Nelle dittature imporre la censura è facile. C’è un giornale che pubblica notizie scomode? Lo chiudi, e il problema è risolto.
Nelle cosiddette democrazie invece bisogna agire di fioretto, senza farsene accorgere, perchè noi – teoricamente – avremmo la famosa libertà di opinione, garantita dalle nostre costituzioni.
Ed infatti, per aggirare questo problema, sono nate su Facebook e Youtube le fantomatiche “norme della community”, che sono ovviamente a piena discrezione delle piattaforme. Ma anche queste sembrano non bastare. O meglio, i semplici strike (solitamente di 1 settimana) non bastano più a far tacere le voci ribelli, ed ecco quindi nascere il codice di condotta: se ti comporti bene, avai tutte le funzionalità disponibili. Se invece ti comporti male (sempre a loro insindacabile giudizio, ovviamente) le tue funzionalità saranno limitate.
Questa è la lettera che ha ricevuto di recente Riccardo Rocchesso (canale “100 giorni da leoni”) dalla direzione di Youtube:
I decreti che regolano l’etichettatura di alimenti che contengono farine di larve di insetto e locuste sono andati in gazzetta ufficiale il 29 dicembre 2023.
Alla fine, nessuno stop in Italia all’uso di farine animali ricavate da insetti per la produzione di cibi destinati all’alimentazione umana.
Lo scorso 29 dicembre, senza particolare clamore mediatico, sono stati pubblicati in gazzetta ufficiale i decreti che regolano la commercializzazione di quattro diversi ingredienti a base di insetti, tre larve e un tipo di locusta, per la produzione di prodotti alimentari.
I decreti, datati 6 aprile 2023 ma promulgati in Gazzetta Ufficiale solo pochi giorni fa nel pieno delle festività, si occupano nello specifico di:
Secondo l’Istuituto Superiore di Sanità, il “long covid” è “un mancato recupero completo, con lo sviluppo di un’ampia gamma di danni a lungo termine su organi del sistema respiratorio, cardiovascolare, nervoso, gastrointestinale, ematologico, endocrino, dell’apparato otorinolaringoiatrico, sulla cute e sui reni.” Praticamente, secondo la medicina ufficiale, i postumi del covid si possono estendere per molti mesi dopo l’insorgere dell’infezione.
Ora, qui non vogliamo aprire una discussione sul “covid che esiste o non esiste”. Questa l’abbiamo già fatta, e ognuno è rimasto della sua opinione. Qui vorrei suggerire invece che esiste anche un covid diverso, di tipo psicologico, che estende le sue nefaste conseguenze fino ai giorni nostri.
Questo long covid si chiama “paura”.
Questa sera (alle 8.30) dobbiamo scegliere fra Quaglia e Mattarella.
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"Reunion" di famiglia con Margherita e Roberto, per commentare i fatti più importanti dell'anno appena trascorso.
Video prodotto da Massimo Del Genio (MaxDG). Attenzione: il video contiene immagini forti.
Coloro che vogliono una “cultura fluida”, dove i valori vengono intenzionalmente rimescolati in un calderone indecifrabile, oggi possono dirsi contenti.
Mi riferisco al caso Depardieu, l’attore francese che è stato accusato da una dozzina di donne di molestie sessuali, a difesa del quale è arrivato addirittura in soccorso il presidente Macròn. “Depardieu non si tocca” ha detto sostanzialmente Macròn, “è un monumento del cinema nazionale, basta attacchi contro di lui”.
Altri (una cinquantina di “intellettuali” francesi) hanno addirittura firmato una lettera nella quale si sostiene che “chi attacca Depardieu attacca l’arte”. Praticamente, siccome Depardieu ha fatto dei bei film, lui può avere il diritto di molestare e violentare chi vuole, altrimenti insorge l’intellighenzia.
Cari amici cristiani, spero che stiate passando un buon Natale. Immagino che ieri sera, da devoti credenti, siate andati tutti compatti alla messa di Natale. Nella quale sicuramente avrete pregato per i vostri fratelli palestinesi, che da due mesi vivono sotto i bombardamenti di Israele. Gente innocente – di cui la metà bambini - che viene massacrata impunemente sotto gli occhi di un mondo vigliacco, troppo timoroso per accusare apertamente Israele di quello che sta facendo: un cinico genocidio programmato.
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