Torna a farsi udire la voce petulante di bin Laden, minacciando nuovi attentati sul suolo americano, e torna a farle eco quella del nostro ministro Pisanu, paventando ancora una volta "anche da noi" il pericolo di attentati "come quelli che hanno colpito Madrid e Londra".
Il copione si ripete, in una formula ormai stantìa che è resa obbligatoria dall'invenzione stessa dell'11 Settembre: come un vaccino all'incontrario, la paura di un possibile attentato va regolarmente "richiamata" nel cittadino che si vuole tenere sotto controllo. Si arriva così al paradosso che la stessa persona che avrebbe sorpreso il mondo con gli attentati a Torri e Pentagono, oggi si premura di avvisarci che ne sta preparando altri, mentre propone però anche di "mettersi d'accordo".
Va bene allora, facciamo finta di avere paura, e vediamo in che cosa consisterebbe questo "mettersi d'accordo". Secondo l'Ansa, …
In California, un giudice di primo grado ha respinto ieri la causa di Stanley Hilton, il quale dovrà ora fare appello alla corte del Nono Distretto Federale, con sede a S. Francisco, per poter vedere alla sbarra i suoi imputati.
Stanley Hilton è l'avvocato americano che ha osato denunciare, per conto di 400 familiari delle vittime, i maggiori personaggi dell'amministrazione Bush - Presidente e vicepresidente compresi - per "aver favorito, invitato, e coadiuvato gli attentati terroristici dell'11 Settembre". E il fatto che la sua vicenda sia nota solo nel "sottoscala" di Internet la dice lunga sul muro di gomma eretto dai media occidentali sulle responsabilità di quegli attentati. (E' un muro talmente compatto che solo degli esperti professori di storia americana come Massimo Teodori riescono a non vederlo).
La sentenza di ieri rappresenta, almeno apparentemente, una secca sconfitta per il cosiddetto 9/11 Truth Movement, il movimento spontaneo che tramite Internet sta diffondendo, a livello mondiale, i legittini dubbi sulla versione ufficiale di quei fatti.
L'aspetto interessante, però, è la motivazione con cui il giudice ha respinto …
Da quando è iniziata la rivoluzione industriale, curiosamente, i lavoratori hanno sempre fatto una grande fatica ad arrivare a fine mese. Che si fosse nel 1906, nel 1966, o nel 2006, il cosiddetto "progresso" per loro ha significato solo una lotta perenne per riuscire a guadagnare quel tanto che basta a nutrire la famiglia, e niente di più. Sembra quasi che qualcuno regoli volutamente il "rubinetto" delle entrate e delle uscite, in modo da tenere il lavoratore costantemente impegnato in questa lotta alla sopravvivenza, senza regalargli nemmeno un momento per godersi la vita. E tantomeno per fermarsi a pensare.
Metalmeccanici. L'ultima ruota del carro.
di Riccardo Strusani
Il contratto dei Metalmeccanici è scaduto da 13 mesi. E lo sappiamo. Quello che non sappiamo è perchè non si sblocca la situazione. Vediamo di fare luce. Le vertenze sono le seguenti:
Salario. A fronte della richiesta sindacale di 100 euro circa, anche attraverso un allungamento della durata del contratto di alcuni mesi, la Federmeccanica ha offerto un aumento medio sui minimi di 94,5 euro, con 6 mesi di allungamento (l'aumento in tal modo sarebbe di fatto di 79,5 euro). Sulla seconda cifra integrativa, …
Se esistesse una pillola in grado di cancellare i brutti ricordi, voi la prendereste?
La domanda, che sembra scaturire da un qualunque film di fantascienza degli ultimi anni, rischia invece, entro poco tempo, di diventare assolutamente reale per tutti noi.
È in fase avanzata di studio (traduzione: sono quasi pronti per vendercela) una pillola che dovrebbe agire direttamente sulla zona cerebrale in cui vengono archiviati i ricordi più dolorosi, riuscendo a attenuarne progressivamente la potenza, fino al punto da cancellarli del tutto.
Una specie di detersivo ad azione lenta, che riporti pian piano le piastrelle della nostra cucina cerebrale, unte e macchiate un pò dappertutto, allo splendore iniziale.
Di fronte a statistiche che indicano un 10% almeno della popolazione americana ...
Con una dose di saccenza e di paternalismo mai esibiti prima, Vittorio Zucconi ha superato se stesso nel dare l'ennesima risposta poco seria ad una domanda, molto seria, da parte di un suo lettore. Eccoli, nell'ordine, da Repubblica del 13/1/2006. Segue il nostro commento.
LUNA BUGIARDA
Caro Vittorio, i suoi articoli su quali siano i valori che caratterizzano più di altre la democrazia statunitense (mi fece effetto la sua frase che più o meno diceva "negli USA hai la sensazione di poter cambiare tutto, nulla è immutabile" ) mi hanno spesso fatto riflettere su alcuni pregiudizi o eccessi di severità critica nei confronti degli USA. Detto questo, le chiedo; non sarebbe gravissimo se, e dico se, gli USA non fossero mai andati sulla Luna? Ora, nulla nelle tesi che contestano lo sbarco è dimostrato, ma da una serie di cose (perché solo fino al 74 e poi più nulla? Come faceva l'Apollo a rientrare senza scudi termici, quando 35 anni dopo lo Shuttle andò arrosto? Come faceva a portare tutto il combustibile? Possibile che al primo tentativo, …
Oggi negli Stati Uniti è il "Thanksgiving Day".
La storia degli indiani americani si può leggere in mille modi diversi, ma risulta comunque difficile, specialmente in questi giorni, non notare già in quel tempo le radici di quel tipo di comportamento che caratterizza oggi l'atteggiamento degli americani alla conquista del mondo. La commistione tra messaggio politico e messaggio religioso, con tutte le distorsioni che ne possono derivare, risulta infatti già presente nelle azioni dei primi colonizzatori che espropriarono dalle loro terre gli indigeni dell'America del nord, fra il XVII e il XIX secolo.
L'altro elemento che emerge con forza dalla scheda storica che presentiamo (preparata da Sergio Brundu / "Vulcan"), è l'ambiguo dibattersi dei Padri Fondatori, e dei successivi presidenti eletti, tra i doveri morali loro imposti dalla Costituzione, e la necessità di espandere il proprio controllo sulle terra ancora disponibili senza stare troppo a guardare in faccia nessuno.
E così, da un rapporto amichevole con gli abitanti locali a una prima scaramuccia, da un primo trattato pieno di nobili intenti …
La discussione nell'articolo precedente ha preso una piega diversa dal previsto, finendo per trascurare un aspetto, secondo me importante, che torno ora a proporre in forma di domanda isolata. Invito quindi tutti coloro che non intendono rispondere a questa domanda a proseguire la discussione dove già è in corso.
Secondo voi, che cosa succederebbe se ci si trovasse a una settimana dalla elezioni, con tre milioni di cittadini che dichiarano pubblicamente - tramite internet - che daranno il loro voto solo a chi si impegnerà, ad esempio, a istituire una commissione mista cittadini-parlamentari sulle scie chimiche? (Altrimenti voterannno scheda bianca/nulla).
E' un'ipotesi, ed è quindi perfettamente inutile rispondere "tanto non succederà mai". La domanda è "se" succedesse, e riguarda ...
La consapevolezza di vivere in un sistema politico completamente corrotto cresce ogni giorno, e con l'avvicinarsi delle elezioni cresce anche la necessità di capire se sia davvero possibile, per ciascuno di noi, fare ancora qualcosa per poter uscire da questo pantano.
Cominciamo a dividere le persone fra quelle che credono che in qualche modo una soluzione all'interno del sistema sia possibile, e quelle che invece non lo credono. L'opinione delle seconde è stata già espressa molte volte su questo sito, e ciò è servito più che altro a confermare che costoro non hanno nessuna proposta alternativa da offrire. Siedono quindi sulle loro isolette, con il mugugno costantemente dipinto sul volto, e sembrano quasi dire: "Io non credo in nulla, sia chiaro. Però mi raccomando, se per caso succede qualcosa di bello, chiamateci!"
A coloro che invece credono che il sistema sia in qualche modo migliorabile dal suo interno, ...
Ti aggiri per la città, senza nemmeno sapere bene dove andare. Sei di pessimo umore, perché ha litigato con la moglie, sei uscito sbattendo la porta, ma ora ti sei reso conto di avere torto. Sai di avere sbagliato, e vorresti rimediare. Vedi un bel mazzo di fiori nella vetrina del fiorista sotto casa, entri e chiedi di comparlo. Ma al momento di tirare fuori i soldi, ti accorgi di aver lasciato a casa il portafoglio. Affondi allora le mani nelle tasche della giacca, e in quelle dei pantaloni, alla ricerca di tutte le monete che riesci a trovare. Pare che ce ne siano abbastanza, ma alla fine te ne manca una. Ti manca un euro. Il fiorista non vuole saperne di venderti i fiori ad un euro di meno, e tu finisci per tornare a casa a mani vuote, e ancora più incazzato di prima.
A quel punto ti è passata pure la voglia di spiegarti con tua moglie, e così quella che poteva diventare una importante e piacevole serata fra voi,...
Provate a immaginare dieci milioni di donne, tutte insieme. Un quinto dell'intera popolazione italiana, tutto al femminile. Un vero e proprio universo di esperienze, di sogni vissuti o infranti, di storie tramandate o dimenticate, di desideri appagati o irrisolti, di idee accettate o respinte, di tradizioni trasmesse o perdute, di matrimoni, di vite vissute, di divorzi, unioni, altre separazioni, altre nascite e altre vite….
Tutto questo non è mai avvenuto, per il semplice motivo che in India la nascita del figlio maschio è di gran lunga preferita a quella di una femmina, per cui il feticidio al femminile, da 20 anni a questa parte, è diventato una pratica diffusissima.
Secondo la rivista medica Lancet, delle percentuali anomale nel rapporto di nascita maschio/femmina hanno fatto scattare una ricerca, che ha concluso appunto che in India, …
di Andrea Franzoni
Si celebra l'ipotetica morte di Ariel Sharon, e al tavolo dei festeggiamenti si incontrano personaggi diversi: il vulcanico presidente dell'Iran Ahmadinejad, alcuni estremisti della Jihad islamica e di Hamas ma anche i coloni israeliani, i membri delle destre sioniste e l'influente reverendo evangelico americano Pat Robertson. Cambiano le libagioni disponibili per i party, la copertura televisiva e, probabilmente, le ragioni di tale risentimento, non cambiano le scarse speranze per il futuro del popolo palestinese.
Più che i commenti dei leader della Jihad Islamica, che hanno dichiarato di non essere dispiaciuti dal malore improvviso di Sharon anche perché non riescono a considerarlo una figura politica ma anzi lo vedono, memori del suo passato da generale, come un “macellaio”, ha fatto sicuramente scalpore il commento del vulcanico presidente dell’Iran Ahmandinejad che ha tagliato corto affermando che non si augura la guarigione del nemico sionista. Mentre queste affermazioni, comunque inquietanti, hanno ricevuto la massima attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione, …
Leggi tutto: I punti fermi