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Il professor David Ray Griffin ha tenuto di recente una conferenza a Los Angeles, nella quale ha riassunto gli ultimi sviluppi delle indagini sull’11 settembre, e ha esortato tutti coloro che hanno partecipato fino ad oggi al movimento per la verità a non desistere dall’impegno, ma anzi ad unirsi in uno sforzo finale che porti alla creazione di una commissione davvero indipendente, per stabilire una volta per tutte la verità sui fatti di quel giorno.
Griffin ha esordito riassumendo gli ultimi sviluppi di una ricerca collettiva che ormai non ha più bisogno di elementi probanti per costituire una solida critica alla versione ufficiale dei fatti.
Tali elementi probanti sono talmente tanti - ha detto Griffin - che una nuova commissione che riesamini l’intera versione ufficiale si rende ormai indispensabile.
Anche noi, in Italia – e di riflesso, qui sul nostro sito - abbiamo seguito lo stesso tipo di percorso che hanno fatto i ricercatori di tutto il mondo. Dopo una timida fase iniziale, il corpus delle prove contro la versione ufficiale è diventato talmente solido da poterlo presentare, nel 2006, a livello nazionale. Ma dopo aver raggiunto quel risultato, tanto insperato quanto soddisfacente, c’ è stato un naturale rilascio delle energie, ed in qualche modo l’argomento 11 settembre sembra essere diventato cosa del passato.
Io stesso, sul finire del 2006, avevo suggerito che fosse venuta l’ora di passare dal “che cosa“ (non è successo), al “chi è stato“. Del primo argomento si erano occupati in maniera esaustiva diversi film, ... ... come Loose Change (il più noto al mondo), “In Plane Site”, “Confronting the Evidence”, o altri. Da noi c’era stato “Inganno Globale“, che gli iscritti di LC avevano ampiamente diffuso nella cerchia di amici, familiari e colleghi di lavoro, preparando il terreno per la sua messa in onda, da parte di Matrix, avvenuta nell’estate 2006.
Nonostante questo, la questione 11 settembre sembra in qualche modo rimasta in sospeso, e la mancanza di un documento conclusivo, che riassuma e sintetizzi tutti i punti più validi che sono stati appurati contro la versione ufficiale, permette in qualche modo a chi la difende di sostenere che “in fondo non ci sono prove definitive“ che dimostrino l’auto-attentato.
In realtà le prove esistono eccome. Bisogna volerle vedere, naturalmente, invece di fare finta di nulla e volgere lo sguardo altrove: quando pompieri e polizia liberano la zona attorno al WTC-7, dicendo chiaramente “sgomberate, perché l’edificio sta per saltare in aria“, rimane ben poco spazio per chi vuole sostenere che sia caduto spontaneamente.
Quando si trovano delle pozze di metallo fuso, sotto le macerie delle tre torri, a sei settimane dai crolli, rimane ben poco spazio per sostenere che sia stato il kerosene degli aerei a provocarle.
Quando Rudy Giuliani dice di essere stato avvisato in anticipo del crollo della Torre Nord, rimane ben poco spazio per sostenere che l’edificio sia caduto spontaneamente. (Di propria natura gli edifici in acciaio non crollano per il fuoco, e nel WTC non vi erano stati “tremori”, collassi parziali o cedimenti di alcun tipo, che potessero far sospettare il crollo imminente).
È proprio per l’abbondanza di queste prove - sostiene Griffin - che una nuova commissione, se davvero onesta e aperta ad ogni risultato, raggiungerebbe un verdetto praticamente certo.
Per questo motivo Griffin ha confermato la necessità di uno sforzo finale, nel propagare a tutti i livelli possibili – in America come in Europa - la necessità di una nuova inchiesta che porti alla verità.
Dobbiamo sforzarci tutti di non dimenticare l’importanza fondamentale che sta avendo l’11 settembre, ancora oggi, su tutto quello che ci riguarda da vicino. Come dice giustamente Griffin, la lotta per la verità sul caso Kennedy, quella per la verità sull’attacco di Pearl Harbor, o quest’ultima sull’11 settembre sono fondamentali non tanto per “punire” i responsabili (nei casi precedenti, sono già tutti morti, in quello più recente i responsabili riuscirebbero probabilmente a caversela in ogni caso), ma per evitare che in futuro casi del genere possano ripetersi. *
Se questo dovesse realmente essere il risultato finale ottenuto dal Movimento per la Verità sull’undici settembre, non sarebbe davvero poco.
Massimo Mazzucco
* E’ la prima fase di Griffin che compare in questi
video della conferenza. (Se qualcuno riuscisse a trovare l’originale integrale, è pregato di segnalarlo nei commenti. Grazie)