Chi parteggia per Berlusconi, ultimamente ama citare con orgoglio la "standing ovation" (il prolungato applauso, tributato in piedi) che il nostro Premier ha ricevuto dal parlamento americano, circa una settimana fa.
Ebbene, per essere giusti, ci permettiamo di proporre un'altra standing ovation, "tributata" al nostro presidente del consiglio nel giorno della sua inaugurazione dell'Italia alla presidenza di turno del parlamento europeo, nel 2003. Fu il giorno, che molti ricordano bene, in cui decise di dare del "kapò" al suo collega tedesco Shultz, il quale aveva "osato" ricordare pubbicamente il problema del conflitto di interessi che Berlusconi si trascina sulle spalle ormai da sempre.
Tutti avevamo visto, in TV, Berlusconi che pronunciava l'infelice battuta verso Shultz. Ciò che le nostre TV - le stesse "libere TV" di cui parla Berlusconi nel segmento filmato - si sono dimenticate di mostrarci...
Ripubblichiamo, per l'occasione, questo articolo di un paio di settimane fa.
Le discussioni sull'argomento voto/non-voto sono state numerose, e possiamo tranquillamente dire che tutti abbiano avuto la piena opportunità di confrontarsi e di esporre la propria opinione. Risulta anche chiaro a questo punto che bene o male ciascuno di noi si è formato un'idea precisa, e ormai difficilmente vorrà cambiarla, prima delle elezioni.
E' importante però cercare un comune punto di accordo, che valga per tutti, almeno su una questione di fondo: le presunte responsabilità di ciascuno di fronte ad un certo risultato piuttosto di un altro.
Qualcuno, ad esempio, ha già espresso il timore che quelli che avranno scelto di votare siano poi accusati, da coloro che non intendono farlo, di avere in qualche modo "le mani sporche di sangue", andando a delegare ...
Se un uomo non avesse mentito, nell'agosto di cinque anni fa, gli attentati dell'11 Settembre non sarebbero mai avvenuti, e con tutta probabilità noi oggi non saremmo nemmeno qui.
E' iniziata ieri la fase finale del processo a Zacharias Massaoui, l'"unico uomo implicato nei fatti dell'11 settembre che sia mai stato arrestato", secondo la definizione comunemente data dai media americani. Il PM, naturalmente, ha chiesto la pena di morte, anche se rischia di doversi accontentare dell'ergastolo.
"Se lui non avesse mentito - ha detto il pubblico ministero puntando il dito contro Massaoui - le vite di 3000 americani sarebbero state risparmiate". Ebbene, volete sapere quale fu la bugia di Massaoui ...
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Ha deluso Jon Stewart, presentatore a sorpresa degli Oscar, e lo ha fatto al di là di ogni possibile previsione. La stessa persona che aveva "osato" andare alla CNN ad accusare i suoi colleghi più famosi di essere dei "venduti" al sistema, non ha saputo - o voluto - approfittare della platea mondiale in diretta, per lanciare anche un solo strale significativo contro la grande bugia che ci tiene tutti sepolti da 5 anni: quella dell'11 Settembre, e di tutto ciò che ne viene fatto conseguire. Ma Stewart ieri è riuscito a fare ancora di peggio: nel suo evidente desiderio di "accomodarsi" fra i big dello spettacolo senza troppo disturbare, ha finito per rendere una performance opaca e ben poco divertente sotto ogni punto di vista.
Mentre ha cercato la risata facile con l'ennesima battuta su Cheney cacciatore, il suo morso più incisivo, dal punto di vista politico, è stato quello di indicare l'enorme statua dell'Oscar alle sue spalle,
(L'articolo originale è del Febbraio 2005 - vedi nota in coda)
C'era una volta un gruppo di persone potenti. Esse avevano tanti soldi, tantissimi soldi, quasi tutti i soldi del mondo, e naturalmente per questo motivo volevano comandare loro. Ma erano comunque troppi, ed erano costretti ad ammazzarsi l'uno con l'altro, pur di arrivare a gestire quel potere. Un giorno ad uno di loro - il più saggio di tutti - venne un'idea folgorante.
Scusate, fermiamoci un attimo - suggerì questo - Perchè invece di continuare ad ammazzarci per comandare, non facciamo un pò per uno?
E già! - lo schernì un altro - Come decideremo quando e a chi tocca, senza tornare a litigare come prima?
Lo lasceremo decidere al popolo - rispose il saggio illuminato - Ci divideremo in gruppi diversi, ben definiti, con una bandiera ed un nome diverso, ...
L’aviaria nasce e si diffonde nei grandi pollai industriali, frutto collaterale delle pratiche industriali degli allevamenti intensivi. Questa la tesi dell’ONG “GRAIN”, attiva nella tutela della biodiversità, secondo la quale le misure prese dai governi per “combatterne” la diffusione non farebbero altro che negare il problema favorendo, per il futuro, la nascita di nuove pandemie.
di Andrea Franzoni
Un polletto scappa arzillo zampettando qua e là sul terreno fangoso. Dietro, un paio di bambini inzaccherati lo rincorrono ridendo e lanciando urletti sotto gli occhi velati di tristezza dei genitori. Finalmente la femminuccia riesce ad afferrare il pennuto. Lo solleva, lo stringe forte per evitare che le sfugga di mano, pare che lo abbracci per un’ultima volta ma sempre ridendo, come per un gioco. Poi le si avvicina un uomo che indossa una tuta integrale bianca, stivali bianchi, maschera bianca: la ragazzina gli allunga il pollo con un sorriso. L’uomo lo afferra maldestramente con gli spessi guanti bianchi, quello comincia a dimenarsi seriamente, ma non c’è nulla da fare. L’uomo bianco apre con una mano un grande sacco, anch’esso bianco, e ci caccia dentro con forza il pennuto. Poi, forse come ringraziamento per l’aiuto, lancia un ultimo sguardo asettico alla bambina, rimasta interdetta, e se ne va in una nuvola di disinfettante .
Storie di aviaria in una qualsiasi campagna del sud est asiatico. L’epidemia che sta terrorizzando il mondo è nata qui …
Protesta la sinistra, accusando Berlusconi di aver montato una mezza farsa elettorale, col suo viaggio-spot a Washington, e lo accusano di aver violato la "par condicio", autotrasmettendosi per intero nel suo intervento davanti a Congresso americano.
Certo, un'immagine così "prestigiosa" avrà sicuramente lasciato il segno in un paio di anime più semplici, ma davvero non si capisce perchè il nostro Premier, dopo aver svenduto praticamente tutta l'Italia al suo "commander in chief", non debba poter incassare qualche briciola nel momento del bisogno.
Qualcuno ci vuole forse venire a raccontare che Prodi, in una situazione simile, non avrebbe fatto la stessa cosa? Oppure che d'Alema avrebbe umilmente rinunciato, per rispetto alla "par condicio", alla possibilità di vedere in diretta mondiale...
Negli ultimi tempi, all'interno del 9/11 Truth Movement, si è venuta a creare una "corrente di pensiero" che accetta la versione ufficiale del governo americano riguardo al Pentagono, e preferisce limitare la propria critica al solo crollo delle Torri Gemelle.
La maggior parte di costoro sostiene che il sospetto che sul Pentagono non si sia abbattuto il famoso volo AA77 della American Airlines, sia stato alimentato di proposito dei nemici dei complottisti, per poterli poi screditare, tirando magari fuori dal cilindro all'ultimo momento delle immagini inequivocabili del Boeing che si avvicina all'edificio. (Non esistono infatti, fino ad oggi, immagini che mostrino con chiarezza l'aereo che ha colpito il Pentagono).
Sul versante opposto, c'è chi naturalmente sostiene che costoro siano solo dei debunkers "infiltrati", che cercano di smontare ...
Pubblichiamo queste due "notizie brevi", attualmente in primo piano, per dare uno spazio adeguato a chi volesse commentarle.
BERLUSCONI DA BUSH
Finalmente Berlusconi ha avuto il coraggio di dire in faccia Bush che entro il 2006 l'Italia si ritirerà dall'Iraq. Per la precisione, ecco del parole del nostro Premier sentite ieri al telegiornale: "Sono tremila i soldati italiani che rientreranno in patria, ma sono diecimila gli uomini delle forze dell'ordine che saranno sul territorio per garantire il mantenimento della pace".
[Nota: Inizialmente avevo citato Berlusconi a braccio, dopo aver sentito il TG3, e gli avevo attribuito l'espressione "nostre forze dell'ordine". Tale infatti era stata - e rimane - la mia impressione sul senso di quella frase (non si capisce altrimenti perchè mai Berluscioni dovrebbe rassicurare Bush per forze dell'ordine che non lo riguardano), ma non è assolutamente detto che sia così, e lo spazio per il dubbio rimane. Ho quindi sbagliato nel virgolettare la frase, e me ne scuso con chi ne ha tratto conclusioni non necessariamente vere. M.M.]
SCONTRO ENERGETICO ITALIA-FRANCIA
A quel che si è riusciti a capire, gli italiani sarebbero arrabbiati coi francesi perchè hanno fuso una società pubblica con una privata. O viceversa. Insomma, in qualche modo hanno detto …
Quello che segue è il resoconto di una breve chiacchierata, intrattenuta per caso con una persona appena rientrata dall'Iran. Si tratta di una donna iraniana, che era emigrata negli Stati Uniti ai tempi di Kohmeini, per poter perseguire un sogno che nel sue paese alle donne era proibito: diventare dottoressa. Una volta all'anno si reca a Teheran, per manterene i contatti con la famiglia e con la propria terra. Le sue impressioni valgono quindi come quelle di una "persona qualunque": non sono necessariamente inquadrate in un'ottica politica, ma dalla stessa non sono certo nemmeno inquinate.
La cosa più sorprendente di tutte è stato sapere che assolutamente nessuno, in Iran, pensa oggi che un'invasione americana sia anche solo lontanamente possibile: semplicemente, non fa parte delle previsioni. "Non siamo mica l'Iraq", ha detto. Ma non c'era nessuna sfumatura di orgoglio nazionalista, nelle sua parole, c'era piuttosto …
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