Con sette voti favorevoli e dodici contrari, il consiglio comunale di Milano ha negato la cittadinanza onoraria a Julian Assange.
Si sarebbe trattato di un gesto meramente simbolico, che però avrebbe avuto grande importanza, visto che siamo in attesa del verdetto dell’Alta Corte inglese sull’estradizione del giornalista australiano in USA.
Altre città italiane, come Roma o Napoli, avevano già assegnato ad Assange la cittadinanza onoraria. Ma evidentemente fra i consiglieri milanesi ci devono essere molti servi del potere americano, che hanno preferito negare il supporto ad Assange, pur di non fare un dispetto ai loro padroni.
Io non riesco a vedere altre spiegazioni per questo gesto miserevole. Se voi ne avete altre, sarò ben contento di ascoltarle.
Massimo Mazzucco
Diversi dipendenti palestinesi della UNRWA, rilasciati dopo una detenzione da parte di Israele, hanno raccontato di essere stato obbligati a mentire sulle presunte complicità dell’agenzia dell’ONU con Hamas, negli attacchi del 7 ottobre.
Come tutti ricorderanno, l’accusa di complicità negli attentati da parte di Israele era costata all’UNRWA la sospensione dei finanziamenti da parte di molti governi occidentali. Ebbene, non solo Israele non ha mai saputo fornire le prove di questa complicità, ma ora si scopre che alcuni suoi dipendenti, durante la prigionia, sono stati torturati, ricattati e obbligati a mentire su questo fatto.
Dall’articolo della Reuters leggiamo:
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Oggi luogocomune compie 20 anni.
Potrei mettermi a fare la cantilena del tipo “Abbiamo fatto di qui, abbiamo capito di là, siamo cresciuti così, siamo rimasti cosà, chi è passato, chi è rimasto, chi se n’è andato sbattendo la porta, e tutti quelli che verranno…. bla bla bla”.
Ma non lo farò. Non sono in vena di retorica. Luogocomune è, per ciascuno di noi, una cosa diversa, e va benissimo che sia così. Il semplice fatto che il sito sia ancora vivo e vegeto mi dice che la strada seguita è comunque quella giusta.
Mando un abbraccio sincero a tutti gli utenti, passati presenti e futuri.
Massimo Mazzucco
Un grazie a Matteo Gracis per aver ripubblicato questo meraviglioso discorso di Silvano Agosti.
di Riccardo Pizzirani
5 marzo 2024: la Repubblica Italiana vota a favore di entrare di fatto in guerra contro la Palestina. E lo fa con il massimo dell’ipocrisia possibile, cioè annunciando viceversa un’operazione militare semplicemente difensiva.
E cosa difendono, e dove? Le navi italiane sono forse nel porto di Napoli, o al largo di Venezia? No, sono nel Mar Rosso.
Abbiamo mandato le nostre navi da guerra ad intercettare i razzi che gli Houti sparano contro le navi che trasportano merci, armi e munizioni per Israele. Gli Houti lo hanno detto e ridetto, chiaramente: "non abbiamo preso di mira nessun paese al mondo tranne Israele. Continueremo a prendere di mira le navi israeliane dirette verso di loro fino alla fine dell’aggressione contro Gaza" E noi siamo lì, a difendere quelle navi, a proteggere il traffico d'armi verso Israele.
di Mattia Luisetto
“Ascolta o Socrate, un discorso certamente singolare, ma tutto vero, come lo raccontò un giorno Solone, il più saggio dei sette”.
Era circa il 360 a. C. quando, con queste parole, il filosofo greco Platone dava inizio ad un racconto destinato a fissarsi nella memoria dell'umanità. Protagonista è un'isola situata nel mezzo dell'atlantico Pelago, la cui popolazione aveva raggiunto elevati livelli di civiltà decine di migliaia di anni prima del nostro tempo.
Atlantide, questo il suo nome, è probabilmente il mistero più dibattuto della storia, complici due schieramenti che da 2000 anni si contrappongono. Da una parte chi ritiene che il racconto contenga delle basi di verità, dall’altra (come, gran parte del mondo accademico), chi riduce il tutto ad un semplice mito di carattere filosofico.
Tra questi, neanche a dirlo, si erge il Cicap, nel cui sito esistono circa 400 articoli dedicati alla questione, riassumibili in una frase: Atlantide è un’invenzione di Platone. Punto e basta.
La scorsa settimana è morto Adolfo Di Bella, figlio del dott. Luigi Di Bella (scopritore del metodo omonimo) e fratello del dott. Giuseppe Di Bella, che ha proseguito il lavoro del padre. Pur non essendo medico, Adolfo ha sempre collaborato con il fratello per sostenere, difendere e diffondere il Metodo Di Bella.
Questo è un messaggio scritto da Giuseppe Di Bella:
Ringrazio con grande e profonda gratitudine quanti sono intervenuti a dare l’estremo saluto a mio fratello Adolfo. La vostra partecipazione, è testimonianza di affetto, stima, condivisione degli stessi valori, è incoraggiamento a raggiungere gli obiettivi per cui con Adolfo abbiamo condotto, e adesso condurrò, non solo, ma con la vostra alleanza, una battaglia contro un potere globale corrotto e corruttore, degenerato e degenerante, criminale nella sua intima essenza, satanico nelle inconfessabili finalità.
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La cosa più ributtante nella politica sionista non è vedere il massacro sistematico dei palestinesi, ma il continuo rifugiarsi in giustificazioni fasulle ed ipocrite per coprire in qualche modo le loro azioni criminali. Non solo ammazzano a piacimento, ma poi non hanno nemmeno il coraggio delle proprie azioni.
Ieri più di cento palestinesi sono stati massacrati sulla spiaggia di Gaza, mentre cercavano di procurarsi del cibo portato dai camion di aiuti umanitari. Dozzine di testimoni hanno visto i soldati israeliani sparare sulla folla inerme, scatenando il panico ed un fuggi-fuggi generale. Ma secondo l’IDF l’azione è stata giustificata, e la colpa della “maggioranza dei morti” è comunque da attribuirsi ai palestinesi, che si sono “calpestati” fra di loro mentre scappavano (“Most Deaths Caused by Stampede” - Haaretz).
Naturalmente, che cosa abbia causato la “stampede” (il fuggi-fuggi) nessuno lo dice.
Lista di Zelensky sui pro-Putin alla Von der Leyen e ai giornalisti: il governo chiarisca la sua posizione. È l’alba di un nuovo totalitarismo?
di Claudio Messora
Nel corso di una conferenza stampa a Kiev, Zelensky ha sostenuto, senza che i giornalisti presenti battessero ciglio, che sta stilando una lista di “filo putiniani” che consegnerà alla Commissione Europea e ai giornalisti (compiacenti?). Attenzione perché non stiamo parlando volgarmente di spie: Zelensky sta facendo una lista di persone che sono semplicemente critiche con lui più che con Putin. Ecco cos’ha detto: "In Italia ci sono tanti filo-putiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea. Riuscirete a zittirli?"
Leggi tutto: Milano non ama la libertà di espressione