Aggiornamento primarie USA: come avevamo previsto, i democratici stanno iniziando ad accorgersi che contro McCain avrebbe molte più possibilità di vincere Barak Obama che non Hillary Clinton, e nelle primarie di ieri hanno votato compatti per il candidato nero di Chicago.
Dei quattro stati in cui i democratici sono andati alle urne ieri – Louisiana, Nebraska, Washington e Virgin Islands – Hillary Clinton non ne ha vinto nemmeno uno. Non erano stati “pesanti”, è vero, e nonostante la vittora multipla Obama rimane indietro di alcune dozzine di delegati rispetto alla Clinton, ma il valore psicologico del secco 4-0 si è fatto sentire al punto che Hillary Clinton, nel suo discorso di chiusura, ha detto che “la cosa importante è che alla Casa Bianca vada uno di noi due, e non un altro repubblicano”.
Anche McCain ha preso la sua bella bastonata, ieri, vedendosi portare via lo stato del Kansas da un risorto Huckabee, ...
di Marco Cedolin
Quello della solidarietà internazionale è un universo estremamente composito che negli ultimi decenni ha conosciuto una crescita esponenziale in grado di stravolgere in profondità tanto gli obiettivi originari dei progetti quanto le dinamiche attraverso cui le varie organizzazioni interagiscono con le realtà specifiche all’interno delle quali si trovano ad operare.
Si stima che nel mondo siano attive ad oggi almeno 50.000 ONG che ricevono oltre 10 miliardi di dollari annui di finanziamenti ed occupano centinaia di migliaia di operatori distribuiti su vari livelli, più della metà dei quali provenienti dai paesi occidentali.
La sola Associazione delle ONG Italiane raggruppa 160 organizzazioni, si interessa di 3.000 progetti in 84 paesi del mondo, occupa 5.500 persone e gestisce 350 milioni di euro l’anno.
Se un tempo dedicarsi alla solidarietà internazionale rappresentava una scelta di vita “per pochi”ardimentosi idealisti che avevano deciso di mettersi al servizio del prossimo, oggi quello in mano alle ONG è un vero e proprio mercato economico gestito attraverso le regole del marketing da professionisti della “solidarietà” formati per mezzo di master universitari e corsi di specializzazione che abbracciano le tematiche più svariate spaziando dal peacekeeping al commercio equo, alla cooperazione allo sviluppo.
Proprio fra le pieghe del termine “sviluppo” impropriamente usato ed abusato quale sinonimo di benessere e prosperità, si può cogliere l’approccio strumentale attraverso il quale l’occidente interagisce nei confronti di società e culture differenti, senza prestare alcuna attenzione alle singole specificità.
Il sistema politico ed economico occidentale, caratterizzato dal consumismo più sfrenato, dalla mercificazione dell’esistente, dall’appiattimento dei valori morali ed umani sull’altare dell’economicismo, ...
L’invito, se possibile, è a leggere questo articolo prima di tutto come uno scandalo logico-semantico, e solo in secondo luogo, eventualmente, come la denuncia di una macroscopica ingiustizia, peraltro ormai nota al mondo intero.
La notizia è questa: una lista di 162 professori universitari, in maggioranza ebraici, pubblicata da un non meglio identificato “blog”, ha scatenato un finimondo a livello mediatico e politico, risolvendosi in una condanna compatta e univoca contro gli autori di quella lista.
"Siamo in presenza di un evento inquietante - ha detto Anna Foa, docente di Storia moderna dell'università La Sapienza di Roma - Chi si è reso autore di questa iniziativa delirante ha commesso un reato e va punito". Mentre il rettore Renato Guarini, “interpretando i sentimenti di tutta la comunità universitaria”, lo ha definito un “inaccettabile atto di intolleranza". Chiude la fiaccolata dello sdegno l’immancabile Walter Veltroni, con un chiaro invito al “rifiuto di ogni forma di discriminazione e di odio".(ANSA).
Ma che cosa conteneva di così grave questa “lista”? Di cosa erano accusati, coloro che vi comparivano?
Di "fare lobby". Questa è la notizia ufficiale, riportata ieri dai giornali e dalle TV.
Ohibò, “fare lobby”. E in che cosa consisterà mai, questo curioso peccato capitale, del quale non si può accusare nessuno senza addirittura “commettere un reato”?
Trattandosi di una parola inglese, ci rivolgiamo direttamente al dizionario, ...
Brunettini, Corallo, Chiappara; Casamento, Simone, Di Salvo; Guglielmini, Lo Presti, Savoca (G.), Savoca (V.) e Lo Ve.
Non è la nuova formazione a tridente della Casertana, ma la lista dei mafiosi arrestati nella retata internazionale di ieri compasa sul sito della BBC , e non soltanto. Sarebbero oltre 90 gli arrestati nella cosiddetta “Operation Old Bridge” (“Vecchio Ponte), un’azione congiunta di polizia americana e italiana tesa a distruggere un tentativo da parte di Cosa Nostra di rinverdire il periodo d’oro degli anni ’80, in cui la droga fluiva senza intoppi da Palermo a New York, sotto l’occhio vigile di John Gotti e della famiglia Gambino.
Si potrebbero perdere ore a fare illazioni sui veri motivi di una retata così volutamente clamorosa, e di certo suscita curiosità il fatto che Rudy Giuliani proprio di recente sia uscito dalla gara presidenziale, rimanendo così libero di tornare a “fare i conti” con quelli che gli avevano affondato l’amatissimo Bernard Kerick, e con lui probabilmente le speranze stesse di Rudy di diventare presidente. Non a caso ci sono andati di mezzo proprio i Gambino, nemici giurati di Rudy sin dai tempi in cui Gotti votò per far uccidere l’ex-sindaco di New York.
Ma c’è in altro aspetto della notizia che merita forse ancora più attenzione, ed è quella ingombrante patina di pregiudizio che sembra ormai traspirare dagli articoli internazionali, ...
Con l’annunciata apertura (non è la prima, peraltro) nel Golfo Persico della “Borsa del Petrolio”, dove si potranno fare acquisti direttamente in Euro e altre valute, anche i più creduloni dovrebbero comprendere che l’unica vera arma di distruzione di massa che abbia mai posseduto l’Iran è la sua capacità di mettere in ginocchio in qualunque momento la moneta americana. Ma proprio ora che è stato dato l’annuncio, alcuni cavi sottomarini in quella zona stanno subendo una curiosa sorte, che ha obbligato gli iraniani a posporre nuovamente la data di apertura.
Sulle possibili conseguenze della Borsa del Petrolio riportiamo un articolo del 2006 di Krassimir Petrov, professore di macroeconomia all’università americana in Bulgaria, che pare oggi particolarmente profetico.
Lo scambio di petrolio proposto dall'Iran - di Krassimir Petrov
1) Le economie degli Imperi
Uno stato-nazione tassa i propri cittadini, mentre un impero tassa gli altri Stati-Nazione. La storia degli imperi, da quello greco a quello romano, da quello ottomano a quello inglese, insegnano che l'economia di ogni singolo impero si basa sulla tassazione delle altre nazioni. L'abilità imperiale di tassare ha costruito una sempre migliore economia e un sempre migliore esercito. Una parte delle tasse andavano a migliorare gli standard di vita dell'impero, l'altra parte andava a migliorare l'esercito che serviva a rafforzare la raccolta di tasse.
Storicamente, le tasse si sono sviluppate in varie forme, dall'oro all'argento, dai soldi, agli schiavi, al bestiame e alle risorse agricole. L'impero domandava e lo stato consegnava e la tassazione era sempre diretta. Lo stato assoggettato consegnava direttamente le merci all'impero.
Per la prima volta nella storia, nel 20° secolo, l'America era stata in grado di tassare indirettamente, attraverso l'inflazione. Non forzava il pagamento diretto delle tasse come gli imperi predecessori, ...
Ha destato un certo scalpore l’“endorsement”, cioè l’appoggio ufficiale alla causa, dato da Maria Shriver Kennedy a Barak Obama, in vista della cruciale tornata delle primarie in California, in corso in queste ore. Non tanto perchè la Shriver sia la nipote di John Kennedy (in fondo anche Ted Kennedy, il fratello del presidente ucciso, ha appena fatto la stessa cosa, unitamente alla sorella Caroline ), ma perchè nel contempo è la moglie di Arnold Schwartznegger, il Governatore della California che ha appena dato il suo endorsement al repubblicano John McCain.
Verrebbe da liquidare il tutto come una buffonata da teatrino di provincia, dove “in fondo è tutto già deciso”, ma le cose possono anche essere più complesse di così.
Che alla presidenza debba arrivare una persona gradita ai poteri forti è indubbio, infatti, ma è altrettanto vero che “graditi” non si nasce, lo si diventa lungo il percorso.
Man mano che si procede verso l’alto, cioè, si viene sottoposti a filtri sempre più rigorosi, che impediscano ad un elemento estraneo di bloccare i meccanismi che agiscono a quel determinato livello, e questo porta a dedurre che chi riesce ad uscire dal forellino più alto di tutti - quello della Casa Bianca – debba avere ormai perso ogni caratteristica individuale, per essere diventato un perfetto e anonimo burattino.
Può anche succedere, però, che il sistema di filtratura si inceppi, ...
Riportiamo, commentandoli, alcuni passaggi di un articolo di RaiNews24 sull’attuale crisi di governo.
Oggi e' la giornata decisiva: Franco Marini sta facendo l'ultimo tentativo per verificare la possibilita' di dare vita ad un governo per riformare la legge elettorale.
Altrimenti? Dovremmo forse accontentarci di questa per il resto dei nostri giorni?
Ma poi, come sarebbe, “verificare la possibilità”? Se era così difficile riformarla, perchè l’hanno cambiata in primo luogo? (Vero che l’ha cambiata Berlusconi, ma non ricordo che la sinistra si sia fatta incatenare ai cancelli di Montecitorio per impedirlo).
Per il segretario del Pd Walter Veltroni l'Italia preferirebbe avere una legge elettorale che dia una possibilita' di scegliere forze di governo in grado di governare.
Ciò è davvero stupefacente: come ha fatto Veltroni a giungere a una tale conclusione? Quale folgore lo colpì? Non avrà per caso confuso il V-day, ...
Durante la peste del ‘500 Nostradamus si aggirava per villaggi e città dicendo a tutti i dottori di lavarsi le mani e di sterilizzare il loro ferri, perchè erano loro stessi a diffondere il contagio, ma venne schernito, offeso e umiliato, e fu costretto a vagare per anni per sfuggire alla pessima reputazione che i saggi del tempo erano riusciti a cucirgli addosso. Oggi tutti sappiamo che aveva perfettamente ragione.
Nel 1600 Galileo disse che era la terra a girare intorno al sole, e non viceversa. Fu schernito, offeso, umiliato, e fu costretto a ritrattare pubblicamente le proprie affermazioni. Oggi tutti sappiamo che aveva perfettamente ragione.
Circa un secolo fa Nikola Tesla sosteneva che fosse possibile trasmettere ingenti quantità di energia attraverso l’etere – senza bisogno delle costose e ingombranti linee elettriche - ma fu deriso ed emarginato dalla comunità scientifica del tempo, e finì la propria vita in povertà e solitudine. Oggi chi conosce i suoi lavori sa che aveva perfettamente ragione.
Nel 1989 gli scienziati Fleischmann e Pons sostennero che fosse possibile produrre discrete quantità di energia a costo irrisorio - oltre che assolutamente “pulita” – inducendo la semplice fusione fra atomi di deuterio. Sono stati derisi, offesi ed emarginati dalla comunità scientifica, senza mai vedere la propria idea sviluppata nè tantomeno realizzata. Un esperimento voluto dall’ENEA di Carlo Rubbia, qualche anno fa, ha dimostrato che Fleischmann e Pons avevano perfettamente ragione (v. video).
FUSIONE FREDDA: UNA REALTA' DA NON FARSI SFUGGIREIntervista al Prof. Emilio Del Giudice
di Roy Virgilio
Fusione Fredda. Un nome che evoca un senso di vana speranza, di occasione mancata. La possibilità di ottenere abbondante energia pulita a basso costo rivelatasi invece tutto un errore di valutazione. Questo è quanto percepito dalle persone comuni ...
L’articolo di Repubblica ha il chiaro sapore della denuncia, definisce il fatto un “giallo”, e lo caratterizza come “inquietante”: una jeep dell’esercito italiano è saltata su una mina lungo una strada dell’Afghanistan - fortunatamente senza creare vittime – e la portiera rimasta spalancata del mezzo blindato ha rivelato al suo interno il simbolo dell’Afrika Korps.
“In Afghanistan sognando El Alamein” esordisce l’articolo di Gianluca Di Feo, intitolato “Battaglione Rommel”, che nel sottotitolo recita: “i nostri soldati vanno in missione con la palma dell’Afrika Korps hitleriano dipinta sulle jeep”.
Il tono è quello dello scoop: “sono foto sfuggite alla censura del nostro Stato maggiore”, dice l’articolo, e la conclusione è una condanna chiara e impietosa: “Sì, è il simbolo inconfondibile dei reparti di Rommel che portarono la bandiera hitleriana alle porte del Cairo”.
In altre parole, a Repubblica si sono accorti ieri che fra i nostri militari non aleggia lo spirito altruistico di Madre Teresa di Calcutta, ma predomina una intensa nostalgia “per i bei tempi andati”, in cui si poteva picchiare, distruggere e massacrare a piacimento, nel nome e con l’impunità della superiorità razziale che ci aveva portato all’alleanza con Hitler in primo luogo.
Ohibò! Che fare ora? Tacere no di certo! Denunciamo il tutto alla pubblica opinione, e aspettiamo fiduciosi un’inchiesta ...
Mercoledì scorso a “Le Storie” di Corrado Augias è intervenuto Giulietto Chiesa, sull’argomento 11 settembre, e in pochi minuti di trasmissione ha cancellato quell’immagine un pò incerta e confusa che aveva dato fino allo scorso anno, intervenendo un pò dovunque sui media italiani.
Preciso e tagliente, non solo Chiesa ha saputo descrivere con chiarezza gli aspetti tecnici che sono stati affrontati (*), ma è soprattutto riuscito a evitare le più note trappole del confronto, che tendono da un lato a ridurre la discussione ad “un fatto di centimetri”, e dall’altro a portarla verso quel magma indistinto del “perchè mai lo avrebbero fatto”, che - come Chiesa ha sottolineato - non porta da nessuna parte. In mezzo alle due trappole stanno i fatti, precisi e concreti, dai quali Chiesa si è rifiutato categoricamente di spostarsi.
Anche di fronte al doppio libro della PIEMME – uno pro e uno contro la versione ufficiale – che Augias ha cercato di usare per “smontare” le accuse di “Zero”, Chiesa ha saggiamente evitato di scendere nello specifico, riportando velocemente la discussione su termini generali (fra l’altro in quell'occasione Chiesa ha fatto un vistoso regalo ad Augias, poichè nel frattempo il conduttore stava cercando nel libro dei debunkers una immagine “delle ali perfettamente disegnate sulla facciata” che non avrebbe mai trovato, poichè non esiste).
E’ vero che Chiesa non ha subito un vero contraddittorio, ma Augias aveva preparato le “domande degli spettatori” in modo tutt’altro che casuale: mentre la sua assistente ha letto a Chiesa una domanda “arrivata proprio in questo momento” (dicono che il suo libro sia pieno di bugie, era curiosamente il senso della domanda), Augias poco dopo si è lasciato scappare un “viene da Padova, vero?”, che la diceva lunga sulla casualità del botta e risposta. (Se la domanda fosse arrivata davvero in quel momento, Augias non avrebbe potuto conoscerne l’origine).
In ogni caso, anche senza avversari reali, Chiesa si è trovato di fronte un Augias che da solo rappresentava un macigno quasi inamovibile, ...
di Marco Cedolin
Non è Francesco ma Franco Marini il nome scritto sul pizzino dal Presidente Napolitano per designare colui che avrà il compito di creare un nuovo governo in grado di farsi carico di tutte quelle riforme che gli italiani si dice invochino come s’invoca l’acqua nel deserto.
La democrazia rappresentativa sta cercando con ogni mezzo di mascherare il proprio totale fallimento e diventa ogni giorno che passa più autoreferenziale, aggrappandosi allo stereotipo secondo il quale ogni azione viene intrapresa per il “bene dei cittadini”.
In realtà il ruolo del cittadino è circoscritto al momento in cui gli si chiede di mettere una crocetta sulla scheda elettorale e delegare a rappresentarlo una consorteria di soggetti politici che lo hanno imbonito attraverso una lunga serie di promesse che si guarderanno bene dal mantenere. Dal giorno dopo sarà la consorteria a decidere quello che è meglio per il Paese e per i cittadini, quasi sempre in completa antitesi con le necessità e le aspirazioni dei cittadini stessi.
La maggior parte degli italiani è contraria alla guerra, ma nel nome dei cittadini e per il bene del Paese i soldi delle loro tasse sono stati usati per finanziare le guerre in Iraq, nella ex-Yugoslavia e in Afghanistan, cui vanno aggiunte le svariate missioni di pace/guerra in giro per il mondo. La maggior parte dei cittadini giudica una calamità la legge 30 e il proliferare del precariato, ...
Leggi tutto: Obama batte Clinton 4-0