LA STRATEGIA DEL RAGNO
Chiunque sia lo stratega che tira le fila della battaglia dei repubblicani per riconquistare la presidenza, deve essere come minimo un incrocio fra Niccolò Macchiavelli, il Cardinale Mazzarino e Garry Kasparov. Con un tocco di Lucifero che non guasta. Se ne deve essere accorto di sicuro Dan Rather, il noto giornalista americano che oggi si ritrova nell'occhio del ciclone, per lo scandalo dei documenti falsi messi in onda di recente dalla CBS.
Dan Rather forma, con Walter Cronkite, la coppia indiscussa di colossi giornalistici televisivi americani che hanno marcato la storia di quel paese sin dall'era di Kennedy. Ma mentre Cronkite, oggi ultraottantenne, è da tempo a riposo, Rather, di una decina di anni più giovane, è ancora nel pieno delle sue attività. Rather è fra quelli che realizzarono i primi, schoccanti reportage dal Vietnam, che alla fine causarono il ritiro dei Marines e la fine della guerra. Rather è quello che riuscì a realizzare la storica intervista fra i peshmer afghani, durante la guerra contro i sovietici. Rather è quello che mandò apertamente al diavolo George Bush padre,... ... durante un battibecco in TV, nel 1988. Rather è quello che riuscì ad intervistare Saddam Hussein, nel corso della I guerra del Golfo, rivelando scomodissime verità, e che di nuovo lo intervistò, un paio di anni fa, alla vigilia della secoinda. In quest'ultima intervista Saddam invitava apertamente Bush figlio ad un confronto pubblico, in cui "il mondo avrebba saputo finalmente chi dei due dice le bugie". Lo stesso 11 Settembre 2001, in diretta, Rather è stato l'unico a commentare [come ritroverete nella nostra sezione 11 Sett., di prossima apertura] che quel giorno sembrava di aver assistito non al crollo, ma alla demolizione controllata di ben tre solidissimi edifici in cemento armato, e cioè le Torri Gemelle WTC1 e2, e il WTC7.
Dan Rather è infine colui - fra mille altre cose - che realizzò, la scorsa primavera, lo scoop di Abu Grahb. Fu dalla sua trasmissione domenicale, la seguitissima "60 minutes", che giunsero agli americani le prime immagini sconvolgenti delle torture ai detenuti iracheni.
E dallo stesso altare di "60 minutes", da cui per anni ha messo in onda gli scoop più controversi, Dan Rather la settimana scorsa è caduto, e rischia forse di non rialzarsi più.
La puntata era stata annunciata come "bollente", e i tam-tam dell'ultima ora avevano portato l'audience della CBS alle massime cifre mai raggiunte da quella trasmissione. Nel suo 60 minutes, Rather ha mostrato all'America allibita 4 documenti militari, che risalgono al periodo in cui Bush era di leva, e che mostravano con chiarezza come il rampollo reale si fosse fatto raccomandare sia per ottenere posizioni di comodo, che per evitare di presentarsi alle varie esercitazioni, controlli, ecc. ecc.
Bomba assoluta: nell'ambito della sfida a chi la fa più lontano, ingaggiata a distanza fra Bush e Kerry sul valor militare, questo rappresentava chiaramente la pietra tombale per le chanche di Bush di riuscire ad apparire, sì "fortunato", ma almeno onesto e diligente, accanto al pluridecorato eroe di guerra democratico.
E invece, nell'arco di sole 48 ore, la partita era completamente capovolta, con Dan Rather sulla difensiva, accusato di aver mostrato al pubblico americano dei documenti falsificati. Più di un esperto aveva notato, infatti, che un particolare carattere usato nella battiture delle lettere incriminanti, non era ancora stato introdotto nello standard delle macchine da scrivere americane di quel tempo. I documenti erano in realtà dei falsi realizzati oggi con il computer.
Sotto uno dei 4 documenti, con il "superscript" th che non esisteva ancora nelle macchine dell'epoca.
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La CBS ha tenuto duro per un paio di giorni, ma poi ha dovuto ammettere di essere stata ingannata, e di aver a sua volta ingannato, senza saperlo ovviamente, l'intera nazione. Rather, visibilmente distrutto, si è scusato per esteso e senza riserve, ma intanto si capiva che la sua stella, se non tramontata, era stata definitivamente macchiata. 40 anni di giornalismo di punta, rovinati all'ultimo da uno scivolone apparentemente innocente. Un pò come Clinton, il quale, dopo otto anni di presidenza impeccabile, è passato alla storia per la sua momentanea confusione fra Oval Office e Oral Office. Capita, soprattutto se di fronte si hanno repubblicani come Karl Rove, Dick Cheney, o lo stesso Bush padre.
Vediamo infatti alcuni interessanti retroscena del caso attuale. La produttrice di Rather che ha scovato i documenti di Bush è la stessa, guarda caso, che aveva procurato al boss lo scoop di Abu Grahb. La persona che le ha passato i documenti falsi, altrettanto inconsapevole che lo fossero, è un noto amico di Kerry. La persona che invece ha passato a costui i documenti - chiaramente per conto dei repubblicani - è improvvisamente scomparsa nel nulla.
In questo modo non solo i repubblicani hanno fatto pagare a Rather e alla CBS la scottatura di Abu Grahb, ma hanno potuto accusare apertamente Kerry di manipolare i suoi uomini per cercare di affossare scorrettamente Bush.
Se fosse finita qui, già non sarebbe male, ma forse non meritava la vistosa introduzione che ho voluto fare a tutta la faccenda. E invece la notizia vera comincia soltanto ora.
E' di oggi che la CBS ha definitivamente rinunciato a mettere in onda un documentario sull'Iraq, girato nei mesi scorsi, che pare fosse cento volte più accusatorio, nei confronti dell'amministrazione Bush, del film di Michael Moore, e che rischiava quindi di azzoppare una volta per tutte la rincorsa del presidente al secondo mandato. Motivazione ufficiale: siamo ormai troppo vicini alle elezioni, e a questo punto si rischierebbe di dividere seriamente la nazione.
Ma perchè non lo avete mandato prima, allora? Lo sapevate bene quando iniziano le elezioni, no?
Certo che lo sapevano. Ed infatti, il programma sarebbe dovuto andare in onda regolarmente due domeniche fa. Ma proprio il giorno prima, la produttrice di Rather ricevette quei famosi documenti militari, e la redazione, riunitasi d'emergenza, decise all'ultimo momento di rimandare di una settimana il documentario sull'Iraq, per puntare tutto sullo scoop del prezioso ritrovato.
E infatti hanno perso tutto, poichè non solo i documenti erano falsi, ma oggi quel documentario non vale più niente, avendo visto sfumare tutto il suo potenziale esplosivo con la credibilità del network stesso.
Chiunque abbia mandato lo sconosciuto ad approcciare con in documenti falsi l'amico di Kerry, sapeva benissimo che questi, nonostante non ci fosse il tempo per fare le dovute verifiche, avrebbero avuto la precedenza assoluta sul documentario, ed è riuscito così a prendere ben cinque piccioni con una sola fava: vendicarsi di Rather, soprattutto per Abu Grahb; bagnare le polveri, per il futuro, alla CBS stessa, eterna mina vagante per i repubblicani; accusare Kerry di gioco sporco; impedire la messa onda del temutissimo documentario; rivalutare, per effetto contrario, la vergognosa carriera militare di Bush, implicando che d'ora in poi non tutte le accuse contro di lui andranno prese seriamente.
Altro che Macchiavelli.
Massimo Mazzucco