltrone trascinandoci nella terza guerra mondiale con la Russia.
E inventano ogni giorno falsi pretesti, in joint-venture con Kiev e sempre più spesso con Varsavia. I missili russi in Polonia erano ucraini. L’attentato russo ai gasdotti era ucraino. L’attacco russo al palazzo del governo di Kiev era un incendio che nessuna prova collega a droni russi. Il sabotaggio russo all’aereo della Von der Leyen era una bufala. L’assassino russo del nazista ucraino Paribij era ucraino.
di Fabio Lugano
Un colpo di scena che sembra uscito da un romanzo di Le Carré, ma che si è consumato sotto il cielo grigio della Bielorussia. Lunedì mattina, mentre i carri armati e le truppe di Russia e Bielorussia davano il via alle imponenti esercitazioni militari “Zapad-2025”, tra gli osservatori internazionali sono comparsi, a sorpresa, degli ufficiali dell’esercito statunitense. Un evento impensabile fino a pochi mesi fa, in un clima di tensione ai massimi storici con la NATO.
Ad accoglierli, il Ministro della Difesa bielorusso, Viktor Khrenin, che con un gesto di plateale apertura ha dichiarato: “Vi mostreremo tutto ciò che vi interessa. Qualsiasi cosa vogliate. Potete andare lì, vedere, parlare con la gente”. Una cortesia quasi surreale, se si considera che solo due giorni prima la Polonia, membro NATO, aveva abbattuto droni russi che avevano violato il suo spazio aereo.
Ma chi pensava a un semplice gesto di distensione isolato, si sbagliava di grosso. Questa inattesa presenza militare è solo la punta dell’iceberg di un’operazione diplomatica molto più ampia e strutturata, con una regia ben precisa: quella di Donald Trump.
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Man mano che passano le ore, le probabilità che l’assassino di Charlie Kirk venga catturato si assottigliano. Ma anche se venisse catturato, sappiamo già che ci troveremo di fronte al solito “disagiato mentale”, magari un transessuale, che ha fatto fuori Kirk - ci diranno - perchè era nemico del mondo LGBT. D’altronde, lo stesso “disagiato” si è già preoccupato di lasciarsi alle spalle 3 proiettili inutilizzati – ci dice l’FBI –, che portano scritte che descrivono una ideologia “transgender e antifascista”.
E così, il caso verrà chiuso come la semplice vendetta di un killer solitario che ha voluto lanciare un grido disperato in difesa dei propri diritti. Ha stato Oswald. Ha stato Sirhan. Ha stato John Hinckley. Ha stato James Earl Ray. Ha stato John Wilkes Booth… eccetera eccetera.
di Riccardo Pizzirani (Sertes)
PREMESSA
L’impegno profuso dai "complottisti" dell’undici settembre è sempre stato quello di dimostrare che la Versione Ufficiale Governativa degli eventi é falsa in ciascun suo punto cruciale: un risultato che abbiamo ben conseguito, considerando che andiamo oggi a commemorare sia il 24° anniversario della strage, che i 12 anni dalla pubblicazione del film documentario di Massimo Mazzucco “Undici Settembre la nuova Pearl Harbor” con le sue 50 domande che sono rimaste tuttora senza risposta.
E considerando che in questi 12 anni nessuno dei nostri interlocutori è stato in grado di difendere efficacemente la Versione Ufficiale, è ora del tutto naturale essere noi a fare qualche passo in avanti, ed iniziare a proporre le nostre teorie di come si sono realmente svolti i fatti, nell’ottica di un complotto sotto falsa bandiera.
Oggi andremo ad approfondire la teoria secondo la quale gli aerei originali sono stati sostituiti da droni (termine che in questo contesto va inteso nel suo significato più ampio, ossia quello di velivolo commerciale senza pilota, comandato da remoto). Vediamo come é nata questa ipotesi, e come ci si arrivi passo dopo passo.
Quella di piagnucolare sempre è un’arte, e non c’è popolo come quello israeliano che l’abbia imparata alla perfezione.
Per ogni razzo di Hamas che cade in territorio israeliano arrivano subito le troupe televisive, che fanno vedere la capretta morta per l’esplosione, e intervistano il cactus ferito che ha perso tutte le foglie.
Per ogni svastica che compare sui muri di una città europea si riunisce subito il comitato ebraico guidato dal rabbino locale, e convocano la stampa per denunciare al mondo l’ennesimo episodio di “antisemitismo inaccettabile”.
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