Una volta discutevo con una Testimone di Geova, e le chiesi a bruciapelo: "Tu cosa pensi? E' la Terra che gira intorno al Sole, o il Sole intorno alla Terra?"
Lei esitò, incapace di focalizzarsi sulla semplicissima domanda, e rispose: "Io… dunque… io penso… la stessa cosa che dice la Bibbia".
Io vedo la storia dell'umanità come un lentissimo, esasperante procedere dalle fasi di completa sudditanza agli dèi poi semidèi poi imperatori poi presidenti, fino all'acquisizione della totale indipendenza da parte di ciascun individuo (indipendenza nel senso di autonomia di pensiero).
I primi a "guidare" gli uomini nel loro lungo cammino furono gli Dèi mitologici, che grazie agli archetipi da loro rappresentati ... ... fornirono all'umanità nascente i primi parametri di riferimento per stabilire "bene" e "male", "giusto" e "ingiusto", "sacro" e "profano".
Il libro della Genesi - che non a caso in ebraico si chiama Behreshit, cioè "l'inizio" - cosi recita: "C'erano sulla terra i Giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi".
Col passare dei secoli la società comincia a darsi forma, e la figura-guida scende progressivamente dall'Olimpo fino a prendere le umane sembianze del Sommo Sacerdote, che è poi ancora il Santone delle attuali tribù africane, il Guru degli Hindu, lo Sciamano dei popoli mesoamericani.
Per quanto etereo, e ancora sospeso in parte nell'infinito, il Sacerdote si trova a sua volta costretto a "sminuzzare" l'arcaico Sapere Universale in molto più modeste - ma altrettanto necessarie - regole quotidiane.
Nascono così i Libri Sacri, ovvero le religioni, che non sono altro che dei codici comportamentali onnicomprensivi, che coprono dal più profondo aspetto spirituale al più grezzo dettaglio materiale della vita umana. Nella Bibbia, ad esempio, non trovi solo le origini dell'Universo, ma anche le precise sanzioni da applicare in caso di incidente "stradale": "Quando il bue di un uomo cozza contro il bue del suo prossimo e ne causa la morte, essi venderanno il bue vivo e se ne divideranno il prezzo; si divideranno anche la bestia morta. Ma se è notorio che il bue cozzava già prima e il suo padrone non lo ha custodito, egli dovrà dare come indennizzo bue per bue e la bestia morta gli apparterrà". (Oggi abbiamo la constatazione amichevole).
Oppure le istruzioni per la costruzione del Santuario, precise fino all'ultimo ricamo: "Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai figure di cherubini, lavoro d'artista. Lunghezza di un telo: ventotto cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per tutti i teli. Cinque teli saranno uniti l'uno all'altro e anche gli altri cinque saranno uniti l'uno all'altro. Farai cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura …." (Oggi abbiamo le riviste di taglia-e-cuci).
Oppure ancora delle istruzioni alimentari capaci di mandare in confusione anche il più noto esperto di enigmistica: "Potrete mangiare d'ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina. Ma fra i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia divisa, non mangerete i seguenti: il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; l'ìrace, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, la considererete immonda; il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo". (Oggi abbiamo il dietologo).
Centinaia e centinaia di pagine che chiaramente hanno poco a che fare con il sovrannaturale, e molto di più con le regole igieniche e sociali di una sana convivenza civile.
Con l'avvicinarsi del Medio Evo la figura-guida del Sommo Sacerdote viene progressivamente sostituita da quella dell'Imperatore: ormai interamente umano, ma sempre e comunque imperatore "per volontà divina". La Lotta per le Investiture è forse la migliore testimonianza del "doloroso" passaggio delle consegne dai Signori dello Spirito a quelli del mondo secolare.
Non a caso è una lotta che, più o meno mascherata, continua ancora oggi in tutte le società di origine abramitica: palese lo scontro ricorrente fra Imam e "presidenti" nelle nazioni islamiche, contenuto ma dichiarato quello fra il rabbinato di Gerusalemme e il governo di Tel Aviv, ipocritamente negato ma ferocemente attivo quello fra Chiesa cristiana - sia cattolica che evangelica - e i cosiddetti poteri democratici, in tutte le maggiori nazioni occidentali.
E non a caso si è verificata, nel corso dei secoli, la definitiva spaccatura dei rispettivi codici: quelli religiosi (i "testi sacri") hanno mantenuto intatta la loro valenza spirituale, mentre hanno progressivamente ceduto ai codici civili il compito di regolare le attività quotidiane di una società ormai troppo complessa per essere gestita da una ibrida commistione di sacro e profano.
Tornando al concetto dei parametri-guida, troviamo che nella moderna società il terreno che lo spirituale ha dovuto concedere al secolare è stato man mano fatto proprio dalle ideologie, che sono vere e proprie sostitute degli antichi credo sovrannaturali.
In altre parole, sembra che l'uomo abbia sempre e comunque bisogno di un "centro di gravità permanente" a cui fare riferimento nei momenti di maggiore disorientamento: c'è chi, come la Testimone di Geova citata all'inizio, continua a riporre la sua fiducia nel codice biblico, che chi invece sceglie "il partito", o meglio la dottrina politica, a cui riportare tutte le scelte "sociali" che non si sente in grado di compiere autonomamente.
Ma ogni volta che ci si affida a un codice già esistente, a una tabella di valori predefinita, invece di valutare coraggiosamente ogni singola situazione liberi da ogni preconcetto, e aperti a qualunque conclusione, non si fa che ritardare di un istante il lunghissimo ma necessario cammino dell'Umanità per la completa liberazione dell'individuo dal pensiero e dalla guida - e quindi dal potere - altrui.
Massimo Mazzucco