di Guido Dalla Casa
Premesse
Nel 1927 il fisico tedesco Werner Heisenberg (Fisica e Filosofia, Natura e Fisica Moderna) formulò il suo famoso principio di indeterminazione con il quale veniva introdotta inevitabilmente l’osservazione (cioè la mente) in tutti i fenomeni e in tutti i processi. Negli studi e nei comportamenti successivi si sarebbe dovuto tener conto che si stava trattando sempre con entità miste di mente-materia, ormai inscindibili. Niels Bohr mise ordine nell’intuizione-dimostrazione di Heisenberg codificandola nell’interpretazione di Copenhagen.
Inizialmente alcuni interpretarono le conseguenze del principio di indeterminazione come una riproposta di mettere al centro l’osservatore umano, ma questa interpretazione ebbe breve durata: infatti l’”osservatore” poteva benissimo essere qualcos’altro, qualcosa di non-umano.
Oggi possiamo sintetizzare la situazione con queste parole del fisico italiano Carlo Rovelli: “Il problema dell’interpretazione di Copenaghen è proprio questo: cioè non si dice mai cosa si intenda per osservatore. È per questo che è stata poi formulata la cosiddetta interpretazione relazionale, una versione moderna e più completa di quella di Copenaghen, che cerca di ripulirla dai suoi aspetti confusi e chiarirne le conseguenze. Nell’interpretazione relazionale, qualunque sistema fisico – anche un fotone, dunque – può essere considerato come osservatore. … Tutte le quantità fisiche, in questo senso, sono relazionali”.
Insomma, non esistono oggetti permanenti e autonomi, ma esistono solo relazioni (psicofisiche).
Breve storia della Cisgiordania
Dopo la prima guerra mondiale, grazie alla sconfitta dell’Impero Ottomano, Gran Bretagna e Francia presero il controllo di quell’ampia zona nel Vicino Oriente che si chiamava Grande Siria. Alla Francia andarono gli attuali Siria e Libano, all’Inghilterra andarono la Palestina, parte della Mesopotamia (oggi Iraq), e l’attuale Giordania (che ancora non esisteva con quel nome).
Quando Churchill divenne Ministro delle Colonie inglesi, nel 1921, decise di affidare la gestione della terra a est del Giordano all’emiro ashemita Abdullah. Questa terra, che rimase comunque sotto il controllo degli inglesi fino al 1946, fu chiamata Transgiordania, che significa letteralmente “al di là del Giordano”.
La terra “al di quà del Giordano” (l’attuale Cisgiordania) rimase invece a far parte del territorio palestinese, gestito direttamente dal mandato britannico.
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BlackRock è una delle organizzazioni più potenti al mondo e il suo ruolo nefasto nell’economia e nella politica globali sta diventando sempre più evidente.
Il gigante degli investimenti sta spingendo la politica risvegliata sotto forma di punteggi di credito sociale aziendale (ESG), che include il pericoloso “net zero” e l’agenda LGBT. BlackRock è anche responsabile della manipolazione dei sistemi finanziari e ha il controllo su una parte significativa della ricchezza mondiale.
Per reagire, dobbiamo sapere con cosa abbiamo a che fare. In questo articolo, facciamo un tuffo nella storia, nelle attuali pratiche commerciali e nei piani del colosso globalista noto come BlackRock.
All’inizio del 2022, BlackRock Inc. aveva circa $ 10 trilioni di asset in gestione, rendendolo il più grande asset manager al mondo. Blackrock detiene un numero significativo di azioni nella maggior parte delle più grandi società del mondo, tra cui Amazon, Apple, Microsoft, Google, Tesla, Coca-Cola, Moderna, Johnson & Johnson, Exxon Mobil, Visa, Chevron, JPMorgan Chase, Walmart, e molti altri.
Le aziende produttrici di vaccini conducono ricerche che pretendono di dimostrare la sicurezza dei nuovi vaccini, ma in realtà sono attentamente progettate proprio per nasconderne la tossicità.
Come si presenta uno studio onesto sulla sicurezza dei vaccini?
Uno studio onesto sulla sicurezza deve avere un gruppo di prova che riceve il vaccino, e un gruppo di controllo che riceve un placebo innocuo. Eventi avversi e decessi vengono confrontati fra i due gruppi. Se il gruppo di prova ha molti più eventi avversi rispetto al gruppo di controllo placebo, il vaccino non è sicuro.
La maggior parte delle persone rimarrebbe scioccata nello scoprire che nessuno dei vaccini nel programma vaccinale del CDC è stato testato sulla sicurezza in questo modo.
Il Corriere della Sera: “Israele e i raid: lampi di guerra”. La Stampa: “Israele bombarda Hezbollah”. La Repubblica: “Lampi di guerra. Blitz preventivo di Israele contro Hezbollah”. Il Messaggero: “Israele e Hezbollah: prove di guerra”. Eccetera eccetera.
Poi, dalla prima pagina del Corriere, il vate Rampini ci spiega che “Nella memoria storica di Israele ci sono due tipi di guerre: quelle in cui si è mosso per primo, e quelle in cui è stato costretto a reagire dopo un attacco”. No caro Rampini, qui nessuno è stupido, e sappiamo tutti benissimo che nel caso di Israele c’è un TERZO tipo di guerra: quello in cui lo stato sionista PRIMA provoca un attacco degli arabi, e POI, poverino, “si vede costretto a reagire”.
E’ esattamente quello che fa Israele da 70 anni a questa parte, ed è esattamente quello che è successo di recente, sotto gli occhi di tutti: Israele bombarda il consolato iraniano in Siria, e PROVOCA la reazione di Teheran, che manda 300 missili sul suo territorio. Israele uccide in Libano il leader di Hezbollah Fuad Shukr, e PROVOCA la reazione di Hezbollah, che promette vendetta. Israele uccide a Teheran il leader di Hamas Haniyeh, e gli iraniani promettono vendetta.
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(Oggi Bordernights inizia alle 9.00)
Con l'entrata in vigore del decreto sul CBD, le associazioni di settore sono pronte a depositare il ricorso che ne richieda la sospensione.
Il 5 agosto, è entrato in vigore il decreto che inserisce le preparazioni orali di CBD tra i medicinali stupefacenti, limitandone il commercio alle sole farmacie.
Le associazioni di settore però, sono pronte a fermare anche questo tentativo di governo di mettere i bastoni tra le ruote al settore della canapa italiano.
«Stiamo lavorando al ricorso e lo depositeremo nei prossimi giorni», conferma Raffaele Desiante di Imprenditori Canapa Italia (ICI) a DolceVita. Specificando che, nel caso «ci fossero delle attività repressive (sequestri e procedimenti a carico degli operatori di settore) sulla base di questo d.m., provvederemo immediatamente a depositarlo chiedendo la sospensione immediata».
Quasi tutte le prima pagine di oggi parlano, in modo simile, dello strano caso dello yacht affondato a Palermo:
La Repubblica: “I misteri del veliero colato a picco in pochi secondi e con l’albero intatto”. Il Resto del Carlino (titolo a nove colonne): “I misteri del mega veliero affondato. Gli esperti: avrebbe dovuto resistere, si è inabissato in pochi minuti”. Il Messaggero: “Veliero, ipotesi errore umano: la chiglia mobile era sollevata”. La Verità: “Dinamica strana, l’ex socio travolto nelle stesse ore: il naufragio diventa un giallo”. Il Tempo: “I dubbi e le coincidenze. Il naufragio del veliero si tinge di giallo”. Il Sole 24 ore: “Mistero sul naufragio del super yacht Bayesian”. Il Fatto Quotidiano: “Il giallo dello yacht e i complottisti nel Web”.
Beh, a quanto pare i complottisti non stanno soltanto “nel Web”, come dice il Fatto Quotidiano, ma sono anche nelle redazioni dei giornali più nobili e altolocati.
di Francesco Galgani
L'OMS e l'UNICEF hanno richiesto una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza tra fine agosto e inizio settembre 2024, con l'obiettivo di vaccinare 640.000 bambini sotto i dieci anni contro la poliomielite. Questa notizia, riportata da fonti autorevoli come il sito dell'UNICEF (fonte) e l'ANSA (fonte), sottolinea l'importanza della campagna vaccinale per prevenire la diffusione della polio in una zona martoriata da conflitti devastanti. Secondo l'UNICEF, la vaccinazione verrà effettuata da 708 squadre mediche, supportate da circa 2700 operatori sanitari.
Il problema di questa notizia è che solleva interrogativi profondi su cosa significhi veramente comprendere la realtà e le priorità in un contesto di emergenza estrema come quello di Gaza, che potremmo paragonare a un cataclisma.
Da un punto di vista razionale, questa notizia è surreale, come se fosse frutto di un'analisi di realtà gravemente compromessa. In una situazione dove la sopravvivenza quotidiana è quasi impossibile, con un popolo che soffre la fame, la sete, la distruzione delle infrastrutture e gli orrori di una violenza incessante, l'idea di concentrarsi su una campagna di vaccinazione, per quanto possa apparire (falsamente) sensata in condizioni normali, è completamente disconnessa dalla realtà immediata.
Questa è la traduzione dell’articolo di Rogel Alpher “Netanyahu Wants a World War” uscito sul giornale israeliano Haaretz il 12 agosto 2024.
Il primo ministro di Israele è una minaccia per la sicurezza mondiale. Nel suo discorso davanti al Congresso il mese scorso, Benjamin Netanyahu ha chiarito che considera Israele l’avanguardia nella guerra condotta dall’Occidente contro l’Islam radicale globale o, come lui stesso l’ha definita, uno scontro tra barbarie e civiltà. Netanyahu ha chiarito agli americani che li protegge, che sta combattendo la loro guerra per loro. Dai suoi commenti è emerso chiaramente che l’America dovrebbe ringraziarlo per gli sforzi a suo favore, piuttosto che il contrario. Per quanto lo riguarda, l’enorme aiuto che Israele riceve dagli Stati Uniti serve un interesse americano esistenziale, e più gli Stati Uniti aumentano tale aiuto, meglio saranno preservati gli interessi americani. E ciò che è nell’interesse americano, secondo Netanyahu, è una guerra mondiale.
Leggi tutto: La mente della natura