Recensione
Strategie per una guerra mondiale.
Dall’11 settembre al delitto Bhutto
La mole di argomenti e di questioni tecniche relative agli eventi dell’11 settembre 2001 è poderosa e virtualmente inesauribile, per quanto ampiamente dibattuta da ricercatori indipendenti.
Il funzionario di una banca d'affari Pino Cabras riassume e ne espone le più impotanti in questo volume appena pubblicato dalla neonata casa editrice Aìsara: esamina le omissioni, le menzogne e le contraddizioni della Commissione, le questioni tecniche relative ai crolli di WTC1, WTC2 e WTC7 (meno approfondite quelle sull’impatto al Pentagono), le rivelazioni di Larry Silverstein e dei primi soccorritori, le incongruenze intorno ai 19 dirottatori, il rebus irrisolto delle liste passeggeri, le aporie e le circostanze inquietanti riepilogate nel brillante capitolo “Zibaldone di coincidenze impossibili”.
Questioni non inedite per chi già approfondito la materia, ma perlopiù ignorate dalla gran massa dei cittadini del mondo indottrinata dal mainstream massmediatico.
L’autore, laureato in Scienze Politiche e dal 2005 membro del Comitato misto paritetico della Sardegna sulle servitù militari, non si ferma tuttavia alla materia strettamente legata agli eventi di quel giorno: ricostruisce gli antefatti, esplora i retroscena e i trascorsi, illustra il terreno nel quale è maturato il PNAC, la formazione dei teocon, ...
di Giorgio Mattiuzzo
Se un merito può essere attribuito ad Adolf Hitler, esso consiste nell'aver avuto pochi obiettivi politici, ma di averli mantenuti saldi nel tempo. Per raggiungere tali obiettivi, Hitler non ha mai temuto di ricorrere a qualsiasi mezzo, compreso l'assassinio dei suoi stessi sostenitori.
Ma il principio fondante di tutto l'hitlerismo è stata la costruzione della Grande Germania e del suo "spazio vitale" (Lebensraum): a quest'idea tutto andava sottomesso. E l'economia doveva essere funzionale al conseguimento di tale obiettivo.
L'ideologia di Hitler inizia a prendere forma nel 1920, quando era ancora solo un militante del Deutsche Arbeiterpartei (DAP, Partito dei Lavoratori Tedeschi, destinato a divenire di lì a poco e sotto la sua guida il Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, NSDAP) e pronunciò i famosi 25 punti programmatici, che si basavano sul principio: "il bene comune davanti al bene individuale".
Il punto 17 riguardava la questione agraria: "Sosteniamo una riforma agraria che si accordi ai nostri requisiti nazionali, e l'introduzione di una legge che espropri senza indennizzo i possidenti di qualsiasi terreno che sia necessario agli scopi comuni. L'abolizione degli interessi sui prestiti all'agricoltura e il divieto di tutte le speculazioni sulla terra." [1]
La questione agraria non era un semplice aspetto tecnico dell'economia del Reich, ...
Certe menti non cambiano mai. Continuano imperterrite a seguire gli stessi percorsi mentali – e purtroppo le stesse strategie reali - e non sono assolutamente in grado di accettare la possibilità di stare sbagliando, nonostante i fatti glielo dicano chiaramente in faccia.
Alle elezioni di quattro anni fa, la destra spagnola aveva tentato la strada del terrore, con le bombe di Atocha, nella speranza di “unire la popolazione” sotto l’ombrello della sua “protezione”, ma aveva finito per regalare a Zapatero una vittoria inaspettata.
Tutt’altro che stupidi, gli spagnoli capirono subito che c’era qualcosa che non andava, quando Aznàr tentò goffamente di incolpare l’ETA, mentre da Washington – ancora più goffamente - facevano di tutto per attibuire l’attentato ad Al-Queda. (Ormai è inutile ricordare come il “terrorismo” moderno, rispetto a quello degli anni di piombo, abbia definitivamente rinunciato a rivendicare gli attentati. E’ molto più comodo lasciarlo fare direttamente ai governi in carica, senza doversi preoccupare di stilare volantini farneticanti che tanto nessuno leggerà mai).
Nonostante questo la settimana scorsa, in vista delle nuove elezioni spagnole, qualcuno ha pensato bene di far uccidere un politico basco, dando la colpa all’ETA, ...
di Fernanda Alene
A Venezia c'è un detto che tutti gli anziani pescatori conoscono: "3 Caighi e na Piova" (Dopo tre giorni consecutivi di nebbia, arriva la pioggia a ripulire).
Non è più così da un pezzo. Le piogge invernali sono ormai un ricordo lontano, e di recente, quando la stagione delle nebbie è trascorsa da un pezzo senza che se ne sia vista una, abbiamo avuto più di 10 giorni consecutivi di nebbia fitta. Stamattina una pioggia improvvisa che mancava da tempo immemorabile e subito dopo è calata l'ennesima nebbia fitta. In due parole, un tempo completamente assurdo e paradossale. Nell'unica schiarita avuta ieri per un paio d'ore, il cielo presentava ventagli di scie bianche. E' ormai più di un anno che ogni giornata serena sia essa invernale o estiva mostra sempre e a qualsiasi ora scie bianche nel cielo.
Sembra che le persone preferiscano continuare a raccontarsi le favolette dei soliti luoghi comuni: "Non ci sono più le mezze stagioni" e cose simili, non trovando di meglio per giustificare la totale follia del tempo. I metereologi non sembrano preoccuparsi di raccontare stupidaggini tutti i giorni perchè tanto, tutto il mondo che presenta quotidianamente la TV, è completamente fittizio rispetto alla realtà fuori dallo schermo; ma anche qui, sembra non accorgersene nessuno. Tempo fa una persona disse: "Se mi chiedessero di descrivere un mondo assurdo, risponderei: Guarda per un giorno intero la tv e il giorno dopo esci di casa e osserva la realtà attorno a te".
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Riportiamo in home page, per maggior visibilità ed arricchito d'ulteriori contenuti, un argomento già presentato la settimana scorsa nel forum di LuogoComune dedicato alle scie chimiche.
Il 21 febbraio un'emittente veneta, RadioBase, ha intervistato un alto ufficiale in pensione dell'Esercito Italiano sul tema del controllo climatico e delle moderne tecnologie militari capaci di trasformare l'ambiente da scontata cornice d'un conflitto a vera e propria arma o strumento d'attacco.
L'intervista riprende un articolo scritto dallo stesso ufficiale, il Gen. Fabio Mini, e pubblicato sulla rivista Limes n° 6-2007, avente titolo "Owning the weather: la guerra ambientale globale è già cominciata" che è possibile visionare e scaricare a questo indirizzo.
Nel corso dell'intervista [...]
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