Con la trasmissione di ieri di Giovanni Minoli, dedicata ai presunti viaggi sulla Luna, si offre per il nostro Telefono Antiplagio un'occasione d'oro per tacitare i dubbi che sono stati sollevati sulla loro attività, dimostrando di lavorare in totale buona fede, e nell'esclusivo interesse del cittadino.
Mentre infatti Minoli è tornato ad essere se stesso, barcamenandosi senza mai compromettersi all'interno di un dozzinale filmato, rabberciato e doppiato in qualche modo, sui presunti viaggi sulla Luna, è riuscito ad ospitare in studio il classico "esperto" di turno, che non ha esitato a riempire l'etere di falsità impronunciabili.
Trattavasi del signor Marcello Coradini - con una "ere" sola, almeno stando alla didascalia - che dalla stessa veniva qualificato come "coordinatore delle missioni nel sistema solare per l'ESA", l'agenzia spaziale europea. (Forse ci sono anche le missioni "fuori" dal sistema solare, a questo punto. Tanto….)
Il signor Coradini, fra le altre cose, ci ha spiegato che per proteggere astronauti ed equipaggiamento dalla violenta escursione termica ... ... che si registra sulla Luna (più 130 gradi al sole, meno 100 gradi all'ombra), sono stati adottati degli speciali rivestimenti, "fatti di un sandwich metallico di neoprene e mylar, che rivestivano le capsule spaziali, le tute degli astronauti, ed anche le macchine fotografiche e le telecamere".
Quest'ultima affermazione in particolare è facilmente confutabile, con la semplice osservazione di una qualunque delle mille immagini scattate nei presunti viaggi sulla Luna, dove è possibile vedere telecamere a fotocamere che lavorano tranquillamente a 130 gradi di temperatura, senza nessun rivestimento particolare.
Chiunque abbia dimenticato per più di mezz'ora la sua reflex al sole, d'estate, sa bene cosa aspettarsi quando andrà a sviluppare la pellicola (e sulla Terra si arriva al massimo a 40 gradi al sole). La Kodak inoltre, a quel tempo, ci tenne moltissimo a far sapere che "gli astronauti avevano usato una normalissima emulsione Ektachrome, con l'unica differenza di un supporto di celluloide più sottile" (per permettere più scatti a parità di volume), togliendosi quindi anche la possibilità di sostenere che si trattasse di pellicole particolari.
Il signor Coradini ha poi spiegato che per evitare il rischio di radiazioni solari supplementari (come se quelle normali fossero trascurabili!), i viaggi lunari venivano programmati "tenendo sotto controllo il Sole, e cercando di viaggiare nei periodi in cui non ci fossero radiazioni particolarmente forti".
A me, in terza media, hanno insegnato che le tempeste solari sono tanto violente quanto imprevedibili.
Ma lo stesso Minoli ha poi confermato che "il rischio delle radiazioni solari è quindi un rischio che la NASA è in grado di prevedere e di arginare". Se solo avesse usato il condizionale, invece dell'indicativo, con un "sarebbe un rischio" avrebbe almeno fatto il suo dovere di giornalista. (Ma forse lo ha confuso con il congiuntivo, che in ambiente giornalistico è espressamente vietato, e per quello non l'ha usato).
Così invece l'intero segmento ha dato l'impressione che le radiazioni solari a cui si sarebbe esposti, viaggiando al di là delle fasce di Van Allen, sarebbero più o meno equiparabili ad uno starnuto di un vecchietto col raffreddore. Se proprio non gli passi davanti mentre starnutisce, il raffreddore tu non lo prendi.
Per maggiori informazioni sulla grossolanità scientifica del presupposto che l'uomo possa davvero attraversare le fasce di Van Allen, possiamo suggerire di digitare in Google termini come "fasce di Van Allen" accanto a "radiazioni cosmiche", ad esempio. Ci si renderò conto di come non si tratti qui dei decidere fra "più forte" e "meno forte", ma si tratti di un tale salto di magnitudine, che il problema non si pone nemmeno.
E' come mettersi a discutere sul tipo di protezione da usare nel caso si caschi dentro un altoforno che lavora l'acciaio. ("Tu come ti trovi col Mylar"? "Uhm, così così, l'ultima volta che sono caduto dentro mi sono scottato una spalla. Mille volte meglio il kevlar, credimi...")
Certi che i nostri amici di Telefono Antiplagio faranno il loro dovere, nel difenderci dalle ciarlatanerie di ogni tipo, ricordiamo loro che il filmato della trasmissione è a loro disposizione, per verifica delle citazioni suddette.
Chiudiamo, come dire, "in tono" con la trasmissione, e cioè con una piccola barzelletta: lo sapete come fanno i Carabinieri ad andare sul Sole senza bruciarsi? Ma ci vanno di notte, of course!
Massimo Mazzucco
Qui le nostre pagine sui presunti viaggi lunari:
MA DAVVERO NON SIAMO MAI ANDATI SULLA LUNA?
Qui l'exploit originale di Minoli sull'11 Settembre.
La storia siete voi