di Marco Cedolin
Ieri mattina tutte le maggiori agenzie di stampa, dall’Ansa ad Adnkronos, hanno dato la notizia dell’ingresso degli uomini e dei mezzi dell’esercito all’interno dell’area del megainceneritore di Acerra che i giornalisti nostrani si ostinano a definire “termovalorizzatore” in virtù di un neologismo privo di qualunque valenza scientifica.
Circa 60 militari della Brigata Bersaglieri Garibaldi hanno occupato il sito in applicazione al decreto legge n. 90/2008 e hanno immediatamente provveduto a delimitare l’area applicando cartelli che la descrivono come “sito d’interesse strategico nazionale” protetto da sorveglianza armata e con accesso vietato.
Questa operazione militare inaugura di fatto il nuovo programma del governo che intende utilizzare il supporto dell’esercito per presidiare ed imporre, nel caso anche tramite l’uso della forza, i cantieri delle grandi opere anche quando, come nel caso di Acerra, ...
di C. Andrea Eremita
Spesso si dice che il grado di civiltà di una società si misura dalla cura e considerazione che questa ha degli animali. È certamente vero, ma nei tempi di oggi forse occorre aggiornare tale principio, dicendo che il grado di civiltà di una società si misura da quanti rifiuti produce, e da come li smaltisce.
Uno dei limiti di percezione della cosiddetta civiltà “moderna” sta nel valutare la qualità dei beni che produce solo limitatamente all’utilizzo immediato che se ne può fare.
Si giudica buono un fagottino del Mulino Bianco nel momento in cui viene addentato, ma non si valuta quanto disti lo stabilimento che l’ha prodotto, nè si considera quanti chilometri dovrà ancora fare la sua voluminosa confezione prima di essere smaltita (non parliamo in questo caso dell’aspetto qualitativo dei suoi ingredienti). Lo stesso vale per l’energia nucleare, giudicata a buon mercato solo perchè non si “contano” tutte le problematiche di impatto e rischio ambientale, la reperibilità del combustibile, ed infine lo smaltimento delle scorie radioattive, che in realtà non sono smaltibili, ma solo “abbandonabili” da qualche parte, e quindi consegnate in regalo alle generazioni future (l’Italia ne ha da smaltire 90.000 metri cubi, e nel 2025 rientrerà un'altra quantità sostanziale, spedita all’estero per il riprocessamento).
Tornando ai rifiuti, il nuovo governo decisionista si è impegnato a risolvere l’emergenza in Campania - ed altre incombenti emergenze - con la costruzione di termovalorizzatori. Per quanto moderni, ...
NOTIZIA FLASH: Un sondaggio nazionale ha dato ieri Barak Obama in vantaggio su John McCain di 14 punti: Obama 48% - McCain 34% (il resto sono indecisi). Alle fine delle primarie, due settimane fa, lo stesso sondaggio galleggiava intorno alla parità: McCain 41% - Obama 40% (il resto indecisi). Questo sondaggio non risente in alcun modo della notizia riportata in questo articolo, che negli Stati Uniti ancora non è stata ripresa.
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Pensavamo (e speravamo) che sarebbe successo, ma molto più avanti, nel cuore della competizione presidenziale del prossimo autunno. Invece qualcuno ha pensato bene di anticipare i tempi, svelando al mondo già da adesso il “piccolo sporco segreto” di John McCain: il candidato repubblicano non sarebbe affatto l’eroe di guerra che lui stesso si è andato dipingendo per decenni, “torturato e tenuto in isolamento” dai feroci Vietcong per oltre 5 anni, ma un fortunato figlio di papà che ha portato a casa la pelle proprio grazie al cognome importante, dopo essere stato trattato – a quanto pare – come un ospite di tutto riguardo.
A smentirlo pubblicamente non è un giornalista qualunque, e nemmeno un veterano di guerra che possa avere il dente avvelenato contro di lui, ma il suo stesso ex-carceriere, che in un’intervista alla BBC non ha esitato a definirsi – addirittura - “suo amico”.
McCain fu fatto prigioniero quando il suo bombardiere fu colpito dalla contraerea vietnamita, obbligando l’equipaggio a paracadutarsi sopra il centro di Hanoi.
Caduto in un laghetto della città, Mc Cain fu catturato dai locali ...
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Il professor David Ray Griffin ha tenuto di recente una conferenza a Los Angeles, nella quale ha riassunto gli ultimi sviluppi delle indagini sull’11 settembre, e ha esortato tutti coloro che hanno partecipato fino ad oggi al movimento per la verità a non desistere dall’impegno, ma anzi ad unirsi in uno sforzo finale che porti alla creazione di una commissione davvero indipendente, per stabilire una volta per tutte la verità sui fatti di quel giorno.
Griffin ha esordito riassumendo gli ultimi sviluppi di una ricerca collettiva che ormai non ha più bisogno di elementi probanti per costituire una solida critica alla versione ufficiale dei fatti.
Tali elementi probanti sono talmente tanti - ha detto Griffin - che una nuova commissione che riesamini l’intera versione ufficiale si rende ormai indispensabile.
Anche noi, in Italia – e di riflesso, qui sul nostro sito - abbiamo seguito lo stesso tipo di percorso che hanno fatto i ricercatori di tutto il mondo. Dopo una timida fase iniziale, il corpus delle prove contro la versione ufficiale è diventato talmente solido da poterlo presentare, nel 2006, a livello nazionale. Ma dopo aver raggiunto quel risultato, tanto insperato quanto soddisfacente, c’ è stato un naturale rilascio delle energie, ed in qualche modo l’argomento 11 settembre sembra essere diventato cosa del passato.
Io stesso, sul finire del 2006, avevo suggerito che fosse venuta l’ora di passare dal “che cosa“ (non è successo), al “chi è stato“. Del primo argomento si erano occupati in maniera esaustiva diversi film, ...
di Claudio Negrioli
Qualche settimana fa osservavo, dal luogo dove svolgo la mia attività, un insolito andirivieni di Humvee e Dodge cabinati targati AFI, con a bordo giovanotti in mimetica da lavoro, appartenenti alla forza aerea Usa in Italia, che percorrevano, come in piccolo convoglio, la strada in salita che porta ad una delle tante basi minori disseminate quà e là sul nostro territorio: precisamente alla Air Force Base Monte Corna Grole.
Questa base minuscola è attrezzata con un traliccio di 75 mt. che funge - anzi fungeva - da ponte radio per telecomunicazioni ad uso dei velivoli militari, e per questo era fornita di grossi padiglioni che, fissati a varie altezze, le davano la sembianza di una grottesca Tour Eiffel con gli orecchioni a sventola.
Orbene, i giovani lavoratori a stelle e striscie erano lì - lo scoprii presto con l'ausilio di un binocolo, una volta tanto e incredibilmente, dopo 50 anni passati ad attaccargliene piuttosto che a toglierne, a questo obbrobrio metallico che si erge sulla più alta e bella collina - per smontare gli orecchioni e tutti gli orpelli vari attaccati ...
In capo ad una settimana i lavori di smontaggio erano terminati, vedevo passare questi Dodge coperti, ...
di Marco Cedolin
La nuova manovra economica costituita da un disegno di legge, un decreto legge ed il documento di programmazione economica finanziaria (Dpef) per il triennio 2009-2011, ieri sera ha ricevuto il via libera del Consiglio dei Ministri, dopo un dibattito durato, secondo le parole di Giulio Tremonti, solamente 9 minuti e mezzo, il che lascia sottendere una completa identità di vedute da parte dei membri dell’esecutivo.
Ci sarà sicuramente modo di analizzare nel dettaglio i provvedimenti nel corso dei prossimi mesi, mentre ora ritengo importante tentare d’interpretare il vero spirito di una manovra che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riconduce a tre parole chiave: tagli, semplificazione e sviluppo.
In realtà dopo avere steso un velo pietoso sul concetto di sviluppo che altro non è se non un guscio vuoto privo di contenuti, ed accantonato le semplificazioni alle quali già si sta dedicando il ministro Brunetta con l’ausilio dell’ufficio complicazioni affari semplici, ...
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