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SFIDA ALL'OK CORRAL ALLA GIUNTA COMUNALE. DI NEW YORK.di Massimo Mazzucco
Se c'era un posto in tutta America dove nessuno credeva si potesse entrare armati, superando una barriera impressionante di security e metal detectors, era certo la City Hall di New York: gli uffici cioè del comune - giunta e sindaco compresi - che stanno a poche isolati da dove sorgevano una volta le torri gemelle.
E invece proprio lì, nella migliore tradizione dei western anni '40, si è svolta ieri una sfida all'OK Corral fra due avversari politici, che ha visto vittima e giustiziere morire a pochi metri l'uno dall'altro, sotto gli occhi esterrefatti dell'intera giunta che stava dando inizio ai suoi lavori.
di Massimo Mazzucco
In poco più di 24 ore, l'intera muta dei media occidentali, guidata dal feroce e temibilissimo London Times, ha deciso che si tratti di suicidio. Per ora, tanto per non darla via proprio tutta, il suicidio è ancora "probabile", ma sapete già che da domani mattina la storia parlerà inevitabilmente - e irreversibilmente - del "suicidio di David Kelly".
Mentre non perdiamo un solo istante a cercare di convincerci che forse non è andata così (non saremmo su questo sito, ne noi nè voi, se ce ne fosse davvero bisogno) guardiamo invece come funzioni la subdola macchina della menzogna, e come riesca paradossalmente ad essere ancora più efficace quanda agisca a livello mondiale, come in questo caso.
Lo scandalo è esploso quando la BBC, qualche settimana fa, ha ...
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[color=FF9900]NEL MAZZO DI CARTE DEI CATTIVISSIMI, GLI ASSI CAMBIANO FACCIA[/color]di Massimo Mazzucco
Nel vergognoso mazzo di carte (in America si vende a $5.95, con la dicitura "mazzo identico a quello dato alle truppe in Iraq) su cui il Pentagono aveva fatto stampare le facce dei cinquantadue "most wanted" iracheni, gli assi erano ovviamente toccati a Saddam (picche), e ai suoi tre figli del male incarnati.
Ma se oggi chiacchierate più di due minuti con un qualunque soldato della Seconda Brigata, di stanza a Falluja, vi confesserà che la sua "most wanted list" vede, su ciascuno di quegli assi, le facce molto più familiari di Donald Rumsfeld, Paul Bremer, George Bush e Paul Wolfowitz. I quattro maggiori responsabili, cioè, della guerra che lui sta combattendo...
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AVVISO AI PASSEGGERI: IL TRENO RADICALE NON TRANSITA PIÙ QUI.Rivolgersi allo sportello in fondo a destra.di Massimo Mazzucco
Manco dall'Italia da una decina d'anni, e risale ad almeno il doppio l'ultima volta che votai per Pannella, col cuore in mano. Ma mai avrei pensato di sentire dalle labbra di un deputato radicale, e per giunta europeo, le parole che portano oggi la firma di Emma Bonino e Gianfranco Dell’Alba, sotto il titolo «Un’Onu rifondata per Paesi democratici», sul Corriere della sera di ieri 13 Luglio.
Non solo essi vedono la "liberazione" dell’Iraq come "la premessa di un possibile nuovo ordine internazionale" (che paura, quei tre termini usati in positivo!) ma ci parlano con entusiasmo della "dimostrazione che con volontà e determinazione [immagino si riferiscano alla guerra, visto che negli ultimi anni è stata l'unica via d'azione da Kosowo ad Iraq, e via Afghanistan] è possibile globalizzare la democrazia, oltre al commercio."
Ma la sorpresa diventa folgorazione assoluta quando ...
NEL TEXAS DI GEORGE BUSH, VAI A LETTO CON CHI DICO IOdi Massimo MazzuccoLos Angeles 29.6 - Ieri la Corte Suprema degli Stati Uniti ha chiuso i battenti per la pausa estiva, sparando alla rinfusa una valanga di sentenze che avevano atteso fino all'ultimo di essere prese in considerazione (la Corte ha l'obbigo di emetterle tutte, prima della chiusura del ciclo).
Fra queste, una attesissima ed importantissima riguardava i diritti degli omosessuali, e nasceva da un caso del Texas, di qualche anno fa (sotto Bush governatore), in cui due omosessuali erano stati "sorpresi" nel letto dalla polizia...
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SCATTANO LE PRIMARIE USA. Cinque candidati democratici cercano la testa di Bush.
(Con una breve spiegazione del meccanismo elettorale americano).
20.1.04 - Il meccanismo elettorale americano è sostanzialmemte diverso dal nostro, soprattutto perchè si tratta di far votare non una nazione, ma una federazione di stati. C’è quindi, prima di tutto, l’esigenza di distribuire equamente il “peso” di ogni stato rispetto agli altri, e ciò viene fatto in base alla popolazione effettiva di ciascuno. (Ecco come la California o la Florida, fra i più popolosi, diventano stati fondamentali per vincere le presidenziali, mentre alcuni stati praticamentre deserti, come Alaska o Montana, spesso vengono completamente ignorati dai candidati in campagna elettorale).
Una volta stabilito che ogni stato vale un certo numero di punti sulla lavagna federale, sta poi a ciascuno decidere il metodo migliore per portare avanti le elezioni sul proprio territorio.
Le presidenziali vere e proprie saranno in Novembre, ma i partiti devono prima scegliere il proprio candidato, e questo avviene, su scala nazionale...
[size=small]Da Rumsfeld Berlusconi ha imparato anche il trucco della “fuga di notizie”.[/size]
di Massimo Mazzucco
Circa tre mesi fa, nel momento peggiore della campagna militare in Iraq, Rumsfeld non sapeva come fare per annunciare al mondo che la Casa Bianca gli voleva togliere il controllo delle operazioni – cosa poi avvenuta - senza farci la figura di quello che ha sbagliato tutto. Scrisse allora un finto “memo” (una nota interna), indirizzata agli altri capi dello stato maggiore, in cui esponeva loro “riflessioni” e “ripensamenti vari” di tipo strategico (come se fra loro non si parlassero già quattro volte al giorno). Peccato che qualche birichino abbia fotocopiato quel memo, e che questo sia finito sulle prime pagine di tutti i giornali. “Accidempoli”, esclamò Rumsfeld tutto seccato, mentre si dimenticava completamente di far cercare il trafugatore. Ecco che il mondo allora lesse il cambio di marcia operativo come l’effetto di un “ragionamento” di Rummy, e non come il sonoro calcio nel culo che invece si era preso quel giorno.
Ora Berlusconi non ha nessuna voglia di andare a Nassirya (perchè mai dovrebbe averla, d’altronde? Mica ci crede davvero, lui, all’onore, ai valori, al rispetto per chi rischia la vita per il tuo petrolio ecc..), e allora cosa ti fa? Guarda un pò di cosa riesce ad impadronirsi oggi il mondo italiano della comunicazione... proprio sull’ argomento! Leggete questo documento – che dovrebbe essere privato - e ditemi se davvero della gente che collabora strettamente con Berlusconi direbbe mai, a lui personalmente, cose del tipo “Non sai, non puoi sapere che cosa c'è dietro"."Nessuno di noi può conoscere certi intrighi anche internazionali.” Oppure “Libero non è solo l'organo avventuriero di proprietà dell'industriale farmaceutico ed ex portantino ospedaliero Angelucci; ma è anche il foglio che ospita il più grosso destabilizzatore della Repubblica Francesco Cossiga.” Sono informazioni “nuove” per lui, secondo voi, o piuttosto sono scritte per noi?!?
Il resto leggetelo da voi, sempre in questa chiave: c’è solo da spanciarsi dal ridere...
PERCHE' SIAMO TUTTI COLPEVOLI
di Massimo Mazzucco
8.1.04 - Il nostro paese, l’Italia, è formalmente un alleato degli Stati Uniti, della Bran Bretagna, della Spagna, eccetera eccetera, nella coalizione militare che occupa l’Iraq dal mese di Aprile. La decisione è stata regolarmente approvata dal nostro parlamento, ed è quindi espressione indiretta della volontà della maggioranza degli italiani che hanno votato questo governo.
Ora, quando si è “alleati”, in guerra, lo si è sia nel bene che nel male. Non si può sostenere gli amiconi del Pentagono per cercare di portarsi a casa qualche gocciolina di petrolio in più, ma poi fingere che non siano affari nostri quando le loro truppe fanno cose, per mettere le mani su quel petrolio, come quella che hanno fatto ieri a Falluja: quando una pattuglia di 35 americani è stata improvvisamente attaccata, a colpi di arma da fuoco, da un edificio nelle vicinanze....
SOPRA LE NOSTRE TESTE
di Massimo Mazzucco
(Questo articolo è stato scritto nel dicembre 2003, poco prima della cattura di Saddam, e subito dopo l'attentato al treno in Cecenia).
Ieri, durante un viaggio-lampo in Europa di cui i media non sono stati informati, George Bush si è segretamente incontrato con Vladimir Putin, in una saletta appartata di un noto ristorante di Berlino. Ecco la trascrizione della loro conversazione, ottenuta grazie ad un microfono che noi stessi abbiamo piazzato direttamente nel cappuccio della stilografica del presidente americano.
Ciao Vlad, come va?
Bene, bene, e tu?
Un traffico... scusa il ritardo. Stai, stai.... Hai già ordinato?
SADDAM È UFFICIALMENTE “PRIGIONIERO DI GUERRA”. Di colpo gli USA si ricordano della Convenzione di Ginevra.
11.01.04 - Washington ha annunciato che “Saddam è considerato a tutti gli effetti un prigioniero di guerra”, e sarà quindi trattato nel pieno rispetto della Convenzione di Ginevra. Sarà comunque il popolo iracheno - ha concluso il comunicato - a giudicarlo e a decidere la sua sorte.
A parte il fatto che la stessa Convenzione – come già l’ONU - non riconosce alcun diritto ad una nazione sovrana di invaderne un’altra a suo piacimento, questa dichiarazione grondante di nobiltà fa subito venire dei sospetti macroscopici, visto che l’esercito USA ammazza quotidianamente civili a destra e a manca – cosa che la Convenzione sconsiglia vivamente di fare - senza porsi troppi problemi, nè di ordine morale, nè certo legale.
E infatti si scopre che al cosiddetto “governo iracheno provvisorio” – quelli che si ritoverannno fra qualche mese la patata bollente di Saddam - la decisione non è piaciuta affatto, poichè loro...
IMBECILLI NO-GLOBAL, NON CAPITE NIENTE! Il nemico non è il contadino ricco!
di Massimo Mazzucco
"I Paesi ricchi sono tali per virtù e merito proprio, non perché hanno rapinato i Paesi poveri. Questi ultimi sono poveri perché malgovernati e perché sovrappopolati". Fidatevi di chi la storia l'ha studiata, comprate il Corriere della Sera
e istruitevi una volta per tutte, ignoranti, cafoni e inutili che non
siete altro. "Il fallimento di Cancun e i sussidi agricoli" te li spiega oggi in
prima pagina Giovanni Sartori, l'editorialista "conservatore" del Corsera
che una volta faceva da normale contraltare ideologico, ma che oggi imperversa
senza ormai limiti, grazie al fatto che Berlusconi si sia completamente disinteressato
della direzione del giornale.
Tutti zitti quindi, mani in seconda, e state ben attenti che se no non capirete
mai niente di come funziona davvero il mondo. Innanzitutto, sappiate che
"il disastro non è tanto nel nulla di fatto di Cancùn,...
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