Detenuto in un carcere della Siberia, e morto oggi Alexei Navalny. Le autorità russe parlano di una trombosi.
Gideon Levy è l’unico giornalista israeliano che abbia sempre avuto – e tuttora ha – il coraggio di criticare apertamente la politica di Israele verso i palestinesi. Questo suo articolo è uscito su Haaretz tre giorni fa.
di Gideon Levy
L’opinione pubblica israeliana deve svegliarsi, e con essa l’amministrazione Biden. Questa emergenza è più grave di qualsiasi altra durante questa guerra
L’unica cosa che possiamo fare ora è chiedere, implorare, piangere: non entrate a Rafah. Un raid israeliano su Rafah costituirebbe un attacco al campo profughi più grande del mondo. Trascinerà l’esercito israeliano a commettere crimini di guerra di una gravità che nemmeno lui stesso ha ancora raggiunto. In questo momento è impossibile invadere Rafah senza commettere crimini di guerra. Se le Forze di Difesa Israeliane (IDF) invadessero Rafah, la città diventerà un’impresa di pompe funebri.
Anche la rivoluzione dei trattori si sta lentamente spegnendo, dopo aver portato a casa soltanto delle briciole rispetto alle potenziali aspettative.
Nata, in mezza Europa, come una protesta generalizzata contro le regole dell’Unione Europea, che tendono a far morire l’agricoltura locale per favorire le multinazionali e la grande distribuzione, il tutto si sta risolvendo con qualche biscottino regalato qui e là ai diversi gruppi, nel tentativo di calmarli e contemporaneamente di dividerli.
Molti dei trattori francesi se ne stanno già tornando a casa, accontentandosi di qualche briciola regalatagli da Macron. Anche da noi, è bastato togliere l’Irpef ai gruppi sotto i diecimila euro di reddito, e dimezzarla a quelli sotto i 15.000, e anche molti dei nostri si ritengono soddisfatti.
di Antonio Oliverio
IT Wallet, il Portafoglio digitale a portata di “clic” di cui più volte ci siamo occupati – essenzialmente per denunciare l’evidentissimo rischio di una sorta di schedatura di massa – sta per diventare realtà: “entro l’estate”, come è stato comunicato dal sottosegretario all’innovazione Alessio Butti. In tale quadro si inserisce anche la Patente digitale, di cui la stampa italiana sta tessendo sperticate lodi, e che invece pare essere il classico cavallo di troia per arrivare gradualmente, dalla mera identificazione, a un pieno controllo sociale in stile cinese. Lo spettro delle criticità legate alla cornice della Identità digitale è piuttosto ampio e i rischi sono davvero evidenti, se consideriamo che ogni nostra attività, potenzialmente, potrebbe essere “monitorata dall’alto“. Ma tant’è, ce lo chiede l’Europa… Infatti, la licenza di guida in formato digitale si inserisce nel quadro del nuovo European Digital Identity Wallet (EuDI) promosso dall’Unione europea, su cui torneremo in seguito. In questa prima fase, oltre alla Patente digitale, nel Portafoglio digitale ci sarà anche la tessera sanitaria, nonché l’eventuale certificato di invalidità.
di Bet17
Al giorno d'oggi le nazioni sono spesso governate da individui di scarsa rilevanza, motivati unicamente dall'idea di potere. Queste persone sembrano trarre piacere dal mettere a repentaglio la vita delle persone, spesso giustificando le loro azioni con motivazioni religiose.
Javier Milei si è rivelato essere uno di questi individui.
Infatti, mentre la comunità internazionale cerca di porre fine alla violenza ingiustificabile di Israele contro il popolo palestinese, il presidente argentino Milei ha pensato bene di sostenere la ricostruzione del Terzo Tempio di Salomone e di trasferire l'ambasciata argentina, da Tel Aviv a Gerusalemme, durante la sua prima uscita ufficiale come presidente dell'Argentina, avvenuta lo scorso 6 Febbraio 2024.
Durante la visita al muro del pianto ha citato una profezia che collega la ricostruzione di quel luogo sacro con l'avvento del Messia ebraico. Il distratto neo presidente dell'Argentina, pare però si sia dimenticato un piccolo dettaglio: per ricostruire il Terzo Tempio, come era in origine, si dovrebbe demolire completamente la Moschea di Al Aqsa, un luogo sacro venerato dai musulmani di tutto il mondo da oltre un millennio.
di Max Del Papa
Mi hanno criticato, chi garbatamente, amichevolmente, chi in tono più aspro e magari fanatico, per avere io criticato la performance cancerologa di Giovanni Allevi a Sanremo. Perché è stata una performance. Eh, ma devi capirlo, Giovanni è così, lui è un poeta, un puro. Sono un puro anche io ma la mia poesia è più ruvida e non ci sto a prendermi per il culo da solo. Perché quello che ci hanno fatto è pura eugenetica di regime e qualcuno lo deve pur dire, qualcuno che ci sta dentro. Io me li ricordo i tweettini di Allevi, il vaccino è l’unica cura, è l’unica soluzione, l’unica speranza, minuscolo, io mi vaccino, io mi faccio le trenta dosi, fatevele anche voi. Sua sorella è morta, lui è quasi morto e anch’io non mi sento troppo bene. Lui un mieloma multiplo, io un linfoma al quarto stadio che ha consumato l’80% del midollo osseo.
Ma io non mi abbandono a quei minuetti, quei contorcimenti, quelle smorfie estatiche per il male che ti fa bene, che ti rende migliore. No, io non sono migliore, sono diventato più duro, più cattivo. Sto giocando per la vita, la mia vita, dannazione. Forse con Allevi sono stati più pucciosi: a me hanno semplicemente detto che avevo un cancro in ospedale, ci spiace, tanti saluti, e sono rimasto tramortito, volevo buttarmi dalla finestra, ma non potevo aprirla perché nel frattempo mi avevano operato ad una spalla disintegrata e la morfina mi dava il tormento, tossivo, convulsi di singhiozzo, un dolore che neanche all’inferno.
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
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E’ una notizia talmente imbarazzante che la BBC non la nomina nemmeno. Se fate una ricerca sul sito della BBC, cercando “King Charles Doctor Dixon”, non esce nulla.
Ma la notizia è vera: il dottor Michael Dixon, un grande sostenitore dell’omeopatia e delle cure alternative, è il capo dei medici della famiglia reale inglese, ed è stato scelto lo scorso dicembre da Re Carlo in persona.
Dal 2006 Dixon è presidente del College of Medicine, una organizzazione che chiede che l’omeopatia e la medicina alternativa siano finanziate con i soldi pubblici. Alla nomina di Dixon alla casa reale uno dei suoi avversari, il prof. Edzard Ernst, ha dichiarato stizzito : «Chiunque promuova l’omeopatia sta minando la medicina basata sull’evidenza e il pensiero razionale. Non si può avere una medicina alternativa solo perché piace al principe Carlo. Io e altri abbiamo dimostrato che l’omeopatia non è una terapia efficace, cosa che oggi è diventata un consenso accettato.”
Ogni anno mi viene voglia di scrivere su Sanremo, poi ci rinuncio. Oggi invece ci provo. Non voglio parlare della competizione canora, ovviamente, ma del carrozzone mediatico che le gira intorno. O meglio, vorrei cercare di capire come una semplice competizione canora si possa trasformare in carrozzone mediatico di importanza nazionale.
Secondo me il termine giusto per definire questo fenomeno è autopoiesi, ovvero la generazione di qualcosa da sè stesso. Si parte da uno semplice concorso di canzonette, nel quale presentatori e cantanti si alternano sul palcoscenico per intrattenere il pubblico. E questo potrebbe essere un evento limitato ad una qualunque località della riviera, del quale al massimo si parla sui giornali locali. Ma se i media nazionali decidono di dare importanza all’evento, ecco che l’evento stesso – senza cambiare di una virgola nei suoi contenuti – diventa qualcosa di diverso. Diventa famoso per il fatto stesso che se ne parli.
La lunga telenovela del dibattito lunare sta per giungere al termine. In un modo o nell'altro.
Replica dell’oncologa Gentilini: “Ecco perché c’è correlazione”
di Antonio Oliverio
È in uso, da un paio d’anni circa, un termine angosciante e disturbante in sé: “turbo-cancro”. Una definizione, peraltro, alquanto vaga. È piuttosto evidente che qualcosa non quadri, e non possiamo accettare che divenga una formula di uso comune, come i famigerati “malori improvvisi”, senza che si studino le ragioni di questo exploit. E, attenzione, non lo diciamo noi, ma i numeri: negli ultimi 24-36 mesi si è registrata una vera esplosione di casi, come vedremo in seguito. Ora, veniamo al punto. Anche noi ci siamo occupati dei dati comunicati da Roberto Burioni nelle scorse settimane: negli ultimi venti anni si è registrato un netto aumento dell’incidenza di alcuni gravi tumori tra i più giovani, secondo i dati racchiusi in un articolo del Wall Street Journal. “E non sappiamo ancora il perché“, ha detto il virologo da salotto televisivo. Ecco, dunque, che ci vengono in soccorso i latini, che parlavano di excusatio non petita, accusatio manifesta. Spieghiamoci meglio: è come dire che il vaccino non c’entra. Fine del discorso? Assolutamente no, sicché l’oncologa Patrizia Gentilini ha detto la sua in una lettera riportata sul sito della emittente Byoblu.
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