Ormai sono tanti i paralleli che sono stato fatti fra quanto successo con il covid e quello che sta succedendo con l’Ucraina, a livello mediatico.
Parallelo #1: I BUONI E I CATTIVI
Il primo, e più eclatante, è stato la rigorosa divisione fra “cittadini buoni” e “cittadini cattivi”, a seconda che si fosse favorevoli o meno ai vaccini. Il pro-vax veniva santificato in tutte le trasmissioni, e portato in palmo di mano come “colui che si fida della scienza”, mentre il cosiddetto “no-vax” (in realtà free-vax) veniva additato come paria della società, come umanoide antiquato, come elemento anomalo, al massimo da tollerare se non da escludere del tutto dall’ambito sociale.
La stessa cosa è successa con l’Ucraina, dove i cittadini buoni e quelli cattivi vengono rigorosamente selezionati a seconda della loro posizione sulla guerra in corso: se si sposa la narrativa della NATO, si può andare in giro vantando coccarde gialle-e-blu appese dappertutto, e si avrà automaticamente l’applauso benevolo del conduttore di turno, che ha capito fin dall’inizio che il bene sta tutto da una parte (la nostra) e il male sta tutto dall’altra (la loro). Se invece si osa anche solo mettere in dubbio questa narrativa, allora si diventa “filo-Putin”, e quindi automaticamente nemici della libertà, del progresso e della democrazia.
Francesco Toscano è riuscito a compiere due miracoli in un colpo solo: intervistare Jacques Attali, e farlo scappare dopo 18 minuti di pressing.
Manlio di Stefano: “Partiamo dall’Ucraina: nel febbraio scorso subisce un colpo di stato da USA e UE, dal quale esce un paese allo sbando con al governo gruppi di nazisti dichiarati. Al ministero delle finanze una banchiera americana e un ministro della verità di orwelliana memoria che ha fatto inorridire l’OSCE.
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L’occidente vuole che la guerra continui - Anche Lilli Gruber sdogana i nazisti - Indagati 9 ministri per la gestione del covid – Obama ammette: “vaccini testati su miliardi di persone”
Clamoroso alla Procura di Roma: in data 28 marzo, gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati gli ancora ministri della Salute Roberto Speranza e degli Esteri, Luigi Di Maio, dell’Interno Luciana Lamorgese e della Difesa Lorenzo Guerini, e gli ex titolari dell’Economia Roberto Gualtieri, della Giustizia Alfonso Bonafede, delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, dell’Istruzione Lucia Azzolina e dell’Ambiente Sergio Costa. Mezzo governo Conte bis è dunque al momento sotto inchiesta, accusato di fatti criminosi legati all’emergenza Covid e ai vari lockdown. Come riporta Patrizia Floder Reitter su La Verità, “le ipotesi di reato vanno dall’usurpazione di potere politico all’abuso di ufficio aggravato, dal sequestro di persona al procurato allarme, dalla violenza privata alla pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico”. Roba pesantissima. Roba che anche noi denunciamo fin dallo scoppio di questa emergenza.
Due chiacchiere con l'inossidabile Fulvio Grimaldi su Ucraina, media, NATO e la nuova moda nostrana dei "nazisti buoni".
[riceviamo e pubblichiamo]
Il dottor Riccardo Szumski è un medico di base del comune di Santa Lucia di Piave (TV) da molti anni: per la stragrande maggioranza dei suoi assistiti lo è da sempre.
È un medico che opera in scienza e coscienza: per lui questo è semplicemente normale, non è niente di eccezionale! È un semplice dovere, per la professione più bella del mondo: curare le persone!
Si definisce “medico di campagna” non tanto perché l’area in cui opera presenta ancora qualche pezzo di terra coltivato (oggi sempre più “monocoltura” a vigneto…). Ma perché questa immagine riporta a quella del medico che in bici andava a visitare le persone presso le loro abitazioni, perse nelle campagne d'un tempo.
Il dottor Riccardo Szumski questo ha sempre fatto: visitare le persone, incontrarle, ascoltarle, toccarle (auscultarle). In presenza. E quando non era possibile in presenza, al telefono: ma con una presenza ancora più in ascolto. La presenza, l’ascolto, la parola: per l’uomo e anche il medico Riccardo Szumski danno la grossa parte di contributo per la guarigione del paziente.
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Nave russa affondata: la terza ipotesi - Chi si nasconde sotto le fabbriche di Mariupol? - Kramatorsk: la verità arriva sempre troppo tardi - Mentana batte il record di fake news: 4 in una settimana
La versione su youtube è stata limitata a chi ha un account:
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VERSIONE IN SPAGNOLO: ODYSEE
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VERSIONE IN RUSSO: YOUTUBE
VERSIONE IN SLOVENO: BITCHUTE
Dalla Dott.ssa Marilena Favale ho ricevuto questo articolo, con preghiera di pubblicazione.
In realtà tutti noi viviamo quotidianamente piccoli soprusi, piccole vendette, ma difficilmente queste assurgono agli onori della cronaca.
Quando dietro alla molestia vi è una preparazione strategica e un piano ben definito con lo scopo di annientare la vittima, allora siamo ad un livello più alto. Ciò che leggiamo nei fatti di cronaca o vediamo spesso in film e telefilm dalla sceneggiatura particolarmente drammatica, potrebbe essere un buon esempio di una forma di molestia pianificata che si protrae nel tempo, ma, ovviamente, siamo ancora lontani anni luce dal vero Gang Stalking.
Trattasi per lo più di campagne di molestie e discredito, intraprese contro un individuo Target.
Il Gang Stalking è un’azione persecutoria organizzata ai danni di un “Individuo Bersaglio” o “Target Individual” che si perpetra attraverso un insieme di atti ostili non imputabili, singolarmente, come reati o violenze esplicite, ma che, nell’insieme, risultano essere pesantemente lesive per la salute psichica e fisica della vittima.
Ieri sera ho provato a guardare la trasmissione di Giletti “Non è l’arena”. Dico “provato” perchè ne ho guardato 5 minuti, poi non ce l’ho fatta e ho dovuto spegnere il televisore.
Ma in quei 5 minuti iniziali ho fatto in tempo a capire l’impostazione del programma, e questo mi è bastato. Giletti infatti, parlando dei fatti di Bucha, si domandava, con tono serioso e preoccupato (Giletti è un grande attore mancato), “come mai possano esistere delle persone che mettono in dubbio quello che è successo”.
“I reporter sono stati là e hanno visto i morti con i loro occhi – diceva Giletti recitando la parte dello stupito - come è possibile che ci sia gente che non gli crede?”
A quel punto ho urlato “Non è che non credano ai morti, idiota che non sei altro. Non credono che ad uccidere quella gente siano stati i russi, che è una cosa molto diversa!!!”
Dopodichè ho chiuso il televisore, perchè ho capito il perfido gioco, e l’ipocrisia di Gilletti mi dava troppo fastidio. Mi urtava nel profondo.
Leggi tutto: Ucraina: curiose analogie con il covid