QUANDO L'APPARENZA INGANNA
C'ero cascato come un pollo. Per fortuna l'articolo non l'ho scritto subito, perchè ero stanco, ma inzialmente la notizia era questa: Bernard Kerik, l'uomo scelto con gran fanfara da Bush, e apertamente sponsorizzato da Rudy Giuliani, per rimpiazzare l'improbabile Tom Ridge alla testa della Homeland Security (180.000 dipendenti fra CIA, FBI, INS, FEMA, NSA, ecc.) , aveva dovuto rinunciare all'incarico, prima ancora di affrontare l'esame della commissione senatoriale, per una stupidaggine ridicola: in un lontano passato aveva assunto una domestica senza pagarle i contributi. Se ne era "reso conto lui stesso", aveva dichiarato Kerik contrito alle telecamere, nel preparare la documentazione da sottopore alla commissione. E quindi, per evitare un probabile imbarazzo al Presidente e all'ex-sindaco suo sponsor, si ritirava prima ancora del via.
Kerik era stato il Police Commissioner (una specie di supervisore generale) della città di New York che Giuliani aveva notoriamente "ripulito" nei suoi otto anni di mandato (come poi la abbia ripulito, è tutto un altro paio di maniche). E Kerik ultimamente, tanto per dirne una, ... ... era stato colui che aveva addestrato i nuovi corpi di polizia irachena, di recente entrati in servizio sotto il governo provvisorio di Allawi. Un pedigree quindi di primissima categoria, di fronte al quale quello da ex-industriale di Tom Ridge svaniva come neve al sole.
E così io stavo per fare il mio "solito" articolo, nel quale l'ipocrisia americana permette a Kerik di far ammazzare gratuitamente decine di neri, garantendo l'impunità ai suoi poliziotti, ma poi viene pizzicato col sorcio in bocca per la governante, perchè per essere eletti ad un pubblico ufficio di quel livello bisogna essere "perfetti".
Per fortuna che stasera mia moglie, che seguiva il telegiornale con mezzo occhio e mezzo orecchio, mentre leggeva un libro, ha borbottato un "Uh, figuriamoci cosa c'è sotto, allora", che ha attratto la mia attenzione sullo schermo. Solo un paio di minuti dopo, infatti, iniziavano ad arrivare notizie ben diverse sullo sceriffo triste di Giuliani: Kerik, sposato e con figli, era stato accusato di aver avuto una lunga relazione con una dirigente delle carceri di New York. Ma non basta: non aveva fatto in tempo a rispondere in qualche modo a queste accuse, che gli piombava fra capo e collo quella ben più grave di aver avuto stretti legami, a sfondo diciamo "economico", con noti personaggi della malavita newyorkese. Ovvero, intrallazzato dalla testa ai piedi proprio in quelle cosacce sporche che lui doveva combattere.
Guardate quindi la coincidenza: essendosi appena dimesso per la governante, avrà ora mani libere per provare a tutto il mondo la sua innocenza da queste accuse "meschine e infamanti".
E io, fesso, che già godevo come un matto perchè avrei potuto deridere l'ipocrisia di chi viene bastonato per aver risparmiato cento lire sulla governante.
Per fortuna ci sono le donne.
Massimo Mazzucco