GLI SCIACALLI DELLA FELICITA ALTRUI
Un rapimento condotto chiaramente con l'accordo delle autorità irachene, che rispondono al governo fantoccio messo in piedi dai nostri alleati - e quindi da noi stessi - si sta rapidamente trasformando in un'occasione di giubilo da parte di chi per primo ne ha creato le premesse, e poi non ha fatto assolutamente nulla per impedire che avvenisse. Esattamente come a Nassyria, per chi avesse già dimenticato la complicità passiva del nostro governo in quell'azione, denunciata al tempo addirittura dal Washington Post.
Con Simona & Simona la scommessa poi era a senso unico: se ti va male vinci, se ti va bene stravinci. Intanto, se ne andavano comunque le ONG di mezzo mondo, e poi, se andava male con le ragazze, si potevano continuare a rovesciare tonnellate gratuite di letame...
NEL NOME DI ABRAMO
All'interno poniamo ai lettori un quesito molto semplice. Vi sono tre uomini di cui non vediamo il volto: uno è musulmano, l'altro cristiano, il terzo ebreo.
Siete in grado, con un'unica domanda posta a ciascuno di loro, di stabilire con certezza chi sia il musulmano, chi il cristiano e chi l'ebreo?
Chi avesse una risposta valida, può passare al secondo livello.
Siete in grado, con un'unica domanda posta a due soltanto di loro, di stabilire chi sia il musulmano, chi il cristiano e chi l'ebreo?
Siete in grado infine di farlo, ponendo una sola domanda ad uno soltanto di loro?
LA STRATEGIA DEL RAGNO
Chiunque sia lo stratega che tira le fila della battaglia dei repubblicani per riconquistare la presidenza, deve essere come minimo un incrocio fra Niccolò Macchiavelli, il Cardinale Mazzarino e Garry Kasparov. Con un tocco di Lucifero che non guasta. Se ne deve essere accorto di sicuro Dan Rather, il noto giornalista americano che oggi si ritrova nell'occhio del ciclone, per lo scandalo dei documenti falsi messi in onda di recente dalla CBS.
Dan Rather forma, con Walter Cronkite, la coppia indiscussa di colossi giornalistici televisivi americani che hanno marcato la storia di quel paese sin dall'era di Kennedy. Ma mentre Cronkite, oggi ultraottantenne, è da tempo a riposo, Rather, di una decina di anni più giovane, è ancora nel pieno delle sue attività. Rather è fra quelli che realizzarono i primi, schoccanti reportage dal Vietnam, che alla fine causarono il ritiro dei Marines e la fine della guerra. Rather è quello che riuscì a realizzare la storica intervista fra i peshmer afghani, durante la guerra contro i sovietici. Rather è quello che mandò apertamente al diavolo George Bush padre,...
L'ALTRA FACCIA DELL'IRAQ
"Se per assurdo un giorno il Cielo si abbattesse sulla Terra, allora forse potremmo avere rapporti con Al Qaeda"
Un giornalista della Stampa ha intervistato un sedicente leader della resistenza irachena. Nonostante lo stesso giornalista metta le mani avanti sull'identità della persona (ottimo segno, di solito), a giudicare dai contenuti ci sono ottimi motivi per credere che chi parla nel nome degli insorti sia pienamente legittimato a farlo. Il che cambia non poche cose rispetto al quadro generale che ci è stato finora proposto dai media sulla situazione in Iraq.
(Segnalato da Diva)
«L’Iraq è con noi, cacceremo gli invasori americani» La Stampa, 20/9/04
BAGHDAD. La «resistenza» irachena esce allo scoperto, e lo fa con un’intervista all’inviato della Stampa in Iraq. L'incontro, dopo mesi di contatti e rinvii, avviene in una villetta semicentrale di Baghdad. L’uomo, che si fa chiamare con il nome di battaglia Abu Moussa, non è armato: dicono avesse ricoperto alti incarichi nell'esercito di Saddam, forse comanda la guerriglia a Baghdad o forse ne è autorevole portavoce. Verificarlo è impossibile, però le cose che l'uomo senza nome rivela sono di estremo interesse. «Il nucleo della resistenza irachena - dice - è attivo dal 1998. Fu allora che il presidente Saddam, ritenendo ormai inevitabile una guerra,…
LE FONTI ALTERNATIVE
Si chiacchierava con un amico, qualche giorno fa, e lui - incurabile pessimista - si diceva preoccupato perchè non vede fine alla crisi del petrolio, se non in un imbuto di ingordigia che porterà necessariamente ad un'ulteriore escalation di violenza militare nel mondo. Io gli rispondevo - incurabile ottimista - che le variabili che intervegono, nella storia, ad influire sul corso di certi eventi, sono talmente complesse che sono di solito impossibili da valutare a priori, ma che da sempre l'umanità ha mostrato di saper trovare soluzioni assolutamemte impreviste, adeguandosi proprio all'evolvere di queste variabili.
Apparentemente, sostenevo io, se vincerà Kerry - o meglio, se perderà Bush - cambierà poco. Ma in realtà quel poco sarà fondamentale. Già Al Gore aveva rimarcato, nella sua catastrofica battaglia elettorale col figlio dell'ex-presidente, che una necessità fondamentale per gli Stati Uniti era quella di gettare la maggior quantità possibile di risorse nella ricerca e nello sviluppo di fonti alternative di energia, così da ridurre progressivamente, nel tempo, la dipendenza da petrolio degli Stati Uniti. Cosa che invece, con un clan di petrolieri al comando del mondo - produttori essi stessi, ed associati fino al midollo con la famigila reale saudita - non sarebbe certo mai successa. (Anzi, è successo proprio l'opposto, cioè l'11 Settembre).
Ebbene, a giudicare da una serie di recenti articoli, gli Stati Uniti stanno già facendo istintivamente quello che avrebbero da tempo dovuto fare …
LE NOTIZIE E LA VERITA
Le notizie drammatiche in queste ore si accavallano, e ovviamente nessuno di noi è sufficientemente freddo da non lasciarsi coinvolgere, specialmente ora che sembra tornato in gioco il destino delle due Simone. Ci sembra impossibile, infatti, che del male possa esser fatto a persone come loro, o come agli stessi giornalisti francesi ancora in ostaggio: persone pulite e generose, che nulla hanno da guadagnare da questa avventura, mentre, nel voler dare, rischiano di fare la fine del già quasi dimenticato Baldoni.
Ma c'è da tenere presente, prima di tutto, che in Iraq la situazione ultimamente è profondamentre mutata. Il paese - checchè ci raccontino i nostri TG - è praticamente alla guerra civile. Nel triangolo sunnita la violenza ...
NICK BERG, PAUL JOHNSON, OLIN ARMSTRONG. TRE DECAPITAZIONI, UNA SOLA REGIA.
All'interno il video completo con le foto, che sono posizionate a distanza dalla fine dell'articolo, per chi non vuole vederle.
Il video della decapitazione dell'americano Olin Armstrong, diffuso nei giorni scorsi, presenta moltissimi punti in comune con quello di Nicolas Berg. La procedura stessa dell'esecuzione, inoltre, è simile anche a quella usata per il terzo americano, Paul Johnson, e diventa quindi difficile pensare che mani diverse abbiano portato a termine le tre operazioni. Ed in fondo è la CIA stessa a confermarlo, nel momento in cui ha attribuito al fantomatico Abu Al-Zarqawi, la nuova primula rossa di AlQueda trapiantata in Iraq - la responsabilità di questo ultimo omicidio, come già aveva fatto con quello di Nick Berg. Tra i due c'è Paul Johnson, episodio meno ricco di dettagli, ma perfettamente il linea con gli altri due. Resterebbe solo da stabilire, a questo punto, chi sia e per chi lavori davvero questo Al-Zarquawi. Se lo prenderemo entro un mese al massimo, sotto elezioni americane, avremo la conferma definitiva di quello che già sospettiamo da tempo.
Ma le somiglianze fra i due video, più che aiutare a capire chi si nasconda sotto il capuccio nero del tagliagole, sembrano indicare una stessa "regia" ...
ANCHE I CATTIVI SOFFRONO DI DEPRESSIONE
di Vincenzo D'Urso
Perché no? Concedere la grazia a Saddam. Appena sentito la notizia, mi è venuto da ridere. Ero ancora nel letto, è mi è sembrato uno di quegli strani scherzi che ti fa il cervello, quando non vuole saperne di abbandonare il mondo dei sogni. Poi mi sono svegliato del tutto, ho fatto un rapido giro, e ho trovato conferma un pò dappertutto. La notizia era vera.
Leggo, ad esempio, su repubblica.it, che Saddam è "il leader crudele che non ebbe pietà dei suoi oppositori politici e sfidò gli Stati Uniti..", e mi viene in mente quando, nel 1982, proprio Donald Rumsfeld viaggiava a Baghdad per stringere la mano di Hussein e complimentarsi personalmente con lui della sfida. (O forse suggellava l'accordo raggiunto per i milioni di dollari di armi che gli aveva appena venduto personalmente? Boh, non ricordo). Ma comunque Iyad Allawi, attuale "premier" iracheno - nonché ex uomo CIA - ci dice che…
Man mano che passa il tempo, nel nostro cervello si vanno a depositare strati successivi di informazione, ed è inevitabile che siano sempre i più recenti a colorare la memoria complessiva di ogni evento specifico.
E purtroppo la colorazione predominante, di questi tempi, è quella dell'oblio.
Sempre più spesso, infatti, ci rendiamo conto di essere diventati praticamente insensibili a notizie che fino a ieri ci avrebbero scosso nel profondo. Quando ci arrivarono le prime immagini di donne irachene che abbracciavano sconsolate le bare dei loro familiari, ...
BAGHDAD NON SOFFRIRE
Di seguito proponiamo la traduzione del testo del brano "Baghdad la tata'allami" (Baghad non soffrire), cantato da un coro di voci arabe tra le quali l'iracheno Kadhem al-Saher, la siriana Asala e l'egiziano Ihab Tawfiq. Testo del poeta egiziano Faruq Gweda.
I bambini della triste Baghdad chiedono
per quale colpa vengono ammazzati
barcollano tra schegge di fame
si dividono pane di morte, poi dicono addio. (...)
DA OGGI SIAMO TUTTI ASSASSINI
Quello che molti hanno sempre sostenuto, con giri di parole più o meno convoluti, è stato finalmente messo in chiaro da Kofi Annan ieri alle Nazioni Unite. "La guerra in Iraq è una guerra illegale".
Sia secondo il charter delle Nazioni Unite, sia secondo il regolamento da esse stabilito - che l'Italia, come tutti gli altri paesi coinvolti, ha controfirmato - in nostro paese in questo momento sta occupando una terra straniera in maniera illegale. Possono venire a raccontarci tutti quello che vogliono, i nostri politici, ma a questo punto è il corpo delle Nazioni Unite che devono convincere, non noi cittadini. Fino a ieri il linguaggio più cauto e diplomatico di Annan - che aveva parlato sempre di "non conformità" con le leggi vigenti - era stato sufficientemente ambiguo da permettere ai migliori acrobati della parola, ...
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