Dal suo blog, Mario Galli mi ha rivolto alcune domande. Ripubblico qui l'intervista:
Parliamo di Parigi e degli ultimi attentati che stanno scuotendo il mondo. Mentre la stampa italiana si concentra sul "chi" e sul "come", è lecito porsi la domanda "perché Parigi?" Puoi delineare il quadro geopolitico in cui ci stiamo muovendo?
L'intero quadro geopolitico sta ruotando intorno alla situazione siriana. Non è possibile comprendere gli avvenimenti odierni se non si fa prima questa premessa.
La Siria di Assad rappresenta un problema per le potenze occidentali ormai da molti anni. I motivi sono diversi. Il primo è che la Siria rappresenta l'anello di congiunzione dell'asse sciita che va dall'Iran fino agli Hezbollah nel Libano. Spezzando questo anello, si verrebbe ad indebolire fortemente una potenziale fonte di pericolo per Israele. (Se si cerca una dimostrazione che la deposizione di Assad fosse già nell'agenda del blocco occidentale fin dall'11 settembre, basta ascoltare questa intervista al generale Wesley Clark).
Il secondo motivo riguarda l'approvvigionamento energetico. Se guardiamo una cartina della regione, vediamo che lungo la costa del Mediterraneo, a nord di Israele c'è il Libano, e più a nord c'è appunto la Siria, che taglia la strada verso la Turchia. Da tempo è in progettazione un importante gasdotto che unisca la Turchia ad Israele, ma naturalmente senza il consenso di Assad questo gasdotto non si può realizzare. [...]
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