di Giorgio Mattiuzzo
Il Presidente del Consiglio Prodi, qualche tempo fa, ha auspicato l'avvento della pace in Medio Oriente tra Israele e Palestina “come garanzia per i popoli della Regione e per Israele ad esistere come stato ebraico”[1]. La Dichiarazione di Indipendenza di Israele, proclamata il 14 maggio 1948, recita: “Noi, membri del Consiglio del Popolo [...] dichiariamo la fondazione di uno Stato giudaico in Eretz-Israel, denominato Stato di Israele”[2].
Come si può vedere da questi e da moltri altri esempi, che Israele venga ritenuto uno stato “ebraico”, cioè fatto per “gli Ebrei” è opinione largamente condivisa, anche da chi critica aspramente la politica dei governi israeliani. “Ogni giorno il Parlamento israeliano deve scegliere se approvare delle leggi che rendano Israele uno stato Giudaico sempre più democratico oppure se farlo diventare uno stato Giudaico razzista”[3]; così si esprime Haaretz, importante quotidiano israeliano. Tuttavia – a differenza di una certa vulgata che si sta imponendo – questo progetto non è nato per dare rifugio agli Ebrei europei scampati alle persecuzioni naziste del decennio hitleriano. L'idea di uno Stato ebraico, inteso nell'accezione moderna di Stato, è nata qualche tempo prima che il Nazionalsocialismo si affermasse come movimento politico. L'idea di uno Stato ebraico è stata pensata e sviluppata dal Sionismo, una dottrina politica nata alla fine dell'800.
Il termine “sionismo” nasce probabilmente nel 1891, mentre la nascita del Sionismo come movimento è di qualche anno successiva: fu Theodor Herzl nel 1897 a fondare ufficialmente il “movimento di rinascita nazionale dei Giudei. Esso sostiene che i Giudei sono un popolo e che quindi hanno il diritto all'autodeterminazione all'interno della loro nazione. Esso mira ad assicurare e sostenere una nazione – legalmente riconosciuta – per i Giudei nella loro patria storica, e mira ad iniziare e stimolare una rinascita della vita, ...
Filmato e articolo di Federico Povoleri
(La seconda parte del filmato in coda all’articolo)
Ci fu un tempo in cui, ascoltando alcune notizie del tipo “Sedicente mago guaritore truffa migliaia di euro a povero pensionato per scongiurare un malocchio”, mi domandavo come fosse possibile che al mondo ci fossero tanti ingenui e creduloni. Al tempo stesso provavo disprezzo, e lo provo tuttora, per quelle persone che approfittano delle disgrazie altrui allo scopo di lucrare denaro sottoponendo le loro vittime a vere e proprie pressioni se non torture psicologiche.
Ho sempre pensato che anche chi si fa abbindolare ha una sua parte di colpa, ma di sicuro una persona che si trova in un momento di fragilità emotiva, se stimolata sapientemente, può crollare al punto di affidarsi ciecamente al primo avventore.
Trovarmi dalla parte opposta della barricata mi fa un effetto strano. Già perchè quello che crede alle stupidaggini e si fa abbindolare oggi sono io.
Ciò che sta accadendo a livello psicologico sul problema delle scie chimiche infatti, rappresenta a mio avviso la più grande vittoria ...
Un altro inciampone di Rudy Giuliani, nella sua cieca corsa alla Casa Bianca, che lo porta sempre più spesso a dimenticarsi che a New York l’undici di settembre non c’era soltanto lui, e che non può continuare a trasformare gli eventi a piacimento, solo per farli aderire meglio alla sua immagine elettorale.
La frase che ieri ha fatto imbestialire molta gente è stata la seguente: “I was at Ground Zero as often, if not more, than most of the workers. ...I was there working with them. I was exposed to exactly the same things they were exposed to. So in that sense, I'm one of them." Ovvero “Sono stato a Ground Zero almeno tante volte, se non più spesso, di quanto lo sia stata la maggioranza di quelli che vi lavoravano. Sono stato là a lavorare con loro, sono stato esposto alle stesse cose [sostanze] a cui sono stati esposti loro. In quel senso, quindi, sono uno di loro”.
Peccato che fra “loro” ne stiano morendo ormai a centinaia, mentre Rudy appare ogni giorno più pimpante e tonificato. Si vede che ai suoi polmoni l’amianto fa bene.
La “sbruffonata” è sfuggita all’ex-sindaco di New York durante un comizio elettorale nell’Ohio, ma la voce è corsa rapida, ed entro poche ore il vice-direttore della UFOA (Uniformed Fire Officers Association) di New York, Jimmy Riches, ha dichiarato: "Giuliani è un gran bugiardo. Le uniche volte che lo si vedeva a Ground Zero ...
O sei Habilis, o sei Erectus: tutti e due non si può. Una nuova “picconata” alla teoria dell’evoluzionismo lineare arriva da una recente scoperta fatta in Kenya da una equipe diretta da Fred Spoor, dell'University College di Londra, e riportata nell’ultimo numero della rivista Nature.
Al gruppo di ricerca appartiene anche la nota paleontologa Meave Leakey, che già nel 2001 aveva dato un duro colpo alla semplicistica teoria lineare, che mette in ordine di tempo l’Australopithecus Afarensis (4 mil./anni), l’Homo Abilis (2 mil.), l’Homo Erectus(1 mil.), l’Homo Sapiens/Neanderthalis (100.000 anni), ed infine il Sapiens Sapiens (10.000 anni), ciascuna come diretta evoluzione della specie precedente. In quell’occasione infatti la Leakey aveva trovato un cranio di oltre 3 milioni di anni – il Kenyanthropus Platyops, o “Uomo del Kenya dal volto piatto” - le cui caratteristiche erano molto diverse da quelle del suo contemporaneo Afarensis.
Ora invece un reperto di Homo Erectus, databile nella stessa epoca dell’Homo Abilis, confuta anche l’ipotesi della discendenza del primo dal secondo, mentre le caratteristiche dentarie del primo indicano che si trattasse di un carnivoro, e quelle del secondo che si trattasse di un vegetariano.
Specie diverse, quindi, che non sarebbero mai nemmeno entrate in competizione fra di loro, suggerendo chiaramente una evoluzione parallela delle varie specie conosciute. Per non parlare ovviamente dell’Ominide di Flores, l’ “Hobbitt”, che ribalta persino i più azzardati teoremi alternativi.
Quello che sconcerta è la facilità - oltre alla frequenza - con cui crollano teorie che fino a ieri venivano date per buone. Ricordate Lucy, ad esempio? Nonostante la gran fanfara con cui fu data la notizia, ...
Nel comune parlare, si intende per “logica del profitto” qualsiasi comportamento – di solito da parte di un’azienda, o di un datore di lavoro in generale - che porti a preferire un proprio vantaggio economico al rispetto di certi canoni etici, sociali o morali ai quali si ritiene che tutti debbano aderire.
Un proprietario di fabbrica, ad esempio, che trascuri le norme di sicurezza per “mettersi in tasca più soldi” , è un individuo che - nel comune parlare - agisce “secondo la logica del profitto”.
Ben diversa invece l’accezione corretta del termine, che lo colloca però nell’ambito della teoria economica, che in questo caso non ci interessa.
Parliamo, in altre parole, di avidità umana, un “difettuccio” talmente antico da figurare nei Sette Peccati Capitali, e da essere condannato in pari misura da molte altre tradizioni antiche.
Ma è anche un difetto facilmente spiegabile dalla stessa natura umana, visto che risponde all’istinto primordiale di sopravvivenza: se c’è cibo soltanto per quattro persone, e siamo in cinque, è chiaro che uno deve perire. Una bella legnata in testa al più distratto, e anche per oggi il pasto è assicurato.
Il problema etico casomai si pone quando non sia più in ballo la sopravvivenza, ma l’individuo continui a comportarsi come se lo fosse. Osservare ad esempio Dick Cheney che, dopo aver preso trenta milioni di dollari di liquidazione dalla Halliburton, ...
di Salvatore Viglia
Ogni volta che un avviso di garanzia viene notificato ad un personaggio famoso, assistiamo a manifestazioni di solidarietà provenienti da ogni dove, soprattutto dai politici. Ed ogni volta che succede tutto questo, sembra che la magistratura lo faccia apposta a mandare avvisi di garanzia a destra ed a manca, cercando i destinatari più in vista.
L’avviso a Don Piero Gelmini fondatore della Comunità Amelia ne è un ennesimo esempio. Il mondo della politica si è mobilitato tutto in sua difesa. Incondizionatamente. Cori di solidarietà si sono levati con indignazione e sconcerto. Quasi come se, a parte la presunzione di innocenza, una persona nota e meritevole di grandi opere, debba essere non colpevole a prescindere.
Insomma, non si annoverano casi di solidarietà tanto vistosi, per esempio, per un qualsiasi Esposito Gennaro che abbia ricevuto un avviso di garanzia. Siamo alle solite. Non succede proprio niente. Non se ne parla neanche. Mai. Neanche una volta. Nemmeno di sfuggita. Si suole dire, per questi ultimi casi, che si tratta di un diritto dell’indagato e che la novità dell’avviso di garanzia ha reso più democratico il processo penale ...
di Ashoka
8 Agosto 1997 - Lord British, sovrano assoluto di Britannia era nel cortile del suo castello quando venne investito da un muro di fiamme e morì carbonizzato.
Un attacco virtuale al potere costituito? Un atto di terrorismo cibernetico? Macché, una burla di un ventenne americano, nickname Rainz, che aveva voluto testare la presunta invulnerabilità del personaggio virtuale di Richard Garriott, il creatore di Ultima Online, il capostipite dei giochi di ruolo su Internet.
Ma erano altri tempi, Al Qaeda non esisteva ancora ed il terrorismo internazionale esisteva solo nei film d'azione e nei best seller di Tom Clancy.
Poi c'è stato l'11 Settembre ed è cambiato tutto.
Ora la minaccia si nasconde ovunque, anche nei posti più incredibili, acqua ossigenata e farina sono considerati ingredienti per esplosivi ed i giochi online sono diventati... campi di addestramento per terroristi!
Ce lo rivela Natalie O'Brien in un articolo del giornale “The Australian”:
”La bomba ha colpito il quartier generale della ABC (australiana), distruggendo tutto eccetto una torre di trasmissione digitale. La forza dell'esplosione non ha lasciato altro che un cratere. Solo qualche settimana prima un gruppo di terroristi ...
Uno degli alti ufficiali dell’antiterrorismo inglese, Andy Hayman, è stato ritenuto colpevole da una commissione di inchiesta indipendente di aver deliberatamente ingannato la Polizia di Londra, evitando di informarli immediatamente che Jean Charles De Menezes – il ragazzo brasiliano ucciso il 22 luglio 2005 nel metro di Londra – non aveva alcun legame con organizzazioni terroristiche di alcun tipo.
In altre parole, pur sapendo fin dall’inizio della completa estraneità di De Menezes al cosiddetto”terrorismo islamico”, il silenzio di Hayman – che ha comunicato alla Polizia la verità solo il giorno dopo – ha permesso che si diffondesse in tutto il mondo la notizia che un ”sospetto terrorista era stato ucciso mentre cercava di sfuggire all’arresto della Polizia”.
Il brutale omicidio – colpito alla schiena, e poi finito con sette colpi in testa, davanti alla gente inorridita – aveva mandato al mondo un chiaro messaggio di “rigore” da parte del governo inglese, mentre era servito ad aumentare la psicosi di “essere circondati da terroristi islamici” un pò dovunque nel mondo.
Invece De Menezes non solo non c’entrava nulla, ma si è poi anche scoperto che non si fosse affatto “comportato in modo sospetto” – come sostenne per lungo tempo la Polizia londinese - nè che stesse “fuggendo dopo aver saltato la barriera” ...
Quella che vedete nell’immagine non è la rampa di lancio di un missile con testate atomiche, ma la struttura esterna di un pozzo di trivellazione di gas naturale nell’Isola di Sakhalin, nell’estrema Russia orientale. Quello che 50 anni fa era la potenza atomica, oggi lo sta diventando il possesso e il controllo delle risorse energetiche.
Una volta individuati tutti i maggiori giacimenti di petrolio, che rendono i paesi del Golfo Persico e il Venezuela le regine indiscusse del mercato, si sta delineando una nuova mappa degli equilibri mondiali, determinata dalle nuove sorgenti di gas naturale e dai percorsi dei gasdotti che collegano queste sorgenti ai porti di destinazione.
E di ieri la notizia del ricatto, sfacciato e plateale, della Bielorussia da parte della Russia, che ha obbligato la sua ex-provincia a pagare per intero i conti arretrati del gas - 460 milioni di dollari in contanti - a rischio di vedersi chiudere i rubinetti con l’inverno in arrivo.
Insieme alla Bielorussia, anche Georgia e Ucraina accusano i russi di praticare prezzi da strozzinaggio, ma Mosca risponde che quelli sono i prezzi di mercato, e che è semplicemente finita la manna del sussidio centralizzato dei tempi dell’Unione Sovietica. Come dire, “avete voluto giocare a fare gli occidentali? Ora pagatene le conseguenze, e adeguatevi alle dure leggi di mercato”.
Ma il vero perno dei nuovi equilibri mondiali si è spostato da qualche tempo in Estremo Oriente. Con Giappone e Corea che consumano quasi il 50% del gas naturale nel mondo, e con la Cina che li segue da vicino, la battaglia per portare il gas a quei paesi è ormai a tutto campo, ...
Purtroppo torno dal funerale di un mio amico di infanzia, che ha vissuto di fronte a casa mia per lunghi anni, e ora si trova nella lunghissima lista di quelle che vengono chiamate “morti bianche”.
Certo, il magistrato sta indagando, certo, l'azienda pagherà legalmente ed economicamente, se verranno riscontrate irregolarità.
Certo, a me potrà passare fra un qualche giorno, e non sarà più un pensiero fisso. Ma Simone ci ha lasciato, ci ha lasciato perchè era un precario, perchè aveva bisogno di quel lavoro. Simone era un lavoratore, non si sarebbe mai tirato indietro da una qualunque mansione.
Simone aveva appena compiuto 29 anni.
Per mettersi in buona luce ha voluto forse strafare, e ora è in una bara. Perchè qui, nel Sulcis Iglesiente, il lavoro non è un diritto, ma un terno al lotto. Perchè qui quattro mesi di assunzione sono una manna dal cielo, perchè qui a nessuno importa se oltre il 50% dei giovani è disoccupato, perchè i nostri politici si gingillano e si interrogano se Cesare Previti debba lasciare il Senato, perchè i nostri politici avanzano proposte di legge sulla legittimità di avere in Quirinale il gelato nella bouvette.
Perchè un ragazzo deve rischiare la vita per mille euro al mese quando i mafiosi, i delinquenti, i porci drogati e puttanieri siedono nelle sale che contano?
Perchè, mi domando io? Simone è vittima di un sistema malato, ...
Ha perfettamente ragione Elton John a sostenere che bisogna chiudere Internet. “La gente non socializza più”, e soprattutto, “non c’è più l’arte di una volta”. Tutto questo è davvero insopportabile.
Vi ricordate, solo otto o dieci anni fa, quando arrivavamo a casa stravolti dal lavoro, e mangiavamo qualcosa in fretta e furia, pur di poterci riversare subito in strada tutti a socializzare? Ah, quei bagni di folla, ah quelle lunghissime ore in strada a discutere di tutto, a parlare di noi e a chiedere degli altri, a informarsi, a voler sapere, a voler raccontare... dove è finito tutto ciò?
Io ricordo ancora, prima di Internet, le ore che non passavano mai, la domenica mattina, quando sapevo che avrei avuto una intera giornata libera per socializzare: contavo i minuti, nel mio letto, facendo e rifacendo accuratamente il programma della giornata, per non sprecarne un solo minuto: per prima cosa, una bella discussione al bar, davanti alla brioche e al cappuccio fumante. Speriamo che oggi si parli di nanotecnologie - pensavo - tema che mi affascina moltissimo. Poi direi di fare una bella camminata fino al quartiere vicino, tanto per vedere di allargare un pò le mie conoscenze: non è bene fossilizzarsi con le stesse persone, meglio sempre rimettersi in discussione. Poi sicuramente vado a Messa, dove l’ultima volta con Don Giulio abbiamo discusso di evoluzionismo e Intelligent Design, e poi tutti insieme siamo andati alla vicina moschea, per uno scambio interfede con gli amici musulmani.
Poi ovviamente, clou dei clou, il bagno di folla assoluto, la socializzazione ultima, la realizzazione stessa del mio essere concittadino: la partita allo stadio. Mentre ventidue imbecilli in mutande corrono dietro a un pallone, noi sulle tribune ci scambiamo idee sulla geopolitica, sull’antropogenesi ...
Leggi tutto: La discriminazione come diritto inalienabile