Lettera dei detenuti del carcere di Canton Mombello al Presidente della Repubblica
Fa caldo, il sudore scivola sulla pelle, e si appiccica con i vestiti addosso, sono madido, e si sono ormai impregnati lenzuola e materasso, anch’essi di sudore come i miei panni e le nostre membra.
Si boccheggia, in cella, e l’acqua che ci trasciniamo dietro, dopo la tanto sofferta e agognata doccia, evaporando riempie d’umidità l’angusto luogo. L’aria satura d’umidità, sudore, miasmi, la puoi tagliare con un coltello, in verità, farlo è impossibile, i coltelli sono di plastica riciclata, e si rompono anche solo a guardarli. Devo andare in bagno, ma è occupato, altri 15 sono in fila davanti a me. Un anziano di circa 74 anni ha il mio stesso problema, purtroppo per lui, e per noi, non fa in tempo a dire che gli occorre con urgenza il bagno. Ha una scarica di dissenteria, mentre dimenandosi cerca di alzarsi a fatica dalla branda con il materasso vecchissimo in gomma piuma.
In un attimo, lenzuola e materasso s’impregnano di liquame e urina, lui non sa come comportarsi, indifeso, imbarazzato, umiliato, impietrito, attonito. Piange, un uomo di settantaquattro anni, i capelli radi e canuti, piange e si scusa, geme, si lamenta, impreca, bestemmia, chiede a Dio di morire. La sua colpa è quella d’aver commesso un grave reato: Banca rotta Fraudolenta. I suoi carnefici sono fuori, si sono approfittati di lui, di un vecchio che a stento sa leggere e scrivere. L’hanno circuito, e lui, è qui, in questo piccolo inferno, devastato nel corpo nella mente e nell’anima, ma in fondo questo non è un nostro problema. Il nostro problema sono gli odori. Il problema è suo, infatti, uno della cella si sta alzando irritato, gridando qualcosa d’incomprensibile nella sua lingua. Probabilmente vuole mettergli le mani addosso, non lo fa per mera cattiveria, è lo stress, il caldo, gli odori insopportabili, il fatto che non parla la nostra stessa lingua e che non riesce a sentire la sua famiglia se non per dieci minuti a settimana. È stanco arrabbiato, sofferente, lo siamo tutti. Qualcuno si alza per ragionarci, per calmarlo, ma subito l’aria s’infiamma, cominciano a volare parole grosse e i primi spintoni, per fortuna altri intervengono e si riesce a placare gli animi. Questa volta è andata bene, ma la situazione è sempre questa, e purtroppo, non tutte le volte termina cosi. 15 e un solo bagno, un vero e proprio stabilimento balneare per germi e batteri, per loro è la condizione migliore, una festa, per noi, forse un po’ meno.
Questa combinazione è il cocktail perfetto per far insorgere discussioni, litigi e tutto quanto di brutto può conseguirne. Oltretutto il cesso è una vecchia turca fatiscente con sopra un tubo dell’acqua per farsi la doccia, che d’estate scotta dannatamente, e d’inverno, è maledettamente fredda. A pochi centimetri, sempre nel bagno, cuciniamo i nostri pasti, e se è vero che quando tiri lo sciacquone, le feci nebulizzate schizzano fino a due metri, allora cosa stiamo mangiando da anni? In fondo però, è notevolmente migliore della sbobba che ci servono dal carrello. In quindici è pressoché impossibile permanere in piedi in cella, figuriamoci seduti tutti al piccolo tavolino per mangiare, quindi facciamo a turno. Nei turni con noi, si accodano cimici, scarafaggi e altre bestiacce, che non ne vogliono sapere di rispettare la fila. Ben pensandoci però, più che mancanza d’intimità, non stiamo forse parlando di una vera e propria violenza? Violentati, intimamente, mentalmente, moralmente, proprio in linea con l’articolo 27 della Costituzione.
Di persone non auto sufficienti in questo Istituto ce ne sono parecchie, si può spaziare dalle malattie psichiatriche più accentuate sino alla tossicodipendenza, e come visto sopra, a malattie senili. Il sovraffollamento in un carcere causa tutto questo, o meglio, in tutte le carceri di questo paese, non puoi aspettarti altro. E cosi, come soffriamo noi allo stesso modo, soffrono gli operatori che ci devono assistere, dagli agenti per la sicurezza al personale sanitario, e che dire di quelle migliaia che in carcere sono finite, ma nulla avevano fatto per meritarlo? Tutte persone incrinate, inevitabilmente, irreparabilmente, una tristezza desolante e sconfinata, per i rei e non. Elevati sono i suicidi in carcere, 44 in soli cinque mesi e mezzo dall’inizio dell’anno, un gesto troppo estremo? Forse, ma è quello che viviamo qui che porta queste persone a compiere certi gesti, e qui di persone ce ne sono sicuramente troppe. I gesti estremi accadono sempre vicino a noi, ti svegli una mattina e forse mestamente ti accorgi che nel bagno un tuo cancellino ha reso l’anima, oppure accade al vicino o al dirimpettaio. È aberrante. Siamo sovraffollati, in condizioni che rasentano la disumanità, definite di tortura dall’Unione Europea, sopra, lo abbiamo ben spiegato. La domanda giusta da porsi è: come può funzionare il reinserimento? La così chiamata rieducazione? Come si possono svolgere i corsi organizzati? Non solo manca personale, sono concretamente assenti gli spazzi. Sappiamo che alcuni di voi sono già venuti a vedere le nostre celle, ma viverci è molto diverso. Voi ci dovete credere, queste non sono lamentele, non vogliamo né impietosire né mendicare, né invocare clemenza, ma solo riportare quanto è vero e ahinoi terribile. Si certo, alcuni di noi meritano di stare in carcere, hanno commesso reati, è altresì verosimile che, questa mancanza pressoché totale, di umanità nei confronti dei carcerati non è forse pari a commettere dei reati?
È giusto pagare per chi ha sbagliato, perché occorre rieducazione; è altresì vero che oggi, con questo sovraffollamento, le persone detenute vengono poco alla volta, giorno dopo giorno, defraudate della loro umanità, e questa cosa deve fare paura, e fa concretamente spavento. La violenza fatta a quell’anziano prima citato, non è simile a compiere un reato, è uno dei tanti è vero, ma quanti, quanti ce ne sono come lui, non sono dei veri e propri reati, trattare le persone in questo modo, e non è forse vero che le condizioni in cui ci troviamo in carcere sono un costante incitamento al suicidio? Non pensiamo sia edificante, ma umanamente avvilente per un agente di turno dover sciogliere un nodo che un detenuto esanime si è messo al collo ponendo fine alla esistenza. Tutti possono sbagliare, ma il carcere deve essere impostato per rieducare, non per toglierci di mezzo, non penso che lo Stato attuale sia uno Stato non improntato al dialogo, anzi! È proprio per questo che possono nascere dal dialogo vere e proprie soluzioni. Vedere qui oggi le Signorie Vostre per noi è fonte di speranza, voi ci rappresentate, indifferentemente dall’appartenenza politica, voi ci rappresentate come persone, come abitanti di questo Bel Paese, l’Italia. Il problema carceri in Italia è grande, non è di sicuro il nostro fiore all’occhiello. In Europa ci rimproverano (2006-2013) per il nostro sistema carcerario, perché quindi, non provare ad ascoltare chi in carcere ci vive per immaginare possibili soluzioni? Questo non vuol dire scendere a patti con nessuno, ma semplicemente sarebbe un atto di democrazia, un modo per riuscire a sistemare questo problema carceri, o perlomeno un punto da cui cominciare. Da questo punto potrebbero nascere idee, e qui a Canton Mombello, il problema del sovraffollamento è eclatante, quindi perché non cominciare da qui? Sarebbe bello che compiendo un atto di umanità il nostro paese venisse visto in maniera diversa, in maniera positiva anche per il sistema carcerario oltre a tutto quello che di bello in Italia già c’è. Leggendo i giornali abbiamo letto che alcuni, considererebbero la concessione dei giorni in più di Liberazione Anticipata come un fallimento dello Stato. Noi ci chiediamo: “Perché concedere dei giorni in più di liberazione anticipata a persone “meritevoli” sarebbe un fallimento?”.
Abbiamo visto, che non è facile essere meritevoli, sappiamo, che solo chi ha fornito prova di partecipazione ad un percorso rieducativo e riabilitativo può beneficiare di detti giorni, abbiamo osservato come non sia semplice rientrare nelle maglie di questa rete, quindi, davvero sarebbe un fallimento? Personalmente crediamo che non si tratti per nulla di un fallimento, al contrario sarebbe la concreta dimostrazione che lo Stato c’è, e ha vera volontà di cambiare le cose, di migliorare la vita a tutti i suoi cittadini, anche a quelli che hanno sbagliato, ma che comunque non sono esclusi.
Ad oggi, causa il sovraffollamento, il carcere non mette in condizioni nessuno di essere rieducato, e fa vivere pesanti condizioni anche hai suoi operatori.
Come può un sistema che mette in avaria il suo stesso personale passando da quello sanitario, dell’area educativa sino agli agenti che con un giuramento si prodigano tutti i giorni in questo lavoro, funzionare? Cosi come i detenuti vivono quotidianamente con il sovraffollamento, gli stessi operatori sono costretti a conviverci e a fare i conti con i problemi che causa. Tutti quanti sono mesi a dura prova ogni giorno, e alla nostra sofferenza si somma la loro. Chi vuole, cerca e si prodiga per la rieducazione, conscio dei propri errori, si ritrova a lottare per frequentare corsi, che non possono esserci per tutti, poiché siamo davvero tanti. Qui nessuno chiede alcuna misura di grazia, desideriamo solamente poter avere un percorso corretto, giusto, che ci consenta di migliorarci come persone, e a cosa servirebbero i Giorni aggiunti di Liberazione anticipata se non a migliorare questo sistema? Con la concessione di questi giorni, non solo si allevierebbe la sofferenza dei detenuti e degli operatori del carcere diminuendo sensibilmente il problema del sovraffollamento, ma incentiverebbe un sistema virtuoso che da una speranza ai meritevoli.
Non per niente a Brescia c'è la più famosa loggia massonica "intellettuale" d' Italia.
Finiamola di prenderci in giro, chi finisce in galera ci finisce di sua volontà consapevole del reato che sta commettendo, dunque consapevole di ciò che lo aspetta finendo in galera, non mi risulta che nel codice penale ci sia scritto che se ti condannano vai in vacanza in un hotel di lusso. Caro delinquente Assumiti la responsabilità delle conseguenze del tuo gesto (la galera appunto ), e tutto ciò che ne deriva dal finire li dentro. O dobbiamo anche premiarli dopo che si sono resi artefici di reati?..
1) Tenere rinchiuse delle persone nullafacenti è terribilmente degradante per loro, il contrario della riabilitazione.
2) La prigione assolve alla prima funzione sociale di difendere la società dalle azioni di un delinquente, quindi liberazione anticipata NO per nessuno motivo
Sarebbe un atto di grave ingiustizia nei confronti dei cittadini onesti.
3) La punizione ha un effetto educativo, se non nei confronti del singolo, sicuramente nei confronti della società.
Dato che gran parte dei crimini viene commessa per guadagnare senza lavorare, l'obbligo al lavoro è un degno contrappasso, che disincentiva il delitto.
4) Ovviamente le condizioni di vita devono essere dignitose, ma, come qualcuno ha già fatto notare, la "lettera" sembra uno strumento di pressione emotiva che carica le tinte del ritratto per ottenere dei risultati politici.
N.B.
Il partito radicale (cioè la massoneria) è il paladino dei rei e dei colpevoli, nei cui confronti esprime sempre urgenze di pietà ed umanità.
Stranamente tali preoccupazioni sono assenti nei confronti degli innocenti.
I bambini non nati devono essere ammazzati a capriccio, i malati devono essere terminati con l' iniezione letale, le relazioni non-riproduttive esaltate ed incentivate.
Sono gnostici che hanno invertito il bene col male.
Pienamente d’accordo. Tenere e mantenere persone ammucchiate in carcere a non fare nulla è estremamente deleterio, sia per loro che per la società.con lavori utili e ben organizzati si risolverebbe tutto e si troverebbero i soldi per realizzare strutture migliori.
Così potrete gioire di decisioni politiche come quelle prese dalla Harris quando era Procuratore in California.
Questa lettera, vera o falsa che sia, è sì toccante, ma vorrei evidenziare un fatto: stiamo parlando della vita in un carcere, non in un albergo a 4 stelle sulle Dolomiti o in Costa Azzurra.
Chi vi alloggia sono persone che hanno commesso in precedenza dei reati nei confronti del Sistema o peggio di altre persone oneste.
Una parte sono persone sfortunate che hanno visto la loro vita precipitare a causa di uno Stato avido, impietoso e poco per niente collaborativo, ma la maggior parte sono ladri, spacciatori, assassini, violentatori, psicopatici e criminali, gente che prima di finire in carcere era odiata da tutti per ciò che avevano fatto e che sarebbe stata linciata sulla pubblica piazza dalla folla inferocita.
Ora che sono "dietro le sbarre" queste persone subiscono una trasformazione: da bruchi diventano farfalle, da pericolosi criminali diventano poveri detenuti che implorano la pietà umana come se fossero angeliche verginelle che hanno subito un ingiusto torto.
So di essere particolarmente duro ma non sopporto l'ipocrisia.
Se un ladro mi entra in casa, mi svuota l'appartamento e mi violenta la moglie trovo giusto che in carcere faccia una vita di merda per tutta la sua ignobile e inutile esistenza!!
Cos'è? Dobbiamo farli anche alloggiare GRATIS, serviti e riveriti in un albergo, dopo tutto quello che hanno fatto?
Scordiamoci il perbenismo pietoso della "struttura di rieducazione e reinserimento". Ben pochi cambieranno vita. E' solo uno specchietto per allocchi (So che si dice "allodole" ma "allocchi" rende meglio l'idea) utile solo ai politici (altra "bella" categoria di ladri e traditori legalizzati, per la quale sarebbe utile reintrodurre la pena dei lavori forzati in una cava di sale) per raccattare consensi e denaro.
Per gli altri è solo una pausa. Poi riprenderanno a delinquere, per scelta o necessità, e da simpatiche e colorate farfalle torneranno ad essere bruchi mangiatori di piante altrui.
Il carcere non può e non deve essere un albergo, ma una sorta di punizione per ciò che hanno fatto.
Un deterrente, che avvisa i criminali cosa li aspetta se vengono presi dalla Legge.
Hai il vecchio che ti piscia sulla testa dalla branda sopra di te?
Cazzi tuoi! Se non delinquevi dormivi comodo in casa tua nel tuo letto, magari scopandoti la moglie.
Chiedo scusa per lo sfogo ma certe ipocrisie proprio non le digerisco.
Non replicherò ulteriormente.
Le carceri sono progettate come una piccola cittadina situata nelle periferie delle grandi città.
Nelle carceri per reati minori non ci sono cancelli o reti con filo spinato.
Devi star dentro e svolgere lavori utili alla società.
In pratica i carcerati lavorano per otto ore all'interno della cittadina carceraria.
Se volessero uscire, scappare, potrebbero farlo tranquillamente ma non lo fanno.
Non lo fanno per il semplice fatto che verrebbero riacciuffati in breve tempo e poi perchè finirebbero in quell'altra tipologia di carcere con retai gravi.
ps:
Charlie&Mike
Scusa Charlie ma secondo me non hai colto il senso della discussione del thread.
Il punto in discussione è se sia anch'esso un crimine venir trattati in questo modo in carcere.
Struttura, te lo ricordo, che dovrebbe servire per rieducare chi ha sbagliato e ha commesso un reato.
Non si tratta del fatto se sia giusto o meno, se sia meritato o meno, il finire in carcere per aver commesso un reato!
Non è nemmeno questione di buonismo o perbenismo o ipocrisia (ipocrisia per cosa poi?).
E' una questione di diritto, di costituzione, di legge e di umanità,.
E ti ricordo che in carcere ci sono anche dei 18enni perchè fumano l'erba!
Pensatori di secoli fa erano più umani. Mettendo l'accento sul recupero e sulla rieducazione rispetto alla punizione.
Ma invito i "benpensanti" a queste considerazioni:
1) In carcere ci sono anche gli innocenti
2) in carcere ci sono le vittime di leggi ingiuste, ad esempio chi lottava contro la TAV, chi bloccava le stazioni contro il genocidio a Gaza, chi ha fatto cortei non autorizzati contro la guerra.
3) In carcere c'è chi ha lottato contro la dittatura sanitaria, contro i licenziamenti, contro i provvedimenti del governo.
4) In carcere c'è chi ha rubato per fame.
5) In carcere c'è chi si è opposto alla violenza delle forze dell'ordine, ma la sua parola non vale un cazzo.
6) In carcere c'è chi in modo istintivo, primordiale, si è ribellato alla società del capitale, ai suoi disvalori.
In regime imperialistico, io sto dalla parte dei carcerati. Sempre.
Come diceva Angela Davis:
"Le celle e le carceri sono progettati per spezzare gli esseri umani, per trasformare la popolazione in esemplari di uno zoo, obbedienti ai loro guardiani, ma pericolosi l’uno per l’altro".
Già dalla prima frase hai spiegato tutto....
E l'italia si trova in queste tragiche situazioni a causa proprio della grande percentuale fascistoide italiana.....
.... e che ancora oggi non ha capito un cazzo (mai capirà)!
E quale sarebbe il senso della discussione del thread?
La lettera parla di "poveri detenuti che vivono in condizioni disumane in una struttura carceraria."
Vorrei fare presente che gli stessi "poveri detenuti" sono quelli che, prima di entrare in carcere, hanno rovinato per sempre migliaia di vite fuori dal carcere con le loro azioni criminose: persone finite sul lastrico, famiglie rovinate che hanno perso i loro cari e il sostentamento, donne che non si riprenderanno mai più dallo shock subito.
Io non ho mai parlato del "fatto se sia giusto o meno, se sia meritato o meno, il finire in carcere per aver commesso un reato", ma che i delinquenti fuori diventano "poveri detenuti" dentro, degni della stessi "diritti, di costituzione, di legge e di umanità" che hanno negato agli altri e che per questo motivo sono in carcere.
Avresti la stessa considerazione per il "detenuto" che quando era fuori ti ha vuotato la casa e violentato la moglie?
P.s.: fumare erba non ti manda in carcere. Delinquere sotto i fumi della droga si.
#10 m.conflitto
Come ho già detto...
Trovo veramente riduttivo etichettare in questo modo chi la pensa diversamente da te. Ma è tipico della tua ideologia.
Un sociologo americano pochi anni fa ha scritto un libro in cui riportava gli esiti della sua ricerca consistente nell' intervistare persone di "sinistra" chiedendo cosa ne pensassero di quelle di "destra" e viceversa.
Ne uscì che i sinistrorsi erano intolleranti e ben poco disposti a capire le ragioni altrui, a differenza dei destrorsi che erano molto più aperti e dialoganti.
Quanto al conflitto sociale, questo oggi si rivela nella sua massima chiarezza essere una lotta tra un ristrettissimo numero di plutocrati psichiatrici e la popolazione comune.
Le divisioni obsolete e irrealistiche (come quelle tra "fascisti" e "antifascisti") sono una manna per il vertice di controllo, che le sfrutta per fare procedere l'agenda 2030 e simili meraviglie.
“Non si invochi il diritto all’umanità per sottrarsi alla galera fatiscente, perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la sicurezza altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui”.
Geniale.
Tutti i punti che hai elencato sono problemi di giustizia, non di condizioni carcerarie.
Se in carcere purtroppo vengono mandati innocenti o addirittura eroi che lottano contro il potere, la soluzione deve essere quella di evitare che gli innocenti vengano incarcerati, non quella di liberare i veri criminali.
Grande Matti.
Purtroppo non sempre, anzi spesso, i giudici non sono poi cosi avveduti e trattano alla stessa stregua il violentatore di bambini con il pover'uomo, finito in bancarotta per cause non dipendenti dalla sua volontà, che ha rubato cibo al supermercato.
Mia opinione, un pover'uomo, sempre stato onesto ma vittima delle circostanze, dovendo giustamente espiare la pena per il reato commesso, dovrebbe subire una condanna lieve, magari ai domiciliari, a differenza del criminale che delinque scientemente per volontà che deve essere punito proporzionalmente al danno arrecato.
ahahahahhahahaha
chi lo avrebbe sentenziato?
Uno degli usacanaglia, l'impero del nazifascismo.
CharlieMike
e vabbè, pensala come vuoi, noto però che non hai capito quello che ti ho scritto o non lo vuoi capire.
Il senso del thread è proprio dentro alla lettere che probabilmente non hai letto in toto o hai letto di fretta.
Ed è inutile ora che ribadisci quello che hai già detto, non si deve ora trasportare la discussione su tematiche del giusto o meno della pena e della gravità del reato.
Il punto in discussione è la situazione carceraria e di come vengono tenuti i carcerati.
Insomma, lo volete capire o no che il carcere deve essere un centro di recupero e non un posto dove speri di morire per non sopportare le condizioni in cui vieni messo?
Non si sta discutendo se sia giusto o meno la pena carceraria ma la condizione disumana dei carcerati.
Ma è così difficile capirlo oppure la vostra smania vendicativa e il "prurito alle mani" è talmente forte in voi?
E basta con il rivoltare la frittata con i discorsi tipo il "buonismo" o tipo la immane cazzata detta da Mattarella.
Ma sta scherzando???????????????????????
Cioè,
il fatto che i carcerati si lamentino delle galere "fatiscenti"
(fatiscenti vuole intendere quiindi tutto lo schifo emerso della lettera del thread, oppure per lui fatiscente è un poco di polvere sul materasso seminuovo e magari due (due) scarafaggi che girano?)
non significa che stiano cercando di evitare il carcere.
E TANTOMENO dimettere a rischi la sicurezza o la vita altrui.
Ma se è in carcere allora come farebbe?
TUTTE BELLE PAROLE SENZA ALCUN SENSO, basta ragionarci su un attimo per capirlo.
Ma probabilmente i fascistoidi di prima non capiscono proprio un cazzo da sempre!
Concordo su tutto ciò che hai asserito, chi è troppo permissivo forse è stato o pensa di finirci dentro e mette le mani avanti. Subire una condanna vuol dire scontare la pena e non la rieducazione del soggetto. (cosa alquanto impossibile).
IL carcere minorile un tempo era chiamato "casa di correzione" perchè si pensava che essendo ancora giovani si potesse correggere la mente del reo. A che presunzione assurda.
Rispondo al tuo post con una semplice domanda, alla quale mi aspetto una risposta secca: SI o NO senza giri di parole.
Saresti lo stesso preoccupato delle condizioni disumane della vita carceraria sapendo che in quelle oscene condizioni vive il "povero detenuto" che ti ha svaligiato casa, violentato la moglie, picchiato i bambini e mandato te all'ospedale?
Sono tutti bravi a parlare quando il culo è quello degli altri.
#14
Sembra che qualcuno non abbia colto…
… ma era una citazione della celebre frase pronunciata dal nostro esimio il 6 set 2021:
"Non si invochi la libertà per sottrarsi dalla vaccinazione, perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui"
www.nadir.cloud/diario/
Ha solo un difetto: è autentica.
Ha solo un pregio: il commento a pag. 10 è dell'utente CALVERO
A questo punto conviene chiudere gli occhi e voltarsi dall'altra parte. E' meno scandaloso.
Per non parlare di chi dice, sostanzialmente, che ai carcerati "gli sta bene", confondendo la privazione di libertà (giusta e legittima) con la privazione della dignità (assolutamente inaccettabile in qualunque società evoluta).
Dostoevsky diceva che "il grado di civiltà di una nazione si misura dal modo in cui tratta i suoi carcerati".
Qui nessuno dice di metterli in camere singole con aria condizionata e megaschermo TV. Ma quando quattro o cinque persone sono obbligate a condividere per anni una cella di 9mq, c'è davvero qualcuno che ha il coraggio di dire "gli sta bene, così imparano"?
(Sapendo, fra l'altro, che per un banale errore giudiziario potrebbe capitare la stessa cosa anche a lui?)
E prigione modello con Bukele, sempre a El Salvador.
Onestamente se fossi un delinquente non saprei quale scegliere.
Carcere in Colombia
Con carceri del genere non mi risulta che El Salvador o Colombia siano Paesi con un basso tasso di criminalitá. O sennó Bukele non sarebbe lí dov'é.
Quindi direi che l'effetto deterrente della prigione INUMANA é da scartare.
Peró attenti a chiedere forme di carcere piú umane, perché passano tutte per aberrazioni degne dei film distopici che abbiamo visto tutti. Cavigliere, microchip, veleni con timer... la loro fantasia é superiore alla nostra. E credo che sia solo questione di tempo, prima che si mettano all'opera per rendere piú economicamente produttivo anche questo aspetto del nostro mondo.
non è svuotando le carceri dai criminali che si rende un buon servizio alla cittadinanza.
piuttosto per il sovraffollamento si costruissero nuove carceri, magari finanziandone l'edificazione con lavori socialmente utili da parte dei detenuti, aderendo ai quali guadagnerebbero il diritto a scarcerazioni anticipate, come detto sopra.
la pena va scontata, prima bastone e poi carota.
a parte gli errori giudiziari, che c sono, di solito in carcere c va chi delinque.
quello sfigato, o privo di mezzi, si capisce.
con un buon avvocato la sfanghi.
Secondo il mio pensiero, questa è la soluzione più corretta.
Per i reati gravi, ovvero violenza dolosa contro l'incolumità fisica e psichica della persona (assassinio, lesioni personali, stupro, istigazione al suicidio), carcere duro (lavori forzati) e sofferenza fino alla (auspicata) consunzione fisica e morte del criminale detenuto (sono le reincarnazioni che servono al ravvedimento).
Nel caso di reati meno gravi, ovvero violenza contro le cose e altro, carcere riabilitativo che agisca sulla morale e sulla recuperabilità psichica del detenuto.
In pratica una linea rossa, da cui dipende l'esistenza stessa del detenuto.
ecco, letto adesso.
detto questo le carceri non devono andare contro la dignità umana, ma non devono essere nemmeno hotel a 5 stelle.
io farei così..
carcere duro temporizzato.
più si avvicina la scarcerazione, se c si comporta bene, più comodità.
celle più ampie, tv, ecc.
do ut des, dare avere, ecc.
In questo caso non lo faccio perchè ho sempre avuto in te una grande considerazione.
Purtroppo, stavolta, mi sei caduto di stile con queste affermazioni puerili e da bar.
Capisco che ora arriveresti a dire: "sono cazzi tuoi se non ti piace come la penso".
Comunque, tornando al tuo messaggio, m si, alziamo di più il tiro tipo:
"il "povero detenuto" svaligiato casa, picchia e violenta la moglie e i bambini, da fuoco a casa e li brucia vivi e te ti salvi in fin di vita all'ospedale".
Può andar bene così?
Volendo la possiamo esagerare ancora...
Sarei quindi ugualmente preoccupato delle condizioni disumane della vita carceraria?
Già messa così non ha tanto senso, perchè tu parli di un reato gravissimo rapportandolo alla situazione carceraria.
Ed è proprio questo il problema, l'errore di ragionamento che fai.
Il reato e la condanna sono una cosa, le condizioni carcerarie un'altra.
Ma veniamo alla risposta a questa assurda, puerile e fuorviante domanda......
Non posso rispondere correttamente fino a quando, spero mai, non mi succede una cosa del genere.
Ma così su due piedi, credo che l'istinto di vendetta mi porterebbe a fregarmene delle condizioni disumane in cui finirebbe il delinquente che mi è entrato in casa.
Ma la vendetta non è contemplata nell'ordinamento giuridico e penale.
E spero che i giudici, che decidono il destino delle persone a processo, non siano spinti da volontà di vendetta ma di giustizia!
E ribadisco che le il sistema carcerario è fatto per rieducare e reinserire (se possibile) nella società chi ha sbagliato. Ovviamente nei limiti di legge, a seconda della pena imposta.
La pena carceraria consiste nel rimanere reclusi con grandi limitazioni della libertà personale (ora d'aria, visita parenti ecc..)
Non implica il dover vivere la detenzione in situazione disumana.
Questo è il punto in discussione della lettera del thread.
Spero di essermi spiegato meglio e definitivamente.
#22 Aironeblu
MACCHIARELLA
ehehheh mitico Aironelu.
Era quella la vera cazzata detta da Mattarella
ahhahahahahahhahahhahahahahahhahaha
devo ammetterlo, non avevo mai sentito una cazzata così enorme e una bassezza così profonda messi insieme!
(tutti quanti i 2permissivi" sono stati in carcere o hanno paura di finirci, quindi delinquono, ahhahahahahaha)
ahhahahahha
A no? Davvero?
Il carcere non serve anche a rieducare e reinserire nella società?
Il fatto che difficilmente ci si riesca non significa che allora non serva a quello.
Inoltre, scontare la pena, non significa scontarla in condizioni disumane.
Sotto un certo profilo hai ragione, ma solo se i reati più gravi possono essere risolti direttamente prima del carcere:
youtu.be/yN95KxbSYMM?si=hhWNIi08mCb0KWKQ
Tutto il resto è aria fritta.
Io approvo l'idea del lavoro come strumento reintegrativo del reo. Che ripaghi il danno generato alla società, non mi pare nulla di inumano.
Uno Stato ha bisogno di materie prime come asfalto, ghiaia, sabbia, mattoni. Metterli a produrre questo tipo di materiali permetterebbe di tenere i prigionieri in un ambiente controllato e di rimborsare, in qualche forma, la società della quale volente o nolente egli è parte. E niente sconti pena, basta con sto giochetto dell'arruffianarsi per evitare il castigo, che quel che insegniamo ai rei è di giocare d'astuzia. Pene magari più brevi, ma compiute dal primo all'ultimo giorno. Se a un bimbo insegni che facendoti due moine o facendo finta di comportarsi bene ottiene di nuovo il controller della Playstation, non lo stai educando a comportarsi bene, lo stai educando a essere furbo.
C' è molto di meglio: produzione di ENERGIA ELETTRICA. Al detenuto fornisci una bicicletta collegata ad una dinamo elettrica. Se produce abbastanza energia si paga una qualità di vita migliore, altrimenti ...... selezione naturale.
Il tutto senza sprecare risorse per portarli e controllarli mentre spaccano rocce.
Mah, devo dire che per alcune categorie di reato mi pare pure troppo pietoso, ma io sono solo un uomo di Cro-Magnon, e qui c'è gente con la pelle ancora fina causa poca vita vissuta. Per questo motivo il lavoro socialmente utile mi pare un ottimo compromesso.
Io non ho preteso nulla. Ho detto "mi aspetto" non "pretendo". Potevi anche non rispondere, se non volevi.
Piuttosto avevo chiesto di non fare lunghi giri di parole, ma vabbè.
Quindi cadiamo nel "Sono tutti bravi a parlare quando il culo è quello degli altri."
I giudici solitamente comminano la pena (si chiama ancora così. Ci sarà un motivo?) sulla base del reato commesso, e questo "dovrebbe" essere secondo giustizia.
Non ha nulla a che vedere con le condizioni carcerarie.
Lo specchietto per allocchi.
Questo può valere per detenuti "normali", quelli che si sono trovati in una situazione difficile estrema e la sola soluzione è stata delinquere per sopravvivere, ma a coloro che il crimine lo hanno nel DNA l'unica opportunità che gli dai è una vacanza.
Questi ultimi sono esseri che hanno scelto scientemente di vivere danneggiando gli altri a proprio vantaggio e io dovrei anche dargli un premio?? Vitto e alloggio gratis e pure insegnargli un mestiere? nella speranza (vana) di redimerli?
Ma secondo te questi tra farsi un culo così in fabbrica per 1200 euro al mese, sfruttando il mestiere imparato in carcere, o rapinare il blindato di una gioielleria e tirare su qualche milionata in preziosi in soli 15 minuti di lavoro, cosa scelgono?
Ho una soluzione alla sovrappopolazione carceraria e alle condizioni disumane in cui vivono quegli "angioletti di detenuti".
Mandiamo i carcerati in alberghi. Ne abbiamo a migliaia nel paese. Basta che non escano ed è tutto risolto.
Avranno l'ora d'aria, la visita dei parenti, pasti caldi tre volte al giorno, camere... pardon celle ampie e pulite con al massimo due persone ciascuna, bagni individuali, telefono, televisione e WIFI.
Una persona che viene truffata di tutti i suoi averi e finisce a dormire in mezzo a una strada, cibandosi di quello che trova nei rifiuti non va forse a vivere in una situazione disumana?
Una famiglia a cui viene a mancare il sostentamento perchè il padre di famiglia viene ucciso in una rapina non va forse a vivere in una situazione disumana?
Questo è accettabile.
Il "povero detenuto" (ex-delinquente perchè ha cambiato categoria essendo in carcere) invece deve farsi una vacanza in un alloggio consono in attesa di uscire per delinquere nuovamente.
Fa parte anche questo della "rieducazione".
Sapendo che andrai (generico impersonale) a vivere in 15 in una cella con un vecchio che ti piscia in testa (e il pericolo di diventare la fidanzata di qualcuno) ci dovresti pensare due volte a delinquere.
Se poi delinqui lo stesso sappi che te la sei cercata.
Ti sei spiegato benissimo.
che dire, anche queste tue ultime affermazioni mi danno l'impressione di sentire parlare un leghista vecchia guardia filofascistoide....
la storia dell'albergo a 5 stelle come era per i poveracci immigrati, dimostra in maniera cristallina quanto sto sostenendo.
Vabbè Charlie, che posso dirti, pensala pure così.
Ti faccio solo notare che anche MM, appena sopra, ha detto la sua su questa questione enon è certamente in linea col tuo pensiero da cowboy.
Voglio sorvolare il "leghista vecchia guardia filofascistoide...." ma non mi sembra di avere mai etichettato nessuno.
Ognuno, tu, MM o chi altri è libero di pensare ciò che vuole.
Se ritieni che sia corretto permettere a dei delinquenti, che hanno scientemente ridotto a vivere in condizioni disumane delle persone oneste o delle famiglie, di scontare una pena (vacanza) in carceri/albergo, alla faccia di chi hanno rovinato, per poi uscire e continuare a delinquere, sei libero di pensarlo.
Io ritengo che farlo vivere di merda per il resto della sua pena, al pari delle sue stesse vittime, sia una sorta di contrappasso oltre che un "insegnamento".
E allora tirali fuori.
No, li lasciamo li' pero' gli diamo un carcere un po' piu' bello.
Boh.
Ah, e dalla tua lunga lista, non uno che sia colpevole e stia espiando la pena.
Boh.
Quoto i primi commenti di Stolypin, Airone e Charliemike.
Non si tratta di smania vendicativa (altra discussione), ma di riconoscere che la pena, per definizione, deve farti stare male. Perche' se invece ci stai bene, non e' una pena. E se non e' una pena, tu non hai l'incentivo a non commettere reati e a non fare male al prossimo. (Un'altra umanita' non avrebbe bisogno di questo, ma questa abbiamo).
Non dimentichiamoci mai che assassini e mandanti pluristragisti circolano liberi e giocondi, certi vivono come nababbi all'estero stipendiati dallo stato, mentre qui discutiamo se il carcere deve essere rieducativo e pulito, mentre e' lo stato in primis con le sue istituzioni che fa schifo e facendo schifo lui (lo stato) non possiamo pretendere che di conseguenza le carceri siano pulite ed a misura di essere umano.
P.S. Per rendersi conto di come lavora la giustizia in questo paese consiglio di guardare "sono innocente", la punta dell'iceberg di una massa di gente incarcerata ingiustamente.
Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
Il carcere è un modo per tenere lontani dalla società individui che potrebbero e creano problemi.
Non si è mai visto come rieduchi una persona tenerla in 2x3mt con un ora d'aria,
tra la violenza che aleggia all'interno e i pochi o assenti lavori rieducativi, e la vicinanza medica psicologica praticamente inesistente.
Il mio schifosissimo partrigno (mi viene il vomito chiamarlo così), persona violenta, bevitrice (e tante altre belle cose), quando era in carcere scriveva le letterine d'affetto, era un agnellino, poi usciva ed era sempre peggio.
Poi tornava in carcere e stesso comportamento, poi usciva e faceva ancora peggio.
Se non sbaglio potrebbe tornarci a breve.
Il carcere non rieduca nessuno, tutt'al' più se non ti peggiora, ti spaventa a tal punto da non volerci rimettere più piede.
Dopo avere letto il tuo post mi torna in mente un mio amico che sul rilascio dal carcere per buona condotta aveva una sua opinione...li fanno uscire per buona condotta e poi fuori ricominciano! Ma se in carcere sono buoni in condotta e fuori no, li tenessero in carcere
Il fiume karma e' sempre li' con le sue rive comode-comode.
E' un filo off topic, (rivolte in UK) ma rientra nel discorso.
Guarda caso qualunque protesta contro il potere vero (quello del NWO, del piano Kalergi, del transumanesimo) viene attribuita all' estrema destra.
A me non interessano minimamente le etichette destra-sinistra, ma uno che sostiene l'importanza del conflitto sociale dovrebbe sentirsi orgoglioso di venire classificato di estrema destra, significa che sta facendo il suo dovere.
Ma zappassero, pedalassero e si ristrutturassero il carcere da se stessi.
Almeno darebbero un senso al tempo che passano lì.
Poi c'è il problema del lasciare attrezzi nelle loro mani con cui potrebbero aggredire le guardie e tentare la fuga.
In quel caso si spara a vista.
Sarebbe comunque meglio che una galera che combina condizioni schifose e ozio forzato (che è il padre dei vizi), attualmente se uno entra in galera onesto ne esce delinquente.
Quindi niente liberazioni anticipate.
Le condizioni di vita dei carcerati devono essere dignitose, non si parla di albergo di lusso ma almeno:
facile accesso ai servizi igienici.
cibo accettabile e che non ti fa stare male.
sicurezza fisica.
assistenza sanitaria.
uno spazio vitale minimo in cella, no sovraffollamento.
secondini non sadici
no droga che circola
sono contrario a pensare la pena in carcere come contrappasso. La pena è la privazione della libertà, la privazione degli affetti e di non poter stare a casa propria e nemmeno uscire.
Sono molto d'accordo con quel che ha scritto Massimo al post 24.
Nei casi di criminali per i quali la privazione della libertà non sarebbe un disincentivo a delinquere, non vedo altra soluzione che allungare la pena nettamente in caso di recidiva.
Hai ragione, è molto probabile che prima o poi arriveremo a questo anche qui in Italia, carceri gestite dai privati (sovvenzionati e incentivati però da denaro pubblico cioè nostro, mentre il profitto sarà loro).
Questo mi sembra un po' contradditorio: se quella pena non mi turba, la soluzione sarebbe semmai cambiare pena.
Sul livello minimo di servizi/condizioni che hai elencato posso essere d'accordo.
Se invece per "cambiare pena" intendi infliggergli un maggiore carico di sofferenza psicologica e fisica, non sono d'accordo.
Che facciamo con questi? ... li aiutamo prima o dopo i carcerati ?
L'aria condizionata (come si alludeva nella lettera in merito al caldo!) non ce l'ho nemmeno io a casa mia (io la concederei solo a chi ha problemi respiratori, patologie del genere, e/o anziani particolarmente sofferenti il caldo... e non solo in carcere, ma nella società, in generale).
Essere in 15 persone in una cella (e un solo cesso) è certamente inadatto e non dignitoso.
Occorrerebbe costruire nuove carceri ... ma se poi ti metti (tu, Governo) ad erigere una decina di nuove strutture (dignitose) in tutta Italia, parte l'attacco della Sinistra che ti accusa di essere uno "stato di polizia", fascista (cosa che a me non importerebbe: io costruirei nuove carceri, in barba alle lamentele e alle accuse ridicole).
La rieducazione è un "optional" che va preso in cosiderazione quando tutti gli altri problemi (che abbiamo visto/ascoltato) sono stati risolti definitivamente.
In realtà il ruolo educativo spetta (spetterebbe!) alle Scuole, sebbene queste oggi siano incapaci di svolgere questo compito, anche per mancanza di autorevolezza dei Docenti nei confronti di alunni e rispettive famiglie/genitori (che si sentono liberi di sbeffeggiarli e prevaricarli come vogliono) ... ma anche perché oggi, ormai, gli stessi Docenti sono quegli stessi alunni che non sono stati educati a dovere (... quindi incapaci di educare, valutare e criticare ciò che non va, conformisti e asserviti al sistema).
Il ruolo principale del carcere e quello di far scontare la pena a chi ha sbagliato (e escludere dalla società le persone pericolose).
Chi ci è finito per caso non ha bisogno di essere rieducato (egli sarà già una persona retta e tollerante).
Per gli altri (come diceva qualcuno prima di me) spetta a loro cambiare interiormente (non c'è modo di intervenire dall'esterno su un adulto, come si fa coi bambini), se non introiettano in loro la consapevolezza che, in questa vita, siamo tutti degli "sciagurati" e "sconfitti" ... e con questo spirito si approcciano alla Vita e al possimo, allora continueranno a sentirsi dei "bulletti ringalluzziti" fino alla fine dei loro giorni (pensando che la Vita consista nel prevalere sugli altri).
Sconti di pena, buone uscite, liberazioni anticipate, ecc. sono da escludere (trattasi del maldestro, inadatto e ingiusto tentativo dello Stato di risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri).
La pena deve essere certa e immutabile (salvo rare eccezioni): chi ha sbagliato ed è PENTITO, vuole essere punito; sente lui stesso di meritare la sua pena e la vuole scontare fino alla fine (e anche di più di quella inflittagli! ... si vedano i flagellanti medievali che si auto-punivano per i loro peccati). Viceversa, l'innocente, se ben educato, dovrebbe essere STOICO.
Ricordo infine il fattore psicologico (che induce, tra le altre cose, anche ai suicidi), come dissi già nella discussione della Salis (detenuta in Ungheria): il "brutto", il "triste", ecc. ... sono spesso percezioni indotte dalla mente e non oggettive della Realtà.
Se qualcuno ti educa sin da piccolo che "in quel luogo" tu DOVRAI essere triste, allora tu lo sarai, a prescindere dalle condizioni di quel luogo.
Volevo solo farti presente che anche MM sottolinea la situazione disumana delle carceri.
Sei stato tu a tirare fuori la storia del carcere albergo.
Ma poi, cosa è sto paradosso?
Parli di carcere albergo quando è proprio l'esatto contrario su cui si discute.
Comunque sia, sei pregato di non mettermi in bocca cose che non ho detto per poi utilizzarle a piacimento rivoltando la frittata.
visto che non capisci che il carcere non è un albergo e la pena e la reclusione per il tipo di delinquenti di cui parli è comunque una sofferenza punitiva,
vai a vivere in uno di quei paesi dove c'è la pena di morte.
Tipo gli usacanaglia, li ti ci vedo benissimo.
Li, quei delinquenti, finiscono a morte, altro che stare in una cella rinchiuso in 9mq con altre cinque persone.
(ci aggiungo anche, "a spese nostre", che piace tanto affermarlo)
Anzi no, tu sei vendicativo, per te la pena di morte è una pena troppo semplice e sbrigativa.
Il delinquente, la persona, deve soffrire.
Allora vai in quei paesi dove, ad esempio, se rubi ti tagliano via la mano.
Si, ecco, li ci sono quelli che hanno un pensiero simile al tuo.
E' ora di basta con questo schifo di disumanità.......su tutti i livelli, anche nel più basso come il il carcere.
Non capisco come dopo quello che è successo ci si possa sentire al sicuro di non finire mai in carcere ingiustamente.
Se un bastardo stupra una bambina, il padre dovrebbe provvedere ad eliminarlo lui stesso, ma, siccome lo Stato si avoca il potere di essere lui a decidere la punizione, non può che mettersi dalla parte del padre e non del delinquente.
Per cui carcere duro e trattamento da bestia.
Lo stesso vale per tutti quei crimini che ledono mortalmente o gravemente un innocente.
Tolti questi delitti gravi, tutto si può negoziare sulla condizione carceraria dei criminali minori.
Ma i criminali pericolosi e malvagi devono sputare sangue dall'inizio alla fine della pena.
L'elemento che in certi commenti non vedo acquisire e' che la pena deve essere tale, ovvero creare un forte disagio (diciamo cosi') tale da voler essere rifuggita dalla stragrande maggioranza delle persone. Credo che sia un principio elementare, eppure non e' universalmente accettato.
2 assassini che hanno ucciso un adolescente a colpi di machete vengono rilasciati dopo 6 mesi a causa del sovraffollamento delle prigioni (UK).
La madre della vittima e' devastata dalla notizia (e ti pareva).
dailymail.co.uk/.../...
Nomit, e' questo che intendevi con le % massime?
Rientrando in topic - quando uno di questi (che ha colpito col machete) venisse a lagnarsi del trattamento "disumano" in carcere, lo stareste a sentire?
1- francamente non mi interessa se un carcerato in carcere viva MALE la sua prigionia.
2- francamente non mi interessa se un carcerato in carcere viva BENE la sua prigionia.
In ogni caso resto del tutto indifferente.
3- pensare di poter rieducare un adulto e per di più delinquente è come credere alla befana.
4- francamente non mi interessa se in carcere ci siano programmi di riabilitazione per i carcerati. Qualora ci fossero, male non fanno e magari serve a tenerli mentalmente occupati.
5- per me il carcere è quel luogo dove si rinchiude una persona perché altrimenti pericolosa e nociva per la società. Lo scopo è toglierlo dalla circolazione, non prendersi cura di lui.
Certo è che se le condizioni fossero talmente disagiate tali da produrre sofferenza fisica e psichica al detenuto, credo non sia giusto.
Allontanarlo dalla società ok, ma torturarlo gratuitamente non serve a un cazzo e soprattutto non giova a nessuno.
La pena deve essere un deterrente alla delinquenza, qui non ci piove.
La pena dovrebbe essere intelligente, ovvero risultare possibilmente utile ed essere propedeutica alla riabilitazione.
Come sottolineato da vari utenti e in particolare da Charlie Mike, per inquadrare il problema non si può guardare solo alla condizione del carcerato, come se la sua storia iniziasse quando entra in prigione e il resto della società (tra cui le vittime) non contassero più nulla.
Sul lavoro dei carcerati (che io reputo massimamente auspicabile), per evitare indegni sfruttamenti è sufficiente vietare appalti esterni e privatizzazioni.
Sia gestito dallo stato e di beneficio alle vittime e alla società.
Tutto ciò se vivessimo in uno stato gestito in modo onesto e intelligente.
Ecco perché dovrebbe interessarci.
il problema (come al solito) è stabilire un limite fra ciò che è dignitoso e cosa non lo è.
... perché poi (se si esagera col "buonismo" sinistroide) si finisce come in Norvegia... dove i carcerati si lamentano perché invece di avere la PlayStation 3, hanno ancora la PS2 :
repubblica.it/.../...
rsi.ch/.../...
Certamente occorrerebbe garantire i servizi igienici / sanitari e un minimo di "spazio vitale" per ciascun detenuto (cose che - da quanto emerge dalla lettera dei detenuti - mi pare risultino esageratamente carenti! ... quantomeno in quella struttura).
Solitamente sono d'accordo con lui al 99%, ma c'è sempre quell'1%.
Tu hai detto:
Poi tu tiri fuori questo:
Io poi ho detto questo:
Quindi, il mio post:
- celle con servizi indipendenti per massimo due persone
- pasti caldi
- visite parenti
- ora d'aria
Non so cosa hai voluto capire interpretando a tuo modo le mie parole, ma di certo io non mi permetto MAI di mettere in bocca a nessuno le mie parole.
Spero che tu non voglia trovare il modo di buttarla in caciara perchè con me non funziona più da tempo.
... continua ...
Ribadisco per l'ennesima volta la mia personalissima opinione non necessariamente condivisibile:
Chi si arroga il diritto di rovinare la vita altrui con il proprio comportamento delinquenziale, perde tutti i diritti di ricevere una pena detentiva umana.
Ti lascio con la tua risposta alla mia domanda:
"Saresti lo stesso preoccupato delle condizioni disumane della vita carceraria sapendo che in quelle oscene condizioni vive il "povero detenuto" che ti ha svaligiato casa, violentato la moglie, picchiato i bambini e mandato te all'ospedale?"
Sono tutti bravi a parlare quando il culo è quello degli altri.
Addio e grazie per tutto il pesce.
ho letto la lettera e i commenti postati fino ad ora... Onestamente trovo che ci si trovi di fronte a più problemi, che non possono essere risolti in un'unica istanza. Ritengo, personalmente, che, se una persona si trova in carcere, abbia commesso un reato "corposo". Se non ricordo male, infatti, per pene fino a 3 anni di reclusione viene applicata la sospensione condizionale, che equivale, di fatto, soltanto all'ammonizione su un campo di calcio. Ora, è ovvio che una condanna definitiva per pedofilia, omicidio premeditato, strage, terrorismo, e similari, sia diversa, per gravità oggettiva, da una per omicidio stradale con un tasso alcolico di 0,7, quando la soglia massima è di 0,5, ad esempio. Resta quindi da capire come garantire che tutti coloro che hanno commesso reati passati in giudicato definitivo - e mi riferisco ai condannati che devono effettivamente scontare la pena - possano farlo pagando il loro debito nei confronti della società in condizioni accettabili. Sono d'accordo, come qualcuno ha suggerito sopra, sul fatto che sarebbe opportuno "differenziare" la durezza del trattamento in base alla gravità del crimine commesso, ma non ritengo, allo stesso modo, giusto che le carceri soffrano di un sofraffollamento (di cui si parla da almeno una ventina d'anni) che soffoca il sistema tutto. La soluzione? Solo una, visto che, se la situazione continua a peggiorare, significa che i reati sono in aumento: costruire nuovi istituti di pena. Costerebbero sicuramente meno di quanto speso dallo stato, ad esempio, per il contributo del 110% sulla ristrutturazione delle abitazioni dei ricchi, e creerebbero anche nuovi posti di lavoro per il personale necessario, che non sarebbe composto da immigrati irregolari pagati 3 o 4 euro l'ora in regime di caporalato. In sintesi estrema: non deve esserci un abbrutimento della condizione carceraria, ma un qualunque delinquente "importante" non dovrebbe neppure aspettarsi una comoda detenzione con TV, Internet, cellulare, visite libere, menu a scelta e donne compiacenti, pagate, settimanalmente... Se no, quasi quasi, converrebbe delinquere... O no?
Ciodetto, se il carcere diventa particolarmente duro, quella durezza è una pena accessoria non prevista dall'ordinamento che rasenta o si configura in tortura. Ossia in una violazione dei diritti umani basilari. E non essendo prevista va corretta. Non c'é alcun dibattito da fare in proposito.
Non lo si fa perché non è vista come priorità, perché sono fatti che accadono nell'ombra e ci sono correnti emotive che fanno percepire la questione come una cosa persino giusta, per quanto palesemente contra legem. Però, al di la dell'emotività personale, lo stato dovrebbe essere obbiettivo e correggere la situazione. Se mancano i carceri li deve costruire. Non c'é molto da discutere nemmeno qui.
Eventuali indulti o amnistie, come sempre, i politici li fanno per se stessi e per i loro cerchi: l'affollamento è storicamente una scusa. Persino i diritti umani lo sono.
E infatti in Italia i diritti umani ( vuoi nel carcere, vuoi nei campi di pomodori, ma anche in altri contest ), si permette di violarli come se fosse una dinamica normale. Se fa comodo.
Quando non fa comodo si invocano.
Sono un po come il diritto internazionale.
quando ho letto la prima parte della lettera pensavo stessero descrivendo la situazione di molte officine meccaniche quì nel bresciano,36-37 e più gradi d'estate e temperatura pari all'esterno d'inverno,non è uno scherzo ci lavoro io,i poveri cristi che saldano e molano lamiere tutto il giorno sembra facciano le via crucis!
A parte questa divagazione non trovo giusto che le carceri siano in queste condizioni nonostante chi le "abita"non sia uno stinco di santo,ma sono completamente in disaccordo sul fatto che i carcerati siano completamente inattivi,ci sono un sacco di corsi d'acqua da tenere in ordine,strade da pulire ed altri lavori socialmente utili che farebbero solamente bene ai detenuti,magari poi qualcuno si ravvede piegando la gobba,anche se nutro seri dubbi.......e finiamola con gli sconti di pena,si insegna solo a fare i furbetti,caratteristica molto nota degli italioti all'estero.....
Questa negazione dell'essere umano riguarda purtroppo anche altre categorie di persone, certe case popolari, i nuovi schiavi, certe fabbriche o centri di smistamento merci.
A diversi livelli ma sempre di calpestare l'uomo si tratta
Niente mi garantisce che io possa continuare ad avere la mia dignità in uno stato come questo.
Magari mi verrà tolta con l'approvazione dei miei concittadini
Qualche esempiuccio l'abbiamo avuto
I carcerati idonei andrebbero fatti lavorare, muri a secco, pulizia fiumi, boschi.
Nella fatica vera forse qualcuno potrebbe riabilitarsi davvero
Le nostre carceri sono lo specchio di questa disgraziata nazione.
C'è da seppellirsi dalla vergogna
Redazione può andarne fiera, tra tutti i suoi utenti annovera solo UN pregiudicato: me
Statisticamente irrilevante quindi hanno ragione coloro che brandiscono il cappio.
Come si diceva qualche decennio or sono?
"Colpirne uno per placare la sete di sangue giustizia di qualche milionata"
Devo ringraziare Redazione anche perché mi conferma da quante anime pie, integerrime e campionesse olimpioniche di puntamento col dito sono circondato.
Forse sei soltanto l'unico che ha avuto il coraggio di scriverlo
Prova a pensare invece che ti sei posto male fin dall'inizio, facendo capire che solo chi è passato per il carcere è detentore della verità e può quindi dare un giudizio.
Magari se aggiungevi due righe, tipo il carcere me/non me lo sono meritato e mi/non mi è servito come lezione di vita, facilitavi un interesse riguardo la tua esperienza.
Anche perchè devi partire dal dato che esistono persone come me, e penso di non essere solo, che del political correct e del buonismo di maniera catto-sinistroide se ne fottono beatamente.
***
#72 Iperbole -
In una parola sola: NAZIONALISMO, ovvero il nemico giurato della sinagoga, di cui i sinistroidi sono gli umili servi nella vigna del SIOgNore.
Per quanto riguarda i commenti (che mi sono astenuto fino ad ora dal.. commentare) li trovo agghiaccianti e li giustifico (solo un po) con il fatto che non si è compreso il senso della lettera semplicemente perché la maggior parte qui sono lontanissimi dal contesto (ed infatti sarebbe opportuno stare zitti).
Parlate di detenzione come se fosse una vendetta (si muori, schiatta in mezzo alla merda, peggio.. impiccati e levati dal cazzo). Si magari qualcuno, se lo meriterebbe pure. Ma anche qui sono certo che, andando a vedere bene, queste storie non iniziano con uno che commette un reato punto. Hanno radici profonde e spesso piantate proprio dall'assenza di quello stato e di quella società che vorreste salvaguardare.
Che poi anche no, è uguale.
Perché in ogni caso, la pena detentiva non è una vendetta. E' qualcosa che invece, se comminata nel modo giusto e con l'occhio rivolto a ciò che si può recuperare, aggiustare, ecc. può funzionare. IO lo posso dire con cognizione di causa, la maggior parte qui non sanno neppure di cosa stanno parlando e mi dispiace vedere tante belle persone sveglie ed intelligenti scrivere certe frasi.
E' ovviamente giusto che chi sbaglia deve renderne conto, ma c'è una soglia superata la quale non stiamo più parlando di detenzione, stiamo parlando di punizione messa in atto con mezzi indegni per una società che ama definirsi "civile". E voi sareste migliori di quelli che vorreste punire?
E dov'è la differenza?
Guarda cara Luciana che moltissimi "carcerati" lavorano. Inoltre il carcere non è gratis. Se mai il problema sono tutti i soldi che i papponi delle istituzioni si rubano. Cominciamo da quelli.
Non sono d'accordo.
L'internamento in carcere non è in se e per se la punizione, ma proprio la sottrazione dalla società di un individuo evidentemente pericoloso.
La vera punizione afflittiva sono le condizioni in cui il criminale dovrà trascorrere i dieci anni di internamento.
E per me non c'è altra soluzione che i lavori forzati e lo stress psico fisico.
Ovviamente solo e sempre per i reati più gravi: violenza dolosa contro la persona fisica.
Tutto deve essere sempre proporzionale.
Del resto, se gli USA hanno dimostrato che neanche la pena di morte è un deterrente, vuoi che lo sia un carcere in cui vivi senza soffrire?
Forse a quel punto bisognerebbe chiedere anche a padri di ragazze o bambine violentate, eccecc... non serve fare elenchi, ma ricordiamoci anche che chi sta dentro non sta lì per una multa, occhio. E La pena di un carcere duro, durissimo, serve anche come magra consolazione per le vittime. Se li mandassero su un'isola deserta del Pacifico credo che questo effetto consolatorio verrebbe meno.
E qui ti sbagli.
Non dimenticare mai che la supposizione è la madre di tutte le boiate.
Nella mia esperienza, ti posso dire che non pochi di quelli che sono stati incarcerati meritavano una esecuzione sommaria fin dall'arresto.
Bisogna guardare anche il prima, e non solo la post produzione (carcere)
Negli anni ’80 nel carcere di Reggio (Calabria), da articolo de La Repubblica, ripubblicato da Dago:
Ma anche adesso è cambiato poco:
Dante Bertello.
In carcere non ci vanno tra i quali, quelli aventi diritto a starci, ma che sono ricchi, benestanti, paraculati di ogni genere.
In carcere ci vanno tra i quali, quelli poveri e che non vedevano al momento dell'effrazione altra chance.
Nel carcere italiano come altri alla pari ci vanno tra i quali, solo quelli che non sono riusciti a sgattaiolare fuori.
In carcere ci vanno tra i quali, quelli che non hanno fatto niente, se non di opporsi a qualcosa.
Ma questo e' il meno. perche quando escono da li', la tara del carcere se la portano dietro.
Dunque a mio parere e' una struttura ideologica ancor prima che fisica, ingiusta e andrebbe abolita. Andrebbe mantenuta solo per quelli che trovano normale uccidere e/o far del male.
Già... peccato che secondo la tua logica dopo "la tua giustizia sommaria" dovremmo (noi appartenenti alla società civile) ucciderti.
Ed invece cercheremo di capire cosa c'è in te che non va e ti aiuteremo a risolvere il problema. O anche no. Ti sbattiamo in un carcere di merda a schiattare in 12 in una cella da 4.
Forò il possibile per non cadere nel tranello del sottolineare la palese arrampicata sugli specchi con rivoltata di frittata e rigiro continuo di parole e discorsi tipo: "tu hai detto, io non ho detto, sei stato tu , non tu per primo" ecc...
Perchè basta leggere i commenti intercorsi per rendersi conto chi spara cazzate e cerca di arrampicarsi sugli specchi nel tentativo di salvarsi in extremis dall'assurda presa di posizione presa e chi invece no.
Grazie.
Ma infatti, dico io: abbiam memoria corta? O voi stavate bene attaccati al web come degli hichkicomori? Intendo nel '20!
Io, nonostante, con circospezione, me ne fregassi del (quello - secondo me - da galera, sì) p.d.c. Conte, e tutte le mattine andassi a fare la mia corsetta, pativo comunque molto la privazione della libertà di circolazione. In quei giorni rivolgevo spesso, con compassione, il pensiero a chi avrebbe vissuto quella condizione (anzi: peggio) anche dopo il futuro provvedimento che ci avrebbe riliberati.
Pur detestando le prese di posizione perbeniste e ipocrito-buoniste, mi dissocio anch'io dai commenti un po' troppo crudi. Credo dettati da poca conoscenza (ad esempio, del fatto che quelli che a me piacerebbe vedere in carcere, e che forse meriterebbero anche un carcere disumano, mai ce li vedremo).
Ricordate che portare noi tutti a essere un po' insensibili, anche attraverso farci patire ingiustizie da parte di delinquenti, è il vero scopo di chi tira i fili. Voglion che ci scanniamo e odiamo fra noi, ignorando le malefatte loro.
Coltivando la nostra umanità, sforzandoci anche solo di essere gentili, gli mettiamo il bastone tra le ruote.
Riguardo alla rieducazione (che presuppone comunque una detenzione non disumana, perchè probabilmente noi unani restituiamo quanto ricevuto, in termini di affetto ...di certo funziona così da bambini), se proprio non vi aggrada sul piano "filosofico", anche sul piano pragmatico egoistico dovreste capire che chi è dentro oggi, domani vivrà più o meno vicino a te, se avrai spinto uno a essere un odiatore della società che l'ha torturato per anni, che comportmaneti credi che avrà?
Detto questo, sono consapevole che qui in bananalandia comunque tante persone in carcere ci stanno meno del dovuto, altri (come dicevo) manco la rischiano, e invece sarebbero da ergastolo.
Ma ciò non può consentire di mettere in discussione che già la reclusione di per sè non sia una pena!
Secondo me hai commesso lo stesso errore che denunci:
fare niente se non opporsi significa che vengono puniti i pensieri e le intenzioni anziché gli atti.
Ora l' uomo è capace di tenere a freno i propri istinti e comportarsi in modo consono a quella che reputa giustizia.
Pertanto punire i sentimenti (ad es reati d' odio) è degradante e offensivo nei confronti della persona umana in quanto si stabilisce un' equazione sentimento viscerale=azione, negando le facoltà superiori di intendere e volere.
Ma dire che in galera ci dovrebbero stare "quelli che trovano normale..." è nuovamente una punizione del pensiero o del sentimento.
Il rispetto della dignità umana impone di punire l' atto.
Quindi di non punire chi ha solo protestato, ma di punire chi ha fatto
Altrimenti si finisce in minority report.
Perchè, ragionando come loro, significa non essere consapevoli del fatto che in carcere ci possono finire molto più facilmente di quanto pensano.
Un esempio?
Ad esempio ti ritrovi in un processo penale per abuso edilizio ereditato dai nonni o da parenti lontani.
Altro esempio?
Ad esempio ti ritrovi coinvolto in un incidente stradale dove muoiono persone.
Un altro?
Ti saei sposato con una donna che poi scopri essere una serpe che ti denuncia per violenza domestica.
...e potrei continuare per pagine e pagine a portare esempi.
Certo, non si tratta di una condanna per omicidio o strage (ad esempio).
Ma in carcere ci finisci lo stesso, subendo quelle atroci condizioni disumane di cui parla la lettera e per le quali si sta discutendo qui dentro.
Poi, una volta che siete dentro in cella in condizioni disumane, sarei davvero curioso di sapere se la pensereste uguale come qui dentro.
Ed è proprio qui che ha valore la frase usata "ad cazzum":
"Sono tutti bravi a parlare quando il culo è quello degli altri."
Si, infatti, facile fare i giustizialisti alla cowboy nascosti dietro alla tastiera soprattutto quando non si conosce affatto l'argomento trattato e la reale situazione carceraria.
La maggior parte dei carcerati meriterebbe un carcere ancor più duro o i lavori forzati. I 5 anni di carcere di chi ha fregato i risparmiatori ( o gli anni scontati dal paparazzo CORONA, il quale più che ricattare con le foto i VIP non ha fatto ) non devono essere uguali ai 5 anni di carcere di chi ha accoltellato 11 volte un carabiniere.
Penso che ti mancano alcune informazioni fondamentali, altrimenti non ragioneresti in modo così puerile. Tu e gli altri non potete proprio niente.
Ecco un altro che incorre nei soliti errori del political correct imperante.
Quando un soggetto commette un delitto grave e odioso non rientra più nella categoria degli "altri", ovvero non è più uguale ai cittadini civili e onesti.
Scende un gradino sotto, e questo comporta le differenze che noi "estremisti" ammettiamo e validiamo.
La cultura woke, e le sue derive, è a sua volta un crimine e verrà debellata.
Scusa, potresti spiegarti meglio e portare qualche prova o esempio a tuo carico?
Perchè, perdonami, ma non ho proprio capito un cazzo di quello che hai detto.
Soprattutto con la frase "political correct" che mi ricorda tanto altre frasi utilizzate ad cazzum tipo "sinistroide cattocomunista" o cazzate varie.
Spiegami cosa intendi, per favore, spiega cosa vuoi dire con "political correct" in merito e nello specifico di quanto ho detto. E quali sarebbero quindi gli errori.......
Grazie.
Personalmente (e sottolineo personalmente) il carcere lo intendo NON rieducativo, NON punitivo, NON vendicativo,
ma solo un Luogo dove internare persone evidentemente pericolose per tutti gli altri,
ovvero un tirar fuori (dalla società) e non un tirar dentro (in galera).
Ciò premesso, tutto ciò che ruota intorno al carcere, qualità della permanenza, qualità del cibo, programmi di riabilitazione et similia, non mi interessano.
Fermo restando il fatto che non considerando (personalmente) il carcere punitivo ne vendicativo, trovo il malessere fisico e psichico dei carcerati inutile e senza senso.
L'unica loro tortura dovrebbe essere quella di sapere che da lì non usciranno fino all'ultimo giorno di detenzione, tutte le restanti eventuali sofferenze sono inutili e gratuite.
A me interessa non averlo tra i piedi mentre passeggio nella mia città con la mia famiglia, non mi interessa, e non provo piacere ne soddisfazione, sapere che in carcere soffra.
Non hai capito in quanto ti hanno stampato nel cervello che tutti sono uguali e hanno gli stessi diritti.
Ma non è proprio così. La legge prevede la diminuzione della capacità di agire in particolari situazioni di diminutio psico-fisica, così come per determinati reati si possono vietare certe posizioni lavorative e politiche.
Si tratta pertanto di ammettere che anche per certi individui, macchiatisi di reati gravi, non esista una completa disponibilità dei diritti, se non quelli umanitari (in pratica il diritto all'esistenza, solo rendendola più faticosa).
Il political correct è invece una ideologia che pretende di estendere ogni possibile diritto a tutto e tutti.
Basti pensare allo ius soli o similaria, ovvero una cittadinanza data nonostante all'origine esiste il reato dell'immigrazione clandestina.
E' come comprare tranquillamente la roba rubata perche tanto il reato di ricettazione viene cancellato.
Questo è quello che ho inteso dire.
Ma evito di entrare nei "dettagli": mi va bene essere d'accordo sui principi.
Secondo te, un Bibi che pena si meriterebbe?
O anche solo un cecchino che spara ai bambini.
Se produco una sofferenza di 100 con il mio crimine, quale sofferenza dovrei ricevere a mia volta?
Ok, domanda assurda.
Ma porta un elemento importante: ci sono persone che provocano sofferenze per 1000000 e che, se mai venissero condannate (gia' raro e insolito), riceveranno una sofferenza di 10 a mala pena.
Quanto alla "civilta'", altro problema complesso.
Se ne ammazzi 100 e di danno max 30 anni (poi scontati) di carcere con tutti i comfort, non so se la vogliamo chiamare civilta'. Succede in Norvegia.
E' giusto sopprimerlo? Perche'?
E sarei io quello puerile? Come si fa a parlare seriamente con uno che parla di giustizia sommaria?
Dai su..
Quella che la parte fascistoide italiana rinnega sempre.
Il political correct è una ideologia?
No, è una frase creata apposta per utilizzarla a piacimento per screditare l'interlocutore....
Come infatti in questo caso l'hai usata ad cazzum per sostenere il fatto che sia una ideologia (politica) che apparterrebbe esclusivamente ad una certa parte di pensiero politico....
ps: è da certi thread come questo che si possono notare, scoprire, la reale pasta di cui sono fatti molti utenti di LC.
Che dire......
viene dimostrato come l' indottrinamento culturale attuato in italia dall'avvento delle tv berlusconiane e dei suoi conseguenti governi di mafiosi fascisti abbia plasmato bene la mente degli italiani.
Ma dai, sul serio stai facendo questo paragone? Ragazzi ma voi chi pensate ci sia nelle carceri? Jack lo squartatore? Certo c'è anche lui, ma è una eccezione. La popolazione carceraria è composta dalle stesse persone che incontri per strada. E non perdiamo di vista il fatto che meritano di scontare una pena. Una pena... non la tortura. Non vorrei che passasse l'idea che io stia difendendo i detenuti o peggio li stia giustificando. Io credo che sia sbagliato togliere la dignità ad una persona. Anche fosse un detenuto.
Ho fatto una domanda.
Vi invito solo a ragionare su come agisce chi si arroga di decidere a nome del "popolo" ossia vostro.
Non ti rendi conto di quanto sia labile il confine per un operatore di polizia.
Art. 53 c.p.:
Al contrario se intervengo un attimo dopo che ha sparato (delitto consumato) devo attendere che lui mi spari prima per potergli sparare, rischiando che la giustizia sommaria (o comunque una grave lesione invalidante) la subisca io.
Totalmente illogico.
Meglio come funziona negli States: ti ordino di gettare l'arma e se non lo fai ti sparo direttamente. Un vantaggio per tutti: operatori e società civile.
Cercavo solo di farti capire che la dialettica funziona se ci si predispone a portarla avanti fin dall'inizio.
"Chi decide" il piu' delle volte decide male, lo sappiamo, nulla di nuovo.
Dopo di che' rimane una domanda: i bastardi esistono si o no?
Se esistono, vanno puniti si o no?
Hai scelto la persona sbagliata per esternare la tua rampogna moralista.
Io sono ultra nazionalista e anti democratico.
Non sono collegabile a nulla di quello che hai detto.
Il politically correct non è un'ideologia, ma una malattia mentale.
La stessa malattia che ha tolto la statua de la madre che allatta a Milano e quella che in questi giorni ha deciso di rimuovere la statua di Marilyn Monroe a Chicago perché ritenuta scandalosa.
È la stessa malattia che ha bandito film come Grease e La febbre del sabato sera, e che ha fatto reinterpretare personaggi come Biancaneve e la sirenetta da attrici di colore.
Ma questo è niente rispetto a tutte le puttanate subite in questi ultimi anni da questi criminali, come coprire stuprare capolavori inestimabili e senza tempo coprendoli nelle parti intime ecc.
Il politically correct è quella malattia che porta coloro che ne sono affetti ad acquisire l'arroganza di voler/poter ri-educare me -ma soprattutto i miei figli- a stare al mondo.
Che è esattamente quanto fai tu con il termine "fascista", usato un tanto al chilo e attribuito a personaggi ed entità completamente diversi tra loro.
Intanto il peggior indottrinamento culturale in Italia è avvenuto nel '68, dove la scuola e l' università sono state rovinate da mandrie di pitecantropi che pretendevano di risolvere ogni problema col libretto rosso di Mao.
E a partire da cui mandrie di pitecantropi, conseguentemente ignoranti, hanno invaso le istituzioni, tra cui le TV.
Poi se vogliamo parlare male delle TV di Berlusconi siamo pienamente d'accordo, ma dire che da esse sono usciti dei governi fascisti è ridicolo.
E non dimenticare che l' articolo 18 l' ha abolito la Fornero (creando pure 250.000 esodati) sostenuta da un governo "democratico" e "antifascista".
Per chi non si ricorda o era troppo giovane, si chiamavano "lottizzazioni", ma erano vere e proprie operazioni para militari di occupazione di settori strategici della società (scuole, informazione, magistratura, ministeri) ad opera della filiale italiana (P.C.I.) del comunismo sovietico.
Poi è arrivato il banco (un nome a caso: brigata ebraica) e si è preso tutto per una ciotola di riso.
Bravo SAM, la verità non può esistere senza il coraggio di chi la dice. (cit. Iperbole )
Nella ripetitività - specie se priva di argomentazione - colgo perversione
#105 BANDIT
L'articolo 18 l'ha abolito il job act di renzie con ministro del lavoro poletti
Gli esodati son del governo monti con la fornero.
Diamo i giusti meriti a chi cel'ha
cosa vorresti insinuare col tuo "giro di parole"?
Che sono un malato di mente?
Berlusconi e tutta la sua combriccola politico-mafiosa sono/erano "fascisti".
Fascisti nella mente, nell'ideologia, il partito FI (in realtà fascisti italiani).
Dal momento in cui è sceso in campo ha cominciato ad urlare delirante contro i comunisti che non esistevano più.
Ma che ha dato risveglio all'humus sottoculturale italliano prevalentemente ricco che non muove il culo se non ha il dittatorello di turno ad ordinarglielo.
Non sono fascisti gente come, ad esempio, la russa, fini e residui di AN vari?
Fine OT .....percè lo state portando OT
Le carceri secondo me sono solo simbolo del fallimento della giustizia, credo possano esserci altri modi piu' costruttivi e meno umilianti per aiutare coloro che infrangono la legge in una societa' civile. Ma qui non si vuole aiutare nessuno si vuole solo punire, quelli che non si mettono in linea, i veri criminali stanno fuori. Ricordo di aver letto che c'e' una percentuale imbarazzante di innocenti in galera, grazie a dio non c'e' la pena di morte in Italia...
Diciamo che, grazie alle tuo uso allargato dei significati delle parole, i detenuti, coloro che hanno commesso dei crimini, sono fascisti per definizione, e quindi meritano un trattamento duro.
Ma magari tu ipotizzi un trattamento differenziato a seconda del colore del gagliardetto che si appendono sul pigiama.
No, non hai capito quanto scritto.
Tu non reputi malato di mente e intellettualmente perverso e depravato quel giudice (membro dell associazione malati di mente globo/occidentale) che ha deciso di fare rimuovere la statua di Marilyn Monroe perché ritenuta scandalosa?
O quell'altro malato di mente che ha fatto rimuovere la madre che allatta perché ritenuta diseducativa?
Cosa vuol dire fascismo, esattamente?
Da una googolata veloce, pare che si racconti il fenomeno storico piuttosto che definire il contenuto.
Non so, magari qualcuno sa esprimere il significato in poche righe?
pagellapolitica.it/.../dati-carceri-italiane-2023
Da tutto l'articolo estraggo un paio di linee:
Oltre il 73 per cento dei detenuti italiani è in prigione per scontare una condanna definitiva.
Ha invece una condanna superiore ai 20 anni il 6,6 per cento dei detenuti con sentenza definitiva, mentre quelli condannati all’ergastolo sono il 4,6 per cento, in leggero calo rispetto al 2021, anche se il numero in valore assoluto è cresciuto di 46 unità (da 1.810 a 1.856).
I carcerati sottoposti al 41-bis (il cosiddetto “carcere duro”) sono 740
Ognuno tragga le proprie conclusioni. Come diceva
#100 Bebbo.r
Poi però capisco che il giustizialismo vendicativo possa avere un certo alone di fascismo, ma tutto si riduce a una semplice domanda, che già abbiamo fatto vari utenti, ma alla quale nessuno ha voluto dare una risposta onesta.
Per un Netagniao che è mandante della strage di migliaia di bambini inermi quale sarebbe la pena giuridicamente e moralmente equilibrata?
( Tutti abbiamo abbiamo visto la carneficina da ottobre in poi, chi ancora volesse negare l'evidenza lavando l'immagine del BiBi se ne può andare allegramente al diavolo).
Rispondete a questo, e lo usiamo come massimo comune denominatore, se volete. Se consideriamo una mattanza come quella di Palestina il Non Plus Ultra, a partire da lì possiamo tirare una linea e mettere, sotto di lui, in proporzione tutti gli altri.
Per un bibi pena di morte? Ergastolo? E se ergastolo, in che condizioni? Spiaggia deserta? Torture? Lavoro forzato? E così via. Dai cacchio, non siate ipocriti solo perchè la vostra coerenza interna vi porta a dover dire che torturare è sbagliato a priori. Io da quella fase di infanzia morale sono già uscito da un bel pò, e cacchio se mi piacerebbe strappare le unghie con le tenaglie a un sacco di bastardi che girano tranquilli per strada o che magari sono in una cella, fosse anche in una cella piccola e sovraffollata.
non capisco perchè continuate a girare attorno al discorso "fascismo" estrapolato da una frase in un contesto più ampio.
Non se ne esce.
Facciamo così, torniamo in topic.
La situazione delle carceri è disumana, questo è il punto in discussione del thread.
Visto che hai saltato a piedi pari il mio #117 vorrei aggiungere un'osservazione prima di tornare in topic.
Vuoi vedere che se al posto della statua di Marilyn Monroe ci fosse stata Cristina (all'anagrafe Franco Bellanerchia) in minigonna e tacchi alti con tra le gambe a penzoloni una fava di 30 cm che faceva cu-cu dalla minigonna, nessuno si sarebbe sognato di farla rimuovere? Anzi, l'avrebbero promossa con la seguente didascalia:
"La statuah rappresentah la societàh di oggi, liberah da ogni stereotipoh e dal vincoloh di genereh"
Questo è il politically correct.
Chiedo scusa a tutti.
In nessun paese civile viene reintegrato un dipendente - condannato perché ha rubato 75.000 € dalla cassaforte delle poste- con la motivazione che le poste non dovevano aspettare la sentenza definitiva per licenziarlo.
In Germania c'è qualcosa di simile all'art 18... ma in Germania sono i sindacati che portano in tribunale il dipendente per poterlo licenziare..
Noi abbiamo la CGIL l'Emilia Ro-Magna e la Schlein e ancora milioni di cretinetti che adorano il buffone BERLINGUER.. IL PEGGIOR POLITICO DELLA STORIA ITALIANA.
L'Italia sarà un paese migliore solo quando il paese si vergognerà sinceramente per aver osannato il buffone sardo che aveva un merito: Non credeva ad una parola delle balle che raccontava a differenza dei milioni di cretini che lo votavano.. E ciò lo qualifica senza ombra di dubbio come il peggior e il più maligno dei politici Italiani.
Comunque, bene cosi'.
Umanità è anche arrivare a provare pietà per i propri carnefici.
Saccheggio infine un pensiero di Napoleone perché le guerre non si combattono solo con le armi
"Dopo la battaglia non esistono più nemici ma solo uomini"
Faccio fatica anche ad ammazzare un moscerino. Penso povera bestiola, che male mi ha fatto.
Ma quando vedo il dolo, l'intenzione di fare del male* - e se ne vede un bel po', in giro - divento una bestia.
* E non solo a me, giusto per precisare.
1. sono stato male interpretato
2. mi sono espresso male.
Partendo da una premessa, dalla quale non mi smuovo, che chi delinque scientemente e rovina di conseguenza la vita altrui perde qualsiasi diritto a ricevere un trattamento umano, non intendo dire che deve subire trattamenti disumani appositamente, ma che non gli si deve far fare una vacanza a spese dello Stato.
La pena (perchè di questo si tratta) detentiva dovrebbe consistere in un periodo di privazione della libertà al di fuori della società, in una struttura dall'arredo minimale (non è un albergo) ma che soddisfi tutte le necessità primarie.
Quindi niente lussi, comodità il minimo indispensabile, servizi igienici, lavanderia e mensa.
Un periodo di tempo limitato di uscita all'aperto all'interno della struttura carceraria, dove si potrà fare anche attività fisica e, per quelli meno "problematici" una attività lavorativa che potrebbe essere d'aiuto per il reinserimento nella società.
Tutto questo ovviamente dovrà essere relazionato al reato commesso e alla pena detentiva comminata.
Purtroppo quello che ho descritto è una mera utopia.
La vita carceraria, come descritto nella lettera, è ben diversa ma non perché certe porcherie disumane sono previste dal regolamento carcerario, ma per tutta una serie di cause e concause.
Le strutture carcerarie spesso sono fatiscenti e con una popolazione ben superiore a quella prevista.
Trattandosi di detenuti, quindi "delinquenti e criminali", la considerazione finisce sotto le scarpe sia dalle istituzioni che latitano, con la conseguenza che tutto ciò che serve per avere un ambiente quantomeno vivibile passi del tutto ignorato, sia dalla sorveglianza interna che si trasforma (non tutti, per fortuna) da guardie carcerarie a aguzzini sadici.
Senza contare che il carcere è di fatto una struttura virtualmente separata dall'esterno, con le sue leggi e regole non-scritte, dove ci sono strutture di potere perfino tra i detenuti che arrivano a sottomettere anche la sorveglianza.
Di conseguenza non è poi così impossibile che la situazione degeneri ma, ripeto, non per volontà esplicita di vendetta verso i carcerati, ma perchè le condizioni sopradescritte a cui si è arrivati portano inevitabilmente a questo.
In buona sintesi, il degrado disumano della situazione carceraria è una conseguenza di concause dovute alla mala gestione e di certo non è previsto che faccia parte integrante della pena, ma al contempo bisogna considerare che il detenuto non è li per passare un periodo di ferie dal "lavoro" ma deve scontare una pena per avere arrecato del danno alla società, pena che, essendo tale, non può certo essere scontata con tutte le comodità.
Gagliardo che si citi " paese civile" in un contesto come questo.
A molti la dignità umana viene tolta altri provvedono da soli e non se ne accorgono nemmeno
Il Bene e il Male sfumano, diventano relativi e tutto può accadere.
La vittima arriva a perdonare, il carnefice infierisce senza neanche uno scopo, gli spettatori restano indifferenti e il Potere rimugina su cos'altro inventarsi per sopravvivere a se stesso.
Per me Civiltà significa solamente prodigarsi affinché non si giunga a tal punto.
Ha fatto bene?
Ricordate cosa ha fatto poco prima quel terrorista?
Umanita' e' anche il sentimento di vendetta.
Oppure no?
E la stessa cosa vale per l'odio.
Questa ipocrisia del "basta odio", diffusa a piene mani da chi se ne serve per i fini suoi. Verso un bastardo, l'odio e' un sentimento legittimo.
Il condannato va verso l'iniezione letale gridando "Voglio morire indossando i miei stivali, non le ciabatte"
Mi piace molto questa frase de "Il vecchio e il mare", la cito fin troppo
L'uomo può essere ucciso ma non sconfitto
Purtroppo può essere ucciso più volte, caro vecchio Ernest
Si compia quel che coscienza e destino hanno deciso.
Ma poi non venga chiamata Giustizia, che è solo una utopia collettiva.
Sì l'odio e il sentimento di vendetta sono sentimenti e fanno parte dell'umanità. Non si possono sopprimere, ma non bisogna diventarne preda.
Non devono cioè diventare la guida delle azioni, perchè creano spirali perverse senza fine (odio chiama odio, vendetta chiama vendetta) e crescenti di intensità, tali da riportarci alla barbarie.
Una società civile ha invece necessità di giustizia.
Quindi è lecito "odiare il bastardo", ma poi chiedere giustizia e non altro sangue.
Il tuo esempio di un ufficiale di polizia che fa mangiare l'orecchio al terrorista (non ho visto il video) è un esempio di barbarie, a maggior ragione perchè compiuta da un rappresentante di un'istituzione durante le sue funzioni. Ergastolo per il terrorista e fuori dalla società per sempre.
... il tipo mi farebbe solo una gran pena !!! (soprattutto se mi ridesse in faccia, dimostrando di non aver nemmeno capito la gravità di quello che ha compiuto).
Onestamente non saprei dire se questo mio "escamotage Morale" (di non-violenza) derivi dalla mia debolezza fisica (una sorta di reazione psicologica per compensare questa mancanza)... o se continuerei ad agire/pensare così anche se mi ritrovassi col fisico muscoloso di Schwarzenegger (credo che cambierebbe poco, a parte qualche spintone e qualche presa per il bavero!).
Certo: se lo cogliessi nell'atto di compiere l'omicidio cercherei di impedirglielo e interverrei; tuttavia se i miei cari fossero già morti non avrebbe senso fargliela pagare dopo (torturandolo in una stanza, chiusi io e lui).
Ovviamente il fatto che io non sia capace di linciarlo di botte, non toglie il fatto che io pensi egli debba passare il resto della sua vita dietro le sbarre (sia come punizione per lui, sia per liberare la società di un tale soggetto pericoloso).
Però non avrei nessuna soddisfazione dal suo dolore o dalla sua detenzione (i miei cari non tornerebbero comunque in vita, quindi a che servirebbe?).... né cercherei una sorta di compensazione alla mia sofferenza, inducendola a mia volta al carnefice.
Non lo vorrei in carcere per godere di questo (pensando: "che bello, anche lui sta soffrendo!"). La sua detenzione non è volta ad appagare la mia sete di vendetta, ma deve stare lì perché è Giusto così.
Ripeto: il sentimento predominante sarebbe la pietà / compassione / repulsione... per la bassezza / pochezza del suo Essere.
Non so ... ma secondo me chi dice che vorrebbe torturarlo e verlo soffrire ha dei problemi. Non è "sano" un sentimento del genere.
Bisognerebbe che l'uomo superasse questi sentimenti sadici / violenti, se siete quelli che criticano (ogni giorno) le brutture che avvengono nel Mondo (visto che esse si originano dallo stesso sentimento).
Mia nonna diceva: "L'azione è di chi la fa, non di chi la riceve".
Ossia: un gesto compiuto (cattivo o buono) identifica chi lo compie, non chi l'ha ricevuto" (sarai tu marchiato per sempre da quell'atto, non io che l'ho subito ... per quanto doloroso e stravolgente esso sarà anche per la mia vita).
youtu.be/3myVwyKqLCk?si=YisaleiCsJm8auv7
Ma non lo capisci che sono proprio i lupi a diffondere queste astrazioni tra le pecore?
Grazie a te per averlo linkato ,ora ha anche 1 like in più e un commento, credo lo meritasse.
All'estrema responsabilizzazione dei detenuti si contrappone l'irritante de-responsabilizzazione dell'amministrazione carceraria.
Kafka aveva descritto accuratamente il suo "Castello" immaginario.
Noi siamo più fighi: lo abbiamo riprodotto in 190 carceri.
Non contenti, riproduciamo fedelmente anche "Il processo" ogni giorno in ogni palazzo in cui confluiscono un sacco di comparse: magistrati, uscieri, cancellieri, portacarte, avvocati, abboccati, abbacchiati, imputati, testimoni, spettatori, giornalisti bramosi di scoop pruriginosi forniti sottobanco da impeccabili servitori dello Stato, addetti alla manutenzione e mi scuso per le categorie trascurate
Per forza il teatro è in crisi, la realtà è un concorrente troppo superiore e fa persino sembrare che offre lo spettacolo gratis.
Sinceramente, da come scrivi, non capisco come tu sia potuto finire in carcere.
La mia mano destra non si parla da decenni con la mia mano sinistra
Ti faccio notare che fornisci ragioni esclusivamente pratiche, non morali, per qualificare come negativi (o meglio, rischiosi) i sentimenti di vendetta e odio. Probabilmente ne sei consapevole, ma vorrei sottolinearlo. Da un punto di vista morale la legittimita' di quei sentimenti non e' messa in discussione.
Un po' come con l'Iran: gli si dice ok, hai ragione, ma controllati se no succede un casino.
Va bene, pero' la giustizia e' un concetto piu' vicino alla morale che non al pragmatismo.
Diventare cattivi dopo e' diverso che fare i cattivi prima.
Poi avrai tanti che dicono ha cominciato lui, a ritroso.
Ma ci sono anche tanti casi in cui c'e' una chiara iniziativa dolosa, indiscutibilmente.
Io. come dicevo, rispetto tutte le forme di vita e se posso aiuto.
Divento cattivo dopo che vedo la cattiveria.
Certamente
Umanità è anche arrivare a provare pietà per i propri carnefici.
È un sentimento quasi irraggiungibile per i più, troppo più facile e immediato odiare con tutto il cuore, passare anche all'azione non è poi così difficile quando covi l'odio il rancore la vendetta.
Mettono profonde radici nell'animo
Anche io odio tanti comportamenti, tante azioni, l'ingiustizia palese che ci avvolge tutti, mi sforzo a odiare i comportamenti, non le persone.
Certi sentimenti se nutriti sono molto deleteri per chi li prova, fisicamente e mentalmente.
Questo non vuol dire che se venissi aggredita come tante a scopo sessuale se ne avessi la possibilità lo farei secco senza rimorsi per difendere la mia incolumità.
Uno stupratore in media se gli va male prende 3 o 4 anni se gli va bene pressoché impunito
L'umano la giustizia non sa nemmeno dove sta di casa
Il fatto che ti devi sforzare non implica che stai andando contro natura?
Dici che certi sentimenti fanno male a chi li prova, ma sopprimerli e' forse piu' salutare?
Ti offro un'altra chiave di lettura, che poi è la mia.
La reincarnazione esiste e serve alle anime per recuperare e conseguire lo stato di perfezione.
Se fallisce in una vita, un'anima può scegliere un'altra vita che sia più efficiente non per il proprio benessere da incarnato, ma per recuperare più velocemente quello stato tanto agognato.
Un assassino si reincarnerà in un bambino malaticcio e prossimo a morire, se vuole accelerare il recupero il più possibile.
Questo è l'unico senso che ha la sofferenza nel mondo, altrimenti sarebbe lo stesso creatore ad essere imperfetto.
Per cui, se un'anima imperfetta ha compiuto un grave crimine, farla soffrire il più possibile la aiuta e non la danneggia.
Eliminarla, uccidendo il reo, sarebbe ancora meglio per lei, perchè dispone della scelta della nuova incarnazione per ripulirsi alla massima velocità.
Ma siamo noi a non poterlo fare, per non doverci purificare a nostra volta con le stesse regole.
Spero di averti spiegato la mia visione allargata.
Percepisco la feroce battaglia che agita il tuo essere profondo, ma anche la luce che emana il vincitore. Smettila di torturarti e vivi come chiunque non ha nulla da nascondere. E' andata così, ma è servito a farti crescere. In meglio.
Hai ragione ho sbagliato per troppa fretta il termine, diciamo che ci ho lavorato, riflettuto ed essendo abituata mentalmente a prendermela con le persone, all'inizio mi son dovuta "sforzare" nel senso di soffermarmi e svoltare.
Non si tratta di reprimere, ma di arrivare a non provare.
Certe persone confesso che ancora mi impegnano.
#148 Iperbole
Alla luce di quello che scrivi capisco molto meglio i tuoi commenti precedenti
Non è la mia strada ma non mi dispiace affatto entrare in contatto con altre
Ok, l'importante è capire di stare nel sentiero che porta a migliorarci.
Entrambi.
Mah, non ti do torto. Ma chi ha appoggiato un coltello alla gola di mia moglie era un merdoso pregiudicato figlio di puttana del quartiere. Anche questo é certo.
E comunque pure tu hai evaso la mia domanda.
Pratica e morale in questo caso coincidono: se so che odio e vendetta portano male, vanno nella categoria morale del male.
La morale la intendo così: scegliere cosa è bene e cosa male e conformare le proprie azioni alla scelta.
E' naturale che poi io quei sentimenti negativi li proverò lo stesso, ma cercherò, pur con difficoltà, di evitare che mi divorino dentro e che si traducano in azioni negative.
La natura dell'uomo è contradditoria e ha aspetti distruttivi che bisogna sforzarsi di contenere o sopprimere. Pertanto andare contro natura in certi casi vuole dire evolvere, cioè fare in modo che la propria morale prevalga su istinti,sentimenti,desideri ecc.
Altrimenti saremmo dei bruti senza controllo.
Esempio: vedo una bella donna e sento che voglio portarmela a letto il prima possibile.
Non è morale provare a prenderla con la forza.
Non è morale metterle della droga nel bicchiere per poi violentarla.
E' invece morale e giusto controllare il mio desiderio, prendere tempo per corteggiarla, e oltretutto accettare il possibile rifiuto ed eventualmente sopprimere il desiderio che ho per lei. Questo mi costa uno sforzo, ed è contro quello a cui la natura mi spingeva all'inizio.
Il mio lo definisco "mitridatismo mentale", avvelenarsi consapevolmente e progressivamente per sviluppare immunità alle angherie altrui.
Ma la cosa davvero più importante è questo fuoco tenuto acceso da Massimo, intorno al quale si riunisce la nostra brigata di sconosciuti nella vita ma fratelli negli intenti.
E come in ogni brigata ci scappa qualche sberla, musi lunghi, baruffe ma che poi si sciolgono in una liberatoria mano sulla spalla.
Come accade (spesso, non sempre) in carcere
Perché il vero carcere, alla fine, è non avere mai una mano sulla spalla.
E intorno a quel fuoco onoriamo come ci riesce la danza degli spettri di coloro che si sono presi la libertà dignità andandosene come uccellini morti in gabbia.
Hanno sbagliato e hanno pagato, lasciando pure la mancia a chi per trenta denari si riduce a essere guardiano di uomini.
#142 NOMIT
Chi ha organizzato l'11 settembre non finirà mai in galera,
così come chi provoca guerre nel mondo,
chi uccide coi farmaci, alcuni chiamati vaccini, o ne istiga l'uso ben sapendo che qualcuno ci lascerà le penne,
chi truffa i risparmiatori facendo fallire le banche.
Se, a volte, qualche grosso gruppo criminale viene smantellato e finisce dentro, come accaduto alla mafia siciliana negli anni '80, è solo un cambio di assetto deciso e voluto da criminali più in alto.
La galera è soprattutto per il popolino.
Detto questo, condivido in buona parte l'articolo, e la necessità del miglioramento delle condizioni carcerarie, tenendo presente che non deve arrivare ad essere un luogo di vacanza forzata,
per fare un esempio, assicurare bagni, igiene, e quanto serve a migliorare le condizioni basilari, ma magari il condizionatore no, se no finisce che si sta meglio dentro che fuori.
C'è poi una questione su cui riflettere: il 31%, circa 18.000, della popolazione carceraria è rappresentato da immigrati, se non ci fossero, come non ci dovrebbero essere in Italia, si potrebbe liberare un pò di posto...
p.s.: Paolo Borsellino lo disse:
chi mi ucciderà non sarà la mafia, può essere che lo saranno gli esecutori materiali, ma il mandante non sarà la mafia.
Qui si tratta di un pregiudicato che ad ogni permesso premio faceva razzia nei negozi del quartiere per pagarsi zoccole e coca per il fine settimana di permesso premio. Capirai, mica andava a chiedere lavoro a un supermercato per guadagnarsi due lire per una pizza.
E questo dipende dalla realtà di un carcere che non ha nessuna funzione riabilitativa. E da quanto ne sappiamo sta(va)scontando varie contratte per rapina a mano armata. Insomma, un professionista della delinquenza. Se a questo simpaticone gli avessero strappato le dita di una mano, almeno gli avrebbero complicato la.prossima rapina.
Non arrampicarti sugli specchi, su.
anche alla luce di quanto scritto da #156redribbon (che condivido), qualsiasi cosa Escape2013 abbia fatto è nulla in confronto alle criminalità perpetrate dai criminali in cravatta e che mai pagheranno.
Sembra che i governi (tutti) seguano le leggi della fisica: procedono attraverso il "percorso di minor resistenza."
Quando c'è da giudicare una persona responsabile di un reato vanno a verificare "l'importanza" del soggetto e il suo "peso sociale".
Se si tratta di un politico o di una persona influente con conoscenze ecco che aumentano le "difficoltà" a giudicarlo e quindi si procede lentamente a fatica, cercando soluzioni che non portino "problemi", fino ad arrivare (quando ci si arriva obtorto collo) a una condanna risibile.
Se, al contrario, il reo è una persona qualunque, priva di appoggi, ecco che il giudizio che porta alla condanna procede più speditamente perchè privo di ostacoli, il "percorso di minor resistenza" appunto.
Non a caso nelle carceri i politici o persone di una certa rilevanza sono rari se non addirittura assenti, e solo in casi "particolari" sono agli arresti domiciliari.
Lo scopo della detenzione in carcere è, a mio modesto parere, togliere dalla vita sociale soggetti estremamente pericolosi.
Ma buona parte dei detenuti sono persone che hanno avuto sfortuna nella vita e non sono affatto pericolose per gli altri.
A queste persone può essere evitata l'inutile detenzione in carcere per una più conveniente detenzione domiciliare. Lo Stato dovrebbe garantire un sostegno economico per il fatto che il reo non può svolgere attività lavorative, ma sarebbe senz'altro più economico che il sostentamento in carcere.
In carcere resterebbe solo quella percentuale di soggetti pericolosi per la società per i quali gli arresti domiciliari non garantirebbero la sicurezza che non possano delinquere nuovamente.
Se in carcere ci vanno degli innocenti, il problema non e' il carcere ma il magistrato. E lo stesso varrebbe per ogni diverso sistema di punizione.
Alleviare la punizione perche' si teme che siano degli innocenti a pagare non ha molto senso.
E' come limitare la velocita' dell'auto a 20 perche' non si sa mai che la guidi un bambino.
Io di statue non ne ho, pero' qui vogliono distribuire gli assorbenti anche EDIT agli studenti non femmine. Tutto normale.
t.me/databaseitalia/11523
Scusate l'OT, la chiudo subito.
Guarda che se uno è innocente in galera non ci finisce neanche per sbaglio.
A meno che ci si mette di mezzo uno di quei numerosi magistrati sinistroidi e anti italiani tanto cari (e utili) ai governi di sinistra, che, da quello che vomiti contro la fascistoide Meloni (per me comunque una invertebrata), non paiono esserti invisi.
Charlie, le misure alternative alle detenzione esistono già e vengono applicate spesso con fin troppa leggerezza. Un rapinatore che dichiari di essere tossicodipendente e che stava rapinando la gioielleria per procurarsi il denaro necessario al consumo della sostanza X, molto probabilmente vedrà la sua pena convertita in altre forme se accetterà di seguire un percorso di riabilitazione. Non entro nel merito della farsa che esso implica, ma dico solo che, di nuovo, chi sta facendo carcere oggi lo sta facendo in quanto reincidente o in quanto reo di delitti puniti con pene superiori a 3 anni di condanna.
E porca miseria, mi fa pure specie fare del giustizialismo da strapazzo, ma sembra quasi che tutti in carcere siano poveri agnellini vittime di una società ingiusta con loro.
E tutti gli altri che sono stati ugualmente vittime della società per un motivo o per un altro e invece di andare a scippare vecchiette si sono tirati su le maniche e si sono creati una vita a suon di spaccarsi la schiena sono tutti dei poveri coglioni.
Ma non se ne esce, qui stiamo a spaccare il capello in 4 come sempre, parlando più da posizioni ideologiche che da semplici punti di vista logici, e alla fine la conversazione finisce in binario morto. Mah.
(edit: parli di misure alternative alle detenzione. Ebbene, l'ordinamento giudiziario le offre e le offre addirittura ad ergastolani che abbiano giá fatto almeno 15 anni di carcere:
www.giustizia.it/giustizia/it/mg_3_8_19.page#)
Scusa ma quanto hai appena scritto non vuol dire una emerita FAVA.
Casi di omonimia o mal interpretazioni di intercettazioni Tortora ad esempio, morti presunte con innocenti che si son fatti 30 anni e poi il morto riappare o il vero colpevole in punto di morte confessa scagionato il malcapitato che nel frattempo ha avuto la vita distrutta.
Inutile arrampicarsi la giustizia umana fa schifo esercitata da schifo in un mondo da pazzi
E disgraziato chi ci capita
Se delinqui Abitualmente fai parte di categorie protette (usare discernimento) ti puoi permettere una caterva di cose abominevoli.
Così è anche se non vi pare
Le carceri non sarebbero piene se non ci fossero i negri che spacciano.
Una bella deportazione in Africa di tutti i negri che scorazzano nelle nostre città senza un impiego stabile o una forma di integrazione e vedrai che le carceri si svuotano rapidamente.
Il problema delle carceri sovraffollate è puramente negroide.
Ma cosa ci vuole a parlare chiaro, ca**o!
Devo per forza diventare un Fuhrer per risolvere problemi così ovvi?
Lascia perdere, la giustizia non esiste. Esiste una ingiustizia che si vende come al mercato.
E io lo posso dire.
Pietro Valpreda accusato della strage di piazza fontana passo 3 anni in carcere rilasciato dopo 3 anni per mancanza di prove
Giuseppe Gulotta arrestato nel 76 fu accusato dell' omicidio di due carabinieri in Sicilia fu torturato per ottenere una confessione e scontò 22 anni di carcere, assolto definitivamente nel 2012 quando si scopri che la sua confessione era stata estorta
Barillà scontò due anni prima di essere assolto e provato che era estraneo ai fatti, Cuttone imprenditore accusato di essere mafioso e dopo 2 anni di carcere risultò assolto da tutte le accuse Ultimo ma c'e ne sono ancora Beniamino Zuncheddu assolto dopo aversi fatto giusto 32 anni di carcere....
Contestavo l'affermazione del "se uno è innocente in galera non ci finisce"
Se ci va male rischiamo di finirci per reati d'opinione.
Vogliamo prenderne atto o no?
La decenza nelle carceri dovrebbe essere normale.
Ma scusami non è certo riferito a te, ma di decente rimane ben poco in ciò che ci circonda.
Per questo alla fine l'unica cosa su cui abbiamo un controllo relativo sono i nostri sentimenti e le nostre azioni
Mi rifiuto di uniformarsi alla società del giudizio a go go, delle etichette delle categorie.
Siamo individui e come tali dovremmo essere considerati e considerare
Quello che manca ad ogni livello è il rispetto, delle idee dei modi di essere evvia evvia.
Cerco sempre di essere lenta nel giudicare, ma mooolto lenta tenendo presente sempre che alla fine potrei anche sbagliarmi lostesso
Pensare che un individuo posso essere “riabilitato” se preso e rinchiuso a stretto contatto con dei criminali, senza molto da fare, è follia. Ma sarebbe follia anche pensare di garantire ai delinquenti una qualità di vita pari a quella di chi non ha commesso alcun reato.
Ovviamente, fra le stelle e le stalle ci saranno diverse vie di mezzo. Sul perché non vengano considerate, non saprei. Pare esistano strutture detentive prefabbricate, pronte all'uso in 12 mesi dal momento dell'acquisto, e meno costose delle carceri tradizionali, che potrebbero aiutare a risollevare le condizioni medie dei carcerati.
Qui parla di circa 20 milioni di euro per una struttura da 600 posti, ma non ho idea sull'affidabilità di questi numeri, né su eventuali crucialità legate a queste strutture che potrei non conoscere.
www.poliziapenitenziaria.it/.../
L'insieme dei tuoi interventi trasmette l'idea di un tuo carattere fermo ma equilibrato.
Se sei spinto a sbottare così violentemente è ulteriore conferma che più di qualcosa nel "sistema", inteso come sovrastruttura con cui siamo costretti volenti o nolenti a interagire, ha lacune preoccupanti che non saranno certo colmate dai "servitori dello stato" di terzo o più infimo livello.
E la vivacità di questo thread, che credevo restasse confinato ai pochissimi toccati nel vivo come me, testimonia che ci sono ancora persone che guardano al di là del proprio naso.
C'è speranza di migliorare, c'è bisogno di lottare.
# 175 HORSELOVER
In Inglese: follow the money
In italiano: creare i presupposti per creare emergenza così da mettere sul piatto una pacca di miliardate da sbafare alla svelta. Per maggiori info prendere come riferimento la "gestione" economica del Programma Apollo, successivamente ribattezzato A-Pìo-Tutto. Mentre sul set sulla Luna scorrazzavano, negli uffici contabili le calcolatrici fondevano
Detto cio', e' una questione di gender quindi il problema rimane.
OT e inutilmente aggressivo.
Civiltà è proibire a chiunque di fare questo lavoro per tutta la vita, fissarne i tempi massimi e poi obbligatoriamente cambiare mestiere. Vuol dire che anche a chi non piace, per un periodo lo dovrebbe fare: lo scotto per vivere in un mondo più civile. Ovviamente, le carceri dovrebbero essere "solo" carceri, non cloache dove allevare il peggio del peggio che anche infetta tutti, anche chi fa finta di niente.
www.nadir.cloud/diario/
L'ho letto. E' bello. Peccato non abbia scritto di più. Mi ricorda un libro usato, che ho trovato giusto il giorno prima che scattassero gli arresti domiciliari per tutti qualche anno fa, e che ho amato molto: "Figlio di ladro" di Manuel Rojas.
Grazie per l'apprezzamento, che Corrado presumiamo avrebbe accolto abbassando lo sguardo e arrossendo.
E grazie anche per il consiglio letterario, ora prendiamo "Figlio di ladro" (su Amazon, e dove lo troveremmo sennò?) e sicuramente nel sito gli dedicheremo uno spazio riservato nella sezione "Confronti".
Perché ogni sguardo generi frutti
Solito giochino della statistica.
Sono aumentati i reati in cui l'azione penale si incardina di ufficio e sono drasticamente diminuiti quelli perseguiti a querela di parte (l'ultima ridicola novità dell'arresto solo a seguito di presentazione di denuncia da parte della vittima).
Conclusione: si ha la percezione che i reati diminuiscono, ma quelli gravi con conseguenti provvedimenti restrittivi sono aumentati.
L'innocente non finisce in galera semplicemente perchè altro non è che la potenziale vittima.
Tutti gli altri sono già in pectore candidati a finire in galera.
E questa enorme pletora di persone di tutte le categorie sociali e professionali sono già ampiamente "profilate" (dossieraggio) quando il livello di "interesse" (per i grandi burattinai) tende ad aumentare.
Per questo parlo di "mercato" delle ingiustizie.
Al momento giusto, quando il tempo è maturo e non ti sei saputo muovere come dovevi, o come richiesto, l'autorità opportunamente attivata ti presenta il conto.
Ma non è detto che vai in galera.
Per esempio Di Pietro metteva tutti in galera, e alcuni in celle di stupratori omosex, per farli parlare.
Oggi, si negozia anche su questo.
Il problema delle carceri non esisterebbe se non fossero riempite al 60% da negri spacciatori e stupratori. Basta deportare i neri in Africa e il problema delle carceri è bello che risolto, senza alcuna spesa per il contribuente.
Per questo io insisto tanto sulla sospensione della democrazia (marcia e corrotta) e sull'avvento di un uomo forte di austriaca memoria.
Solo così si può rifondare questo Paese dalle fondamenta al tetto.
Un rischio? Certo, ma peggio di come siamo messi...
Un saluto
Sì c'è bisogno di lottare.
La speranza da sola non serve a niente, se non a piangersi addosso.
Inutile fare finta di non capire: che siano le carceri o qualunque altra cosa, il problema lo ha creato il sistema, ovvero questa macchina infernale chiamata Repubblica Italiana.
Non c'è niente che si possa riformare dall'interno: è un inganno messo in giro proprio dal sistema.
Ci vuole un Ottaviano Cesare Augusto, che crei l' Impero e annichilisca il senato corrotto e decadente (la Repubblica).
Si dice che questo si ottiene solo con le guerre.
Ebbene? Visto che già ci stanno portando di peso in guerra, almeno facciamola nel nostro interesse.
#187 IPERBOLE
Ogni rivoluzione divora i propri figli.
Se ne abbia coscienza e, se lotta deve essere, ci si prepari a sopportare il normalmente insopportabile.
Per quanto terribile, la morte non è la cosa peggiore.
Per quanto possano propinarla camuffandola con luride lusinghe, la schiavitù è la cosa più insopportabile.
Neppure un canarino baratterebbe un ramo d'albero di bosco con la gabbietta più accessoriata.
Hai ragione, correggo.
Ho riferito il dato degli afro-americani (60%) nelle carceri statunitensi.
In Italia varia tra il 30 e il 35% quello degli stranieri nelle carceri italiane.
Resta il fatto che le carceri sarebbero ben più vivibili se gli stranieri non commettessero reati in Italia.
Come il caso recente della zingara che ha compiuto più di centocinquanta borseggi per un totale cumulato di 30 anni di carcere, ma non può andare in prigione perchè è sempre in gravidanza.
In prigione no, ma buttarla oltre confine con tutta la sua zavorra di futuri delinquenti si può benissimo.
Via tutti gli stranieri entrati illegalmente: senza se e senza ma.
Questo sta sul cazzo a tutti, di sinistra e di destra
Ho capito che intendevi per "innocente non va in galera"
Per il resto, da brividi davvero, in linea generale lo percepivo ma i tuoi dettagli futuri si spera potenziali, sono una smusata su un'incudine
Un saluto anche a te
Non è una questione di destra o sinistra.
La soluzione estrema non è figlia della politica, ma della necessità di difendere le nostre case da invasori che arrivano con l'evidente scopo di sostituirci.
E' pura legittima difesa.
Piuttosto bisogna avere anche l'onestà morale e intellettuale di prendersela con tutti quei governanti che non hanno fatto nulla per impedire che anche il problema raggiungesse livelli estremi.
E qui le soluzioni che ho in testa io diventano ancora più estreme.
Un saluto
Non potevi esprimerti in modo più coinvolgente.
L'ho salvato nell'area delle massime di vita.
Grazie
Ciao
Nessuno animato da cattive intenzioni riuscirà a spezzare il nostro cerchio
D'accordo, se si comincia da "via dalle basi militari straniere, senza se e senza ma".
Assolutamente SI'.