Questo è un articolo del Corriere della Sera. Pone un problema molto delicato: la responsabilità dei genitori nello scegliere un percorso medico alternativo. L’articolo ovviamente è tutto distorto a favore della “scienza”, ma ritengo che la questione Hamer meriti uno spazio di discussione.

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Per Martina Binotto e Luigi Gianello, oggi, 21 ottobre inizia in corte d’Assise al tribunale di Vicenza il processo per omicidio. Del figlio Francesco, morto a 14 anni, a causa di un tumore. Il reato ipotizzato dal pm Paolo Fietta è omicidio con dolo eventuale: il decesso del figlio sarebbe stato causato o accelerato dai loro ritardi nella diagnosi e nelle terapie.

Di certo, si sono affidati a un medico veneto, iscritto all’ordine, e a due terapisti che diffondono la dottrina Hamer. Ovvero la teoria dell’ex dottore tedesco Geerd Hamer, il cui metodo prescrive di non contrastare la malattia, ma di assecondarla, in quanto sintomo della risoluzione di un conflitto biologico innescato da un trauma.

I genitori di Francesco vivono a Costabissara (Vicenza), con il secondogenito, Filippo, che non è in casa. L’incontro si svolge nella cucina, dalla finestra si vedono i monti, sul muro un quadro raffigurante Gesù. Sul tavolo, una torta vegana fatta in casa. Assistiti dagli avvocati Lino e Jacopo Roetta, i genitori di Franesco hanno deciso parlare con il Corriere della Sera e rompere il silenzio perché non si riconoscono nel racconto di chi li ha dipinti come dei genitori mostruosi.

Prima di iniziare la conversazione, la madre accende un cero davanti alla foto di Francesco. Poggiato di spalle a un abete, le braccia conserte.

Dov’è il bosco della foto?
LUIGI GIANELLO: «È l’Abbazia di Novacella, Alto Adige».
MARTINA BINOTTO: «Aspettava il turno per fare un percorso tra gli alberi, con una fune. Ho messo questa foto sulla tomba, in quella di prima aveva un’aria triste. Qui è contento. Amava la natura, gli piaceva camminare, era felice scalzo tra gli alberi».

Ha gli occhi del padre. E non solo.
LG: «Ho sempre sognato di avere un figlio e chiamarlo Francesco, un nome che comunica forza. È nato in casa, grazie a un’ostetrica della zona».

Che adolescente era Francesco?
LG: «Irrequieto, ci scontravamo sulle uscite con gli amici e sul cellulare. Fino ai 14 anni, qui, è bandito. È una regola non scritta della scuola steineriana, dove andava Francesco e dove va Filippo, il fratello. Il cellulare per uso personale, solo dopo la terza media».

Quando iniziano i problemi di Francesco?
LG: «A dicembre 2022, forti dolori alla gamba. Dopo una risonanza magnetica andiamo al Rizzoli di Bologna».

Lì la diagnosi di tumore. Come l’avete presa?
LG: «Pensi "si stanno sbagliando, adesso vado a letto, mi sveglio e domani torna tutto come prima"».
MB: «Come quando prendi uno schiaffo e non sai se riesci a stare in piedi».

Vi invitano a fare accertamenti. Programmate biopsia e PET. Poi le disdite. Perché?
LG: «Abbiamo sentito al telefono il dottor Matteo Penzo, ci ha detto che con la biopsia c’è il rischio che la malattia si possa espandere. Non dovevamo farla, insisteva».

Fate dimettere Francesco, contro il parere dei medici. E poi?
LG: «A Padova, da Penzo. Segue le teorie di Hamer, dice che la malattia ha un senso biologico. Basta individuare il conflitto che è all’origine. Per l’osteosarcoma al femore, che verrebbe dal francese "fare muro", va capito se Francesco sta vivendo una situazione che non riesce a sopportare. E noi pensiamo al fatto che era finito fuori squadra a calcio, allo scontro con un insegnante… e a me che sono esigente, sulla scuola. Penzo attribuiva anche a me la colpa».

La teoria di Hamer porta a colpevolizzare il malato, i suoi familiari, persone vicine. Conoscevate già Penzo?
LG: «No. L’avevo sentito alla radio, diceva cose che hanno un certo senso».

Che "hanno"? Forse “avevano”, Francesco non c’è più.
LG: «Avevano un senso… Mi sono affidato a Penzo perché mi dava una qualche forma di speranza». 

E come?
LG: «Se avessimo risolto il conflitto Francesco sarebbe stato meglio, diceva. Secondo Hamer, quando spunta la malattia vuol dire che il conflitto è già in fase di guarigione. Quella che noi chiamiamo malattia è già un sintomo di guarigione».

Come vi siete sentiti dopo questo consulto?
MB: «In balìa. Mi aspettavo una visita medica, lui insisteva con questi conflitti. E neanche ha visto i documenti che abbiamo portato».

E della chemio cosa diceva Penzo?
LG: «Diceva che non serviva…»

Per il tumore cos’ha detto di fare?
LG: «Argilla e anti-infiammatori».

E i risultati?
LG: «Dopo una nuova risonanza magnetica, Penzo ha detto che l’osso si stava ricostruendo, risolvendo…».

E voi?
LG: «Faccio il commercialista, non il medico. In una situazione di questo tipo ti affidi. Ho pensato tra un po’ ricomincia a camminare».

E dopo cosa vi dice di fare?
LG: «Bisognava dargli un rinforzo psichico oltre che fisico, ci suggerisce due nominativi, Pierre Pellizzari e la moglie Imma Quaranta. Facciamo un primo colloquio a Padova, in cui c’è anche Francesco. Raccontiamo la nostra storia e anche lì si parla però dell'aspetto emotivo. E loro ci propongono di cambiare aria».

Ma avete spiegato loro che a vostro figlio hanno diagnosticato un osteosarcoma?
LG: «Sì, eravamo lì per quello. Loro danno una lettura in linea con quello che diceva Penzo».

Sul loro sito in Valdibrucia, in Toscana, sponsorizzano processi di auto-guarigione di Hamer.
LG: «Sì, ma all’inizio loro non ci parlano della Valdibrucia, ma dell’Egitto».

Dell’Egitto?
LG: «Ci propongono di far fare a Francesco due o tre mesi al caldo, al mare. Ma non era un centro medico, era un residence con piscina… Lì ho avuto un momento di lucidità. Ho pensato “va bene, lo portiamo in Egitto. Ma poi?” E cosa diciamo ai miei suoceri? A scuola? E se succede qualcosa di brutto là?».

Optate per Valdibrucia. Sul sito sponsorizzano percorsi di auto-guarigione di Hamer. Cosa avete fatto lì?
LG: «Io sono tornato a Vicenza per lavoro e per la scuola di Filippo. Mia moglie si è licenziata per star vicina a Francesco».
MB: «Si stava all'aperto, al sole, alimentazione curata, massaggi, esercizi per la muscolatura, bagni rilassanti…».

Poi la situazione precipita e lo portate al pronto soccorso di Perugia.
LG: «Francesco comincia ad avere problemi agli arti, comincia un po' a perdere la vista e lì dopo due o tre giorni lo portiamo in ospedale a Perugia, perché non era più possibile tenerlo a Valdibrucia e lì cominciano a farci domande e raccontiamo un po' quello che è successo fondamentalmente».

All’inizio dite che lui è caduto dallo skateboard…
MB: «C’è un motivo. Prima di Perugia, portiamo Francesco in una piscina della zona. E una ragazza del centro ha tirato fuori il discorso di un ragazzo che aveva avuto una botta in testa e solo dopo un anno aveva iniziato ad avere problemi di movimento… e ho pensato che l'anno precedente, in Svizzera, a Lugano, era caduto dallo skate senza casco e aveva perso la memoria per 20 minuti. Così quando la situazione è peggiorata e siamo andati al pronto soccorso di Perugia avevo quell’idea in testa…».

A Perugia vi affidate ai medici senza più dubbi. Fate anche la radioterapia. Perché solo allora? Perché rischiavate di perdere la patria potestà?
LG: «Perché ormai era tutto chiaro, se fosse stato chiaro anche prima, avremmo agito diversamente».

Siete accusati di aver ritardato diagnosi e cure di vostro figlio. Da Bologna a Perugia. Sono 40 giorni, in cui la situazione è peggiorata.
LG: «Non abbiamo mai agito con l’intenzione di fare un danno a nostro figlio. Il dolore e le sofferenze patite in quel periodo, non solo da noi genitori ma anche da Filippo che per 10 mesi è stato privato di sua mamma, sono intrasmissibili. Non ci sono parole o discorsi che possano in un qualche modo rendere l’idea di quanto succede quando ti trovi ad affrontare situazioni del genere. A Bologna non abbiamo avuto l’aiuto psicologico di cui avevamo bisogno».
MB: «Bologna era stata un’esperienza traumatica. A Perugia abbiamo trovato più attenzione e supporto. Sono stati tre mesi di grande amicizia, con medici, infermieri... Nella tragedia, ci sono stati momenti belli. Il compleanno di Francesco, la visita a sorpresa di ragazzi e ragazze della scuola steineriana in gita ad Assisi… Francesco era diverso, lo vedevo sotto una luce nuova. Abbiamo imparato tante cose da lui».

Ad esempio?
MB: «Il coraggio, di cambiare idea, maturare… Vede la foto che hai davanti? Lui ci teneva a quel ciuffo sulla fronte. Aveva sempre il pettine con sé. A Perugia, quando aveva visto gli altri senza capelli, diceva “io no, no assolutamente”. Poi ha iniziato la chemio, e gli cadevano a ciocche. L’operatrice fa “Francesco, so che ci tieni al tuo ciuffo, ma è questione di igiene, poi te li trovi nei vestiti, nella ferita, pensaci, vengo qua e te li taglio tutti”. E lui “No, no”. A un certo punto, era domenica, fa “mamma, chiama Barbara, dille che domani tagliamo i capelli”. Insomma, è entrato che era adolescente, è uscito da Perugia che era un adulto."
LG: «Francesco è riuscito a terminare la terza media. E l’anno dopo, ha seguito un po’ di lezioni del primo anno delle superiori».

Dopo tre mesi vi permettono di tornare a casa, a Vicenza, per somministrargli cure palliative.
LG: «Il 5 di ottobre, di due anni fa. L’abbiamo portato a casa. Io ogni tanto, ancora oggi, ci parlo. La stanzetta muta, la sedia vuota qui in cucina, sono insopportabili».
MB: «Alcuni conoscenti, ma pure alcuni sconosciuti, hanno organizzato una chat sul cellulare per aiutarmi con Francesco, che ormai pesava il doppio».

Penzo l’avete sentito quando gli somministravate le cure palliative?
LG: «Sì. Diceva che non servono a niente. Gli dicevo che non potevamo fare diversamente».

Il fentanyl suo figlio non lo prendeva per sballare. Ma per non soffrire.
LG: «Penzo diceva che così si addormentava, non era più cosciente e non poteva risolvere il conflitto».

Lei Hamer lo conosceva già?
LG: «Sì, ho perso la mamma, una zia, che è diventata praticamente irriconoscibile per le terapie. E ho perso amici, conoscenti, tante persone. Alcuni giovani. Così ho fatto ricerche su medicine alternative e ho trovato un libro… Grazie dottor Hamer…».

Testimonianze di sedicenti casi di guarigione.
LG: «Mi spaventava far fare a Francesco un percorso che avevo già visto fallire con altre persone».

Lo sa che il dottor Hamer si è operato chirurgicamente, al suo tumore? E ha mentito sulla cartella clinica della moglie, morta di tumore?
LG: «No».

Lei crede ancora in questo metodo?
LG: «Ho imparato che al di là del metodo, contano le persone. Forse con altre persone sarebbe andata diversamente. Abbiamo incontrato persone pericolose, sapevano quale era la problematica. E non è vero che ci sono delle cause. Nessuno può conoscere le cause. Solo lui le conosce le cause (indica l’immagine di Cristo, al muro, ndr)».

Ma ad altri genitori cosa direbbe sul metodo Hamer?
LG: «Per la mia esperienza, direi andate negli ospedali. Potete anche seguire Hamer, ma negli ospedali. Non affidatevi esclusivamente a lui. Questa cosa l’ho imparata».

Hamer dice di stare alla larga dagli ospedali. E lei, la madre, cosa dice?
MB: «Stare alla larga da Hamer. E se vuoi fare qualcosa, non farlo per i tuoi figli, ma devi essere tu, fallo per te stesso, non per altri. Non puoi dare consigli di questo genere, assolutamente».

Fonte Corriere della Sera

Comments  
Buonasera a tutti,
dal 2020 in poi ho perso completamente fiducia verso la classe medica e a tutto quanto ci gravita attorno. Fatta questa doverosa premessa, in queste ultime settimane mi trovo ad affrontare un dilemma, poiché sono in attesa di una visita specialistica. Cosa fare nel caso emergesse che ho un tumore? La fiducia verso la chemio è pari a zero, più possibilista verso la radioterapia. Ma rifletto su altri percorsi possibili, meno ufficiali… diciamo.
Ebbene, in fondo è come trovarsi davanti ad un bivio quando ti poni certi quesiti. Non avrai mai la prova di come sarebbe andata se.
Nel caso specifico, capisco i genitori e non li biasimo. Hanno intrapreso una strada che poteva essere solo a senso unico. Col senno del poi avrebbero preso decisioni più in linea con l’ortodossia.
Processarli è probabilmente un atto dovuto: bastonarne uno per educarne 100. Ma siamo sinceri: la più grave condanna è già stata comminata. Quel vuoto immenso non va mai via. Magari il tempo “medica” il dolore lancinante. Ma poi, ogni volta che ti siedi a tavola e vedi la sedia vuota, quel dolore riappare. Non si vive più veramente dopo che hai perso un figlio.
Scusate la lunghezza del mio intervento. Un pensiero di vicinanza a tutta la famiglia di Francesco.
Ciao a tutti:

io la vedo cosí. Quelli non sapevano come curarlo. Questi neanche, ma questi hanno scaricato la patata bollente su quelli. Cosa che quelli non potevano fare.
Questi hanno anche le cure palliative. Quelli il fentanyl non glielo potevano mica dare...
Probabilmente, se spendevano per la medicina di Hamer quello che hanno speso per i farmaci antitumorali, forse adesso potevamo curarci tutti con Hamer.
Condoglianze alla famiglia di Francesco.
Mi sono ritrovato a pensare su questo concetto varie volte e la risposta che è arrivata grosso modo è all'interno dell'ultima battuta dell'articolo. Per quanto possa sembrare semplice cambiare paradigna ed affiliarsi a quello di qualcuno che te la racconta, anche se con una sua logica ben strutturata, il principio rimane inequivocabile quello per il quale c'è un ingrediente essenziale nell'equilibrio vitale di ogni individuo e non può essere instillato dall'esterno ne con un libro ne con una conferenza tanto meno facendo il seguito ad un guru o ad un illuminato. Come in un processo alchemico ci vuole un Lavoro interiore, come fa figo oggi dire "sottile", ci vuole un intento una consapevolezza PERSONALE, nessuno può operarne una trasfusione. Un genitore, un compagno di vita o chiunque si sente in dovere di segnare la strada per un caro è probabile ne ricavi soltanto una grossa lezione di vita da chi non si preoccupa di chiederti se sei in grado di capirla. Anche la consapevolezza personale per una scelta fatta sulla propria persona tante volte risulterà un fallimento, nei periodi bui di una prova la mente diventa fragile o sicuramente lo sarà in tanti frangenti e la cura scelta mancherebbe dell'ingrediente primario. Per rigenerare o mantenere un corpo sano bisogna che la mente sia sana( intera, integra, non divisa) l'intento infallibile alberga solo nella più imperturbabile coscienza. Non so se il ragazzino avesse tali requisiti, mi spiace per la famiglia e per la loro buona fede, il percorso di consapevolezza però è personale e non fabbrica seguaci è un viaggio dove metti in discussione ogni giorno la tua condotta ed il tuo spirito critico e lo fai guardando alla morte come un'amica e non ad una assassina da cui scappare in preda al panico. Di contro le cure scientifiche dei protocolli dei ministeri ecc.... sono delle bombe nucleari che senza troppi complimenti distruggono tutto ciò che è vita, poi se dalle macerie risorge la fenice è solo una roulette russa ed il solito intento infallibile se vuole rinascere per chiudere i conti aperti e posticipare l'appuntamento con l'amica di cui sopra.
In questi casi è difficile dare un'opinione razionale.
Penso che nessun medico, giudice o chiunque altro, abbia voluto bene a questo ragazzo quanto i suoi genitori, e trovo oltraggioso che questi poveretti debbano ritrovarsi accusati da chicchessia della morte del figlio.
Oltre ad affrontare un lutto inguaribile, si ritrovano anche a doverne affrontare le conseguenze additati da benpensanti come genitori criminali.
L'accusa, il processo e tutto il teatrino mediatico, non serve -ovviamente- a fare giustizia a questo ragazzo, piuttosto come monito a chiunque si permetta di non seguire le "cure" ufficiali.
Non me la sento di giudicare i genitori, anzi, gli auguro di trovare pace ed almeno un barlume di luce in fondo al tunnel.

Riguardo la chemioterapia anch'io nutro fiducia zero. Ma lasciamo perdere, mi fermo qui.

@ #1 βrange

Ti auguro ogni bene, in bocca al lupo
Chissà cosa si prova ad essere accusati della morte del proprio figlio.
Ecco cosa può significare essere genitori.
Teoricamente la conoscenza del proprio corpo e la responsabilità della propria salute dovrebbero essere le prime cose che si imparano già da piccoli. In effetti l’unico impegno che ha un bambino è di fare esperienza del proprio corpo mentre esso cresce.
Cresce seguendo i criteri biologici che la Natura ha già posto in lui da sempre, un passo evolutivo dopo l’altro. È ciò che fanno tutti gli esseri viventi da che mondo è mondo.
Poi arriva l’essere umano moderno, che invece pensa che la responsabilità del proprio corpo e della propria salute sia da imparare da altri, non per esperienza diretta con i suoi propri organi, le sue sensazioni, quanto di più intimo e vicino già possiede, ma per insegnamento da qualcuno che quelle cose le ha lette in un libro, scritto da qualcun altro.
Il nostro modo di gestire la salute è semplicemente folle.

Conosco bene gli studi di Hamer e ho provato sulla mia pelle la correttezza delle Leggi Biologiche che lui ha scoperto. Come tutti gli studiosi geniali ha scoperto, meglio dire riconosciuto, che quello che accade in modo naturale è anche ciò che merita la maggiore attenzione. Poi, col rispetto di ciò che hai visto puoi costruire una scienza.

Le tragedie come quelle di Francesco e dei suoi genitori, purtroppo ne ho sentite tante, sono frutto della nostra ignoranza e della maligna protervia di chi ci guadagna a perpetuarla.
Le leggi biologiche, nel momento in cui abbiamo abbandonato le convinzioni che ci siamo lasciati inculcare sulla malattia, non sono niente di complicato da capire. Sono anzi direttamente esperibili nel nostro quotidiano e sarebbe cosa sana parlarne nelle scuole e da genitori a bambini. Le comprenderebbero rapidamente, proprio per la loro immediatezza.
Invece, purtroppo, ne sento sempre parlare a sproposito.
Chiaramente, non si possono accusare i genitori. E neppure un medico che fallisce, se agisce secondo coscienza e senza infingimenti. Tra l'altro, in tutta questa vicenda, perché non sono sotto accusa anche le terapie convenzionali? Se ben capisco, non seguendole la situazione è peggiorata, ma seguendole è precipitata. Quindi, come si può dire che siano state piú efficaci?

Quote:

#1 βrange

I miei migliori auguri per la visita. Anche io dopo il 2020 ho molta meno fiducia nei medici, ecc. Tuttavia non credo che bisogna esagerare. Se la vita si allunga sempre più sarà anche un po' per merito loro e dei farmaci, non bisogna buttare via il bambino con l'acqua sporca. Valuta con equilibrio. E prima ancora non fasciarti la testa fino all'esito della visita che devi ancora fare.
Se il giovane ragazzo fosse morto avendo fatto la chemio i genitori sarebbero stati "liberi di ogni peccato". Assurdo.

Non conosco Hamer né il suo método ( ed aggiungo per fortuna, visto quel che tratta) ma non riesco a vedere differenze tra un médico che fallisce nel salvare un ragazzino da un cancro usando prodotti chimici di dubbia eficacia e un médico che fallisce prescrivendo terapie ambientali o psicólogiche di altrettanto dubbia efficacia.

In entrambi i casi peró la colpa e la responsabilità non dovrebbero ricadere sui genitori. La loro croce é abbastanza pesante già con la morte del figlio. Quale che sia stato il loro errore stanno già pagando la loro condanna, povera gente.
lysmata


Quote:

Se il giovane ragazzo fosse morto avendo fatto la chemio i genitori sarebbero stati "liberi di ogni peccato". Assurdo

E soprattutto con chi avrebbero potuto prendersela? Avrebbero potuto trascinare un tribunale medico che ha prescritto la chemio e l'industria farmaceutica che l'ha prodotta?

Quote:

Tra l'altro, in tutta questa vicenda, perché non sono sotto accusa anche le terapie convenzionali? Se ben capisco, non seguendole la situazione è peggiorata, ma seguendole è precipitata.

infatti.
Questo è un aspetto molto delicato perchè non è semplice decidere per qualcun altro, tantomeno per tuo figlio. Sto seguendo da poco un percoso formativo per acquisire i primi rudimenti sulle 5 leggi biologiche, individuate da Hamer, e tutto sono tranne che "dottrina Hamer" come malignamente riportato nell'articolo (ma daltronde che vuoi che dicano gli acerrimi sostenitori del DOGMA scientifico allopatico).
Quello che posso dire nel caso specifico, in base a quello che sto apprendendo sulle 5 leggi biologiche è che la scelta fatta dai genitori è stata per così dire piena di insidie. Il metodo studiato e scoperto da Hamer si basa sul comprendere gli aspetti biologici del proprio cervello e di come interviene in maniera riparatoria in seguito al vissuto che porta a questi interventi riparatori. Questi aspetti vengono portati alla luce attraverso un percorso di introspezione basati su dei principi studiati scientificamente, cosa non semplice da far fare ad un ragazzino. La cura sei te stesso e questo secondo me è un peso enorme da far sostenere ad un giovane, se non opportunamente supportato e sostenuto, e comunque rimane un percorso molto difficile da fargli attuare.

Quote:

c'è un ingrediente essenziale nell'equilibrio vitale di ogni individuo e non può essere instillato dall'esterno ne con un libro ne con una conferenza tanto meno facendo il seguito ad un guru o ad un illuminato.

Infatti. Se mi fosse diagnosticato un cancro e avessi la possibilità di farmi curare da Hamer, andrei senz'altro da lui. Hamer non c'è più, andare dai "seguaci di...", non è la stessa cosa. Il "metodo" è una cosa, la persona che lo applica un'altra. Immagino che possano esserci anche bravi medici tra i seguaci di Hamer, bisogna vedere concretamente caso per caso il singolo terapeuta cosa è in grado di "mettere in campo". Purtroppo chi si trova all'improvviso nel dramma, senza avere qualche grossa esperienza precedente con la quale essersi fatto delle idee su come muoversi, è totalmente in balìa di tutto e di tutti. Lo stato con la sua "giustizia" non ha nessun diritto di incriminare, ha solo il dovere di contrastare gli enormi conflitti di interesse che invece protegge.
Giusto ieri parlavo con la mia compagna dei pro e i contro del metodo Hamer...
Argomento del tutto nuovo e sorto per caso (non la sto a raccontare per filo e per segno sennò viene notte).
Oggi che succede su LC: Hamer in home (anche se non soggetto principale del post).
Questi fenomeni di sincronia ormai non mi stupiscono nemmeno più di tanto :-D

Dico la mia, che ovviamente può essere totalmente opinabile.

Hamer ha scoperto delle cose che si possono sintetizzare con: tu sei la malattia e la cura.
Il problema è che se non scopri quale conflitto ha causato la malattia non guarisci e nel caso di una cisti poco importa, nel caso di un tumore puoi morire, appunto.

Il grosso limite del metodo è quello: ripeto, se non risolvi il giusto conflitto il problema rimane e può avere decorso fatale se la malattia è patologicamente significativa.

Preferisco, senza nulla togliere ad Hamer, seguire altre strade.
POST RIMOSSO: Offesa a personaggio pubblico.

Sei sospeso da questa discussione. Visto che non è la prima volta che lo fai, sto valutando se sospenderti definitivamente.

Nel frattempo NON replicare.

M.M.
Io su Hamer mi sono fatto questa opinione: una cosa è CAPIRE le ragioni della malattia, ben altra è CURARE quella malattia rimuovendo semplicemente la causa originale.

Per cui non gli do torto quando va a cercare l’origine del cancro in uno squilibrio/trauma psicologico. Il rapporto mente/corpo è ormai evidente per tutti. Non mi convince invece quando dice che basta rimuovere il trauma originale per guarire dalla malattia. A quel punto in cancro è partito, e fa quel cazzo che vuole.

Una cosa è CAPIRE che la tragedia del Vajont è stata causata dallo smottamento del monte Toc. Ma non è che se rimetti a posto la montagna, i morti non ci sono più. Ormai la valanga di acqua è scesa a valle.
@redazione


Quote:

una cosa è CAPIRE le ragioni della malattia, ben altra è CURARE quella malattia rimuovendo semplicemente la causa originale.

infatti

Quote:

Se il giovane ragazzo fosse morto avendo fatto la chemio i genitori sarebbero stati "liberi di ogni peccato". Assurdo.

Perché si segue la medicina applicata e convenzionale.
Ovviamente è tutta una questione di denaro, poiché le cure per il cancro sono molto costose.
Hamer sosteneva che Il tumore si formasse da uno shock di difesa dell'organismo ( come la morte del figlio nel suo caso), ma ci sono migliaia di casi in cui i tumori sono congeniti ed ereditari.
Nonni, figli e nipoti tutti colpiti da tumore al colon e la teoria di Hamer va a farsi fottere.
Se sia valida o meno basta vedere i dati.
Come il metodo Di Bella.
10 anni fa una mia amica con il timore al pancreas provo in Emilia per intraprendere il metodo, ma essendo il cancro troppo avanzato gli fu detto di tornare a casa poiché non c'era nulla da fare.
Bella cura, i tumori al primo stadio sanno curarli anche I metodi tradizionali. :perculante:
#1 βrange

Quote:


Fatta questa doverosa premessa, in queste ultime settimane mi trovo ad affrontare un dilemma, poiché sono in attesa di una visita specialistica. Cosa fare nel caso emergesse che ho un tumore?

Noi esseri umani siamo "mortali". Fai pace con te stesso e vivi ogni momento come fosse l'ultimo.
L'unica scelta giusta che potrai fare sarà la tua. Perché la vita è la tua.

Detto questo voglio "sfogarmi" contro quei pezzenti pulciosi imbecilli e degenerati come il "medico iscritto all'ordine" che propone una vacanza in Egitto per curare il tumore.
Ma che vi venga un'orticaria fulminante ai genitali brutti stronzi.
Come il "medico iscritto all'ordine" che spillava soldi ai gonzi che dopo essersi vaccinati avevano avuto eventi avversi.
Se li portava nello studio per fargli vedere i globuli rossi impilati quando era lui che lo faceva apposta schiacciandogli il dito.
Ma poi troverai su questo sito anche qualche "adepto del cloro" (gas tossico) che ti consiglierà di berti un bel bicchiere di diossido di cloro.
"Ah medico dei miei stivali, bevitela tu la tua medicina" che acca nisciun è fesso.

Vorrei tanto sapere che cazzo ci trova di divertente qualcuno a propalare teorie del cazzo di cui non sa niente.
Simoncini almeno aveva una sua teoria, ci metteva la faccia e curava di persona.
Di Bella idem, pace all'anima sua.

Ma ve lo dico. Sti cazzo di gesuiti che hanno il rimedio pronto per tutti i mali mi stanno sul cazzo.
Sia si tratti del medico della mutua tronfio di se che gli adepti della moda del momento.

Così per dire...
#19 Mande


Quote:

Così per dire...

Così per dire sono pienamente d'accordo e aggiungerei anche i millemila integratori che bisognerebbe prendere per stare in salute (che ogni tanto prendo :pint: )
@βrange

Quote:

Buonasera a tutti, dal 2020 in poi ho perso completamente fiducia verso la classe medica e a tutto quanto ci gravita attorno. Fatta questa doverosa premessa, in queste ultime settimane mi trovo ad affrontare un dilemma, poiché sono in attesa di una visita specialistica. Cosa fare nel caso emergesse che ho un tumore?

Gli scenari sono 3:
1) E' un falso positivo, tiri un sospiro di sollievo, e te ne torni a fare quello che facevi prima. Nel bene e nel male.
2) Ci hanno preso, hanno indovinato. Da qui parte una giostra di "specialisti" che ti farà girare tanto, ti spillerà un mare di denaro, farai decine di esami (tac,rem, ecografie, marcatori, biopsie, etc etc). Firmerai un mare di carte in cui dopo essere stato ben ( :-D ) informato dei rischi a cui ti sottoporrai, accetterai le loro "terapie".
Lo chiamano consenso informato, in realtà è una manleva.
2 bis) Invece che chemio o radio sceglierai le cure alternative. O entrambe le cose, dipende dal tempo a tua disposizione.
La chemio arriva fresca in delle grosse sacche rivestite in carta stagnola, ti installano un port in una vena cava ad ampio diametro, perchè già al secondo ciclo le vene diventeranno di cristallo, e si romperanno in continuazione per l'inserimento di aghi, quindi avrai un accesso venoso sottocutaneo, sempre disponibile.
Con la chemio avrai nausea, ti cadranno tutti i peli, e siccome spesso viene data in associazione a dosi massicce di cortisone, gonfierai. Sulla radio non so dirti, non la conosco.
Qualora decidessi di evitare tutto ciò, il documentario di Massimo, propone un ampio ventaglio di terapie alternative.
Quella di Hamer non è una terapia, è solo lo studio introspettivo della tua nuova condizione, applicato alla patologia. E' lavoro sulla mente.
Naturalmente la scelta del percorso dipende dalla tipologia di tumore, e la tipologia di tumore indica al contempo la velocità di deperimento. E quindi la tua aspettativa di vita.

QUATTRO CONSIGLI FONDAMENTALI
Prima di fare biopsie pensaci bene, perchè è la che ti creano le metastasi, se non sono già in corso.
Se abiti al sud spostati velocemente verso nord, non perdere tempo con le cliniche/ospedali locali.
Rifai i marker tumorali per la tipologia di tumore che ti stanno diagnosticando.
Usa sempre un buon olio di canapa. Usalo comunque.
A prescindere da come andrà, tutto ciò ti darà modo di riformulare il tuo modo di vivere dalla basi.
Molti vivono aspettando il dopo (chi la pensione, chi la carriera, chi la famiglia, chi i soldi, chi qualsiasi cosa), chi sopravvive ( e sono pochi) vive e si gode il presente, senza troppa ansia sul futuro. In bocca al lupo. Non fare biopsie a cuor leggero. Ciao
E tutta una questione di denaro
Questi metodi alternativi spesso palliativi tolgono soldi al sistema
Lo scorso hanno per colpa di un melanoma curato male un mio caro amico di soli 30 anni e morto in un hospice in una struttura di via Farinelli qui a Torino
Un giorno ero con lui e si era fatto una sigaretta con quel fumo che compri dal tabaccaio
Un infermiera lo ha visto e lo ha ripreso
Era per la sua saluta
Ma brutta testa di cazzo ha il cervello pieno di mestastasi!!!
Cosa può fargli una canna
Invece può
Più giorni rimane in struttura e più soldi là struttura riceve.
Ovviamente l'accompagnamento finale credo sia baipassato da protocolli generali.
Se no rallenterebbero pure quello per qualche euro in più.
È questi metodi seguono la stessa falsariga
Promettono alla wanna marchi e poi crepi
Intanto ti hanno puppato i soldi per le cure
Chi si rivolge a costoro non riceve sovvenzioni, tutto di tasca propria
@redazione

buongiorno Massimo
hai centrato a pieno il punto delle 5 leggi biologiche; esse non sono uno strumento di prevenzione esattamente come non sono uno strumento di guarigione ma, come dice Giorgio Beltrammi, uno strumento di comprensione del perché il nostro corpo ha sviluppato una certa malattia.
A titolo personale ho approfondito la materia e conosciuto persone che hanno applicato il metodo sulla loro malattia e in nessuno caso lo utilizzavano come cura.
Alla fine quello che diceva Hamer sul cancro lo dicevano prima di lui anche lo psicologo clinico Le Shan e Carl Simonton e sua moglie Stefani.
Ma il vero fulcro delle 5 leggi è che queste devono lavorare in simbiosi con la medicina e la chirurgia.
Il paziente deve essere preso nel suo insieme come un sistema olistico e non scomposto solo nella sua parte malata.
βrange: Conosco l'ansia di ricevere una diagnosi, ed è perfettamente inutile che ti dica di stare tranquillo. Ci si agita e basta. Non si pensa ad altro, e questo è normale.

La cosa consolante invece è che esistono diversi metodi alternativi che possono - ripeto, POSSONO - curare.

A mia moglie ad esempio è andata male. Abbiamo fatto di tutto per lei (Gerson, Cartilagine, Essiac, Frequenze, ecc) ma il tumore era troppo avanzato per fermarlo.

Rallegrati quindi: più presto avrai la diagnosi (se positiva) più tempo avrai per prendere le contromisure. (Se invece fosse negativa, ovviamente, ostriche e champagne).

Quote:

una cosa è CAPIRE le ragioni della malattia, ben altra è CURARE quella malattia rimuovendo semplicemente la causa originale.

Infatti, ma a quel che mi risulta, lui curava. Almeno fino a quando glielo hanno lasciato fare. Così come mi risulta che altri abbiano curato. Lui è andato avanti e ha scoperto il suo metodo perchè, dopo aver risolto il suo tumore, ha curato e guarito altra gente. Non si tratta solo di "scoprire la causa", si tratta di essere anche in grado di mettere in atto le misure e i comportamenti necessari. Poi naturalmente nessuno fa miracoli, ma chi fa meno miracoli di tutti sono i "protocolli" obbligatori per tutti.
Molti affermano che il progetto Lazarus o effetto placebo del leviatano sia la dimostrazione di esperimenti mentali fatti in quegli anni ma mai confermati
Anche un film francese propose qualcosa di simile credo negli anni 70
Ovvero, confermare la guarigione ad un malato di cancro e la malattia ad una persona sana per poi osservare gli effetti opposti verificarsi.

Quote:

DANIELAS: Infatti, ma a quel che mi risulta, lui curava.

"A quel che ti risulta" da dove, esattamente? Perchè quando io feci il documentario sul cancro ricordo che cercai delle testimonianze di gente guarita con il suo metodo, ma non ne trovai. (Infatti su di lui feci un capitoletto scrauso, giusto per nominarlo, ma senza andare a fondo).
Per studi di naturopatia, esperienze personali, ed avendo letto alcuni libri di Hamer e divulgatori posso dire che ritengo il metodo un ottimo sistema diagnostico in caso di cancro. Nella mia esperienza, nelle persone che ho conosciuto con questa patologia in tutte c' era la corrispondenza tipo di cancro - shock emotivo relativo. 
Già questa consapevolezza che acquisisce la persona può fare molto per la risoluzione del problema, può fare molto ma può non essere risolutivo, vuoi per stato già avanzato della patologia vuoi per incapacità/non volontà della persona di risolvere il conflitto.
Infatti a detta degli stessi praticanti/divulgatori della metodologia Hamer, questo NON è un metodo terapeutico, è un metodo diagnostico.
Il non fare nulla e aspettare che la consapevolezza del conflitto porti alla risoluzione del problema a mio parere può portare però a effetti disastrosi come nel caso del povero ragazzo in questione.
Quando ti trovi i ladri in casa, puoi sì riflettere sulle motivazioni che hanno portato a ciò ma la prima cosa è sbatterli fuori di casa...
Il problema è che la velocità della malattia in alcuni casi è tale che la lentezza della risoluzione ti porta alla vittoria della malattia stessa.
Il metodo Hamer, a mio parere, può essere un' ottima freccia al nostro arco, ma non deve essere l'unica.

Quindi dovessi malauguratamente trovarmi io in quella situazione utilizzerei le scoperte di Hamer per capire l' origine del conflitto ma poi adotterei altre terapie, quelle più accreditate in ambito non ufficiale ed in ultima analisi le affiancherei alle terapie di Stato, cercando di scegliere quelle meno invasive e distruttive per l' organismo.
Poi in merito all' articolo ci sarebbero da fare molte considerazioni per il modo totalmente in malafede con cui è stato scritto...quando si leggono questi articoli dovremmo porci sempre questa domanda : di quante pagine dovrebbe essere un quotidiano, per dare notizia di tutti coloro che hanno seguito le cure di Stato, come la devastante chemioterapia e sono morti proprio per questa ? 
   
@mande


Quote:

Ma poi troverai su questo sito anche qualche "adepto del cloro" (gas tossico) che ti consiglierà di berti un bel bicchiere di diossido di cloro

Già in altro thread ti si è dimostrato che stai dicendo una cazzata: il diossido di cloro non sviluppa cloro, viene bevuto in percentuale 1 a 100 con acqua, viene assorbito dalle pareti dello stomaco, va in circolo e cede ossigeno.
E stato dato e si dà a malati terminali che criccherebbero in un istante se fosse davvero tossico.
Invece migliorano e guariscono.
Io stesso e la mia compagna lo assumiamo, personalmente ho risolto una infiammazione al ginocchio che quasi mi invalidava. Oltre a questo ho risolto l'herpes labiale in 2 giorni.
Quindi smetti di dire cose non vere


Quote:

Simoncini almeno aveva una sua teoria, ci metteva la faccia e curava di persona.
Di Bella idem, pace all'anima sua.

Perchè Kalcker non ha una sua teoria? Non cura di persona?
La tua ignoranza è seconda solo alla tua supponenza
#24 Redazione


Quote:

βrange: Conosco l'ansia di ricevere una diagnosi, ed è perfettamente inutile che ti dica di stare tranquillo. Ci si agita e basta. Non si pensa ad altro, e questo è normale. La cosa consolante invece è che esistono diversi metodi alternativi che possono - ripeto, POSSONO - curare. A mia moglie ad esempio è andata male. Abbiamo fatto di tutto per lei (Gerson, Cartilagine, Essiac, Frequenze, ecc) ma il tumore era troppo avanzato per fermarlo. Rallegrati quindi: più presto avrai la diagnosi (se positiva) più tempo avrai per prendere le contromisure. (Se invece fosse negativa, ovviamente, barbera e champagne).

Solo una persona che ha attraversato tutto l'inferno della malattia dalla diagnosi alla dipartita può scrivere in poche, dense righe, una risposta come la tua Massimo. Mi sembra di percepire la profondità del tuo vissuto attraverso i tasti che hai premuto sulla tastiera. Ti ringrazio profondamente, non so dirti nemmeno di preciso perchè, in fin dei conti non conosco personalmente né tu né ßrange... ma sento di doverti esprimere questa gratitudine.

Per quanto attiene al post iniziale, qui si parla della perdita di un figlio, e nella sua prima adolescenza... non c'è altro inferno che possa farti soffrire di più. La famiglia descritta mi sembra di una sensibilità eccezionale, parto naturale in casa, educazione steineriana, alimentazione naturale/vegana, vita a contatto con la natura... magari erano un po' "fissati", ma figurati se non erano persone completamente dedite ai loro figli.. quanto gli è capitato, a mio modo di vedere, è la peggiore esperienza che si potesse fare in questa incarnazione. Solo il non avere avuto un secondo figlio da amare poteva essere peggio.. L'accusa in tribunale, dopo quello che hanno passato e che dovranno vivere per il resto dei loro giorni, credo sia sentita come un po' di acqua troppo fredda addosso e quindi un po' fastidiosa, ma per il resto... dopo che hai perso un figlio, sei devastato dai sensi di colpa ecc., ti possono mandare anche davanti a Torquemada, a fatica te ne accorgi secondo me...
Io e mia moglie abbiamo a volte riflettuto su come ci comporteremmo in caso di diagnosi infausta, la nostra fiducia nei protocolli convenzionali è molto bassa perché abbiamo visto morire, e soffrendo, praticamente quasi tutti quelli che conoscevamo e che ci si sono sottoposti. Ora, su noi stessi forse potremmo sperimentare terapie non convenzionali, ma su un figlio le incertezze e i terrori si ingigantiscono... come ha detto giustamente quello sfortunatissimo padre, per forza di cose ti affidi. Non è una colpa e non è un merito: ti affidi e basta, non hai altre opzioni. Io auguro ai restanti membri di quella famiglia, che dall'articolo mi è sembrata meravigliosa, di riuscire, un giorno, ad accettare il loro fato e a liberarsi dai sensi di colpa e, magari, a cogliere un insegnamento, l'ultimo dono del loro amato bimbo che li sta aspettando, nella luce, in un'altra dimensione..
Anche se non ho studiato approfonditamente la teoria di Hamer ne ho letto abbastanza per fare alcune osservazioni:

1) è una teoria assai poco scientifica, perché non in grado di fare previsioni. Mi spiego: pensare di risalire da una malattia ad un (presunto) trauma o conflitto interiore è un gioco facile (chi non ne ha qualcuno alzi la mano), ma finché non sei in grado di fare il contrario (da un trauma prevedere l'insorgere di una malattia) in modo statisticamente significativo la teoria è campata in aria.

2) L'idea che molte malattie siano dovute principalmente a squilibri interni (ritornare quindi alla vecchia medicina galenica) non deve essere assolutizzata facendo l'errore opposto, ovvero negare che molte malattie possano avere come cause agenti esterni, inclusi i tumori (pensiamo alla radioattività, all'amianto, od al fumo)

3) Come ha detto anche Mazzucco, identificare una causa non è curare, anche perché l'organismo può non essere più in grado di riequilibrarsi da solo. La stessa medicina galenica interveniva dall'esterno per ristabilire il bilanciamento degli umori. Oltretutto la causa di una malattia e la sua cura possono essere di natura molto diversa: ammettere che nasca da un conflitto mentale non significa che risolvere quel conflitto possa curarla (i buoi sono scappati ormai...). In particolare, nei tumori parti dell'organismo "impazziscono" crescendo in modo squilibrato. Secondo coloro che teorizzano le proprietà elettromagnetiche dell'acqua come fondamento della vita (come il compianto fisico Emilio del Giudice www.youtube.com/watch?v=qu7srUyT2XA) sono proprio i campi elettromagnetici ad essersi alterati (per le cause può varie) in molte malattie, a volte in maniera irreversibile purtroppo.
@βrange

Se ti può essere di aiuto, io ho un personalissimo protocollo, da usare in caso di diagnosi di tumore.
Te lo linko, magari lo puoi usare come spunto

Sono tutte "cure" che hanno dimostrato efficacia, ovviamente non c'è nessuna assicurazione che funzionino per tutti, ma per qualcuno lo hanno fatto ;-)

dropbox.com/.../...

Quote:

"A quel che ti risulta" da dove, esattamente?

@redazione
attivazionibiologiche.info/.../...

secondo me questo da l'idea del corretto approccio che bisogna avere in tematiche come questa, integrare più discipline.
Magari da cosa nasce cosa e non sarebbe brutto vedere Beltrammi su Luogocomune


"Gli andrebbe detto che lui è già in fase di guarigione e che non è in pericolo, il pericolo è già passato e che l’uso di farmaci e interventi chirurgici servono per metterlo in sicurezza ed estinguere la sua paura." blogtre.wordpress.com/la-cura/
Qui ho trovato un pò di notizie su Hamer e sulla guerra che gli è stata mossa. www.nuovamedicinagermanica.it/content/view/15/27/
#27 redazione
Ho provato a inviarti un PM. Non so se ci sono riuscita!
@danielas:
gli sarà anche stata mossa guerra, non metto in dubbio.
Però a me risulta che quando il tumore se l'è beccato lui, non s'è mica curato con i propri
protocolli. (Purtroppo non riesco a ripigliare la fonte e me ne scuso)

@aigor / biossido di cloro
Confermo. Confondere il cloro gassoso con questo blando ossidante (non sei il solo ad assumerlo con effetti positivi :-) ) denota voglia di parlare per dare aria alla bocca.
I protocolli di Kalcker mi convincono meno (scusa se mi da fastidio che l'acronimo sia MMS, magic mineral solution? ma per favore)...
...ma sicuramente più dei medici che prescrivono la maledetta tachipirina, che, quella sì, è un veleno tout court.
#24 Non sapevo, condoglianze...

#1 In bocca al lupo!!!
Dovrebbe andare sotto processo lo stato, gli stati che, vincolati alla produzione farmaceutica, e più a monte, da pervertiti gestori di denaro e potere al comando, operano in modo che le cure del cancro non si trovino e non si cerchino, demonizzando e azzerando quelle ricerche che diminuiscono i profitti, obbligando gli umani a trattamenti sanitari feroci e avvelenanti, obbligando giovani vite a processi farmacologici che fin dalla nascita disturbano e deviano il sistema immunitario creando malati, che permettono e diffondono, scientemente, l’utilizzo di prodotti ogm e storture varie, che immergono le popolazioni in un fiume di onde elettromagnetiche e di riproduzioni di immagini, creando dipendenze, fino al soffocamento, manipolando, in sostanza, gli equilibri naturali.
Perché la salute dei corpi, del pianeta, è semplicemente frutto di “equilibri”.
Si vuole poi dimenticare che un figlio è un corpo creato e uscito da un altro corpo, sangue di un altro sangue, atto creativo a rischio di vita. Si cerca, al più presto, create le condizioni, di sottrarlo al genitore e alle volontà del genitore, dirottandolo nelle scuole dove, non a caso, l’insegnamento verte a confondere livelli di vario genere, amalgamando tutto, incluso lo sdoganamento delle perversioni, in una sorta di immenso minestrone senza confini, deviando la “capacità critica” invece di insegnare a coltivarla, come dovrebbe essere.
Nel caso specifico è evidente che i genitori, a torto o a ragione, erano in buona fede, che si sono impegnati a cercare soluzioni peraltro più costose rispetto le cure statali canoniche, compreso l’inserimento del figlio in una scuola staineriana, fatti e giudizio che risaltano ancora di più se collocati nell’immenso imbroglio in cui sono, siamo immersi.
Per quanto riguarda Hamer penso che le sue ricerche abbiano un valore ma non siano gli unici elementi da prendere in considerazione in materia di malattia o prevenzione. Tanti sono gli elementi di disturbo alla salute fisica e si mescolano ai conflitti determinando, in certi casi, il “tipo” di malattia in relazione al conflitto presente. A livello cellulare peraltro conteniamo esperienze e conflitti irrisolti anche dei nostri genitori o avi, a cui può essere difficile risalire anche se non impossibile, ma che vale la pena ricercare.
Penso a quando ero piccola. Allora pensavo che il mondo fosse più pulito. Mi pesa tutta questa sporcizia.

Quote:

#16 redazione 23-10-2025 09:01 Io su Hamer mi sono fatto questa opinione: una cosa è CAPIRE le ragioni della malattia, ben altra è CURARE quella malattia rimuovendo semplicemente la causa originale. Per cui non gli do torto quando va a cercare l’origine del cancro in uno squilibrio/trauma psicologico. Il rapporto mente/corpo è ormai evidente per tutti. Non mi convince invece quando dice che basta rimuovere il trauma originale per guarire dalla malattia. A quel punto in cancro è partito, e fa quel cazzo che vuole.

Ottima sintesi.


Non dimentichiamoci comunque che la "medicina ufficiale" in casi ben delimitati può dare soluzioni che non vanno escluse a priori.
In ambito diagnostico è fondamentale capire prima possibile di che si tratta (e qui la medicina serve eccome..) e poi ci si documenta sulle possibili cure sia ufficiali che non, e poi il terribile scoglio di quale strada utilizzare.... Certo che farlo per un altro, un figlio, è ancora più terribile.

Quote:

Però a me risulta che quando il tumore se l'è beccato lui, non s'è mica curato con i propri
protocolli.

lungi da me difendere una teoria piuttosto che un'altra, ma per dovere di cronaca Hamer non si curò con il suo "protocollo" per due motivi: 1) il protocollo come già detto non è una cura ma uno strumento di comprensione; 2) Hamer sviluppa le sue leggi DOPO il tumore, il tumore è ciò che lo porta a concepire la triade psiche, mente, corpo.
Suo figlio venne ucciso da Vittorio Emanuele di Savoia, a seguito di questo avvenimento sia lui che sua moglie si ammalarono di cancro, Hamer da oncologo inizialmente non prestò attenzione alla cosa ma poi si chiese se i due avvenimenti fossero interconnessi.
@primus

Per la verità ciò che chiamano MMS è la soluzione non attivata che va presa insieme ad un attivatore (credo acido ascorbico / succo di limone, se ricordo bene).
È la "medicina" originaria ma presenta, questa sì, dei fattori di rischio.
Il CDS è la miscela già attivata ed è totalmente innocuo

I protocolli sono una linea guida, io li trovo utili

PS i siti mainstream sporgono merda sul CDS ma parlano dell'MMS... ma loro fanno confusione apposta

PPS: il CDS Non lascia residui nel corpo né si accumula nel corpo. Nel processo di ossidazione viene convertito in ossigeno e cloruro di sodio (sale). Quindi niente cloro
#40 matt00
Grazie! Ricordavo la vicenda delle prodezze del Savoia (degno erede...), ma non la connessione con la malattia di Hamer (e moglie)
Conosco anch'io un pochino la teoria di Hamer, ma la mia domanda è: come si può essere sicuri che sia NECESSARIAMENTE un trauma psicologico alla base della malattia? Come si fa a dimostrare? La malattia può venire anche da un'altra causa...
Hamer non può funzionare da solo, è necessario che parallelamente si agisca per altre strade.
Infine, questa famiglia ha una visione del mondo troppo lontana dalla mia, non posso entrare in sintonia con le loro opinioni.
Non conoscevo Hamer, a suo tempo ho letto Dahlke e Dethelefsan (Malattia e destino, Il destino come scelta, La malattia: linguaggio dell'anima) dopo 12 anni stavamo ancora cercando i traumi. In compenso un amico è morto in meno di due mesi, neanche il tempo trovare un terapeuta. Un altro, un fotografo, era andato a documentare la guerra nei balcani ed era stato contaminato dall'uranio impoverito sparso a profusione; cancro della pelle, la causa era nota ma non c'è stato nulla da fare. Una amica è morta dopo un aborto; cancro all'utero, il trauma era stato quello, conoscerlo è stato inutile.
Ma il tema non credo sia questo, ma il diritto a decidere la cura da seguire. In linea di principio sono convinto che si debba essere liberi di decidere per se, ma in questo caso i genitori hanno deciso per un figlio minorenne. Una coppia di conoscenti avevano avuto un figlio idrocefalo, lo hanno lasciato cadere e nella caduta è morto. Al processo ciascun coniuge ha sostenuto che il figlio era sfuggito dalle mani a lui, che l'altro coniuge era esente da colpe; il giudice li ha assolti, credo per pietà. Sentenza che condivido. I testimoni di Geova rifiutano le trasfusioni di sangue ... fatto per me incomprensibile. E allora: onestamente non vedo regole sempre valide, ogni caso va affrontato come un unicum con la massima compassione ed umiltà.
Gli studi del Dr. Ryke Geerd Hamer, non sono per curare la "malattia" ma un metodo di comprensione sui "perchè" si manifestano certe problematiche nella macchina biologica. Le cure sono un'altra cosa.
E' pacifico che se il medico ti dice che la tua è una malattia mortale per cui non esiste una cura certa ma solo tentativi (radio chemio etc etc) la tua psiche al 100% andrà per la tangente.

A meno che tu non abbia fatto un percorso di crescita personale e comprensione di cosa è un essere umano, il funzionamento della macchina biologia (corpo fisico) non solo in generale, ma sei riuscito ad applicarlo su te stesso e sul funzionamento della tua unica macchina biologica e della tua psiche e in che modo le dinamiche corpo mente e pische si compenetrano.
Oltre ad aver compreso il profondo significato della morte.

Se non hai compreso questo, il riultato sarà che le ricerche delle dottore serviranno solo a riempirti la bocca di vanità e false credenze come dogmi di fede nel migliore dei casi. Nel peggiore arrechi danno a te stesso e a gli altri.
Io so poco di Hamer ma concordo con #7, come mai quando fallisce (e fallisce ogni giorno) non va sotto accusa la medicina tradizionale? O dovrei scrivere medicinah?
C’è sempre qualcuno che si arroga la conoscenza, che si chiami Hamer o Bassetti dove sta la differenza? Lo decide Il corriere o anche qui Mentana o il cicap quale dovremmo seguire altrimenti siamo dei terrapiattisti?
E’ troppo personale per poter sindacare su quale sia la strada giusta.
I dottori “standard” vanno a tentativi pure loro! E cannano tutti i giorni, ma fin che ingrassano un sistema ufficiale vanno bene e non sono attaccabili.
Una tragedia nella tragedia. Questi genitori oltre alla perdita del figlio dovranno affrontare anche un processo per omicidio per aver ritardato le cure. Li per lì mi sono chiesta: quando in Italia si ammala una persona che è costretta a curarsi con la sanità pubblica e le diagnosi, così come le terapie, avvengono in tempi biblici, chi viene denunciato? Riguardo al metodo Hamer concordo con quanto già scritto: sicuramente molte malattie hanno come causa un grande trauma psicologico, ma una cosa è capire la causa, un’altra è curare la malattia. In Germania Hamer è stato molto osteggiato, ma suppongo che questo accada a chiunque proponga una terapia diversa da quella tradizionale. Fu addirittura accusato di antisemitismo, perché la sua dottrina si chiamava nuova medicina germanica. In anni più recenti invece, 2002 e 2004 sono stati fatti degli studi in Danimarca che a quanto pare smentiscono le tesi di Hamer: krebsgesellschaft.de/.../...

L’articolo è piuttosto lungo ed è scritto in tedesco. Secondo l’articolo fu condannato più volte in tribunale per diversi casi di pazienti a cui prometteva guarigione, ma che peggioravano. Emblematico il caso di una bambina di 6 anni con un tumore ai reni: i genitori scapparono all’estero per evitare che la bambina ricevesse cure in ospedale. Solo dopo che fu tolta la custodia genitoriale la bambina venne curata in ospedale e venne salvata. Secondo l’articolo ci furono diversi casi simili, ma non vengono riportati. Anche lo studio danese a mio parere è molto interessante: il signor Hamer formulò la sua dottrina all’inizio degli anni 80. Probabilmente allora aveva senso affermare che all’origine di una grave malattia c’è un trauma, anche se la cura è un’altra cosa. Ma al giorno d’oggi, con tutti gli inquinanti che ci sono in giro, per non parlare delle pozioni magiche generosamente distribuite, ha ancora senso cercare l’origine della malattia in un trauma? Questo non toglie il fatto che, se si sta bene con se stessi, si ha una migliore capacità di affrontare le avversità.
I casi come questo evidenziano alcune problematiche proprie del sistema sociale nel quale viviamo, è noto infatti che gli interessi delle industrie farmaceutiche e la rigida etica corporativa delle organizzazioni professionali impediscono ostinatamente una serena apertura degli orizzonti della ricerca in campo medico.

Qui, volendo vederlo, si può rilevare un altro problema: l'impossibilità quasi assoluta, ordinariamente e frettolosamente sottostimata, per l'uomo educato e addestrato all'occidentale di confrontarsi con dottrine e filosofie che non siano strettamente calibrate sulla sua cultura.
Sono decisamente critico con la medicina ufficiale e aperto per qualsiasi metodo alternativo.
Pero' richiedo che il metodo offra qualche evidenza.
Hamer non lo ho approfondito, ma quando lo ho avvicinato ho avuto la sensazione che proprio queste mancassero: le evidenze. Tu mi parli di un trauma come causa, e arrivi a legare il tipo di trauma con l'organo o il tipo di tumore. Ok, ma quali sono i meccanismi? Come facciamo a verificare queste ipotesi?
In mancanza di verifica, rimangono ipotesi basate sull'intuizione, a mio avviso troppo poco per essere convincenti.
Pero' mi magari mi sbaglio e le evidenze ci sono, se cosi' fosse sarei contento di cambiare idea.
Di fatto le cure al cancro alternative non sono ammesse, se non con intralci inverosimili. Il Metodo Di Bella pur scientifico di per sé, ma non allineato alla scienzah ufficiale, ce lo ricorda. E' arcinoto che se il cancro fosse debellato (o almeno ben curato) con medicinali a basso costo e/o alternativi, subentrerebbero delle ricadute economiche incalcolabili nel tessuto (portafoglio...) delle grandi lobby farmaceutiche. Un impero commerciale sulla pelle di milioni di pazienti/contribuenti. Fattivamente questo disprezzo della vita per puro interesse commerciale, non è solo una leggenda metropolitana.

Mi viene in mente una seduta medianica, nella quale ad un maestro disincarnato di turno, chiedemmo una futura data approssimativa in cui questa malattia sarebbe stato possibile curare normalmente. La risposta fu mai, per le molteplici differenze tra un tumore e l'altro. Anche le guide, mi auguro, possano almeno in questo caso sbagliarsi.
@bandit

Ho più o meno le tue perplessità, anche se riconosco ad Hamer aver posto un accento mai abbastanza forte su ciò che eventi traumatici possano provocare ad una persona a cascata anche dopo diversi anni


CDS

A coloro che fossero interessati posso girare una copia del libro di Kalcker "Salute proibita" e altro materiale.
Mandatemi il vostro indirizzo mail tramite messaggio privato.
Non ho mai preso in considerazione il metodo Hamer perchè lo ritengo assurdo!
Non ti puoi basare solo sulla psiche o sulle reazioni del corpo "che guarisce da solo".
I metodi Simoncini e Di Bella sono scientifici e combattono la malattia con qualcosa di concreto non con la fantasia..
Ognuno faccia le sue scelte. Io ho perso da poco un amico malato che ha scelto di seguire il percorso Hamer. Conoscevo il "metodo" Hamer, tra l'altro credo che mi interessai alla questione una decina di anni fa proprio su LC, quando lui me ne parlò.
Io non fui nè contrario nè favorevole, gli dissi che poteva anche essere plausibile che funzionasse, ma di non scartare nulla neanche della medicina tradizionale. Lui si rifiutava di entrare nel sistema "oncologico" degli ospedali e non ha fatto praticamente nessuna cura. Gli dissi anche che se si sentiva di seguire un percorso alternativo, secondo me doveve informarsi sul metodo Di Bella, visto che continua ad essere attuato attraverso la fondazione e credo che ormai sia più o meno considerato una specie di omeopatia (ma magari mi sbaglio, eh). Se non altro mi sembrava più efficace di Hamer e meno "teorico". Alla fine non ha funzionato. Quindi, ripeto. Scelte personali.
@doctor

Il metodo Di Bella non ha niente a che vedere con l'omeopatia... però al pari dell'omeopatia è considerato "fuffa" dal mainstream anche se esistono più di 200 sentenze di rimborso della cura.

Siccome le sentenze vengono emesse dopo che una CTU (licenziata dal Giudice) ha stabilito che le cure convenzionali non hanno avuto effetto e che nessuna altra cura convenzionale è disponibile è ovvio che il paziente sia guarito (miracolo escluso) grazie alla cura di Bella.
@Aigor
Lo so, intendevo che fosse considerato a livello legale dal mainstream alla stregua dell'omeopatia, e quindi era ormai accessibile al pubblico.
Espongo brevemente le mie considerazioni sul tema a seguito dei miei studi di biologia cellulare e genetica perchè mi pare non sia ancora chiara la genesi tumorale. Il cancro non rappresenta una malattia nel senso tradizionale, ma piuttosto il tentativo estremo di una cellula di sopravvivere quando l’ambiente circostante non le offre più condizioni favorevoli alla vita. Se si considera l’organismo come una colonia di esseri in perfetta cooperazione, può accadere per una mera sfortuna statistica che una di queste cellule “scelga” di pensare solo a sé, ribellandosi al principio di morte programmata a scapito del bene collettivo. In quel momento, altera il proprio codice genetico, attiva vie metaboliche primitive e inizia a vivere in modo 'anarchico', consumando energia senza più rispettare l’ordine comune. È un atto di autoconservazione individuale che diventa, però, autodistruzione per l’intero organismo. Le cellule tumorali nascono nel momento in cui una cellula perde il senso della cooperazione e rinuncia alla propria funzione specifica per pensare solo alla propria sopravvivenza. Da quel momento divora ogni risorsa disponibile, si nutre in modo disordinato e, in condizioni di scarsità, arriva persino a inglobare cellule sane pur di continuare a vivere. Normalmente i linfociti killer individuano e distruggono queste ribelli prima che si diffondano, ma a volte esse riescono a mascherarsi così bene da sfuggire al controllo, finché la massa non diventa troppo grande per essere contenuta. Il lato più inquietante e affascinante al tempo stesso è che in ognuna delle nostre cellule esiste ancora il codice genetico primordiale, la memoria antica dell’autonomia unicellulare. Quando il sistema soffre, quel frammento arcaico a volte si riattiva e la cellula torna a comportarsi come un organismo libero, disposto a tutto pur di non morire. Non esiste ad oggi una cura definitiva, solo la possibilità di prevenire le condizioni che la spingono a mutare, quindi i genitori non avrebbero potuto fare comunque nulla al riguardo se non provare con un intervento chirurgico di amputazione parziale o totale della gamba (cosa che io personalmente avrei fatto). La radioterapia e la chemio, per quel tipo di aggressione sono totalmente inefficaci e la biopsia è sconsigliata per rischio di metastasi.
Per quanto riguarda il metodo Hamer sottoscrivo totalmente ciò che ha affermato #31 Andrea Bini.

Per ciò che riguarda il povero ragazzo e il processo ai genitori, l' accusa è di averne causato la morte ritardando le cure:
per stare in piedi il PM dovrebbe
1) esibire le statistiche di guarigione con le cure ufficiali da analogo osteosarcoma (mi viene già da ridere)
2) provare (non tramite chiacchiere di "esperti" ma con cartelle cliniche) la differenza che fanno 8 mesi di ritardo nelle cure -ufficiali-.

Quote:

#1 βrange

Hai un messaggio privato
-- 52 -- Roberto 70

Di certo la tua opinione non tiene conto delle potenzialità insite in ognuno di noi. Certe guarigioni, non contemplate dalla scienza perché totalmente inesplicabili, perché derisi come effetti soprannaturali o miracoli, intesi come interventi di divinità, nonostante tutto hanno una loro casistica. Non è fantasia.

Ovviamente vanno tenuti presenti quei casi documentati di remissione spontanea, ovvero le "guarigioni straordinarie". Ma non vanno trascurati quei casi in cui la mente ha un ruolo fondamentale verso il male. Certo non basta solo la speranza, perché tutti noi l'abbiamo, per istinto di sopravvivenza. La mente del malato può contribuire a sconfiggere il male. Non lo dico io, ma quei medici non imbevuti di supponenza cattedratica. La stessa preghiera se ben indirizzata verso chi soffre può guarire o almeno attenuare i sintomi di una malattia. Questo in considerazione che noi stessi siamo energia.
#50 Volano49

Quote:

La risposta fu mai, per le molteplici differenze tra un tumore e l'altro.

non ho mai avuto a che fare con sedute spiritiche o pratiche simili, ma la risposta è molto sensata. C'è tumore e tumore, e c'è persona e persona. C'erano anni in cui non era difficile sentire medici dire: Non c'è la malattia, c'è il malato. Adesso non vedo più riportate queste parole. Non credo possa mai funzionare "l'unica cura" (cioè il protocollo), è un'idea inculcata dalla cosiddetta "scienza", fa gli interessi delle farmaceutiche e delle categorie mediche che vogliono la professione "semplificata", libera da responsabilità ricerca e approfondimento individuali. Vale anche per le altre malattie. Anche durante la "pandemia", ci sono stati medici che andavano a curare i pazienti, prendevano in considerazione anche lo stato psichico, la paura, il panico o cos'altro affliggeva la persona, mettevano in atto le misure di cui erano capaci per attenuarle; il che non significa che contemporaneamente non prescrivessero i farmaci di cui il paziente necessitava e nella misura di necessità del singolo paziente. Ma questo non fa parte del bagaglio del "dottore" medio, che nella maggior parte dei casi è un mero buracrate.
Circa 40 anni fa, a Ketama, sulle montagne del Rif, ero ospite in casa di una famiglia berbera. Vita semplice, senza acqua in casa, senza corrente...
Uno dei bambini, tipo 5 anni, aveva tosse e febbre da vari giorni. Ci offriamo di portarlo all;ospedale a 5 km, ma dicono di no. L'indomani la tosse peggiora, insistiamo di nuovo per portarlo all'ospedale, e di nuovo rifiutano.
La mattina dopo il bimbo era morto.
Ero molto giovane e volevo conoscere il mondo.
Ho avuto il benvenuto........
#32 Aigor

Grazie per compartire il protocollo
Risuona

Quote:

52 -- Roberto 70

Di certo la tua opinione non tiene conto delle potenzialità insite in ognuno di noi. Certe guarigioni, non contemplate dalla scienza perché totalmente inesplicabili, perché derisi come effetti soprannaturali o miracoli, intesi come interventi di divinità, nonostante tutto hanno una loro casistica. Non è fantasia.

Di certo la mia opinione tiene conto del fatto che Simoncini e Di Bella hanno chiesto al ministero della salute di validare le loro ricerche e il ministero della salute NON solo si è rifiutato li ha anche ostacolati.
Quando ogni seduta di chemioterapia fa guadagnare circa 8000€..

In ogni caso esiste una significativa percentuale di anziani che muoiono senza aver mai fatto uno screening tumurale e spesso hanno tumori (a volte anche gravi, tipo al pancreas) che non hanno avuto effetto sul loro corpo.. grazie ad Hamer?

Se avessi un tumore NON farei mai la chemio (la radio forse si) e proverei subito le cure altenative concrete..
Il problema non sta nelle terapie alternative ma come sempre nelle terapie ufficiali.

Le terapie ufficiali non funzionano. Quindi hanno bisogno di evidenziare come le terapie alternative non funzionino per far apparire quelle ufficiali funzionanti.

Perché mi pare che anche in questo caso le cure ufficiali siano arrivate.

Troppo tardi? Forse.
Ma tanto la logica è questa: se il paziente guarisce è merito delle terapie.
Se il paziente muore o è troppo aggressivo il tumore, o lo si scopre troppo tardi.

Invece le terapie alternative non funzionano in primis. Se no può essere il caso la fortuna il destino favorevole.

Il gioco è truccato.
Nessuno controlla il controllore.
E io mi affido a dio.
Può anche essere che non esista ma almeno la sua assenza non mi rompe i maroni come i sacerdoti della scienza.

L' accanimento contro i genitori mostra quanta profonda umanità ha il sistema nei nostri confronti.
Hanno ben poco da insegnare e molto da vergognarsi.
È sempre una questione molto delicata.
Se uno/a è maggiorenne può decidere di curarsi, di non curarsi, di curarsi in modo convenzionale, di curarsi in modo alternativo, ecc...: nessuno può dirgli/le nulla o impedirgli/le la scelta (uniche eccezioni: i maggiorenni incapaci d'intendere e volere, che quindi hanno un tutore, ed i casi particolari nei quali l'Autorità dispone il TSO).
Per i minorenni si pone il grosso problema: dev'essere data totale libertà ai genitori/tutori nel decidere quali percorsi terapeutici devono affrontare i minorenni sui quali esercitano la potestà, oppure, al contrario, è giusto che, dinanzi ad un minorenne affetto da una malattia particolarmente grave, lo Stato s'imponga e scavalchi le eventuali decisioni dei genitori/tutori se queste ultime sono contrarie alle terapie convenzionali? Ci sono rischi percorrendo entrambe le strade.
... io non posso dire nulla... verrei bannato...
... perciò dirò soltanto che a causa di molteplici esperienze negative vissute personalmente, ho perduto totalmente la fiducia nelle autorità in generale e nella medicina in particolare... il covid ha poi dato la conferma e il colpo di grazia...
... per quanto riguarda medici e ospedali, gli unici a cui riconosco una reale utilità (da prendere sempre con le pinze) sono gli addetti agli interventi di emergenza salvavita e i pronto soccorso... questa funzione è davvero importante... non faccio di un'erba un fascio... ma sono davvero pochi i meritevoli di fiducia...
... per tutto il resto, ormai sono diventato il peggiore incontro della loro intera giornata, la persona più antipatica e polemica che mai potessero immaginare di incontrare... :-D ... insomma diventiamo proprio amici... :-o :hammer:
... purtroppo per loro, ho imparato abbastanza bene a riconoscere i tentativi di manipolazione... immaginate il povero medico sfortunato che prova a convincermi a sierarmi... :hammer: :hammer: :hammer: ... rischio la denuncia... :hammer:
#66 cassandro


Quote:

per quanto riguarda medici e ospedali, gli unici a cui riconosco una reale utilità (da prendere sempre con le pinze) sono gli addetti agli interventi di emergenza salvavita e i pronto soccorso

Esattamente... Hanno etrema utilità.
al contrario la medicina preventiva è solo a scopo di lucro ormai.

Io ci sono passato e so cosa vuol dire quando hai guai Seri avere un pronto intervento.
per cui è vero. Il pronto soccorso è veramente salva vita.
Non c è dubbio.
Ma anziché potenziarli li stanno smantellando. Almeno dalle mie parti.

Sempre meno personale che spesso non è in grado di affrontare il normale flusso.

dany81


Quote:

, lo Stato s'imponga e scavalchi le eventuali decisioni

Il problema non si pone perché di fatto è così. Vedi questo caso.
Le 5 Leggi Biologiche (parte 1)

E' impossibile far comprendere le 5 leggi biologiche a persone intrise del concetto di "malattia" al quale ci siamo abituati in un singolo commento. La parola stessa contiene già il problema: "MALattia" non può che far pensare a qualcosa di MALigno, opposto a BENigno.
Comunque ci provo.
Suggerisco dunque almeno di sospendere ogni giudizio sul quello che state leggendo fino alla conclusione, in questo modo ho qualche probabilità in più che qualcosa passi.

Non parlo quindi di malattia, parlo di processo biologico.
Un processo di qualsiasi genere ha una origine, un succedersi di azioni, una conclusione e soprattutto, ha uno scopo.
Sempre, anche quando non è immediato capire quale sia.

Questo è un carattere fondamentale delle leggi biologiche: non fornisce spiegazioni sulla base di correlazioni statistiche, ma sempre e solo di causa ed effetto, individuabili, ripetibili e verificabili. Come è ad esempio tipico delle leggi fisiche, quelle semplici che impariamo a scuola.

Cosa scopre quindi Hamer? Che quando accade qualcosa di significativo nella psiche, immediatamente accade qualcosa di sensatamente collegato nel cervello e anche nel corpo.
Uso il termine "significativo" perché "traumatico" porta fuori strada.
Per questo accadimento contemporaneo nei tre livelli Hamer ha coniato il termine "conflitto biologico" (non "psicologico", la distinzione è fondamentale).

Faccio un esempio: il titolare dell'azienda per cui lavoro mi chiama e mi dice che sono licenziato.
Questo è il fatto che accade, che in sè non è ancora causa di nulla.
In quel momento può accadere il "qualcosa di significativo", con diverse possibilità, tutte dipendenti dal mio vissuto in quel momento. Ad esempio:
a) rimango gelato, senza parole, quel lavoro in quell'azienda è il mio più grande orgoglio personale
b) oppure: ugualmente scioccato, ma quel lavoro è il sostegno della mia famiglia e ho appena aperto un pesante mutuo confidando nel futuro
c) oppure ancora: ugualmente scioccato, ma il titolare per me è come un padre, una figura che mi era mancata già dall'infanzia e non avrei mai immaginato potesse farmi questo
d) infine: nient'affatto scioccato, quel lavoro non mi piaceva più e aspettavo solo di comunicare io stesso le mie dimissioni

Sono esempi di quello che potrebbe essere il "sentito" del conflitto biologico.
Il significato della parola conflitto è proprio questo: sentire inaspettatamente e senza difesa qualcosa che confligge con la mia aspettativa, quale che essa sia, proprio in quel momento lì.

Cosa accade nel cervello? Si attiva un "relè cerebrale", una specie di "antenna" sintonizzata su quello specifico sentito, lo si può pensare come un tasto di pianoforte che fa proprio la "nota" del sentito. Ogni relè cerebrale è collegato con un "organo bersaglio".

Tornando agli esempi.
Nel caso a) la "mazzata" arriva sulla "percezione o considerazione di sè (me stesso)", che nel cervello corrisponde alla sostanza bianca (a suo tempo Hamer lo chiamava midollo cerebrale) e nel corpo il bersagio è un organo muscolare oppure osseo, tendineo, circolatorio, insomma un organo di "sostegno" o di "abilità" del nostro corpo.
Per rendere l'esempio più preciso: se nella percezione di me l'orgoglio sta con l'immagine della "schiena dritta" rispetto alle difficoltà, allora l'organo bersaglio potrebbe essere una verterba lombare (o più) o la muscolatura connessa.

Nel caso b) ad essere "messa alla prova" è la mia "capacità di nutrirmi", nel cervello risiede nel tronco cerebrale, e l'organo bersaglio è uno di quelli dedicati alla assunzione del nutrimento dal cibo, come il fegato o parte dell'intestino o il pancreas.
Magari da quel momento il mio incubo è "come arrivare alla fine del mese" e con tutta probabilità il fegato tende ad ingrossarsi.

Con c) siamo sulla "relazione o contatto personale", corrispondente alla corteccia cerebrale e alla pelle come organo.
Potrebbe essere che il modo cui io sento la vicinanza del titolare stia con la sua abitudine a parlarmi in tono paterno con una bella mano calda appoggiata sulla spalla.
In quel caso potrei sviluppare una desensibilizzazione della cute proprio in quel punto e in seguito patire un "fuoco di Sant'Antonio" (herpes zoster).
Una persona che frequentemente patisce dermatiti, herpes, psoriasi, ecc. ha certamente una attitudine o una sensbilità spiccata sul piano relazionale.

Con il caso d) il sentito conflittuale non c'è, quindi non si attiva nessun processo.

Già qui vediamo il nesso causale fra il sentito psichico, l'area cerebrale e l'organo.
Le 5 Leggi Biologiche (parte 2)

Senso biologico

Ho detto che il processo biologico ha sempre uno scopo, un senso biologico.

Nel caso a) se si tratta della muscolatura avrei inizialmente un rallentamento funzionale, con sintomi di dolore nella zona lombare, e in seguito un rafforzamento, se si arriva alla conclusione del processo, la soluzione del conflitto (ho recuperato la considerazione di me stesso). Il senso biologico è che la muscolatura, portata in crisi dal conflitto, ora è più forte di prima. E' lo stesso principio che rafforza i muscoli delle persone che fanno "body building": messo alla prova e con successo il corpo si rafforza.

Nel caso b) il fegato si ingrossa perché un numero maggiore di cellule aumenta la sua funzione di produrre i "succhi" che mettono in grado l'apparato digerente di "succhiare"
una maggiore quantità di nutrimento da una quantità di cibo improvvisamente minore (in senso traslato le minori risorse finanziare sono vissute come scarsità di cibo).
Alla soluzione del conflitto (ho trovato un nuovo lavoro), le cellule prodotte in eccesso vengono evacuate o si incistano, secondo la capacità biologica dell'ambiente in cui tipicamente vivo.

Nel caso c) la desensibilizzazione e la desquamazione della pelle aiuta la mia percezione a soffrire di meno del contatto "desiderato" che improvvisamente è stato "tranciato". Alla soluzione del conflitto (ho fatto pace con la perdita di mio padre) avrò un dolore cutaneo pronunciato, seguito da un periodo di prurito significativo e alla fine una normalizzazione della sensibilità.

Capite cosa intendo per senso biologico? Guardando l'intero processo e non soltanto i sintomi eventualmente anche molto dolorosi che si verificano in una sua parte, posso riuscire a vederlo.
E' quello, solo quello, che il Dottor Hamer chiama guarigione.
Non è esattamente la guarigione come ci siamo abituati a intenderla, cioè la conclusione di una fase di dolore o di sintomatologie che limitano le nostre possibilità.
E' la guarigione biologica.

Terapia

Veniamo alla terapia.
Nel contesto delle leggi biologiche quello che viene osservato è il processo:
- la prima fase in cui viene attivato dal conflitto biologico scatenato dall'episodio traumatico (adesso possiamo chiamarlo così)
- la seconda fase in cui si supera il conflitto e il corpo chiede attenzione e riposo mostrando i sintomi più evidenti
- la terza fase in cui il processo si conclude

Quella che chiamiamo terapia tipicamente ci serve nella seconda fase, quando ci soono i sintomi e vogliamo lenirli o sbarazzarcene.

L'atteggiamento della medicina mainstream è quello allopatico, perché non vede il processo: si attacca il male, si puniscono i colpevoli (batteri, virus, ecc. volutamente non ne ho parlato per non complicare la comprensione, ma sono essenziali nel processo) e si abbatte il dolore.

L'atteggiamento della medicina "alternativa", tipo la omeopatia, è (molto) meno invasiva, ma ancora non vede il processo e combatte la "malattia", anche se con mezzi più dolci.

L'atteggiamento dei bravi medici, il Dottor Hamer li definiva "con le mani calde", che vedono il processo, hanno esperienza e soprattutto sono in empatia con la persona che hanno di fronte, usano qualsiasi strumento per fare la cosa giusta.
La cosa giusta essenzialmente è quella che ottiene per la persona 4 cose, in ordine di priorità:
- la fa uscire dall'incubo della paura della "malattia", in particolare quando sono state inflitte diagnosi infauste
- evita di esacerbare i sintomi e per quanto possibile li calma, se sono molto significativi
- asseconda il processo biologico perché possa arrivare a conclusione; "asseconda" è il termine usato dal sedicente "giornalista", qui assume tutto un altro senso
- mette in condizione la persona di comprendere il processo e il suo senso biologico, in modo che una prossima volta la stessa situazione lui stesso o lei stessa possa affrontarlo in modo decisamente meno problematico o meglio ancora naturalmente risolutivo

Ho appena toccato la superficie dell'argomento leggi biologiche.
Spero di avere acceso qualche luce.

Mirco
Mirmalag

Interessante, grazie del post.
Ci vedo ancora una buona dose di intuito, ma l'idea e' abbastanza chiara.
#70 bandit

Quote:

Ci vedo ancora una buona dose di intuito

Certo.
Per quanto le correlazioni abbiano un vero carattere scientifico (riproducibili, verificabili, ecc.) il soggetto centrale è comunque una persona. Per questo servono l'intuito che dici tu e le mani calde che dice il Dottor Hamer.

Quote:

#66 Cassandro
... per quanto riguarda medici e ospedali


blob:https://web.whatsapp.com/3ae9b0a9-818b-4737-9fc6-3a55d75de278

A quanto pare non sei l'unico a pensarla così, anzi sei in buona compagnia :-)
Massimo, ho seguito la puntata di Border Nights e ho un commento riguardo le tue considerazioni sul caso del ragazzo.
È sbagliato pensare che le cinque leggi biologiche siano soltanto uno strumento diagnostico.
La possibilità di risalire al conflitto biologico originale è soltanto uno degli strumenti che ci mettono a disposizione. Un altro, ben più importante, è la completa comprensione di quello che ci accade dall’inizio alla fine del processo. Senza questa conoscenza, qualsiasi terapia viene applicata al buio, senza capire con precisione quali possono esserne gli effetti.
Il processo ha diverse fasi, ognuna delle quali interessa l’organo bersaglio in un modo specifico, rendendo le modalità e i tempi di intervento ininfluenti oppure inadatti oppure addirittura pericolosi oppure al contrario preferibili, giorno per giorno o anche momento per momento.
Il Dottor Hamer ha elaborato e pubblicato a suo tempo, un documento ricchissimo e molto preciso che ricordo durante i corsi, chiamavamo la bussola di Hamer.
In questo documento è spiegato per ogni tipo di conflitto biologico cosa accade dall’inizio alla fine del processo. Nei suoi libri spessissimo presenta i casi di studio, facendo orientare il lettore proprio con questa bussola, eventualmente consigliando quale possa essere in quel caso e quel momento la sostanza medicinale o l’intervento terapeutico che può aiutare la persona.

L’intervento terapeutico è quasi sempre solo sintomatologico soprattutto quando i sintomi sono importanti. Se non lo sono normalmente è consigliabile lasciare che il processo proceda senza intervento.

La cura della malattia, quella che tu ti chiedi nella puntata quale possa essere quella giusta, non esiste, perché non esiste la malattia.
Piuttosto esiste il prendersi cura in modo competente e sensato seguendo il processo, ostacolandolo il meno possibile e cogliendo ogni opportunità di sostenere la persona (anche con farmaci perché no?) durante il suo svolgimento.

La condizione sine qua non per l’affermazione delle leggi biologiche, non solo come metodo diagnostico, ma come completo strumento di supporto alla nostra salute, è il ribaltamento della nostra visione riguardo la “malattia”.

Quote:

#72 Stolypin
... blob:https://web.whatsapp.com/3ae9b0a9-818b-4737-9fc6-3a55d75de278

A quanto pare non sei l'unico a pensarla così, anzi sei in buona compagnia...

... grazie Stolypin, ma non riesco a vedere cosa mi hai postato... un'altro indirizzo?...
... non ho smartphone, non ho tv, non ho un lavoro, non ho un medico... ho la zappa...
... le mie possibilità sono molto limitate... a quello che posso vedere con il PC e una connessione sgangherata... :-) ... mi va bene così e non mi manca nulla...
Ho fatto il primo viaggio di cura alternativo di cancro con mio marito, ed era ufficialmente non curabile, potevano solo allungare qualche settimana o mese la vita. Casi Come questi invitano a percorrere altre strade, e possono offrire mesi di vita di scoperta, di amore, di tante cose, che non riesco a riassumere. Da quel momento mi è rientrato comunque fortemente il "concetto" dell' anima, e della malattia dell' anima, di cui parlano diversi. Hamer va in questa direzione. La cura dell' anima è un discorso molto ampio.
Le cure alternative che fanno guarire ce ne sono davvero tante, una mia amica ha guarito il tumore al polmone con l'Artemisia, un' altro con nessun approccio preciso, ma ha iniziato a vivere come se non ci fosse un domani, e ogni giorno è diventato prezioso, ed è guarito. Un altro ha fatto il percorso ufficiale, poi ricaduta e ha iniziato la Caisse di cui è diventato distributore. E' diventato il malato esperto, che conviveva con il cancro, viaggiava, stava bene, alla fine dopo 10 anni non aveva più nulla. Le storie sono tante. La psiche ha un ruolo cruciale, o l'anima, chiamala come vuoi. Una mia amica che ha fatto veramente tutte, tutte quelle che si può immaginare, perfino la talidomide come cura alternativa. E' andata da Simoncini, ( anni fa) , lui era già sotto processo. Era incavolata perché non poteva fare la sua e ha fatto inalazioni, con bicarbonato. Un tumore al cervello e i nodi del sistema linfatico sono scomparsi, il tumore al polmone ( inoperabile) è rimasto là, in vigile attesa. Fatto sta, lei ha vissuto 5 anni, e poi è andata giù in poco tempo, c'era un contesto difficile da raccontare, ma la psiche era molto rilevante, e dalla mia percezione il suo disegno era quello di imparare a non aver paura di morire. Come posso dire... non saprei spiegare. Sono molti anni ora che vivo la dimensione del cancro (accompagnando) come grande sfida, quando arriva, ma più che la malattia stessa, l'ambito ospedaliero, le paure di tutti. Arriva un verdetto che più delle volte è tale, che chi riceve la diagnosi non se ne esce. La vita è un mistero, e ognuno di noi lo è. Per concludere, se uno muore con le cure ufficiali? Qui mi fermo.
75 maryam

Quote:

Sono molti anni ora che vivo la dimensione del cancro (accompagnando) come grande sfida, quando arriva, ma più che la malattia stessa, l'ambito ospedaliero, le paure di tutti.

allora può darsi che tu conosca un libro di Marie De Hennezel, "La morte amica". Parla di un'esperienza ospedaliera durata alcuni anni, con persone in fase terminale. L'ho trovato molto interessante, è stata un'esperienza "particolare", per quanto ne sia dimostrato il valore, le buone esperienze non riescono mai a "propagarsi da sè", anzi incontrano sempre ostacoli e nemici. Il valore della testimonianza però rimane. C'è un'altra considerazione che mi è venuta spontanea leggendo il libro: se i comportamenti messi in atto verso quei pazienti arrivati a fine vita, fossero stati adottati all'insorgere della malattia, o anche semplicemente in quei momenti particolari in cui una persona sente di stare male "ma bisogna stringere i denti non tenerne conto e andare avanti lo stesso, e comunque non c'è nessuno a cui rivolgersi", quei pazienti si sarebbero lo stesso venuti a trovare in quelle condizioni?
#27 redazione -
Hamer curava. Ne sono testimone. Curava anche con medicine allopatiche, a seconda del caso. Consigliava anche operazioni chirurgiche come fanno anche medici e terapeuti che conoscono le sue scoperte . La conoscenza delle 5 leggi biologiche sono importanti perché aiutano a capire le cause e ad evitare quindi possibili recidive oltre a comprendere quale possa essere la cura più efficace, sempre tenendo conto dell’unicità della persona. Ci sono persone, anche malate terminali, che sono guarite. Ho conosciuto fra queste Marisa Rossi, che ha scritto il libretto “volare più in alto di un aquilone – grazie dr. Hamer”, ce ne sono nei vari libri scritti da Pfister, Trupiano ed altri. La maggior parte dei guariti non ama esibire il loro percorso perché spesso vengono considerate guarigioni spontanee, esibizioni vane. Ad alcune hanno consigliato di attendere almeno dieci anni per testimoniare la loro guarigione, come ho riassunto qui (ora ne sono trascorsi venti) ingannati.it/.../... qui ingannati.it/.../... fra le 19 pagine molte testimonianze di guarigioni. -
La mia lettera alla giornalista Ceccacci che voleva intervistare persone guarite per la trasmissione Mattino Cinque: www.ingannati.it/.../tranelli-dellandare-tv
Ricordiamo tutti i casi delle giornaliste Nadia Toffa e di Francesca Del Rosso nota come Wondy- , che scrissero libri dopo pochi mesi dalla loro ultima cura convenzionale. Per coloro che seguono altre vie suggeriscono invece che sia prudente attendere 10 o anche 20 anni prima di parlare della loro guarigione. . Scrissi alla giornalista Ceccacci: www.ingannati.it/.../tranelli-dellandare-tv
Un’amica medico, ha così commentato in un social la tragedia in questione: Simonetta Bertozzi
Un ragazzo di 14 anni circa ,figlio di una mia amica ,anni fa gli è stato diagnosticato un osteosarcoma tibiale. Ha seguito i protocolli ufficiali : chemio, chirurgia ... è morto ,devastato dalle terapie dopo 3-4 anni. Naturalmente il giornale locale ha scritto : è stato fatto tutto il possibile. Quanta gente muore per la chemio e le sue conseguenze? Ma non possiamo toccare l'argomento perché è una grande fonte di guadagno per le case farmaceutiche! È il più grande business del momento.

Concordo con mirmalag : le scoperte del dr. Hamer dovrebbero essere spiegate anche ai bambini. Le persone devono conoscerle prima di eventuali diagnosi per diminuire il panico. Le cure poi possono essere molte ma la conoscenza delle cause spesso latita, come ho già scritto più volte.
..alle risposte alla prima domanda ho dovuto interrompermi, la storia è già di per sè dolorosissima anche senza questo ridicolo e nazista strascico giudiziario. Che aggiunge tanta rabbia (che però è quello che questi non-umani perseguono, non voglio dare soddisfazione)
Riprenderò presto il pezzo mettendomici con calma e con la preparazione giusta.

Quote:

una cosa è CAPIRE le ragioni della malattia, ben altra è CURARE quella malattia rimuovendo semplicemente la causa originale.

Aggiungo un ulteriore distinguo:

"Una cosa è CAPIRE a livello mentale, razionale, la malattia, altra cosa è SPERIMENTARE su sè stessi la veridicità delle leggi biologiche scoperte da Hamer."

Per questo bisogna

1) imparare la teoria quando si sta bene, possibilmente da piccoli;
2) assimilarla nel tempo, sperimentando su sè stessi la sua validità, e poi
3) imparare a vivere al disopra di questa vita, in modo da diventare "immuni" agli shock che ci possono arrivare (anzi, che sicuramente arriveranno).

Per questo ho fatto il documentario (www.ingannati.it/salute) che Massimo ha anche pubblicizzato qui, per poter raggiungere più persone possibili, che diventino consapevoli quando ancora stanno bene.

Io, per me, per me soltanto, ho smesso di fare qualunque analisi, e mi fido solo di ciò che provo. Morirò (sicuramente, come tutti) quando sarà la mia ora, e non mi interessa sapere di cosa.
Nel corso di un mio intervento del 10 ottobre 2025 ho ricordato il caso dei coniugi Bottaro, condannati in Cassazione per omicidio colposo per la morte della loro figlia Eleonora. Uno dei tanti commenti del loro amico Alberto Medici: ingannati.it/.../...
In questo articolo corrieredelveneto.corriere.it/.../...
“«E’ una decisione importante da parte della Corte d’Appello, non solo per questo caso e soprattutto in un momento in cui la medicina ufficiale è sotto attacco, vedi per esempio la questione vaccini — commenta il professor Giuseppe Basso, primario della Oncoemaologia pediatrica di Padova”.
Nel corso dello stesso intervento del 10 ottobre ho ricordato la diagnosi di tumore metastatico fatta al figlio di una mia amica. Quando seppe, dopo due anni, che il figlio era guarito riscontrò nel suo seno sinistro un nodulo che era la riparazione dei dotti galattofori ulcerati ovvero del “tumore duttale infiltrante “ causato dallo shock emotivo scatenato dalla diagnosi metastatica., perché percepì allora la malattia del figlio come fosse mortale. .Guarirono entrambi. La madre rese testimonianza nel corso del convegno di Aosta già citato prima- E sempre nel corso della serata del 10 scorso ho presentato un breve intervento del 2014 della dr. Erica Poli- a 23,20 www.youtube.com/watch?v=MRjJYU3dD0c e prima - a 16,16’ ca - uno recente di lei con Federico Faggin -
La risposta del medico dr. Matteo Penzo citato nell’articolo corriere.it/.../...
In questo post tutti i miei commenti precedenti retedellereti.blogspot.com/.../...
Salve, come tutti ho avuto perdite tra familiari a causa del cancro, vedendo le loro tribolazioni durante le cure "ufficiali". Ma quando ho fatto famiglia io, il pensiero che mia moglie o mio figlio potessero incappare in questa sciagura mi ha scatenato la voglia di informarmi il più possibile, per essere pronto a prendere le decisioni giuste al momento giusto.
-"Dottore, ho letto che il metabolismo del glucosio della cellula cancerogena è 200 volte quello di una cellula sana, è vero??"-
-"si, è vero"-
-"Quindi se levassimo il glucosio dalla dieta il tumore morirebbe?"-
-"no, non è così semplice, ci sono molti processi e organi a cui serve..."-
Colloquio col mio dottore di base. Sono partito da qui, con estrema insoddisfazione per la risposta.
Sul finire dell'ottocento cominciò tutto con la disputa Pasteur- Bechamp, il primo convinto che le malattie fossero di origine esogena (agenti esterni al corpo), il secondo che l'origine fosse endogena (ovvero che lo squilibrio del "terreno" interno causasse le malattie.
Vinse Pasteur anche perché erano gli anni in cui cominciavano a vedere la luce le prime medicine sintetiche, e gli industriali sanno essere munifici con chi perora i loro prodotti; Bechamp cadde nel dimenticatoio. Ah, qualche anno fa Gerald Geison ha potuto mettere le mani sugli appunti di Pasteur, resi pubblici da un discendente, e ha scoperto che il padre della microbiologia aveva commesso frode scientifica su larga scala e mentito.
Successivamente, circa anni '30 '40, il Dott. Warburg, premio Nobel per la medicina, ipotizza come origine del cancro l'acidificazione dell'organismo. Max Gerson, comincia a curare sempre in quel periodo con diete vegetariane e disintossicanti e ottenere risultati ( le verdure tendono ad alcalinizzare l'organismo), ma viene ostracizzato dall'associazione dei medici americani AMA (chi l'ha finanziata?). Poi vennero la Caisse, ed altri meritevoli, fino a Di Bella che hanno trovato sistemi alternativi, ma sui quali non si vuole sperimentare. Interessante il caso del dottore che curava col bicarbonato, che è dovuto scappare in Albania se non ricordo male, in quanto anni dopo al bar leggo il quotidiano locale regionale e trovo nelle pagine di cultura un articoletto in cui si parla di un giovane ricercatore che è volato negli USA con una borsa di ricerca perché sta sviluppando una cura al cancro con un sistema di fare micro iniezioni attorno a tutta la zona tumorale con...bicarbonato! Mi imbatto poi in una pubblicazione online del 2006 (1000 piante contro il cancro), dottore italiano vivente, che riprende dal lavoro di Gerson e mi fa conoscere per la prima volta la Vitamina B17. La conoscete? No, nessuno la conosce, nemmeno i dottori. Secondo la pubblicazione, la vitamina B17 è la chemioterapia naturale, presente nei semi di molti frutti comuni. Introdotta nelle cellule produce due veleni che, se la cellula è sana vengono ossidati ed espulsi tramite pipì, se la cellula è cancerogena non ha l'enzima per ossidarli per cui muore. Interessante, vero? Utilizzando poi molte altre piante, e loro principi attivi si arriverebbe a guarigione. Libro molto ben fatto e pieno di bibliografia.
Quindi, l'idea che mi sono fatto , è che il cancro sia una sindrome metabolica. Quello che mangiamo, provoca l'acidificazione del corpo e il suo indebolimento come difese e, fin che il sistema ce la fa incapsula i tumori incistandoli (interessante sarebbe che parlassero quelli che fanno le autopsie a gente sana morta d'incidente), quando alla fine c'è troppo squilibrio e il terreno è compromesso (Bechamp) il tumore esplode. Hamer ancora non lo conosco, ma potrebbe essere che le cause che individua siano esse stesse una delle cause detonanti, perché molti dottori mi hanno confermato che grossi shock, stress, dolori, danno grosse botte al sistema immunitario, che se già al limite...
#83 zamar73

Hai fatto una ricerca che merita grande rispetto.

Dal mio punto di vista, con la conoscenza delle scoperte del Dottor Hamer, rimane nelle tue convinzioni il concetto di "malattia", cioè il qualcosa che non va per il verso giusto, in cui la natura sbaglia.
Le scoperte di Hamer ci suggeriscono di pensare la cosa più semplice: la Natura non sbaglia, per definizione. Potrebbe avere scelto delle regole del gioco che non ci piacciono, questo sì, ma visto che noi siamo espressione di essa non ci rimane che accettarle.
Fra queste regole ci sono anche quelle del decorso del processo di guarigione dallo shock biologico che abbiamo subito. Insistendo e chiamarle "malattia" e volendo continuare a "curarle" non facciamo altro che ostacolare un processo perfettamente naturale e perdere di vista il punto veramente importante: lo shock biologico.
Se decidi di approfondire le scoperte di Hamer (le 5 leggi biologiche) e tieni presente questo punto, la tua ricerca porterà ottimi frutti. Te li auguro di cuore.
@Zamar 73

È proprio così, alla fine l’unica arma vera e funzionante che abbiamo a disposizione è la conoscenza. È tutto vero.
Lo zucchero è la prima causa di tumore al mondo ed è legale, altre piante che fanno bene non lo sono.
Chissà perché? :hammer:
Come si dice- di qualcosa dobbiamo morire- e quindi a meno che uno abbia un incidente, di solito la causa di morte è chiamata malattia. Quindi associamo l'idea della malattia alla morte, con tutto quello che ne consegue.
Riuscire a vedere la malattia come un aiuto, come un ‘opportunità non è così scontato. Mi pare che questo sia un insegnamento di Hamer.
#86 Randy
Non è affatto scontato vedere la malattia come opportunità. Ma il problema non è riuscire a vedere il buono che c’è sempre anche nel cattivo, è superare l’abitudine a pensare se non in termini di buono o cattivo. È molto più utile vedere le cose in modo funzionale, che è essenziale per capire le scoperte di Hamer.
A dire la verità la neutralità è utile a tutti i livelli, ma sto divagando.
Rimanendo sul punto faccio un esempio per chiarire: se voglio risistemare il mio appartamento perché un sisma mi ha spaccato i mobili e danneggiato i muri, devo per forza passare un periodo in cui esso non funziona più pienamente come abitazione, perché ho muratori, imbianchini e arredatori in giro per casa. Magari vado a stare per qualche giorno da parenti o amici. Un vero caos, ma solo apparente, perché il realtà il progetto di risistemazione è in piena attività. Qualcuno che vedesse dall’esterno tutto questo movimento penserebbe quello che è evidente: stanno aggiustando l’appartamento. Non direbbe che lo stanno danneggiando.
Nel nostro corpo, quando abbiamo sintomi, disagio, ci sentiamo male ecc. accade la stessa cosa: dopo un “sisma personale” tutto ciò che era stato messo in crisi si sta risistemando. La differenza è che in questo caso non vediamo funzionare una risistemazione, piuttosto siamo abituati a pensare di subire un danno. Anche chi ti vede da fuori dice che “stai male”.
Hamer mostra che questa visione va invece capovolta.
#84 mirmalag

Ciao, non è la natura che sbaglia, la natura non ha creato la pasta, la pizza, il pane, e tutto il cibo spazzatura. Guarda bene al supermercato, il 95% dei cibi hanno aggiunte di carboidrati, che sia fecola, amido, fruttosio, sempre carboidrati. Lo fanno apposta, c'è un disegno dietro. E gli OGM vanno in quella direzione, perché ci raccontano che servono a rendere di più in termini di sostenibilità, ma contemporaneamente vanno ad aggiungere aminoacidi che non dovrebbero esserci. Mi meraviglio che il nostro organismo comunque si autoripari.
Da quello che capisco Hamer va benissimo, in condizioni normali, ma se una persona ha l'organismo grandemente avvelenato, secondo me ad Hamer deve essere affiancata una terapia metabolica drastica di disintossicazione.