Ancora una volta, negli Stati Uniti, un evento relativamente insignificante è riuscito a trasformarsi, grazie all'intrervento compatto dei media, in un caso nazionale.
L'incidente di caccia nel quale il vicepresidente Cheney ha sparato involontariamente ad un suo amico, l'avvocato Whittington, si è trasformato nei giorni scorsi in una vera e propria diatriba, nata all'interno della stessa Casa Bianca, che ha finito oggi per obbligare Cheney a presentarsi in televisione e spiegare personalmente l'accaduto.
Pare infatti che Dick Cheney, dopo l'incidente, non si sia assolutamente premurato di far sapere alla Casa Bianca, nè agli stessi mezzi di informazione, che cos'era successo. Molto più probabilmente, visto che la notizia ha tardato quasi 48 ore a raggiungere le prime pagine, da parte sua ci deve essere stato un vero e proprio tentativo di soffocarla sul nascere. La sua spiegazione al riguardo, ben poco convincente, è stata che "trovandosi sul terreno privato del ranch di un amico, aveva ritenuto che stesse a lui il compito di comunicare la notizia".
Nell'intervista alla Fox in cui è apparso, però, Cheney non ha saputo dare nemmeno una minima spiegazione …
Nella lontana cittadina di Austin, in Texas, è stato presentato in anteprima un film-documentario di cui probabilmente sentiremo parlare, da qui ha qualche mese.
Il titolo non è certo ambiguo: "America, from freedom to fascism" ("America, dalla libertà al fascismo"). Pare che il film sia una precisa e spietata denuncia del grande inganno operato dalla Federal Reserve e dall'intero sistema fiscale americano, ai danni del cittadino, già a partire dagli inizi del secolo scorso.
Alla proiezione-evento sono convenuti, da diverse parti d'America, molti dei personaggi di spicco del 911 Truth Movement, che si sono incontrati con quelli del nascente movimento per la verità sui fatti di Oklahoma City. Costoro hanno approfittato dell'occasione per annunciare la preparazione, a loro volta, ...
AGGIORNAMENTO 14.02.06: Nei commenti, la replica del Sig. Castello
(Riceviamo questa lettera, che pubblichiamo seguita dalla risposta).
di Antonio Castello
Questa mia è rivolta a tutta la redazione ma in particolare a Massimo Mazzucco, in risposta alla sua opinione sulle olimpiadi "Ai funerali di una nazione". Premetto che non sono certo un vostro lettore "tipo", sono un elettore di centrodestra (cosa che da voi sarà considerata blasfema) e in generale non condivido quasi mai le vostre opinioni. Credo però che, al di là delle opinioni politiche, l'articolo "Ai funerali di una nazione" vada oltre qualsiasi possibilità di comprensione logica. Delle olimpiadi si può discutere su tante cose, sull'opportunità di avere come sponsor la coca-cola (così come sul fatto di tenerle in Cina, paese che tuttora viola costantemente numerosi diritti umani), sulla cerimonia di apertura (troppo dispendiosa, ospiti non azzeccati?), sull'inevitabile retorica che accompagna questi eventi...e così via.
Ma quanto da lei detto non ha alcuna base reale e rasenta la follia e la paranoia. Tra l'altro senza formulare UNA SOLA proposta alternativa a questi (inesistenti) problemi. La televisione veicola menzogne (opinione in linea di massima condivisibile)? Allora non trasmettiamo nemmeno le olimpiadi , …
Un violento scontro fra Fausto Bertinotti e il suo collega di partito Ferrando è arrivato oggi sulle pagine del Corriere. La pietra dello scandalo è stata una presa di posizione di Ferrando, prontamente riportata da Libero, che ha definito lo stato di Israele "un stato artificiale", andando contro la cosiddetta linea di partito, che Bertinotti invece identifica con la posizione "Due popoli, due stati."
Il primo sostiene cioè che Israele sia uno stato comunque "illegittimo", in quanto imposto in forma arbitraria e unilaterale ai palestinesi di allora, il secondo ricalca invece la posizione che predomina ormai da quasi un decennio, e che la cosiddetta roadmap to peace avrebbe voluto in qualche modo sintetizzare: mettere tutti d'accordo, in una coesistenza pacifica che finora si è dimostrata realizzabile soltanto nei comunicati ufficiali.
Accade cosi, ci racconta il Corriere, che "la copia di Libero comincia a passare di mano in mano …
di Linucs
Prima si votavano semplicemente i cosiddetti rappresentanti, in base alle proposte del programma.
Ora invece siamo arrivati alla rappresentanza fisica: le quote rosa, in modo che le donne possano rappresentare le donne (la quota garantisce che raccolgano voti, perché non possiamo fidarci del fatto che ogni donna voti la candidata corrispondente), il transessuale per difendere i diritti dei transessuali, l'immigrato per difendere i diritti degli immigrati, la lesbica per difendere i diritti delle lesbiche, l'omosessuale a tutela dei diritti degli omosessuali: ognuno difende un diritto diverso, e non più di uno altrimenti ci sarebbe una pericolosa invasione di campo. L'arabo difenderà i diritti degli arabi, il cinese ...
Dopo un primo giro di reazioni e suggerimenti, siamo pronti ad aprire la nuova sezione dei Forum "Arti e Mestieri su Luogocomune".
Questa è la dicitura introduttiva che la accompagnerà: "In questa sezione gli utenti iscritti possono inserire una scheda personale che descrive il loro lavoro, gli hobby o le specializzazioni varie. Ciascun utente avrà una scheda personale, che corrisponde ad un diverso TOPIC, nella sub-categoria a cui appartiene la sua attività, in modo da avere già accluso anche lo spazio per intrattenere un dialogo con chiunque fosse interessato alla sua attività.
L'idea è quella di riuscire a mettere insieme le energie dei singoli, nell'interesse reciproco di ciascun iscritto. Prima di inserire i propri dati, e creare la propria scheda personale, è NECESSARIO leggere a fondo questa pagina". (Ora la trovate qui di seguiito, poi sarà linkata separatamente).
"Arti e mestieri su Luogocomune" . Come inserire i propri dati.
Le pagine "Arti e mestieri su Luogocomune" nascono con il preciso scopo di mettere in contatto forze diverse all'interno del sito,...
Mai come durante la cerimonia di apertura dei giochi olimpici di ieri, a Torino, si è avuta chiara la sensazione di quanto antiche siano le Olimpiadi. Non stiamo parlando dei giochi olimpici originali, quelli tenuti in Grecia fin dai tempi di Sparta e Atene, ma delle Olimpiadi come le abbiamo conosciute negli ultimi decenni del secolo scorso.
Già quelle erano lontane anni luce dai giochi originali che volevano replicare, ma ciò che è accaduto dopo il 2001, e che ci separa dal secolo scorso con un baratro ogni giorno più profondo, rende gli stessi giochi olimpici di dieci o venti anni fa qualcosa di assolutamente improponibile nelle ore che stiamo vivendo. Se gli eccessi della commercializzazione di fine secolo avevano deformato le discipline sportive fino a renderle puro spettacolo, gli orrori di oggi ci hanno permesso soltanto di vedere con maggiore chiarezza gli errori di ieri.
Uno spreco offensivo di risorse, un inutile sfarzo tristemente illusorio, ...
Dopo che hai messo in piedi un baraccone come quello dell'11 Settembre, e ne hai tratto quasi tutti i vantaggi che contavi di trarne, come fai a mantenere viva nella gente la paura di altri attentati, quando di nuovi non puoi più farne (se no ti senti dire di non essere stato capace di difendere la nazione, visto che ti hanno rieletto per quello), ma non puoi nemmeno più continuare a lanciare allarmi fasulli, che poi risultano regolarmente ingiustificati?
Semplice: i grossi attentati racconti di averli già sventati, mentre noi dormivamo sonni tranquilli, e così ti guadagni sia il "richiamo" di paura che andavi cercando, sia la fiducia elettorale di cui avrai tanto bisogno, di qui a pochi mesi, per restare in sella al tuo cavallo preferito.
Talmente allettante deve essergli parsa questa idea, che George Bush ha scelto di raccontare al mondo che di grossi attentati, dopo l'11 Settembre, ne sono stati sventati addirittura dieci.
Il più terrificante di tutti sarebbe stato un piano ordito
Succedono cose curiose, a furia di mescolare impunemente sacro e profano, religione e politica, chiesa e spiritualità.
Oltre che al trucco delle macchinette elettorali, gentilmente fornite dagli amici di sempre, nel 2004 Bush era riuscito a farsi rieleggere grazie al supporto compatto degli Evangelisti e dei cristiano-fondamentalisti, cattolici compresi, di tutta America.
Ma proprio oggi, è lo stesso gruppo su base religiosa che rischia di togliergli la base politica di cui avrà bisogno, nell'autunno di quest'anno, per contenere il ritorno dei democratici, e non perdere così quella maggioranza in Senato che oggi gli permette di fare tutto quello che vuole, senza dover venire a patti con nessuno.
Una potente lobby formata da 85 leader evangelisti - che comprende presidenti universitari, personalità della radio,...
Con il numero sempre crescente di iscritti, è sempre più probabile che si sfiorino, su questo sito, persone che magari potrebbero avere reciprocamente bisogno l'una dell'altra, da un punto di vista professionale, ma magari non lo sanno.
Mi riferisco ai mestieri che ciascuno di noi fa, e quindi ai servizi che teoricamente potrebbe offrire ad altri, aiutando nel frattempo il proprio business a crescere. Sarebbe ironico, in altre parole, scoprire magari dopo un anno che Tizio fa il ciabattino, e Caio ha le scarpe bucate, ma mentre Caio parlava con Tizio dell'11 settembre, andava a farsi fregare da Sempronio per farsele riparare.
Naturalmente, non sto parlando di tutti i mestieri, e quello del ciabattino, ad esempio, non si adatterebbe certo a questo tipo di proposta (vista la distanza che separa normalmente gli utenti). Ma mestieri, ad esempio, come il consulente informatico, il perito chimico, o il grafico pubblicitario, potrebbero magari …
Pubblichiamo la critica "annotata" alle prime due delle quattro pagine che Paolo Attivissimo dedica al debunking dell'11 Settembre, intitolate "Il "Boeing fantasma" dell'attacco al Pentagono".
In verità, Attivissimo non pone quasi mai obiezioni troppo impegnative alla critica dei complottisti, e lui stesso si premura di far sapere che le sue pagine "non intendono dichiarare false tutte le interpretazioni alternative (non ufficiali)" ai fatti presi in esame. Si limita cioè a quelle più abbordabili, rendendesi però vulnerabile, in questo modo, ad una certa dose di ironia ben difficile da contenere.
In ogni caso, questa risposta "punto per punto" si è resa necessaria dal continuo andirivieni di utenti che cercano, nel confronto diretto fra le due tesi opposte, di formarsi un'idea propria sui fatti di quel giorno.
Leggi tutto: L'arma di distruzione di massa