Aggiornamento primarie USA: come avevamo previsto, i democratici stanno iniziando ad accorgersi che contro McCain avrebbe molte più possibilità di vincere Barak Obama che non Hillary Clinton, e nelle primarie di ieri hanno votato compatti per il candidato nero di Chicago.
Dei quattro stati in cui i democratici sono andati alle urne ieri – Louisiana, Nebraska, Washington e Virgin Islands – Hillary Clinton non ne ha vinto nemmeno uno. Non erano stati “pesanti”, è vero, e nonostante la vittora multipla Obama rimane indietro di alcune dozzine di delegati rispetto alla Clinton, ma il valore psicologico del secco 4-0 si è fatto sentire al punto che Hillary Clinton, nel suo discorso di chiusura, ha detto che “la cosa importante è che alla Casa Bianca vada uno di noi due, e non un altro repubblicano”.
Anche McCain ha preso la sua bella bastonata, ieri, vedendosi portare via lo stato del Kansas da un risorto Huckabee, ... ... che ora non deve più spartire i voti “religiosi“ con Mitt Romney. Ma il distacco fra McCain e Huckabee – oltre 700 delegati contro circa 200, e con il traguardo finale a 1100 - lascia ormai poco spazio a un ribaltamento dei giochi in casa repubblicana. Sempre nel Kansas Ron Paul ha riportato uno strepitoso 11%, che è andato completamente ignorato dai media mainstream.
Il vero problema per McCain si presenterà nello scontro finale, poichè in questi giorni ha dovuto sbilanciarsi talmente tanto a favore della guerra - per conquistarsi il placet della destra repubblicana - che diventa ora impallinabile con grande facilità.
Specialmente da Obama il quale, contrariamente a Hillary Clinton, ha votato “no” al secondo finanziamento per la guerra, nel 2005.
Massimo Mazzucco
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