Man mano che passa il tempo, nel nostro cervello si vanno a depositare strati successivi di informazione, ed è inevitabile che siano sempre i più recenti a colorare la memoria complessiva di ogni evento specifico.
E purtroppo la colorazione predominante, di questi tempi, è quella dell'oblio.
Sempre più spesso, infatti, ci rendiamo conto di essere diventati praticamente insensibili a notizie che fino a ieri ci avrebbero scosso nel profondo. Quando ci arrivarono le prime immagini di donne irachene che abbracciavano sconsolate le bare dei loro familiari, ...
Di seguito proponiamo la traduzione del testo del brano "Baghdad la tata'allami" (Baghad non soffrire), cantato da un coro di voci arabe tra le quali l'iracheno Kadhem al-Saher, la siriana Asala e l'egiziano Ihab Tawfiq. Testo del poeta egiziano Faruq Gweda.
I bambini della triste Baghdad chiedono
per quale colpa vengono ammazzati
barcollano tra schegge di fame
si dividono pane di morte, poi dicono addio. (...)
DA OGGI SIAMO TUTTI ASSASSINI
Quello che molti hanno sempre sostenuto, con giri di parole più o meno convoluti, è stato finalmente messo in chiaro da Kofi Annan ieri alle Nazioni Unite. "La guerra in Iraq è una guerra illegale".
Sia secondo il charter delle Nazioni Unite, sia secondo il regolamento da esse stabilito - che l'Italia, come tutti gli altri paesi coinvolti, ha controfirmato - in nostro paese in questo momento sta occupando una terra straniera in maniera illegale. Possono venire a raccontarci tutti quello che vogliono, i nostri politici, ma a questo punto è il corpo delle Nazioni Unite che devono convincere, non noi cittadini. Fino a ieri il linguaggio più cauto e diplomatico di Annan - che aveva parlato sempre di "non conformità" con le leggi vigenti - era stato sufficientemente ambiguo da permettere ai migliori acrobati della parola, ...
GIUSTIZIA ALL'AMERICANA
Su una autostrada qualunque di uno stato qualunque (in questo caso il Wisconsin), il solito poliziotto dalla mascella quadra sta inseguendo a sirene spiegate il solito fuggitivo che non ha voluto fermarsi al controllo. Sulla corsia opposta sta viaggiando una seconda "black-and-white", che quando vede in lontananza le luci della prima, si ferma e si prepara a fare inversione di marcia. A quel punto il fuggitivo frena di colpo, accosta verso il centro della carreggiata, e apre la portiera. La macchina inseguitrice frena a sua volta (i fotogrammi del video all'interno), e il poliziotto si prepara a scendere per recitare l'ultima parte di questa sceneggiata vista mille volte: il fuggitivo fa un ultimo tentativo di scappare per i campi, ma viene acchiappato nell'arco di pochi metri, sbattuto a terra a faccia in giù, e ammanettato sotto l'occhio impietoso delle telecamere montate sulle macchine della polizia. Ma questa volta c'è stata la sorpresa: mentre il poliziotto si slacciava la cintura, l'auto del cattivo ripartiva di colpo, e scaricava sull'asfalto…
LA DINASTIA CHE CONTROLLA IL MONDO
di Anna M. (DIVA)
Settembre 2004: alla Mostra del Cinema di Venezia viene presentato fuori concorso il film "Manchurian Candidate", che uscirà nelle sale italiane presumibilmente in ottobre. È un thriller politico e "fantascientifico", remake di "Va e uccidi" con Frank Sinatra. La trama è simile: un candidato alla Casa Bianca fantoccio di poteri occulti, la multi-nazionale Manchurian, che sperimenta le frontiere del lavaggio del cervello e della manipolazione della memoria per condizionare i comportamenti dove la sua perdita è intesa come perdita della coscienza indipendente. Il meccanismo è sempre la stesso, la paura del mondo esterno. Negli anni cinquanta era il comunismo, oggi è il terrorismo a fare da spauracchio al popolo americano.
Agendo su questa paura si può arrivare ad un controllo totale del pensiero. La paura infatti porta la gente ad accettare anche la guida di un governo nel quale non si riconosce pienamente, e a tollerare leggi intollerabili in nome della sicurezza collettiva. La Manchurian del titolo è una potente multinazionale che col suo denaro determina scelte politiche, investe in armi, tecnologie di guerra ecc. Il riferimento all’attuale quadro politico, americano e mondiale, è fin troppo palese, e la Manchurian del film è un pò come le società controllate da molti esponenti politici...
OGGI 33 SETTEMBRE
L'11 Settembre non è solo la data del crollo delle torri di New York. Altre due volte, in quello stesso giorno, si era già verificato un fatto altrettanto grave, se non dal punto di vista della spettacolarità, di sicuro da quello del significato politico che conservano ancor oggi quegli eventi.
L'11 di Settembre del 1973 la CIA portava a termine la sua lunga fatica per togliere il potere a chi, nel Sudamerica delle dittature militari, se lo era finalmente conquistato con libere e democratiche elezioni. Quel colpo di stato non solo causava l'inevitabile bagno di sangue fra i civili, ...
A cura di Maxcantagallo
Sky - .Governo ed opposizioni si sono seduti attorno ad un tavolo per cercare di liberare le due Simone. Lei crede a questa unita' nazionale...diciamo a questa collaborazione?
Gino Strada - Mah, io credo che questo sia semplicemente un inciucio di casta, perchè governo ed opposione insiemedovrebbero fare una bella cosa: ...andare in parlamento, annunciare la decisione di ritirare le truppe; sarebbe il modo migliore di aiutare anche le due Simone. Questa cosa non la faranno, per servilismo rispetto agli americani e perchè, voglio dire, noi ci troviamo di fronte ad una casta politica dove ormai i punti di orientamento si sono persi. Oggi non c'è nessuno che abbia il coraggio di dire perchè siamo in Iraq, si vuole continuare a raccontare ai cittadini questa bufala mostruosa che siamo li a portare la pace?Ma se siamo li davvero ad aiutare gli iracheni,
SIMONA E SIMONA
08.09.04 - Fra i brutti vizi che hanno i militari americani – i nostri alleati, non scordiamolo - ce n’è uno che è particolarmente difficile da digerire: forse perchè, da buoni cow-boy, non sono particolarmente attrezzati nell’arte della mediazione, loro amano spesso ricorrere al ricatto, soprattutto contro le popolazioni civili. Gli abitanti di Falluja offrono riparo ai guerriglieri? E noi li lasciamo tre giorni senz’acqua. Gli abitanti di Baghdad ci osteggiano quando passiamo coi carri armati? E noi gli togliamo per sei ore l’elettricità. E il bello è che non si fanno nessun problema a farlo sapere, anzi te lo dicono in faccia, come se fosse la cosa più naturale del mondo che prima devi inchinarti alla loro supremazia, poi potrai godere dei beni di cui sono generosi portatori.
E visto che la strategia del ricatto è una delle loro preferite, viene anche naturale pensare che qualunque organizzazione umanitaria, che vada a supplire in qualche modo ...
BERLUSCONI, UN FALSO PROBLEMA
di Stefano Serafini
Sì. La critica a Berlusconi è diventata davvero "fin troppo facile". Nel senso che ci si sciacquano le ascelle tutti, dalla mattina alla sera, senza che però si faccia alcunché per risolvere il problema. Hai visto Rutelli e Fassino in USA, che se vince Kerry va bene lasciare l'esercito in Iraq? E d'altronde è credibile che qualche altro aspirante al trono di bananas possa osare di contraddire la volontà USA? Lo scarso rispetto verso lo stato è un vizio atavico nel nostro Paese, e non è Berlusconi il suo peggiore interprete.
Che faccio, lo difendo? No, attacco coloro che additandolo e stracciandosi le vesti fanno peggio di lui, perché intanto è comodo così. E' assurdo che si perda tempo con Berlusconi, a criticarne la minima scoreggia, invece di dedicarsi a costruire un'alternativa.
Il motivo vero è che un'alternativa non c'è, non la vuole nessuno...
Leggi tutto: DISASTRO IRAQ