Alle 11 di venerdì 10 verrà annunciato il vincitore del Premio Nobel per la Pace. Fino alle 11 potete scommettere sul vincitore, dopo le 11 potrete commentare il risultato. Di seguito vi elenco alcuni candidati che sono ritenuti fra i possibili vincitori, probabili e improbabili.
- Sudan's Emergency Response Rooms (per il lavoro umanitario svolto in Sudan).
- Donald Trump
- Greta Thunberg
- Volodymyr Zelensky
- Francesca Albanese
- Qualche ONG del Mediterraneo
- Dottori senza frontiere
- UNRWA
- Yulia Navalnaya
- Altri (mettete voi il vostro candidato)
[Dai ragazzi, oggi facciamoci due risate]
Era glaciale in arrivo? L'allarme degli scienziati: il Nord Atlantico si sta raffreddando e la corrente del Golfo rischia il collasso
Un nuovo studio scientifico segnala un grave pericolo per l’equilibrio del pianeta: una delle correnti del Nord Atlantico, secondo gli esperti, si starebbe indebolendo progressivamente, con potenziali effetti catastrofici per l’equilibrio climatico. Come riporta Live Science, il collasso del complesso sistema di movimenti oceanici dell’Oceano Atlantico settentrionale potrebbe far precipitare il continente europeo in una nuova era glaciale.
"Sosteniamo che vi sia una presumibile complicità del governo italiano nei crimini israeliani menzionati e che la relativa responsabilità sorga presumibilmente in capo ai principali componenti del governo italiano e cioè il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli esteri nonché vicepremier Antonio Tajani, e il ministro della difesa Guido Crosetto, da ritenere presumibilmente colpevoli in quanto titolari del potere decisionale in ordine alla cooperazione militare e di sicurezza con Israele e all’autorizzazione delle forniture di armi, senza che possano opporre alcuna immunità di natura personale e funzionale, dato che le relative attività si sono svolte nel più evidente dispregio delle normative interne e internazionali".
Il cosiddetto “piano di pace” di Donald Trump, tanto lodato dai sostenitori del presidente americano (la Meloni lo ha definito “uno spiraglio di luce nel buio”) si sta mostrando al mondo per quello che era: un bluff basato sul nulla. Da parte sua, Hamas ha fatto sapere che mancano sia la tempistica precisa per il ritiro di Israele, sia le garanzie stesse che Israele si ritirerà. E’ quindi un piano vuoto, ben difficile per Hamas da accettare nei termini attuali. Netanyahu a sua volta si è premurato di far sapere che “senza il rilascio completo degli ostaggi” non inizierà ad implementare nemmeno uno dei 20 punti previsti. Che equivale a dire “non se ne fa nulla”.
A questo punto ci si domanda perchè Trump abbia voluto annunciare al mondo quello che lui ha addirittura definito con solennità “l’imminente soluzione di un problema millenario”. Perchè ha messo tutta questa fretta ad Hamas (“72 ore per accettarlo, altrimenti sarà l’inferno”), imponendogli in tempi strettissimi un piano impossibile da accettare? E perchè ha cercato di imporre a tutti i costi a Netanyahu un piano che lo stesso primo ministro di Israele non ha chiaramente nessuna voglia di implementare?
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Vedere Trump e Netanyahu insieme che parlavano al mondo è stato qualcosa di profondamente inquietante.
Bene o male sono due fra i leader più importanti del mondo, e il loro sodalizio d’acciaio disturba profondamente, perchè diffonde un senso di impotenza e di mancanza di giustizia eclatanti. Soprattutto, disturba la chiara disparità di intelligenza fra i due. Da un lato abbiamo un Netanyahu, astuto e cinico calcolatore, che sta già avanti di dieci mosse rispetto alla partita che viene giocata. Dall’altra abbiamo un bambino viziato cresciuto male, illuso di essere direttamente Figlio di Dio, che basta ammorbidire con lusinghe di tipo personale per ottenere da lui tutto ciò che si vuole. Quando senti Trump che dice “Spero tanto che mi diano il Nobel per la pace; se non me lo daranno, l’America sarà molto arrabbiata”, tu capisci che questo personaggio ha perso ogni possibile contatto con il mondo reale.
E quando si osserva il sorrisetto satanico con il quale Netanyahu gli dice “Le nostre nazioni spalla a spalla possono ottenere risultati impensabili”, e si vede Trump che socchiude gli occhi e annuisce come se fosse un complimento personale – mentre in realtà Netanyahu gli sta dicendo “ti tengo in pugno e ti faccio fare quello che voglio” – è qualcosa di decisamente inquietante.
Che cosa dice il diritto internazionale sul blocco navale di Israele.
di Fabrizio Poggi
Al Consiglio europeo in programma per la prossima settimana in Danimarca, i furfanti guerrafondai della UE si apprestano a discutere del cosiddetto “muro anti-droni” e del fantomatico “Eastern Flank Watch” per la «difesa del confine orientale», informa il Corriere della Sera del 27 settembre, riferendosi ovviamente, quando parla di “confine orientale”, a quello della NATO, che fa il paio coi cosiddetti “cieli della NATO”, entità, entrambe, che trascendono coordinate puramente geografiche, fluttuando in un malinteso spazio liberal-bellicista.
Tale “confine orientale”, dicono, sarebbe “presidiato” da diversi paesi tra quelli membri dell'alleanza di guerra. “Presidiato”, si dice; manca solo che si parli di “scolta a poppa” per le navi dell'Alleanza atlantica che incrociano nei mari a nord e a sud delle acque territoriali russe ed è fatta. I termini specifici, oltre che il linguaggio generale, sono ormai quelli più militaristi e a via Solferino si danno come “accertati” (da chi? come? quando?) origine, obiettivi, traiettorie degli «sconfinamenti da parte di droni e jet russi». Questo, quando lo stesso segretario NATO, Mark Rutte, dice non esserci alcuna chiarezza sulla questione.
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