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Da parte del gruppo Comuni Contro Elettrosmog riceviamo questo articolo, con richiesta di pubblicazione.
Le onde elettromagnetiche e in particolare le 5G sono quel nemico subdolo che ti colpisce anche dietro un muro tanto sono penetranti e onnipervasive. E’ proprio per tale ragione che diversi cittadini ed associazioni si stanno battendo in Italia come in Europa e nel resto del mondo per esigere da governi scellerati e incuranti della salute dei loro popoli quantomeno una moratoria di almeno cinque anni prima dell’implementazione generale delle antenne trasmittenti le famigerate 5G, cosa che invece sta già avvenendo senza le previste autorizzazioni sanitarie.
A partire dal prossimo settembre cinque nazioni europee – Belgio, Germania, Grecia, Lettonia e Portogallo – sperimenteranno la nuova Tessera Vaccinale Europea (EVC).
Tale certificato verrà sperimentato in diversi formati, dalla tessera vera e propria (tipo carta di credito) fino al formato digitale, da caricare direttamente nello smart phone.
Secondo Vaccines Today la nuova Tessera Vaccinale "mira a dare potere alle persone, consolidando tutti i loro dati vaccinali in un'unica posizione facilmente accessibile”, mentre il programma sperimentale “mira ad aprire la strada ad altri paesi, armonizzando la terminologia vaccinale, sviluppando una sintassi comune, garantendo adattabilità in diversi contesti sanitari e perfezionando i piani di implementazione dell'EVC".
Se tutto andrà bene, “nel 2026 il sistema EVC sarà esteso oltre la fase pilota, consentendo un'ampia adozione in tutti gli Stati membri dell'UE”.
Lettera dei detenuti del carcere di Canton Mombello al Presidente della Repubblica
Fa caldo, il sudore scivola sulla pelle, e si appiccica con i vestiti addosso, sono madido, e si sono ormai impregnati lenzuola e materasso, anch’essi di sudore come i miei panni e le nostre membra.
Si boccheggia, in cella, e l’acqua che ci trasciniamo dietro, dopo la tanto sofferta e agognata doccia, evaporando riempie d’umidità l’angusto luogo. L’aria satura d’umidità, sudore, miasmi, la puoi tagliare con un coltello, in verità, farlo è impossibile, i coltelli sono di plastica riciclata, e si rompono anche solo a guardarli. Devo andare in bagno, ma è occupato, altri 15 sono in fila davanti a me. Un anziano di circa 74 anni ha il mio stesso problema, purtroppo per lui, e per noi, non fa in tempo a dire che gli occorre con urgenza il bagno. Ha una scarica di dissenteria, mentre dimenandosi cerca di alzarsi a fatica dalla branda con il materasso vecchissimo in gomma piuma.
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Nulla di ciò che sta accadendo a Parigi è casuale. Non ci sono “gaffes” da parte dell’organizzazione, non ci sono “distrazioni procedurali”, come non ci sono stati “errori di comunicazione” nella cerimonia di apertura. Era tutto assolutamente previsto e calcolato, fino all’ultima virgola, comprese le polemiche. Anzi, soprattutto le polemiche.
Lo scopo era proprio quello di “rompere”, di provocare, di spingere i confini del comune sentire ben oltre i limiti attuali, proprio nel nome di quella “società aperta” che da molti anni ormai è diventato il mantra di George Soros e dell’elite globalista capeggiata da Klaus Schwab.
Secondo questa filosofia, nessuna ideologia può ergersi ad arbitro della verità, mentre i diritti individuali vengono messi al più alto livello nella scala dei valori, a discapito di tutti gli altri, e della tradizione stessa.
Se c’è un’arte nella quale i sionisti sono diventati maestri, nel corso dei secoli, è quella del capovolgimento del discorso. Hanno raggiunto livelli talmente sublimi, in questa tecnica dialettica, che secondo me non si accorgono nemmeno più di metterla in atto. Gli viene naturale, fa parte del loro DNA.
Partendo dal presupposto di essere sempre e comunque la vittima, infatti, il meccanismo del capovolgimento diventa qualcosa di automatico, di spontaneo, di naturale.
Lo schema di base da utilizzare è sempre questo: “Siccome noi abbiamo avuto Auschwitz, allora abbiamo ragione su tutto.” Da cui consegue che: “Siccome abbiamo ragione su tutto, possiamo girare e rigirare la realtà dei fatti a nostro piacimento, perchè tanto nessuno ci può dare torto”. “E se per caso qualcuno ci provasse – dice il retropensiero – siamo subito pronti a dargli dell’antisemita. Il che dimostra ancora una volta l’assunto iniziale, ovvero che il mondo ce l'ha con noi, e che abbiamo ragione noi.”
di Geraldina Colotti
Nicolas Maduro è stato rieletto presidente del Venezuela con 5.150.902 (51,9%) sul candidato della Plataforma Unitaria Democrática (Pud), Edmundo González, che ha totalizzato 4.445.978 (44,2%). Un risultato irreversibile con l'80% di schede scrutinate. Per il resto dei conteggi bisognerà aspettare che venga totalmente ripristinato il sistema di trasmissione elettronico, attaccato con vari atti di hackeraggio durante lo spoglio di domenica scorsa.
Lo hanno denunciato in diretta le autorità del Consiglio nazionale elettorale (Cne) verso mezzanotte. E lo ha spiegato in dettaglio il presidente Maduro durante l'atto di giuramentazione che si è svolto nella sede del Cne e alla presenza di quasi 900 accompagnanti internazionali, provenienti dai cinque continenti.
Un nutrito gruppo di persone, che ha potuto seguire da vicino tutte le fasi di questa elezione e che ha redatto informative dettagliate per i partiti o le organizzazioni di appartenenza, ma che sono stati “totalmente invisibilizzati” perché la verità dei fatti deve far spazio alle interpretazioni che servono all'imperialismo per i propri piani.
di Bet17
ll canale televisivo Welt, editore del noto quotidiano tedesco, ha intervistato il giornalista Hans-Ulrich Jörges nella rubrica settimanale "Meine Welt – Meine Meinung" dove di rito si chiede all'ospite di turno quali siano "i vincitori del giorno". Jörges, insignito del premio "Giornalista dell'Anno 2004" nella categoria "Politica" e definito dal British Financial Times nel 2006 come "uno dei commentatori più influenti al mondo", ha dichiarato che: "I vincitori di oggi sono i non vaccinati".
Il copione si ripete, sempre identico a sè stesso: il nemico islamico compie una azione altamente disdicevole, orripilante, ingiustificabile, e ad Israele “tocca” reagire, con il triplo della forza naturalmente.
E’ successo il 7 ottobre, quando Israele “non riuscì a prevedere” l’attacco di Hamas, che fece più di mille morti, e fu quindi “costretto” a reagire, spianando Gaza e facendone almeno 40.000, di cui più della metà donne e bambini.
E sta succedendo adesso con il razzo caduto sul campo di calcio di Majdal Shams, vicino al confine libanese, che ha ucciso una dozzina di ragazzini della comunità drusa. Lo scandalo sta montando velocemente in Israele, con la retorica pompata a mille dei poveri ragazzi innocenti trucidati da Hezbollah, e ciò servirà a giustificare una massiccia operazione militare israeliana in Libano, già pianificata da tempo.
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(Per un paio di settimane non ci sarà Bordernights, Fabio è in ferie).
Leggi tutto: Commenti liberi 10 agosto 2024