Sono già una cinquantina, le personalità di spicco del mondo accademico, americano e mondiale, che si sono unite per chiedere una revisione della versione ufficiale dei fatti dell'11 Settembre. Quello che li accomuna non è una particolare specializzazione scientifica, ma lo stesso approccio mentale che contraddistingue un serio processo analitico da una "chiacchierata" qualunque.
Chi non vuole credere agli autoattentati dell'11 Settembre "perchè è ovvio, e tutti gli indicatori puntano in quella direzione", può sempre fare ricorso alla prova di tipo scientifico, più fredda e distaccata se vogliamo, ma di certo ineccepibile.
L'associazione si chiama "Scholars for 9/11 Truth" (S9/11T), e cioè "Studiosi per la Verità sull'11 Settembre". Essi sostengono che vi siano sufficienti elementi...
NOTIZIA BREVE - Durante un pubblico incontro avvenuto oggi in Sardegna, il predicatore televisivo Massimiliano Pusceddu ha ringraziato Silvio Berlusconi per la sua opposizione al matrimonio fra omosessuali, e per la sua difesa dei valori della famiglia, e in cambio il nostro Premier gli ha risposto "Grazie, padre Massimiliano. Cercherò di non deluderla, e le prometto due mesi e mezzo di completa astinenza sessuale, fino al 9 di Aprile." (Abbiamo ritradotto dall'inglese dell'agenzia Reuters, che dà la notizia citando come fonte originale Il Giornale: "Thank you dear Father Massimiliano, I’ll try not to let you down and I promise you two and a half months of complete sexual abstinence until April 9").
A parte l'imbarazzante - quanto purtroppo ricorrente - esibizione di eleganza da parte di Berlusconi, bisognerebbe dedurre che o "i valori della famiglia" sono stati riscritti …
In seguito al "sorprendente" esito delle recenti elezioni, che hanno visto la travolgente vittoria di Hamas, i palestinesi si trovano nella totale impossibilità di formare un governo degno di una qualunque credibilità a livello internazionale. Hamas è infatti il partito palestinese che fa della totale distruzione di Israele la bandiera ufficiale, e l'attuale primo ministro israeliano, Ehud Olmert, ha subito dichiarato che "di trattare con Hamas non se ne parla nemmeno".
Nel momento stesso in cui i palestinesi hanno accettato di seguire l'esempio democratico, si sono quindi messi in fuorigioco da soli. Il paradosso è talmente eclatante, che per spiegarlo diventa necessario introdurre qualche elemento in più. Il primo è che tutti si sono dimenticati che il trattato di Oslo prevedeva esplicitamente che nessun partito
Dovremmo vergognarci di noi stessi. A furia di vedere cospirazioni dappertutto, siamo persino arrivati a sospettare che le vistosissime scie bianche lasciate in cielo dagli aerei di mezzo mondo contengano qualcosa di misterioso con cui i vari governi ci vorrebbero avvelenare.
Se invece di strillare ai quattro venti, solo perchè i nostri politici continuano a fingere che il problema non esista, andassimo al sito apposito della NASA, scopriremmo quello che un qualunque ragazzino delle medie è in grado di spiegarci senza nessuna fatica.
Innanzitutto, queste scie vanno chiamate "con-trails", e non "chem-trails", come fanno i complottisti ignoranti: la contrazione sta per "condensation trails" (scie di condensazione), mentre "chemical trails" significa scie chimiche. E qui di chimico - come ci spiega il sito NASA - non c'è assolutamente nulla, poichè le scie "sono nuvole formate dal vapore acqueo …
Che esista gente che vive mangiando cibo recuperato dai bidoni della spazzatura, non ha mai fatto notiza nel mondo. Ma l'esistenza di una nuova categoria di persone che lo fa per principio, è già stata più volte un argomento in primo piano, sui media americani.
Il loro nome, "freegan", nasce dalla consonanza col termine vegan (pronunciato "vigan"), che a sua volta è la contrazione di vegetarian. Ma mentre il vegan, come noto, non mangia carne e derivati, il free-gan è libero di scegliersi la dieta che vuole. In compenso però, il cibo si rifiuta di comperarlo. Mangia quello che riesce a trovare in avanzo, e non perchè non abbia i soldi, ma perchè vuole combattere, con questo gesto altamente simbolico, lo "spreco della società moderna".
Pare che in effetti, negli Stati Uniti, finiscano in pattumiera ogni anno circa 600 chilogrammi di scarti alimentari per ogni cittadino (non solo di "avanzi" del piatto, ovviamente, ma di prodotti comperati e solo parzialmente consumati).
Ecco allora spuntare gruppetti di strane persone - soprattutto ragazzi, ma anche avvocati, ...
di Andrea Franzoni
Il fenomeno della fuga dei cervelli è purtroppo ben noto in Italia. Ogni anno, infatti, molti dei migliori prodotti delle nostre università vengono bistrattati dal loro paese, incapace di offrirgli contratti sicuri o centri di ricerca attrezzati in cui operare, e si trasferiscono all’estero dove sono molto richiesti e coccolati. Lo stato italiano, dopo aver speso migliaia di euro per l’istruzione e l’incoraggiamento di questi cervelli, se li vede soffiare dagli USA, dai paesi del nord Europa o addirittura da alcuni paesi asiatici perdendo un patrimonio inestimabile di conoscenze e di abilità su cui ha per anni investito a vuoto. Culmine del paradosso, l’Italia dopo aver tanto seminato si dovrà poi trovare a pagare i brevetti delle migliaia di invenzioni che questi talenti, formatisi in Italia, producono e depositano all’estero, mentre agli stati più furbi (USA) non spetterà che la mietitura.
Il fenomeno della fuga dei cervelli è però comune a tutto il sud del mondo, e con cifre e modalità che non possono non far pensare ad una versione rivista e "raffinata" della vecchia tratta degli schiavi nella quale, ai braccianti per le piantagioni di cotone e caffè, …
Con la puerile scusa di voler difendere i minori dalla pornografia, il governo americano ha richiesto ai più importanti motori di ricerca della rete, fra cui Yahoo e Google, milioni e milioni di pagine di dati e statistiche sugli argomenti più ricercati dagli utenti di tutto il mondo.
C'è chi sostiene che, con quei dati a disposizione, il governo sarebbe in grado di ricostruire ogni singola ricerca fatta da un qualunque utente in un qualunque giorno dell'anno, violandone così palesemente il diritto alla privacy.
Yahoo e America On Line (Time Warner), che hanno già adempiuto alla richiesta, hanno invece dichiarato che la privacy dei loro utenti rimane protetta. Ma non sono sembrati molto convincenti.
Fa infatti da contrasto Google, il vero gigante del sistema, che ha opposto un rifiuto totale alla richiesta, ...
Nel silenzio più scandaloso (complice? criminale?) dei media occidentali, ha visto la luce poco tempo fa un documento ufficiale del Pentagono, in cui si enunciano principi e procedure da seguire in un'eventuale guerra - unilaterale, si suppone - basata sulle cosiddette armi mini-atomiche.
Questo ha provocato l'allarmata reazione di un gruppo di scienziati americani, che hanno scritto una lettera aperta a Bush, mettendolo in guardia dal rischio di un aumento della radioattività nell'atmosfera, come inevitabile conseguenza dell'utilizzo di quel tipo di armi. Bush, ovviamente, non si è nemmeno degnato di rispondere.
A loro volta, un gruppo di scienziati francesi ha scritto una lettera simile al Presidente Chirac, chiedendogli di prendere una chiara posizione in merito.
Per tutta risposta Chirac ha fatto un discorso, qualche giorno fa, ...
Metti un Cristo troppo umano sulla croce (Scorsese), e fai incazzare i neri del Bible Belt, che lo vogliono inarrivabile e divino. Metti un Cristo troppo bianco sulla croce (Mel Gibson), e fai incazzare gli ebrei, che lo trovano troppo antisemita. Metti un Cristo troppo nero sulla croce - è questo il caso di oggi - e fai incazzare i bianchi, che si sentono offesi e degradati. (Se poi vuoi farli incazzare tutti insieme, metti in croce un Cristo donna, come fece una scultrice americana qualche anno fa, e lì il putiferio è assicurato. Ma questo un altro discorso.)
Oggi tocca, come dicevamo, al regista sudafricano Mark Dornford-May giocarsi la carta dell'iconoclasta, appendendo alla croce l'attore africano Andile Kosi, nel film "Son of Man" (Figlio dell'Uomo), in concorso al Sundance Film Festival.
Ecco quindi che il film "palesemente dissacratore" perde tutta la sua forza ...
Torna a farsi udire la voce petulante di bin Laden, minacciando nuovi attentati sul suolo americano, e torna a farle eco quella del nostro ministro Pisanu, paventando ancora una volta "anche da noi" il pericolo di attentati "come quelli che hanno colpito Madrid e Londra".
Il copione si ripete, in una formula ormai stantìa che è resa obbligatoria dall'invenzione stessa dell'11 Settembre: come un vaccino all'incontrario, la paura di un possibile attentato va regolarmente "richiamata" nel cittadino che si vuole tenere sotto controllo. Si arriva così al paradosso che la stessa persona che avrebbe sorpreso il mondo con gli attentati a Torri e Pentagono, oggi si premura di avvisarci che ne sta preparando altri, mentre propone però anche di "mettersi d'accordo".
Va bene allora, facciamo finta di avere paura, e vediamo in che cosa consisterebbe questo "mettersi d'accordo". Secondo l'Ansa, …
In California, un giudice di primo grado ha respinto ieri la causa di Stanley Hilton, il quale dovrà ora fare appello alla corte del Nono Distretto Federale, con sede a S. Francisco, per poter vedere alla sbarra i suoi imputati.
Stanley Hilton è l'avvocato americano che ha osato denunciare, per conto di 400 familiari delle vittime, i maggiori personaggi dell'amministrazione Bush - Presidente e vicepresidente compresi - per "aver favorito, invitato, e coadiuvato gli attentati terroristici dell'11 Settembre". E il fatto che la sua vicenda sia nota solo nel "sottoscala" di Internet la dice lunga sul muro di gomma eretto dai media occidentali sulle responsabilità di quegli attentati. (E' un muro talmente compatto che solo degli esperti professori di storia americana come Massimo Teodori riescono a non vederlo).
La sentenza di ieri rappresenta, almeno apparentemente, una secca sconfitta per il cosiddetto 9/11 Truth Movement, il movimento spontaneo che tramite Internet sta diffondendo, a livello mondiale, i legittini dubbi sulla versione ufficiale di quei fatti.
L'aspetto interessante, però, è la motivazione con cui il giudice ha respinto …
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